Capitolo 4

Aprii la porta e proprio davanti a me si materializzò il santo più seccante... San Pietro.

"E lei che ci fa qui?" chiesi chiudendo la porta.
"Hai letto la lettera vero?" chiese lui prendendola in mano.
Annuii.
"Sarò la tua guida"
"Che?! No ma dico, tra tutti i santi proprio lei!" dissi alternandomi.
"Ordini dall'alto" affermò lui seccato.
"Bè... Che dovrei fare?"
"Preparati... Fra cinque minuti partiamo" detto questo uscì.

No, aspettate... Ero appena arrivata e già dovevo ritornare sulla Terra?!

O ma andiamo... Che p.seccatura... Sisi seccatura.

Mi feci una coda e sciacquai la faccia e uscii.
San Pietro parlava con un altro santo, a me ignoto.

"Ah è lei l'angelo?" chiese il santo guardando Pietro.
Annuì roteando gli occhi.
"Miney ti presento San Paolo"

Il santo in questione mi porse la mano e ricambiai il saluto.

"Bene... Adesso andiamo" disse guardandomi "Dammi la mano" continuò.
"Ehm" risposi io.
"Dai è per teletrasportarci" disse insistendo.
Gliela diedi e in un attimo posai i piedi sul cemento.
Non era più tutto bianco, ma tutto colorato.
Era sera e le luci dei pub e dei lampioni illuminavano la città.

"Dove siamo?" chiesi un po' spaesata.
"California... Più precisamente a Big Bear Lake" disse iniziando a camminare.
Per evitare di perdermi, lo seguii.

Non guardando la strada che stavamo attraversando, una macchina mi arrivò addosso, ma non sentii niente... Quella macchina mi passò da una parte all'altra.

"Ma cosa??" mi domandai.
"Qua sei invisibile e intoccabile" disse continuando a camminare senza guardarmi.
"Ah" fu l'unico commento che feci.

Poi si fermò di colpo.

Indicò un ragazzo. Moro, più o meno alto e atletico, che scendeva dalla sua Jeep ed entrava in una casa sfarzosa a giudicare dall'esterno.

"Chi è?" gli chiesi.
"Il tuo umano... Logan" mi rispose avviandosi verso la porta d'ingresso.
Attraversò il muro e, titubante, feci lo stesso.

"Pazzesco" dissi quasi eccentrica.
San Pietro sbruffò.
"Adesso che dovrei fare?"
"Lezione numero 1: osservare i comportamenti dell'umano" spiegò.
"Si... In parole più comprensibili?" chiesi sorridendo.
"Per mezza giornata, guarderemo quello che fa... Ah ricordati... Non si può stare sulla Terra per più di un giorno"
"Oppure?"
"Oppure ci sarà un'ammonizione" mi informò.

Mi fece strada e ci sedemmo sul divano.

"Scusa ma questa non è violazione della privacy?" gli domandai.
"Fai troppe domande" affermò con arroganza.

Intanto, Logan era andato in bagno e si era diretto verso il frigo per prendere una birra.
La stappò e si sedette sul divano, proprio vicino a me, iniziando a sorseggiare il contenuto della bottiglia, mentre accese la tv guardando una partita di basket.

Passai la mano davanti ai suoi occhi, gli toccai il braccio e gli parlai, ma niente.

"Ma che cosa forte" esclamai.

San Pietro si alzò e si diresse verso la porta.

"Dove vai?" chiesi fermandolo dal polso.
"Ritorno in Paradiso... Tu avrai un bel po' da fare... Vengo a riprenderti quando le 12 ore saranno passate"

Detto questo si smaterializzò.

Mi girai verso l'umano.

Mamma che noiaaaaaaa

Poi qualcuno suonò al campanello.
Logan si alzò e mi oltrepassò.

Aprì la porta e accolse l'ospite con un caloroso abbraccio.

Sbirciai. Una ragazza un po'... Ecco... Non posso dire le parolacce, ma avete capito spero.

La ragazza entrò, lui chiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò a essa.

La guardò con fare malizioso e le fece segno con il dito di avvicinarsi.

"SAN PIETRO VIENIMI A PRENDERE" urlai verso l'alto.
"LE DODICI ORE NON SONO PASSATE" mi sentii urlare.

Sbruffai e non mi restò altro che vedere quella scena oscena.

La ragazza si scaraventò sulle sue labbra in modo rude e senza alcun filo di dolcezza.

Lui iniziò a toccarla da tutte le parti e le fece allacciare le gambe intorno al suo bacino.

La portò in camera e lascio a voi l'immaginazione.

Io rimasi in soggiorno ad annoiarmi, mentre dalla stanza da letto provenivano orgasmi incontrollabili e gemiti strazianti.

Ero sul punto di addormentarmi, visto che quei due, dopo un'ora abbondante, avevano finito, quando la figura di Kendall prese forma davanti ai miei occhi.

"E tu che ci fai qui?" chiesi spaventata.
"Sono venuto a farti visita" disse sedendosi vicino a me.
"Ma se ti vedono?" domandai preoccupata.
"Zio mi ha reso invisibile all'occhio umano" mi spiegò.
Annuii.
"Che sta facendo Logan?" mi chiese dopo un po' di silenzio.
"Ha appena finito con la sua ragazza" dissi facendo una faccia schifata.
"Aspetta... Ma tu come fai a conoscerlo?"
"Oh bé... Era lui il cretino che guidava la sera in cui sono morto" disse d'un fiato.
"Quindi tu sai com'è"
Annuì.
"È un ragazzo dolce se lo riesci a prendere bene... Lui fa così perché si sente solo" disse appoggiandosi allo schienale.
"Ma io non capisco... Gli amici li ha" dissi aggrottando le sopracciglia.
"No... Non ne ha... Quella sera è stata un'eccezione... Era il compleanno di un nostro vecchio migliore amico e così siamo andati insieme, ma non ne ha più"
"Perché?"

Stava per rispondermi, ma la porta della camera da letto si aprì.
Uscì la ragazza vestita e lui in mutande.
Le diede un bacio casto e la accompagnò alla porta.

Lei se ne andò e lui, dopo aver fatto qualche passo in avanti, si fermò e si rattristì di colpo.
Sospirò e il suo occhio si spostò su una cornice.

Mi avvicinai e la guardai; Kendall era dietro di me.

Vi erano raffigurati lui, il biondino alle mie spalle e altri tre ragazzi: uno alto con capelli castano chiari, uno un po' bassino di origini latino-americano a giudicarne dai lineamenti e un altro con gli occhiali e dei simpatici baffi.

"Chi sono?" chiesi a Kendall.
"Oh bé... I nostri migliori amici... O almeno lo erano"
"Racconta"
"Lui è James" disse indicando lo spilungone "È un ragazzo divertente, ci faceva morire dalle risate... Purtroppo da 3 anni ha preso le distanze da noi... Solo io ero rimasto in contatto con lui"

"Poi c'è Carlos" disse indicando il ragazzo dal viso un po' scuro "Lui è il più dolce tra tutti... Ora è sposato e ha un bambino... Con Logan ha litigato, per una questione a me ignota, e non hanno fatto più pace"

"E infine c'è Dustin... Lui diciamo che con Carlos e James non stava tanto... Maggiormente con me e Logan... Io e lui eravamo amici fin da piccoli... È un ragazzo simpatico e divertente... Fino a tre giorni fa stavamo sempre insieme"

Un velo di tristezza si formò sul suo viso.

"E perché non state più in contatto come prima?" gli chiesi... Dovevo sapere.
"Siamo cresciuti e ognuno ha preso la sua via... Purtroppo Logan ha scelto quella del sesso, degli amici falsi, della droga, del fumo, del pericolo, della libertà e delle discoteche"
"E non c'è un modo per far ritornare tutto come prima?" chiesi speranzosa.
"È difficile e ora che io me ne sono andato, le possibilità sono diminuite in quanto ero io a tenere un po' il gruppo unito"
"E se lo riunisse Logan?" chiesi guardando il ragazzo che si era steso in malo modo sul divano facendo zapping alla tv.
"Ci credo poco"

Mi avvicinai a Logan e mi misi difronte a lui.

Infondo, era un bel ragazzo come aspetto fisico.

Restammo in silenzio per qualche minuto, poi squillò un cellulare.

Logan si alzò e lo prese.
Io ero dietro di lui a spiare.

Kyle era l'umano che lo stava telefonando.

"Bro dimmi" rispose lui.

Kendall mi guardò e mi disse "Non ho voglia di assistere a una conversazione con un ragazzo che mi ha rimpiazzato" detto questo scomparì nell'aria.

"No bro non me la sento di andare in discoteca stasera" disse sbruffando.
"No, non è per Kendall" rispose fermamente.
"O basta... Mi hai rotto i coglioni" detto ciò, attaccò la telefonata.

Sbattè il telefono sul tavolo, poi si avvicinò a un mobile e prese una bustina con una polverina bianca.

Droga...

La aprì e ne prese un cucchiaino.
La sniffò con il naso e si sedette su uno sgabello.

Chiuse gli occhi e li riaprì qualche minuto dopo.
Si tenne la testa fra le mani e fece dei respiri lunghi.

"Ehi perché ti rovini in questo modo?" chiesi come se mi potesse rispondere.
"Tu almeno sei ancora vivo e hai un famiglia penso... E se solo riuscissi a ricominciare con i tuoi migliori amici, la tua vita sarebbe splendida"

Poggiò la testa sul tavolo e una lacrima fuoriuscì da uno dei suoi occhi.

Misi una mano sulla sua schiena nuda e un brivido attraversò tutto il mio corpo.
Lui non si accorse di niente.

La levai e mi alzai.

Feci un giro per casa sua... Era proprio bella.

Nel soggiorno c'era una libreria con numerosi libri. Uno attirò la mia attenzione. A giudicarne dall'aspetto era un libro mal ridotto, ma guardandolo più attentamente vidi che era un album di foto.

Come vorrei vederlo

Ma ahimè non potei visto che se facevo muovere un oggetto, lui sarebbe impazzito, vedendolo fluttuare in aria.

Mentre fissavo ancora quell'album, Logan si alzò e andò in bagno.

"SAN PIETRO HO IL PERMESSO DI ANDARE IN BAGNO?" chiesi guardando in cielo.
"NON SE NE PARLA" rispose lui gridando.
"MA DAI... POTREBBE FARSI MALE"

Ok... Volevo vedere, insomma, o ma andiamo, sono un angelo, non dovrei pensarle certe cose.

"VEDO CHE HAI CAPITO" rispose il santo.

Cos?

"LEGGO NEI TUOI PENSIERI ESSENDO IL TUO ANGELO GUIDA" detto questo, tutto mi fu chiaro. Pietro non rispose più.

Dopo una quindicina di minuti, l'umano uscì dal bagno, bagnato da testa a piedi con un'asciugamano in vita.

Mi morsi il labbro.

Le gocce scendevano sul suo viso, il collo, il torace, gli addominali e andavano a finire

"NON FARE QUESTI PENSIERI" mi sgridò San Pietro.

Uff... Sono un'adolescente in fase ormonale, secondo te non penso a certe cose?!

"NON RISPONDERE" ordinai.

Passò una tovaglia sui suoi capelli, poi andò in camera da letto e si andò a vestire.

E dai però... Puoi vestirti pure qua

"MINEY" mi richiamò per l'ennesima volta.

Sentii bussare e Logan si precipitò alla porta, mentre si alzava la zip degli jeans.

Aprì e sbruffò.

"Ti ho detto che non voglio uscire" rispose.

Era Kyle probabilmente.

"E dai bro è sabato sera" disse cercando di convincerlo.

Logan, per tutta risposta, gli chiuse la porta in faccia.

L'amico continuò a bussare con insistenza, ma lui non gli diede conto.

"Bravo Logan" dissi abbracciandolo.

Mi staccai immediatamente.

"MINEY CALMATI"
"O MA TU SEMPRE QUA STAI?"
"IO SONO IN QUALSIASI POSTO A QUALSIASI ORA"

Intanto l'amico finì di bussare e se ne andò.

Ci fu silenzio dinuovo.
Io passeggiavo per casa senza una meta precisa e Logan era steso sul letto.

Ad un certo punto sentii cantare "It's the only life ya got so ya gotta live it big time"

Mi girai verso Logan... L'aveva cantata lui...

Dio che voce

"NON INVOCARE IL NOME DI DIO INVANO"
"AGLI ORDINI BOSS" risposi sarcasticamente.

Logan chiuse gli occhi e sorrise... Forse stava ricordando qualcosa di bello.

"Buuuu" urlò un cretino dietro le mie spalle facendomi quasi saltare all'aria.

Mi girai.

"Kendall mi hai fatto prendere un infarto"
"Tanto sei già morta" disse facendo spallucce.
"Che battuta squallida" affermai scuotendo la testa.
"Che ha?" chiese indicando con un gesto del capo Logan.
"Oh bé, stasera non uscirà con gli amici. Prima si è sniffato mezzo grammo di droga, si è fatto la doccia e non sai come volevo essere con lui, ma sorvoliamo, poi si è steso sul letto e ha cantato 'It's the only life ya got so you gotta live it big time' che significa?"
"Io, Logan, Carlos e James eravamo una band... E quello che ha cantato lui è un verso della nostra prima canzone"
"Capito... È molto dolce però... Insomma, a Logan mancano i suoi migliori amici"

Annuì.

"Se Carlos e lui facessero pace, ci sarebbe qualche miglioramento secondo te?"
"Mhm credo di sì... Loro due facevano la coppia degli scellerati ai vecchi tempi" disse ridendo.
"Devo riuscire a farli incontrare e così sono sicura che risolveranno" dissi determinata.
"Uhm si... Ma c'è un problema... Loro non ti vedono e non ti sentono" mi fece notare.
"Mhm" dissi riflettendo "Troverò un modo... E poi San Pietro può aiutarmi"
"SCORDATELO"
"O MA DAI... SEI IL MIO ANGELO GUIDA"
"IO TI DICO SOLO QUANDO STAI SBAGLIANDO"
"In poche parole... Rimboccati le mani e arrangiati" disse Kendall sorridendo come un angioletto.

Uhuhuh ho fatto una battuta

Guardai il biondino per qualche secondo e poi mi si illuminò la lampadina.

"Kendall ci sono!" affermai tutta felice.

Lui mi guardò con aria interrogativa.

"Potresti parlare tu con lui visto che non sei in missione e puoi essere visibile ai suoi occhi" gli spiegai gesticolando.
"Mhm si... Ma non credi che si spaventerebbe?" mi fece notare.

Mi morsi il labbro...

Che caos

"Aspetta mi è venuta un'altra idea" disse lui alzando il dito con fare altezzoso.
"E che aspetti a dirmela?" chiesi io curiosa.

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