Capitolo 3

Erano le sei del mattino, la sveglia del cellulare di Taylor suonò senza alcuna pietà prima che la ragazza assonnata riuscì a spegnerla.
Si stiracchiò in maniera poco aggraziata per poi mettersi seduta e grattarsi la testa; sbadigliò per la seconda volta e spostò i piedi al di fuori del letto per poter indossare le sue pantofole rosa e pelose.
Strusciando pesantemente i piedi a terra, si trascinò verso la cucina per poter fare colazione prima di prepararsi per andare a lavoro.
Un paio di minuti più tardi Ryder la raggiunse dandole il buongiorno e versandosi del caffè già pronto e ancora caldo in una tazza.

-Come mai sveglio così presto? Devi andare a lavoro anche tu?-

-No, ho sentito la tua sveglia e mi sono svegliato. Pensavo ti facesse piacere avere un po' di compagnia mentre fai colazione-

-Non sono abituata a fare colazione con qualcuno, sono quattro anni che vivo da sola e dovrei iniziare a realizzare che non sono più l'unica dentro questa casa-

I due continuarono a parlare per una decina di minuti, il tempo di finire la piccola colazione con cui si stavano riempendo lo stomaco quella mattina, poi Taylor sparecchiò le sue cose e andò a cambiarsi dopo essersi fatta una doccia rinfrescante.
Ryder nel frattempo aveva già pulito gli utensili usati e sentendo la ragazza uscire dalla sua doccia, decise di imitarla andando al bagno di servizio; in tutto quel tempo Xavier non accennava segni di vita, ma il suo respiro pesante comunicava la sua presenza nel mondo terreno.
Entrambi finirono di prepararsi all'unisono ed era giunta l'ora per Taylor di uscire di casa per raggiungere la caffetteria.

-Cosa vuoi che ti faccio trovare per pranzo?-
Chiese Ryder fermando la ragazza all'ingresso.

-Oh beh...- Fece spallucce lei -Non saprei, però non vi preoccupate e mangiate quello che volete, ho fatto la spesa due giorni fa. Quando torno a casa vedrò di prepararmi qualcosa. Ora devo scappare, a dopo!-

Ryder fece un ultimo saluto prima di chiudere la porta d'ingresso e iniziare qualche faccenda a casa.
"Per vivere da sola, è molto ordinata" pensò il biondo. Notò che i sacchi della spazzatura della sera prima non c'erano più e realizzò solo in quel momento che la coinquilina li avesse portati con sé mentre usciva di casa.
Voleva trovare qualcosa da fare, ma tutto brillava; aprì il frigo ed era pieno e non pensava che Taylor intendesse questo quando disse "Ho fatto la spesa", Ryder si sarebbe immagino una manciata di cose giusto per sopravvivere, ma mai credette di poter trovare la cucina piena di cibo.
Nel frattempo Xavier si alzò e sparì in bagno per un po', fu così silenzioso che a stento il fratello riuscì a sentirlo. Conoscendo il moro come le sue tasche, Ryder sapeva benissimo la quantità esagerata di tempo che il moro ci avrebbe messo al bagno che si sbrigò a rifare il letto; per lui significava una piccola vittoria personale all'interno dell'abitazione.

Al Portland Cà Phê Taylor lavorava più distratta del solito poiché il suo pensiero ricadeva sui fratelli Gavrila. "Avrò fatto bene a fidarmi? E se sparissero rubandomi tutto ciò di prezioso che ho in casa?" pensò caricava l'ennesima lavastoviglie di quella mattina "Anche se, riflettendoci bene, non ho niente di prezioso... Forse la televisione? Non mi viene in mente altro, in caso meno male che questa l'ho comprata in sconto".

-Tay tutto bene? Ti vedo un po' strana oggi-

La ragazza si svegliò dai suoi pensieri e si affrettò a rispondere al collega più giovane di lei.

-S-si Luis, grazie. Ho solo qualche pensiero qua e là, ma niente di serio-

-Che pensieri? Se posso chiedere-

I due iniziarono a parlare continuando a svolgere il loro lavoro: Taylor aveva appena finito di preparare le due cioccolate calde con panna e marshmallows , un caffè americano e un succo d'arancia per il tavolo 3 mentre Luis puliva il bancone e sistemava la merce in modo tale da fare sembrare la vetrina molto più piena.

-Sapevi del mio annuncio nel cercare una coinquilina, giusto?-

-Si certo, sono mesi che mi hai riempito la testa con le tue lamentele e con racconti quasi paranormali delle persone che ti si sono presentate-
Rise il ragazzo prendendo la comanda datagli da un'altra ragazza che lavorava in quella caffetteria.

Taylor alzò gli occhi al cielo e si diresse a portare il vassoio con gli ordini al tavolo 3.
Sorridendo forzatamente alle trentenni del tavolo, la riccia tornò alla sua postazione dietro al bancone

-La situazione è sfuggita di mano-
Sussurrò all'amico.

-Sono segreti che interessano lo Stato Americano che parli in questa maniera?-
Luis la prese in giro usando il suo stesso tono di voce e in cambio ricevette un "Vaffanculo".

-Dai Taylor, cos'è che ti sta preoccupando così tanto da farti essere così scurrile nei miei confronti?-

-La tua sola esistenza mi rende volgare-

-Stronza-

La ragazza gli tirò un bacio prima di preparare l'ennesimo caffè della mattinata. Per lei ovviamente.

-Praticamente ho trovato due coinquilini invece che uno-

-È una buona notizia o no? Non riesco a leggere le emozioni del tuo viso-

-Non lo so... La mia amica mi aveva fatto venire delle paranoie, però una volta che tutti e tre si sono conosciuti in videochiamata sono andati d'amore e d'accordo- fece un sorso del suo caffè -Anzi, in realtà siamo stati solo in tre a parlare al telefono, il fratello del ragazzo che stava con me e la mia amica si è isolato da noi-

-Beh da quello che mi racconti, la tua amica, Samantha se non mi sbaglio, è una persona difficile da avvicinare e se questo ragazzo non ha avuto problemi a parlare con lei, credo che tu abbia una risposta. No?-

Taylor annuì e uscì di nuovo da dietro al bancone per portare il latte macchiato con vaniglia, preparato da Luis, al ragazzo seduto al tavolo 6.
Quando si avvicinò al cliente, si rese conto di non aver mai visto quella persona, di solito la caffetteria era frequentata spesso e volentieri da clienti fissi o comunque persone che ogni tanto incrociava anche per strada, ma questo non valeva per lui.

-Il suo latte macchiato con vaniglia-
Allungò la tazza azzurra , Taylor.

-Grazie-

-Posso farle una domanda?-

Il ragazzo dai lunghi capelli neri stretti in una treccia francese alzò lo sguardo verso Taylor raggelandole il sangue. Gli occhi erano scuri e non emanavano alcun tipo di emozione, le labbra carnose erano screpolate e dal colletto della sua camicia nera poteva intravedere una cicatrice molto più chiara rispetto al colore della pelle di lui.

-Dimmi pure-
Sorrise, poi, il giovane facendola destabilizzante.

-Niente di serio, anzi mi scusi del disturbo, ero solo curiosa di sapere se lei fosse di queste parti. Sa, non la ho mai vista qui dentro, è un cliente nuovo?-

-Oh sì, non sono di zona, sono solo di passaggio. Mi sono fermato per bere qualcosa di caldo e poi riparto. Puoi anche darmi del "tu"-

La ragazza annuì forzando un sorriso più naturale possibile da ricambiare a quello del cliente e lasciò gustare tranquillamente il latte al ragazzo dal tono di voce caldo e quasi rassicurante, il contrario del suo aspetto e del suo sguardo.

-Hai finito di flirtare? Qua bisogna lavorare! Prima il dovere e poi il piacere!-

-Sparati Luis-

Il ragazzo dovette trattenere a fatica una fragorosa risata; amava stuzzicare Taylor, lo considerava il suo passatempo preferito.
Luis, al contrario di quello che poteva sembrare, era un ragazzo molto timido che riusciva ad aprirsi con poche persone e tra queste Taylor era inclusa.
Frequentava il quarto anno della Highscool , aveva diciassette anni e aveva iniziato a lavorare per riuscire a mettere qualcosa da parte per proseguire gli studi e aiutare economicamente i genitori in questa spesa che ne valeva del suo futuro.
Taylor d'altro canto si era affezionata molto a Luis, rivedeva in lui la stessa sua voglia di fare e di inseguire ciò per cui credeva.
"Ma chi voglio prendere in giro... Lui lavora per continuare a studiare e permettersi un futuro, io lavoro per scappare dalla mia famiglia..."
A risvegliarla dai suoi pensieri fu il ragazzo del tavolo 6 avvicinatosi a loro per pagare e alla cassa andò Luis. Taylor cercò qualcosa da fare per distrarsi, quel ragazzo attirava molto la sua attenzione e non si trattava di trovare attraente il giovane, bensì strano e a tratti inquietante.
Il viso squadrato di quest'ultimo era estremamente l'opposto dei tratti delicati di Luis il quale con un sorriso consegnò il resto e lo scontrino.

-Questi sono per voi- Il ragazzo posò le monete sul bancone -siete stati gentili tutti quanti, spero di riuscire a tornare-
Sorrise lievemente prima di allontanarsi e Taylor sentì il suo sguardo addosso che stava durando più del dovuto.

Quando i ragazzi o le persone in generale la guardavano, provava fastidio mentre con questo ragazzo provò un senso di irrequietezza.

-Hai fatto colpo-
Luis diede una gomitata scherzosa all'amica.

-Non mi fido di quel tizio...-

Luis non aggiunse altro vedendo l'amica che continuava a fissare l'uscita del locale.

Buongiorno!
Arrivati a questo punto, volevo chiedere qualche parere riguardo la storia! Spero vi stia piacendo e che non stia deludendo le vostre aspettative!

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