A new Marauder {✅}
Cosa successe dopo quella giornata ad Hogsmeade tra i due, beh...
- Signor Potter, Signorina Evans, tornate immediatamente indietro! - urlò la Mcgranitt infuriata correndo dietro al moro e alla rossa che ridevano a crepapelle. Accelerarono lasciando la professoressa indietro. Si chiusero in un'aula ridendo, ma quando alzarono gli occhi si accorsero che era in corso una lezione di incantesimi. Vitious li guardava con la bocca aperta e la bacchetta sospesa a mezz'aria, bloccato dalla sorpresa come tutti i ragazzini del secondo anno, era sicuramente in arrivo una catastrofe: era normale vedere fantasmi che canticchiavano per i corridoi, il piatto che si riempiva da solo, elfi che lavoravano in cucina, animali d'argento usati per scacciare i Dissennatori, i bagni esplodere con dei petardi, ma vedere James Potter e Lily Evans che ridevano insieme? era più possibile che Serpeverde battesse Grifondoro a Quidditch.
- Scusate l'intrusione - disse James, aprì la porta della classe e sospinse Lily fuori. I due quando richiusero la porta si guardarono negli occhi e risero ancora una volta; da quando c'era James la vita di Lily era tutta un sorriso.
- Dove andiamo? - chiese James passandole una mano sulle spalle mentre un gruppo di ragazzini del quarto anno scappati a qualche noiosa lezione, li guardavano stropicciandosi gli occhi.
- Non so, una burrobirra? - propose Lily.
- Mh, no. Una volata io e te? - Lily si strinse i lembi della gonna e arrossì evidentemente sulle guance. James la guardò senza capire.
- Cosa succede? -.
- Che voi siete in punizione - i due sentirono una stretta all'orecchio.
- Ah, Professoressa, che piacere rivederla - disse James dimenticandosi totalmente di Lily.
- Adesso andrete a ripulire la Sala dei Trofei, e non ve ne andrete finché non mi potrò specchiare in ogni singola coppa! - sbraitò la professoressa. Li condusse nella stanza e sequestrò loro le bacchette magiche.
- Prof, ma la bacchetta ci serve, se no come puliamo? - disse James guardandosi intorno nella grande stanza piena fino a scoppiare di coppe polverose.
- Signor Potter, conosce il buon vecchio "olio di gomito"? - disse la professoressa e con una mossa della bacchetta fece comparire: prodotti per la pulizia, stracci. acqua e sapone.
- Come?! noi dovremo spaccarci la schiena per più di quattro ore qua dentro senza usare nemmeno un po' di magia? - protestò James togliendosi lo straccio che gli era comparso in testa.
- Esattamente Signor Potter -.
- Ma... - Lily gli posò una mano sulla spalla e gli sorrise.
- Ce la faremo - disse facendogli l'occhiolino. La professoressa uscì soddisfatta chiudendosi la porta alle spalle.
- Ma, Lils, non finiremo prima di domani sera - disse James.
- Io non credo Potter - la rossa cacciò dalla tasca una fialetta di pozione verde acido. - E'una pozione che rende una qualsiasi superficie perfettamente pulita e splendente, è ricavata dai peli di unicorno e denti di vampiro - spiegò lei fiera.
- Grazie Godric per avermela fatta cadere in braccio - disse James congiungendo le mani in segno di preghiera. Lily rise. i due passarono la pozione su due stracci e cominciarono a slittare per la stanza pulendo trofei a non finire. In poco meno di un ora avevano finito. Ben presto si ritrovarono al centro della stanza schiena contro schiena a ridere.
- Lily Evans, di ragazze strane ne ho incontrate molte, ma tu le batti tutte - disse James riprendendosi.
- Lo so, e ne vado fiera - disse Lily abbracciandosi le ginocchia e chiudendo gli occhi con fare soddisfatto.
- Hai vinto davvero molti premi per il Quidditch - disse Lily alzando gli occhi sulla bacheca utilizzata per i trofei sportivi della scuola.
- E ne vincerò un altro anche quest'anno, a proposito di Quidditch, ci vieni domani alla partita " Grifondoro- Tassorosso"?- chiese James.
- Elementare, Potter, non me la perderei per niente al mondo - disse lei. James la guardò per cercare di capire se fosse sarcastica o no, ma sul volto della bella caposcuola non c'era una minima traccia di ironia. Erano passate due settimane dal lutto di Mary e sì, a volte succedeva che Lily rimpiangesse le belle giornate passate a far sì che Mary non strozzasse nessuno, ma da quando con lei c'era il cercatore era molto più calma e bellissima: i capelli erano perfettamente fluenti, rossi come il sangue e leggermente arricciati sulle punte, gli occhi verde smeraldo erano illuminati da un' inconsueta allegria e vivacità, le palpebre sempre coperte da una sottile linea di matita, la camicia era fuori dai pantaloni, la cravatta allentata e le calze corte nonostante la stagione.
Il giorno dopo James era in completa agitazione, di solito era abituato a vedere Lily guardarlo noncurante quando era a cavallo del suo manico di scopa, ma quella volta era diverso, quando uscirono dagli spogliatoi Sirius gli batté una mano sulla spalla ghignando e indicando qualcuno sugli spalti. James alzò gli occhi e incrociò quelli verdissimi di Lily Evans, della loro nuova malandrina . Sorrideva salutandolo con una mano, il moro si perse per un po' ad osservare i capelli riccissimi legati in due code estremamente disordinate, non da Lily Evans, ecco. Ricambiò il gesto abbozzando un sorriso.
- COSA SCONVOLGENTE RAGAZZI E PROFESSORI, SE GUARDATE NELLE TRIBUNE DEI GRIFONDORO POTRETE NOTARE UNA STRANISSIMA SCENA DI LILY EVANS CHE SORRIDE A JAMES POTTER - al commento del cronista, un ragazzo del sesto anno di Grifondoro, John se James non ricordava male, era uno dei pretendenti di Lily. Tutti guardarono la rossa e il moro che si rivolgevano noncuranti dei sorrisi furbi.
La partita cominciò e James cercava il boccino d'oro senza tregua, i Tassorosso avevano un bravo cercatore, Diggory, James lo odiava, era troppo buono e sembrava prenderlo in giro quando si stringevano la mano prima di giocare. La partita durò due ore e mezza e James prese il boccino proprio un secondo prima di Diggory. I Grifondoro esplosero in un boato immenso, Lily era saltata in piedi e urlava il suo nome. James sorrise.
- COGLIONE! IL BOLIDE! - urlò la rossa a pieni pomoni. James abbassò la testa e riuscì ad evitare il bolide per un soffio.
- GRAZIE PICCOLA! - urlò in risposta, tutte le ragazze scoppiarono in un urlo di disapprovazione.
- EHI, CARE, CALME - disse Lily sempre strillando e ridendo mentre tutte la guardavano malissimo. James scese in suo soccorso e la prese in braccio continuando a sorvolare il campo.
- POTTER, SOFFRO DI VERTIGINI! - urlò lei coprendosi gli occhi con le mani. Lui sorridendo gliele tolse dagli occhi e prese a scendere dolcemente per evitarle un conato di vomito.
- Questa era per te, Evans - le mostrò il boccino che gli si dibatteva come un matto tra l'indice e il pollice. Lily fissò la pallina senza capire.
- Non sarà la cosa più romantica del mondo, ma... voglio che lo tenga tu - disse e gliela mise tra le mani chiudendogliele per far sì che il boccino non volasse via. Lily rimase interdetta.
- Tu... mi stai regalando il boccino d'oro? - chiese incredula.
- Lily io... - cominciò James guardandola negli occhi.
- Tu? - chiese la rossa con una strana nota di speranza.
- Io ti... - una folla lo travolse e lo sollevò proprio nel punto cruciale e lui maledisse Merlino mille volte, non avrebbe mai più trovato il coraggio per dirglielo. James guardò con la coda dell'occhio Lily che era rimasta là a guardarlo con un'espressione delusa e incredula, James sperava che avesse capito, ma lei abbassò lo sguardo fissando il boccino.
Lily tornò in camera sua stranamente triste, lo amava, che James le volesse dire lo stesso? Perché li avevano interrotti? Lily guardò il boccino e si buttò sul letto, in pochi secondi si ritrovò a fare esattamente come faceva James: lasciava allontanare la pallina e poi la riprendeva tra le dita.
- Qui qualcuna è innamorata - disse Marlene entrando nella stanza sorridendo.
- Si vede così tanto?- sospirò Lily.
- Si, ma tranquilla, perché non glielo dici? sono sicura che ricambia - disse Alice entrando dopo Lene.
- Non mi sento alla sua altezza, mi ha trattata tutti questi anni come se fossi una specie di trofeo impossibile da conquistare, perché dovrei piacergli adesso?- disse Lily abbassando lo sguardo e rigirandosi il boccino tra le dita come se dovesse schematizzarne ogni millimetro.
Lily quella sera non riusciva a dormire, sentì un rumore e poi vide una figura saltare giù dalla finestra quando accese la luce. Quella sera era sola, le sue amiche erano fuori con i rispettivi ragazzi e lei tremava letteralmente dalla paura, solo allora si accorse di una scritta sul muro: " Ludere cum me?"; " vuoi giocare con me?". Lily saltò giù dal letto e corse dalla prima persona che le venne in mente, salì le scale dei dormitori maschili a tutta birra e spalancò la porta facendo svegliare i suoi abitanti, era appoggiata con le spalle alla porta e il fiatone a mille.
- Lils, cosa è successo? - chiese James accorgendosi anche senza occhiali che era lei. Lily gli saltò al collo e si accoccolò alla spalla del ragazzo.
- Scritte sul muro - disse lei in tono davvero infantile, tutti i Malandrini si erano riuniti sulla scena. James le affondò una mano tra i capelli.
- Non preoccuparti, puoi dormire con me - disse lui quasi speranzoso.
- Grazie Jam - disse lei.
- Che lato vuoi?- chiese James.
- In quale dormi di solito?- chiese Lily sottovoce.
-Sinistro - disse sempre accarezzando le i capelli.
- Cosa c' era scritto?- chiese Remus.
- "Vuoi giocare con me"?- recitò Lily.
- Ragazzi, ne parleremo domani, adesso andiamo al letto, siamo tutti molto stanchi - si intromise James.
Dopo venti minuti che si era spenta la luce.
- Jam- disse Lily a bassavoce per non svegliare gli altri.
- Che?- chiese distrattamente James.
- Vestita così sto scomoda, posso prendere una tua maglietta?- chiese la ragazza.
James si svegliò completamente e si alzò per frugare nell' armadio alla ricerca di una maglietta pulita, quando la trovò la passò a Lily.
- Grazie - sussurró lei sorridendo. La ragazza sgattaioló in bagno e James la seguì.
- Se proprio devi venirmi dietro stile cagnolino, almeno girati - disse lei.
James si voltò e lei cominciò a togliersi le scarpe, poi le calze.
Il moro dovette dare sfogo a tutta la sua buona volontà per non guardarla quando sentì la camicetta e la gonna che scivolavano a terra.
- Puoi girati - disse Lily e James quando la vide con la sua maglietta la immaginò alla mattina con quella stessa maglia che andava ad aprire le persiane ridendo e poi si buttava sul letto svegliandolo con un dolcissimo bacio e un altrettanto dolce " ben svegliato, amore".
James senza nemmeno accorgersene deglutí fissandola da capo a piedi, ben poche volte aveva visto le gambe nude di quella ragazza.
- Lo so, lo so, sono ingrassata...- James la azzittì con una mossa della mano.
- Sei perfetta-.
- Tu di piú-.
- Come?-
- Io non ho detto niente - disse Lily facendo spallucce nervosamente per poi tornare in dormitorio.
James la seguì e si stese sotto al piumone con lei.
La ragazza si strinse forte al moro e prese ad accarezzargli il petto con movimenti lenti della mano.
James le passava il pollice sulla spalla.
- Buonanotte Rossa -.
- Buonanotte Moro-.
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