Capitolo 1

-3 mesi dopo-

Appesantita dalla stanchezza del suo turno al Portland Cà Phê -una caffetteria a qualche minuto di distanza dal suo appartamento- Taylor finalmente era riuscita a tornare nella sua abitazione. I capelli ricci e voluminosi erano raccolti in una crocchia ormai spettinata, qualche ciocca castana era riuscita a scappare dall'elastico; gli occhi verdi erano protetti da un paio di occhiali dalle grandi lenti circolari e sporche a causa del lavoro e il suo grembiule presentava qualche macchia di caffè.
Nonostante la sua giovane età, Taylor aveva svolto molti lavori faticosi e grazie ad essi era sempre stata contenta di riuscire a guadagnare abbastanza da potersi permettere una vita dignitosa a Portland, in Oregon.
Senza alcuna lamentela, abbandonò la sua borsa all'ingresso per poi proseguire verso la sua camera dove vi era una grande cesta di vimini colma di vestiti ancora da lavare.
Sentendo un odore sgradevole proveniente da lei stessa, arricciò il naso e si avviò verso il bagno.

-Non sono solo i vestiti ad aver bisogno di essere lavati-

Quel pomeriggio si sarebbe presentata una ragazza per l'annuncio che Taylor aveva pubblicato su internet per la ricerca di una coinquilina o un coinquilino con cui dividere l'appartamento. Quest'ultimo era composto da un salotto, una cucina spaziosa dove si trovava un tavolo circondato da sei sedie, due camere matrimoniali, un bagno e uno più piccolo nella stanza di Taylor.
Nel retro dell'abitazione vi era un piccolo giardino totalmente vuoto, ma curato.
Per un breve periodo di tempo la ragazza aveva condiviso la casa con Sam, una sua amica d'infanzia, la quale si dovette trasferire in un College a New York per gli studi di letteratura; Sam era più piccola di Taylor di due anni e si trovava al terzo anno della NYU (New York University).
Ora le due ragazze distavano quasi due giorni di macchina, ma questo non impediva a nessuna delle due di sentirsi spesso tramite delle videochiamate.
Finita la doccia, la riccia indossò una tuta comoda per poter stare a casa e andò a prepararsi un caffè; ne aveva altamente bisogno nonostante a lavoro ne avesse ingeriti già tre.
Il campanello suonò e fuori alla porta, ad attendere di essere invitata all'interno della casa , c'era una ragazza dai lunghi capelli lisci e castani, indossava degli occhiali dalla grande montatura scura e squadrata e un vestito ocra che le copriva le spalle e le ginocchia; ai piedi indossava delle scarpe sportive marroni.
Taylor corse ad aprire la sua porta di casa sfoggiando un grande sorriso:

-Buongiorno! Devi essere Carol ,giusto?-

-Già. Mi fai entrare?-

- O-Oh si certo, perdonami. Prego, entra pure! Posso offrirti un caffè? Lo stavo giusto facendo adess- -

-Non bevo caffè, ma ti ringrazio. Mi basta un bicchiere d'acqua se è possibile-

Taylor posò sul bancone della cucina la tazza di caffè appena preparato e aprì uno sportello della cucina per prendere un bicchiere in vetro nel quale avrebbe versato un po' di acqua fresca per la sua ospite.
Come primo approccio, quello tra Taylor e Carol non fu dei migliori, tuttavia la riccia non si arrese alla prima impressione e decise di approfondire la conoscenza con la ragazza la quale sembrava non aver nessuna intenzione di apparire gradevole alla padrona di casa.
Il colloquio durò una quindicina di minuti e dopo aver accompagnato Carol alla porta di ingresso, si appoggiò con la schiena su di essa sospirando.

-Forse non sono fortunata a circondarmi di persone normali. Pensavo fosse solo un problema che ho sempre avuto con i ragazzi con cui mi sono frequentata, invece vedo che è proprio una mia prerogativa...-

Poi continuò a borbottare tra sé e sé: -Non credo che io e la fotocopia di Amy Farrah Fowler potremmo andare mai d'accordo e questo significa che devo ancora cercare, cercare e cercare. Non ne posso più...-

Improvvisamente il suo telefono abbandonato sul tavolo vibrò e sullo schermo apparve una notifica di Sam: "Ciao Honey! Cosa racconti? Oggi avevi una ragazza che voleva incontrarti per la casa giusto? Ti si è presentata un'altra fuori di testa?"

Taylor rise tra sé e sé mentre rispondeva all'amica descrivendo ogni singolo dettaglio del colloquio e tutte le volte che parlavano al telefono, quindi spesso durante le giornate, sentiva una costante malinconia appesantirla. Questa sensazione era la sua unica coinquilina per adesso.
Dalla barra delle notifiche del telefono apparve messaggio riguardante l'annuncio e quasi Taylor non ne voleva sapere per un po' di questa faccenda, ma la sua curiosità vinse sul suo essere rassegnata e lesse il messaggio appena arrivatole:

Buongiorno, ti scrivo per l'annuncio per la tua ricerca di coinquilini. È ancora possibile un appuntamento per avere più dettagli?

Buongiorno! :)
Certo che sì, sono ancora alla ricerca di qualcuno con cui dividere la casa. Hai una preferenza su quando incontrarci?

Se non creo disturbo, anche oggi mi andrebbe bene . Il prima possibile...

Nessun problema! Ti aspetto entro l'ora di cena. A dopo :)

Lanciò il telefono sul sofà azzurro e il tempo che l'oggetto toccasse la superficie vellutata del mobile, il campanello suonò spaventando la ragazza.
Titubante e silenziosamente, si avvicinò allo spioncino della sua porta e avvicino il suo occhio verde ad esso scorgendo due figure mascoline. Erano due ragazzi all'apparenza molto alti e Taylor non capiva il perché della presenza di questi due individui davanti casa sua; non sembravano venditori porta a porta.
Il campanello venne suonato nuovamente e la ragazza trovò il coraggio di rispondere.

-Chi è?-

-Ciao, sono Xavier Gavrila, ci siamo sentiti poco fa per messaggio. Ricordi?-

- S-si certo, vi apro subito-

La ragazza si sbrigò ad aprire la porta ritrovandosi le due figure "apparentemente alte" veramente molto alte, o almeno lo era per i suoi personali 155cm di altezza.
Calarono una manciata di secondi dove il silenzio prevalse tra i tre e a spezzarlo fu il ragazzo biondo rimasto dietro a Xavier.

-Piacere, io sono Ryder Gavrila, il fratello-
Sorrise.

Taylor strinse la mano fredda del ragazzo il quale solo ora aveva notato la grande somiglianza tra i due, l'unica cosa che li distingueva era il colore dei capelli completamente opposto l'un l'altro.

-Prego, accomodatevi pure. Scusate, mi avete preso un po' alla sprovvista, non credevo che ci avreste messo così poco tempo a venire. Soprattutto non mi aspettavo foste in due...-

Taylor si scansò un riccio castano da davanti al viso e si apprestò a mettere a proprio agio i due fratelli. Xavier rispose: -È stato un mio errore, non ho pensato che presentandoci in due sarebbe stato un problema-

-Nono quale errore, non vi preoccupate. Non potevate saperlo, nell'annuncio credo di aver dimenticato di puntualizzare che la persona che stavo cercando era, appunto, una sola. Almeno che io non stia fraintendendo e ti sei fatto solo accompagnare da tuo fratello-

-In realtà entrambi eravamo interessati- intervenì Ryder -Stiamo cercando un luogo dove soggiornare per un po' di tempo prima di ripartire-

Durante lo scambio di informazioni, Taylor non poteva fare a meno di fissare gli occhi ghiaccio dei due fratelli e continuando a squadrarli, arrivò alla conclusione che i due fossero gemelli.
Avevano lo stesso viso squadrato, la pelle quasi più chiara della sua, lo stesso taglio degli occhi e la seconda differenza che avevano, dopo il taglio e il colore di capelli, era lo sguardo; nonostante avessero i connotati perfettamente uguali, per i loro sguardi non era lo stesso.
Ryder sembrava molto più rilassato e alla mano e i suoi lunghi capelli biondi gli donavano solarità, al contrario Xavier era visibilmente teso e i suoi corti ricci neri non facevano altro che rendere la sua presenza più cupa.
La ragazza aveva ascoltato attentamente i due fratelli e rispetto a tante persone con le quali aveva avuto a che fare con la casa, loro sembravano i più normali e sani di mente fino a quel momento.
Pensandoci bene, Taylor cominciò a valutare seriamente il fatto di dover vivere da sola con due ragazzi estranei (o anche solo uno); fossero state due ragazze, questo problema non le sarebbe mai sorto, tuttavia si sentivano tante notizie sui telegiornali riguardanti la violenza del sesso opposto. Al suo annuncio, solo in quel momento le venne in mente, a rispondere furono solo diverse ragazze della sua età o qualche anno più grande, ma Xavier fu l'unico "maschio" ad aver avuto interesse per la proposta di convivenza.

-Possiamo rimanere?-
Chiese quest'ultimo.

-Oh- ehm.. ecco...-

-Ho capito. Andiamo via, addio-
Il moro si alzò dal sofà intento ad andarsene notando l'imbarazzo di lei che sarebbe potuta essere la loro ipotetica coinquilina.

-Xavier aspetta, è naturale che non possa darci una risposta immediata. Cerca di capirla-
Intervenì il biondo.

-Per questo sto dicendo di andare via. Si legge dalla sua faccia che non si fida. Togliamo il disturbo, non abbiamo tempo da perdere-

Ryder bloccò il fratello mettendosi in mezzo tra lui e la porta cercando di farlo ragionare.

-Xavier...- Sussurrò -Non possiamo permetterci di perdere altro tempo e lo sai bene. È stata l'unica tra mille richieste che abbiamo inviato ad essere disponibile oggi stesso.-

Tyler si sentiva una estranea nella sua casa e se ne stava in disparte appoggiata al cornicione della porta del piccolo corridoio nel mentre si stava torturando le mani dall'ansia.

-È sempre una ragazza che sta avendo a che fare con due ragazzi sconosciuti, è già tanto che ci ha fatto accomodare dentro casa-

-Perché è un'irresponsabile!-
Sbottò Xavier superando il fratello.

Ryder si fece da parte e sospirò passandosi la mano tra i capelli e scuotendo la testa.

-Va bene!- A Taylor uscì una voce fin troppo acuta rispetto alla sua naturale -Potete rimanere, non mi sembrate persone inaffidabili...-

-Davvero?- Sorrise Ryder dirigendosi verso la ragazza -Grazie mille!- La strinse in un forte abbraccio che mise in ulteriore imbarazzo la giovane.

Xavier rilassò i muscoli e si diresse ad afferrare il fratello cosicché aiutò la castana a liberarsi da quel potente abbraccio.

-Però come avete visto, la camera è una sola. La dovrete condividere. Questo penso sia l'unico problema che possiate avere qui dentro-
Sorrise lei per la prima volta da quando i due entrarono in casa.

-Bene- continuò -Quando avete intenzione di trasferirvi?-

I fratelli risposero all'unisono: -Oggi-

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top