YAY, STA TIPA MI HA OCCUPATO TRE CAPITOLI
E niente
Ho finito la tipa di ieri
I capelli sono più arancioni ma La fotocamera me li fa così non so perché (sono un misto tra arancione e castano)
Nome: Kazue Endo
Età: 15 anni (è impazzita quando ne aveva 14)
Sesso: femmina (guarda non si era capito)
Nazionalità: giapponese con origini americane (non chiedetemi come faccia ad avere origini americane perché non lo so neanche io)
Colori: capelli arancioni-castani; occhi viola; pelle color pelle(?)
Amici: 2, un maschio (tomomi tashirashi); e una femmina (megumi gasai) [nomi inventati al momento]
Storia: allora c'è sta tipa che-
Kazue: io non sono una "tipa" guarda che ho un nome! E poi smettila di imitare Amedeo preziosi!
Papaya: ma io non imito-
Kazue: comunque la racconterò io la mia storia che faccio prima.
*si schiarisce la gola*
Mia madre era una Troia, letteralmente, e mio padre era un suo cliente, è finito con l'innamorarsene. Ma dopo che mia madre mi partorì lui se ne andò senza lasciare traccia. Alle elementari non avevo particolari problemi nel fare amicizie, ero solitaria ma alla fine stavo simpatica a più o meno tutti. Ma i problemi iniziarono alle medie. Non so come ma un alunno di terza era venuto a sapere che mia madre era una puttana, e iniziò a etichettarmi come tale dicendo che da grande avrei vissuto in statale a battere come un riccio in calore *coff coff tanto l'ho ucciso coff coff*. All'inizio nessuno la prese sul serio, ma poi un gruppo di bulletti iniziò a prendermi di mira per questo fatto. Non ci feci molto caso e continuai a vivere la mia vita, e ho conosciuto anche due miei grandi amici: tomomi e megumi, che anche se adesso dovessero vedere come sono diventata , sono sicura che non si spaventerebbero. Ritornando a noi, poco alla volta i bulli si facevano sempre più violenti, sia fisicamente che verbalmente. Cominciarono a rubarmi i soldi che dovevo usare per il pranzo, a tagliuzzarmi le scarpe che lasciavo nel armadietto, insultarmi e farmi scherzi di pessimo gusto. Non dissi mai niente a nessuno, neanche ai due miei più cari amici. Un giorno però, questi bulli fecero un ulteriore passo avanti. Mi isolarono in una classe obbligandomi a pulirla e riordinarla altrimenti avrebbero fatto qualcosa alla mia cartella, e sinceramente non avevo voglia di comprarne una nuova, così decisi di ubbidire. Stavo mettendo a posto uno scaffale pieno di oggetti per tecnica (forbici, taglierini, righelli ecc...) quando un membro del gruppo dei bulli si avvicina a me e inizia a toccarmi. Cerco di farlo smettere ma lui continua. Piano piano si aggiungono anche gli altri maschi. Iniziò a scalciare e dimenarmi ma sembra che loro non vogliano smettere. Allora inizio a sbracciare come se fossi impazzita, fino a quando una mia mano non si posa su un'oggetto: un taglierino. Tiro fuori la lama e accoltello il primo bullo che vedo davanti a me. Fu d'istinto, un nervo del cervello che aveva fatto muovere quella mano senza il mio consenso, ma non mi dispiaceva affatto. Gli altri bulli guardarono increduli il corpo ormai inerme del compagno, per poi cercare di fuggire. Ma avevano chiuso a chiave la porta, perché non volevano visite mentre facevano "cose" con il mio corpo. Mi guardai per un secondo le mani, erano piene di rosso, il rosso è sempre stato il mio colore preferito, coincidenze? Chissà, sapevo soltanto che la sensazione del coltello che lacerava la carne era una cosa meravigliosa, come un anti-stress. E la volevo riprovare, ancora e ancora. Intanto i ragazzi stavano smanettando con la porta dell'aula cercando di aprirla, ma a quanto pare, era bloccata. Questo mi diede il tempo di ucciderli tutti. Mi riguardai, ero piena di sangue, sopratutto sui capelli, li tagliai con un colpo secco con il taglierino, e me ne andai. All'inizio non potevo credere a quello che avevo fatto, ma piano piano il mio cervello iniziava ad immaginare corpi defunti, massacrati e tagliuzzati, e quella vista mi piaceva, e piano piano iniziò a piacermi anche il fatto che fossi completamente impazzita.
Vi è piaciuta la mia storia? *sorriso sadico*
Papaya: *dorme*
Kazue: EHI SVEGLIA
Papaya: *si sveglia di colpo*AH NON STAVO SOGNANDO BERTHOLD NUDO SUL MIO LETTO
Kazue: ...
Tutti: ...
Papaya: *sbadigliando* hai finito?
Kazue: *facepalm* posso ucciderla?
Papaya: ;-;
Allora non so quanti di voi abbiano letto tutta sta roba ma se l'hai letta sei un pollo bravoh
E poi basta addio
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