XXVIII. Insensato
- Resta. - ordinò Aegon mentre la sua serva l'aveva liberata da quell'abbraccio.
Myra lo guardò accigliata, non capendo.
- Resta. - ripeté lui prendendola per il polso, stringendoglielo con decisione. A quel punto Myra annuì, come faceva di solito quando lui le comandava qualcosa.
- Per favore. - aggiunse lui.
Re Aegon II non aveva mai usato quelle parole di cortesia con nessuno. E questo la sua serva lo sapeva.
Myra andò a chiudere le tende alle loro spalle e la porta a chiave, poi tornò dal suo re. Si avvicinò al fuoco del camino che minacciava di spegnersi e lo attizzò un po', riscaldando in quel modo la stanza.
Aegon era ancora immobile, fermo e traumatizzato da ciò che aveva vissuto.
Myra si avvicinò ad Aegon quasi con riverenza, quasi temendo di rompere ancora di più ciò che era spezzato. Il silenzio della stanza era rotto solo dal crepitio del fuoco, e ogni suo movimento era misurato, carico di una delicatezza che riservava solo per lui.
Aveva sempre avuto una fermezza nei gesti manuali, ma quando iniziò a sbottonargli la giacca, liberandolo da quel peso inutile, le sue mani tremarono.
I loro sguardi si incrociarono ancora una volta, e Myra vi lesse un miscuglio di emozioni che raramente aveva visto sul volto del suo re.
Era stato un principe sconsiderato, non era cresciuto addestrandosi per la guerra e non capiva molto di quelle dinamiche. Eppure adesso era un uomo, un re con milioni di uomini al suo servizio, ma in quel momento era nient'altro che un'anima ferita, in cerca di conforto. E lei era lì per offrirglielo, senza bisogno di parole.
Con una gentilezza innata, gli tolse la giacca e poi la camicia, rivelando la pelle marmorea. La carnagione era chiara, priva di nei o qualsiasi sorta di segno di imperfezioni. Non aveva combattuto neppure una volta seriamente, non si metteva in gioco quanto suo fratello Aemond.
Myra sapeva che sotto quell'apparenza di perfezione si celava un cuore vulnerabile, bisognoso di cura e attenzione.
Mentre ripiegava con cura i vestiti, i pensieri le si affollavano nella mente. Capiva che Aegon si trovava in un momento di estrema fragilità.
Sapeva anche che lui non aveva nessun altro a cui affidarsi, nessuno che potesse vederlo per quello che era veramente, al di là del ruolo di re.
Myra si chinò leggermente verso di lui, lasciando che il calore del fuoco riscaldasse anche lei. Con una mano delicata, gli sfiorò il viso, cercando di trasmettergli tutto il suo sostegno e la sua comprensione. Voleva che sapesse che non era solo, che lei era lì per lui, che l'avrebbe sostenuto sempre.
- Non merito la corona. - dichiarò ad un certo punto.
Myra scosse la testa e gli prese la mano.
- Sono riusciti a entrare nel mio castello. Sono riusciti a uccidere mio figlio sotto il mio stesso tetto... - mormorò. Nella sua voce tremante si avvertivano tutte le emozioni che provava: la rabbia, la tristezza, il rancore.
- Quella puttana. - ringhiò ancora alzandosi in piedi.
Myra gli mise le mani sulle spalle.
Siete in guerra, Aegon. Tuo fratello ha ucciso suo figlio. Dovevi aspettartelo. Avrebbe voluto dirgli, ma sapeva che provare ad articolare una frase così lunga avrebbe semplicemente comportato uno sforzo inutile.
- Non sono riuscito neppure a proteggere te. - bisbigliò portando un dito sulle labbra di Myra e accarezzandogliele con dolcezza.
La serva scosse la testa, cercando di non farglielo pesare.
- Ser Criston Cole e la sua armata marciano verso Riposo del corvo. Harrenhal è stata conquistata da Daemon ma al concilio questo non importa. Ser Criston Cole e mio fratello confabulano alle mie spalle, non mi lasciano partecipare alla mia guerra. - spiegò.
Myra capì che quel discorso era diretto a sé stesso più che a lei.
Voleva partecipare alla guerra in prima linea, sul dorso di Sunfyre. Quel pensiero le gelò il sangue nelle vene.
Myra sentì il cuore accelerare nel petto mentre le parole di Aegon si depositavano nella sua mente come un macigno. La paura le serrava la gola, rendendo ancora più acuta la consapevolezza della sua condizione. Non poteva parlare, non poteva esprimere il terrore che provava all'idea che Aegon, l'uomo che aveva giurato di servire e proteggere e che un tempo aveva amato, fosse costretto a scendere in guerra.
I pensieri turbinavano nella sua mente, evocando immagini di sangue e dolore, di battaglie perse e di corpi senza vita. Non poteva sopportare l'idea di perderlo, di vederlo ferito o peggio, ucciso.
Ogni fibra del suo essere voleva urlargli di non andare, di trovare un'altra soluzione, ma era intrappolata nel silenzio che le era stato imposto anni prima.
Lascia che vada tuo fratello. Il regno ha bisogno che tu resti qui. Io... ho bisogno che tu resti qui.
Aegon sembrava percepire il tumulto dentro di lei. Si avvicinò, gli occhi segnati dalla fatica e dal dolore, ma anche da una dolcezza che Myra raramente aveva visto. Le prese le mani, stringendole con forza, come a volerle trasmettere un po' del suo coraggio.
- Dormi con me. - ordinò, ma la sua voce era bassa, quasi una supplica.
Myra annuì ancora una volta, accettando senza esitazione. Sapeva che non era un ordine come gli altri, che dietro quelle parole c'era una richiesta di conforto, di un'intimità che andava oltre il semplice contatto fisico.
Si stesero insieme sul letto, il corpo di Aegon accanto al suo. Myra sentiva il calore del suo respiro sulla nuca, la pressione delle sue braccia intorno a lei.
Non c'era perversione in quel gesto, solo un bisogno disperato di vicinanza, di un contatto umano che potesse lenire almeno in parte il dolore che portava dentro.
Il tempo sembrò fermarsi mentre restavano abbracciati. Myra chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla sensazione di sicurezza che, per quanto effimera, riusciva a trovare in quell'abbraccio.
Non ci furono parole quella notte. Non ci furono carezze né baci.
Myra sentì una lacrima scivolarle lungo la guancia, un misto di tristezza e disperazione. La paura di perdere l'unico uomo che aveva mai amato. Lui però non se ne accorse.
La stanza si riempì di un silenzio quasi sacro.
Spazio autrice
Salve a tutti! Vi informo che le pubblicazioni si fermano qui per questa settimana perché nel weekend sarò fuori. Invece per quanto riguarda la settimana prossima non sono propriamente sicura di riuscire ad aggiornare poiché vado in vacanza e di solito non prende bene la connessione.
Intanto vi pongo alcune domande!
Cosa ne pensate della piega che sta prendendo la nostra storia? Vi state annoiando da quando Myra ha perso la parola? Mi auguro di no! Comunque ho deciso di mischiare un po' di ciò che ho visto nella serie TV con i libri (ad esempio la presenza di Maelor) ma da qui in poi vi avviso che ci sarà un sostanziale distacco.
Un abbraccio
SignorJingles
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