Introduzione

La crescita di internet e lo sviluppo dei social media hanno consentito la rapida diffusione di nuovi spazi, forme e linguaggi della comunicazione politica. Quei luoghi che fino a pochi anni fa non esistevano, oggi producono vaste reti di relazioni e offrono la possibilità di sapere e commentare in tempo reale tutto ciò che accade nel mondo.

Sono presenti nuove forme di coinvolgimento dei cittadini, legate alla crisi delle forme tradizionali di partecipazione politica, e gli studi in quest’ambito si concentrano sempre più sulle attività che si svolgono in rete, perché anche il semplice “Mi piace” o la condivisione di contenuti politici costituiscono meccanismi di adesione a questo o quell’altro leader, partito e/o visione. Si tratta di azioni deboli, ma giocano un ruolo essenziale nella diffusione di contenuti e nello sviluppo di idee: gli algoritmi presenti nelle varie piattaforme, infatti, fanno sì che l’offerta di contenuti sia legata a ciò che può interessare all’utente.

Tale azione comporta un irrobustimento del proprio credo e una rete sempre più fitta di relazioni tra soggetti che condividono il medesimo punto di vista, componendo in tal modo delle bolle ideologiche. Per una certa categoria di persone, quindi, sono soprattutto le azioni sui social network a determinare l’identità politica e l’inserimento in communities.

Considerando ciò, è evidente come la diffusione di contenuti politici sui social media sia necessaria al giorno d’oggi. Quello che, però, si vuole far emergere in questa sede è come una parte rilevante della politica che si sviluppa nel web sia costituita da elementi intrisi di ironia o satira, primo tra tutti il meme (1), prodotto per eccellenza della comunicazione user-generated.

La sua presenza su Internet è sempre più consistente, tanto che ormai anche le aziende non possono farne a meno, specie se vogliono rivolgersi a un target giovane. Il successo dei meme nella comunicazione pubblicitaria rende evidente come essi siano strumenti efficaci per catturare l’attenzione degli internauti e generare diffusione. Lo scopo di questo elaborato è capire, invece, qual è il loro ruolo nel politainment online.

Si cercherà di rispondere alla domanda illustrando, nel primo paragrafo, le trasformazioni legate all’avvento di internet e come esso abbia influenzato il mondo della politica. Una parte sarà dedicata anche alla satira politica e al frame entro cui questo modo di fare comunicazione si inserisce: il politainment online.

A seguire, si analizzeranno nello specifico i meme e si individueranno le loro caratteristiche principali. Queste ultime verranno riprese nel paragrafo conclusivo, nel quale si analizzerà il ruolo dei meme nella politica come attore dell’intrattenimento e come parte dello stesso.

Si è deciso di concentrarsi sul contesto italiano perché la letteratura sui meme in quello americano è particolarmente ricca, specie quella legata a Obama e Trump (2).

L’analisi vedrà una trattazione più generica dei meme creati dagli internauti e non prenderà in considerazione esempi specifici, mentre particolare attenzione verrà posta ai meme prodotti dagli attori politici. Se ne analizzeranno, nel dettaglio, due pubblicati nella pagina Facebook di Matteo Salvini, i quali sono risultati emblematici ai fini dell’elaborato.

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(1) Si è deciso di utilizzare il termine “meme” come nome invariabile. Essendo un neologismo, non ha ancora regole grammaticali formalizzate. 

(2) In America i meme sono diventati così cruciali nella scena elettorale e nel discorso pubblico, che le elezioni di Obama nel 2012 sono state definite “Meme Election”, mentre quelle che hanno visto la vittoria di Trump nel 2016 hanno assunto il nome di “Great Meme War” (Mazzoleni e Bracciale, 2019).

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