Capitolo 20
Erano passate ore, molte ore che il sole aveva tramontato da un po'. Il buio ricoprì le strade di Portland, ad illuminarla c'era una splendida luna piena aiutata dai lampioni sparsi per tutta la città.
Il tempo passò lentamente e in silenzio. Taylor, ancora traumatizzata, non si era mossa dal suo letto; aveva passato l'intera giornata seduta sul materasso a fissare la parete della sua camera.
Sam, che tra le due era sempre stata la più lucida e reattiva, non si lasciò abbattere dai sentimenti e dal suo stato d'animo e aveva passato il pomeriggio a cercare qualsiasi cosa da fare per distrarsi: cucinò un dolce, lavò tutto ciò che aveva sporcato e si sedette sul divano guardandosi, senza alcun tipo di interesse, una serie TV trovata casualmente. Tuttavia, nulla di tutto ciò riuscì totalmente ad eliminare ogni singolo pensiero e preoccupazione, soprattutto sapendo che Kendall non si era mosso di un millimetro da dove si trovava.
"Non ha intenzione di andare via"
pensò lei massaggiandosi le tempie con le dita.
Con un sospiro di sconfitta, si alzò dal divano e senza spegnere la televisione, si diresse verso la porta di ingresso.
-Vado io-
La voce dell'amica la fece inchiodare.
-Taylor!-
Le si avvicinò abbracciandola.
-Mi sono calmata... Ho bisogno di parlargli-
Sam annuì per poi seguirla con lo sguardo nel mentre la riccia si dirigeva all'esterno.
Il ragazzo, pur sentendo la porta aprirsi, non accennò un solo movimento.
Riconobbe l'odore della ragazza riuscendo, prima ancora di vederla, a capire chi delle due aveva deciso di sedersi vicino a lui.
-Dimmi che è solo un sogno- esordì lei con calma -Dimmi che tutto quello che è successo oggi è stato frutto della mia immaginazione-
Kendall non rispose.
-Dimmi, ti prego, che ho sognato tutto quanto... Licantropi, vampiri...nulla di tutto ciò esiste- cominciò a tremarle la voce -Vero?-
-Vorrei veramente donarti questa serenità-
Alle parole di lui, Taylor si rassegnò.
-Ho sempre pensato che tutto questo fosse possibile solo nei libri che ho letto. Quando ero piccola, desideravo vivere un'avventura di questo genere, ma ora... Ma ora prego che tutto questo finisca subito-
-Non dire a nessuno ciò che hai visto-
-Ma sei matto? Non voglio finire rinchiusa con una camicia di forza, non è questo l'abito bianco che mi immagino di indossare in futuro-
A Kendall sfuggì un lieve sorriso per la battuta che fece Taylor e questo dettaglio a lei non sfuggì. "Sembra una persona gentile".
-Ti chiedo scusa per quello che ti ho detto, ero arrabbiata e spaventata per tutto quello che era successo. Spero di non averti offeso in nessun modo-
-Mi hai paragonato a Taylor Lautner, mi è andata piuttosto bene-
Risero entrambi, poi fu di nuovo lei a parlare.
-Mi dispiace averti chiesto dove si trovassero Ryder e Xavier e beh... Ciò che ho detto. In realtà, nonostante tutto questo, io tengo molto ad entrambi-
-E loro tengono molto a voi due, Taylor...-
I loro occhi si fissarono per dei secondi che sembrarono ore, sguardi preoccupati e spaventati.
"I suoi occhi sono così tristi" si disse lei, tra i suoi pensieri.
Ricordandosi improvvisamente dello stato del suo occhio e del suo volto, Kendall si voltò di scatto cercando nuovamente di nascondere le ferite.
Taylor, da sempre stata molto sensibile, le venne un groppo in gola per quel gesto. Non distolse lo sguardo da lui, ormai tornato il ragazzo serio di prima.
A disagio, Kendall non proferì parola aspettando solamente che la giovane lo lasciasse nuovamente da solo.
-Perché la tua famiglia cerca Ryder e Xavier?-
Un brivido passò lungo la schiena del moro, un brivido freddo pieno di ricordi spiacevoli.
-Cosa hanno fatto di così sbagliato da scatenare tutto questo?-
Ancora nessuna risposta. Timidamente, ricordandosi di un breve dialogo avuto in passato con Xavier, pronunciò un nome che fece sgranare gli occhi al su interlocutore.
-Hunter?- disse lei -Riguarda un certo Hunter, non è così? Xavier me ne parlò una sera, eravamo sed- -
-Xavier ti ha parlato di mio fratello?-
Chiese, incredulo, Kendall guardandola.
-Tuo fratello? Non sapevo fosse tuo fratello. Mi dispiace tanto... Mi ha detto che è stato loro padre ad ucciderlo, ma non so nient'altro-
-Si esatto, per questo il mio vuole vendicarsi e ucciderli-
Deglutì lui, torturandosi le mani e continuando a parlare -Ryder e Xavier uccisero Gregore per questo o meglio dire Xavier lo fece, Ryder tentò in tutti i modi di fermarlo-
-So che non è assolutamente bello parlarne, ma perché tuo padre vuole ucciderli se loro stessi hanno vendicato Hunter?-
-Perché si diverte...-
Taylor gelò a quella rivelazione, cominciò ad avere paura, tanta paura e buttò giù un nodo formatosi alla gola.
-Lui vuole ucciderli per divertimento e per vendicare mio fratello. Come hai detto tu, se l'assassino è stato ucciso perché continuare?- gesticolò Kendall -La risposta è perché non è stato Colin ad uccidere Gregore, ma è stato Xavier...-
-Quindi mi stai dicendo che lui vuole ucciderli solo per avere una soddisfazione personale e non realmente per Hunter?-
Il ragazzo annuì.
-Ma è orrendo!-
-A mio padre basta uccidere uno di loro per fare soffrire l'altro a vita. Non gli importa se il vero assassino di suo figlio è stato eliminato, finché non sarà lui a sporcarsi le mani, tutto questo non finirà mai... E io...- la voce gli si spezzò -Non ce la faccio più-
Ammise stremato, come liberatosi da un enorme peso che si portava sulle spalle da anni e anni.
Taylor, commossa, osservò le mani di Kendall tremare; erano strette fra di loro nell'inutile intento di fermarle.
La mascella di lui era serrata, lo sguardo stanco e l'animo devastato.
Dai suoi occhi non scese neanche una lacrima a rigargli il viso.
-In questi anni- continuò lui -Ho cercato di aiutarli con tutte le mie forze, non volevo perdere nessun altro dopo Hunter-
I ricordi si fecero vividi nella sua mente, il corpo cominciò a tremare e il cuore a battere all'impazzata; il respiro gli si fece corto.
Cercò, da solo, di calmarsi; ogni volta che ricordava il passato, il suo corpo reagiva con un attacco di panico. Cominciò a fare respiri profondi, tuttavia tentando di nascondere il suo attuale stato d'animo a Taylor la quale gli strinse una mano.
Kendall la guardò, lei sorrise.
-Xavier e Ryder devono veramente fidarsi di te- ritrasse la mano -E vedendo quanto in realtà tu sia sensibile, anche a me sta balenando l'idea di fidarmi di te-
Lui sorrise e scosse la testa imbarazzato -Hunter mi chiamava sempre "Il salice piangente"- ridacchiò al ricordo.
-Se non si fosse capito, era perché ero un gran piagnucolone. Non so se dopo questa rivelazione, tu ti senta al sicuro sapendo che quei due mi hanno affidato la vostra protezione-
-Diciamo che mi fido molto più di Sam se devo parlare in termini di "guardia del corpo"-
-Beh anche tu non scherzi, non sei così innocua come sembra-
Taylor roteò gli occhi al cielo divertita e si alzò dal gradino per poi stiracchiarsi un po'.
-Beh è ora di rientrare, tra poco si cena-
Lei si voltò e si avvicinò alla porta di ingresso aprendola, Kendall rimase seduto al suo posto e tornò a guardare la strada fino a quando la giovane non attirò nuovamente la sua attenzione -Hai deciso di rimanere tutta la notte qui fuori? Su entra che sicuramente il divano è più comodo di quel gradino. Per fortuna tuo padre lo ha lasciato illeso-
Scherzò lei e sorridendo timidamente a bocca chiusa, Kendall si alzò accettando l'invito ed entrando nella casa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top