Capitolo 14

10 anni prima

-Quante volte ve lo devo ripetere? Con quei cagnacci non dovete avere niente a che fare!-

-M-Ma padre...-

-Silenzio!-
Tuonò l'uomo dalla barba curata.

Ryder si zittì immediatamente abbassando rispettosamente lo sguardo a terra, al suo fianco Xavier teneva con sfida gli occhi azzurri puntati su quelli verdi del padre.

-Per quanto tempo ancora volete continuare ad umiliare la nostra famiglia? State ridicolizzando il nome dei Gavrila-
Ringhiò Grigore.

I due gemelli non ribatterono, rimasero immobili aspettando che il padre desse loro il permesso di liquidarsi; l'ordine non arrivò, l'uomo si avvicinò ai figli e si chinò leggermente per poter incastrare i suoi occhi (rossi in quel momento) con quelli di Xavier.

-Farò in modo che questa vergogna finisca-

Ryder, con timore, guardò i due con la coda dell'occhio; la loro tensione si poteva tagliare con la punta di un coltello e questo portò il primo ad afferrare il polso del fratello per allontanarlo delicatamente da Grigore. Xavier non indietreggiò minimamente ignorando il gesto protettivo del gemello, non era la prima volta che il ragazzo dai capelli corvini sfidava la severità del padre. Ryder, al contrario, dei due figli era il più ubbidiente e remissivo.

-Vi do l'ultimo avvertimento: state lontani da quei pezzi di merda o li ammazzo, chiaro?

Sentendo quelle parole, Xavier perse quasi il controllo e i suoi occhi da azzurri divennero dello stesso colore del sangue scatenando la collera di Grigore; anticipando di pochissimi istanti le intenzioni del padre, Ryder strattonò lontano da egli il fratello facendo infuriare ulteriormente l'uomo che lo colpì con violenza sul volto.
Il giovane cadde di peso a terra seguito dalle urla del moro: -Lascialo stare!-

Ryder, ancora a terra, si voltò e deglutì mantenendo lo sguardo con il capo-famiglia; il contatto visivo durò pochissimi istanti poiché Xavier si precipitò a posizionarsi in mezzo ai due:-Prenditela con me, stronzo!-

Il giovane aveva le braccia spalancate creando una barriera immaginaria in protezione del gemello; l'ira di Grigore stava per esplodere e -con un gesto fulmineo- afferrò con forza il collo di Xavier che porto le sue mani attorno al polso del padre. La presa si faceva sempre più stretta e il moro tentò con tutte le sue forze di sfuggire da essa, ma con scarsi risultati; la differenza di forza dei due era troppa.

-Ti è sempre piaciuto parlare, Xavier... Adesso cosa hai da dirmi? Sentiamo-

-M-Muori...-
Soffocò.

-Basta ti prego! Così lo ucciderai, basta!-
Gridò, disperato, Ryder il quale si inginocchiò ai piedi dell'uomo.
La fronte era a diretto contatto con il marmo bianco ghiacciato della sala e le lacrime rigavano il suo viso segnato dal colpo ricevuto poco prima.

Quei secondi sembravano interminabili e a porre fine a tutto fu l'ingresso di una donna nella stanza ridotta a soqquadro.
Con eleganza, la figura femminile vestita con un lungo abito color ametista avanzò verso il marito, il suono dei suoi tacchi era l'unico rumore che si poteva percepire in quell'ambiente.
Ryder non si mosse di un millimetro continuando a piangere silenziosamente rivolto verso il pavimento, la madre li raggiunse e con delicatezza posò la sua mano sulla spalla del marito:-Per favore, basta così Grigore-
La sua voce era quasi impercettibile, una voce elegante e rivestita di bontà capace solo lei di poter calmare l'ira dell'uomo.

Egli lasciò finalmente la presa dal figlio che, barcollando, indietreggiò di due passi portandosi le mani sul proprio collo; la donna si abbassò e amorevolmente aiutò Ryder a sollevarsi da terra.

-Non vi avrei mai messo al mondo se avessi saputo quali figli di merda sareste diventati- sputò con severità Grigore -Dei figli deboli che non hanno fatto altro che deludermi, dei figli che non mi hanno mai reso orgoglioso... Mi sono sempre vergognato di voi da quando eravate bambini, ringraziate vostra madre se ancora siete vivi!-

Magdalena con il cuore in lacrime, convinse il marito ad uscire dalla stanza senza aver bisogno di proferire parola; rimasero soli loro tre tra l'assordante silenzio. Ancora scossi, Ryder e Xavier fissavano le spalle della madre coperta dai lunghi e lisci capelli color pece, la donna sospirò posando le sue eleganti mani e la sua fronte sulla porta chiusa e rimase in quella posizione per una manciata di secondi, giusto il tempo di riuscire a trattenere le emozioni e poter guardare in faccia i suoi adorati figli.

-Ci dispiace madre...-
Sussurrò Xavier nel silenzio.

-Non è colpa vostra-
Disse Magdalena con voce spezzata.

Fece un profondo respiro e finalmente guardò i gemelli non riuscendo a trattenere le lacrime vedendoli in che condizioni si trovavano. Negli anni, i suoi due figli furono puniti severamente svariate volte da Grigore e Magdalena non faceva altro che maledirsi poiché la bontà che rappresentava i suoi figli era stata frutto dei suoi insegnamenti.
"Tu li hai resi deboli" o "Bisogna essere severi per essere dei genitori degni di essere chiamati tali, l'amore rende incapaci i propri figli", tuttavia la donna non riuscì a crescere i suoi figli con autorevolezza, bensì con affetto e tanto amore che solo una madre può dare ai propri bambini.

-Fatelo per me... Ascoltatelo, dite addio ai vostri amici, vi prego- disse la donna in lacrime -So che non è giusto e che è difficile, ma non riesco a sopportare vedervi ridotti in questo modo per mano di vostro padre-

Xavier strinse i pugni lungo il suo corpo e spostò di lato lo sguardo mordendosi l'interno guancia, al contrario Ryder guardava la madre sentendosi in colpa, il dolore che lei provava era solo colpa loro.
Magdalena avvicinò le mani al viso del biondo cercando di ripulirlo dal proprio sangue che colava dal labbro inferiore , poi le sue emozioni presero completamente il sopravvento su di lei che abbracciò contemporaneamente i due giovani. I gemelli ricambiarono il gesto trattenendo il pianto, ad entrambi doleva la gola per questo motivo.

-Non li vedremo più madre-
Disse, con voce spezzata, Xavier.

-Promettetelo-

-Lo promettiamo-
Dissero in coro i fratelli.

***

Il fuoco scoppiettava nel camino in pietra, le luci delle fiamme danzavano sulle pareti aiutando la lampada da tavolo in vetro ad illuminare la stanza. Le pareti color amaranto e il parquet in mogano rendevano l'ambiente caldo, tutto il contrario del gelido silenzio che sovrastava i due coniugi.
Magdalena si stava preparando per la notte, il suo esile corpo era vestito da una lunga camicia da notte bianca in raso e i suoi lunghi capelli pece stavano venendo da lei spazzolati dolcemente; la donna era seduta sulla sua personale e antica toeletta in ciliegio, il suo sguardo triste era riflesso sullo specchio in direzione di Grigore il quale era seduto sulla sua poltrona davanti al camino. Egli aveva la testa sulla sua mano destra nel mentre sulla sinistra teneva un bicchiere con del liquore all'interno.

-Dai parla- sospirò l'uomo -Difendi ancora quei due buoni a nulla-

-Sono i nostri figli, non parlare di loro così... ti prego...-

-E come dovrei parlare di loro?-
Fece un sorso dal proprio bicchiere, Grigore.

Magdalena non rispose e diede l'ultimo colpo di spazzola prima di adagiarla sul mobile in cui si stava specchiando.
Si alzò elegantemente dalla sedia in legno e silenziosamente si avvicinò al marito il quale posò il bicchiere sul tavolino alla sua sinistra.

-Prima o poi dovrai fare una scelta: Me o i tuoi figli?-

-I nostri figli, Grigore- sbottò la donna -E non chiedermi mai più di fare una scelta simile-

-Ma devi farlo e sai perché?- il biondo si alzò dalla poltrona troneggiando sulla moglie -Perchè non hai scelta e sai perché non hai scelta?- le si avvicinò stampandole un bacio sulla sua fronte prima di proseguire - Perché le cose saranno due: o sarò io ad uccidere i tuoi figli o saranno loro ad uccidere me. Il nostro odio è reciproco: io voglio morti loro e loro vogliono morto me-

Magdalena sgranò i suoi occhi lucidi dalle lacrime verso gli occhi freddi del suo amato. Scosse la testa per poi abbandonarsi in un abbraccio disperato verso Grigore il quale la abbracciò stretta a sé.

-Ti scongiuro, non farlo!-

-Allora hai fatto la tua scelta...-

- No!-

L'uomo alzò delicatamente il volto di lei con l'indice e il pollice -Non puoi evitarlo - sussurrò prima di baciarla.

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