La sensazione di abbandono crebbe in Aegon a tarda notte. Continuò a fissare la porta e ad immaginare Myra che avrebbe varcato quella soglia con un sorriso.

Non sapeva bene perché, ma continuava ad avere un brutto presentimento.

Si sentì solo, più del solito. Come se nessuno potesse colmare quella mancanza tranne lei.

Aegon si sentiva avvolto in un abisso di solitudine, il silenzio della notte amplificava il vuoto che lo divorava. Ogni rumore lontano lo faceva sobbalzare, sperando fosse il segno dell’arrivo di Myra. Ma la porta rimaneva chiusa, e con essa anche le sue speranze. Ripensava a ciò che era accaduto solo la notte precedente, a quelle parole che lei gli aveva dedicato.

La consapevolezza che lei potesse non tornare si faceva sempre più strada nella sua mente, un pensiero che lo tormentava senza tregua.

Era troppo tardi. La luna era oscurata e soffocata dalle nuvole da un pezzo ormai. Guardò fuori dalla finestra a lungo, cercando un qualsiasi segno della sua serva ma nessuno si presentò.

Lo aveva usato. Lei.

Come aveva osato quella misera servetta prendersi gioco di lui?

Iniziò a pensare a tutte quelle parole che si erano scambiati, a quanto fosse stato stupido nel credere che qualcuno potesse sul serio amarlo. Lui non meritava amore, né le attenzioni di qualcuno.

"L'amore non si merita, Aegon" aveva detto lei con aria sicura. Perché adesso quella frase gli produceva solo dolore?

Si morse le labbra pensando a lei, a cavalcioni su di lui, nuda e bella come una dea. Era stata lei a dominarlo. Lo aveva controllato, aveva distrutto ogni più insignificante segno della sua volontà.

Sperava che lei entrasse, che aprisse la porta di scatto e gli saltasse addosso. Il dolore nel constatare che lei non sarebbe arrivata gli impedì di pensare.

Un groppo di emozioni lo soffocava: la tristezza di sentirsi abbandonato, il senso di colpa per aver pensato di meritare quel destino, e l'odiosa sensazione di essere preso in giro. Immaginava Myra con il suo sorriso rassicurante, ma l’assenza di quel sorriso lo faceva sprofondare in un mare di rabbia e frustrazione.

L'attesa si trasformava in agonia. Aegon si alzò di scatto con il cuore martellante nel petto. Ogni istante trascorso senza di lei era un insulto, un'offesa alla sua esistenza. Non poteva più sopportare quel peso.

Con un grido di rabbia, iniziò a distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro: lanciò la sedia contro il muro, scagliò un vaso a terra, ruppe bicchieri e piatti, calciò il letto con tanta forza da farsi male, strappò le pagine dei libri presenti con furia cieca. Poi toccò alle tende, che furono stracciate con violenza. Ogni oggetto infranto sembrava liberare un po' del dolore che lo soffocava.

Il respiro affannoso, gli occhi offuscati dalle lacrime di rabbia, Aegon si sentiva svuotato. La stanza era un campo di battaglia, riflesso del suo cuore in subbuglio. Cadde in ginocchio tra i frammenti, la testa china, e il buio lo avvolse. La sua rabbia era stata un temporale furioso, ma non aveva cancellato la tempesta interiore.

Guardò la porta, speranzoso. Nulla.
Aveva anche pensato a cosa dirle nel caso in cui fosse solo in ritardo, aveva riflettuto sulle parole da rivolgerle. L'avrebbe rimproverata per aver fatto attendere il suo principe e poi avrebbe dovuto farsi perdonare. Ma ancora, quando si rivolse verso la porta ancora chiusa, sospirò.

Solo, spezzato, attendeva ancora Myra, nonostante tutto.

Aegon dormì da solo quella notte. E il dolore per l'abbandono lo spezzò ulteriormente.

Spazio autrice
Capitolo breve, lo ammetto. Spero sia almeno d'impatto! Detto questo volevo dirvi due cosette. Innanzitutto I'm the king sarà ferma per quattro o cinque giorni. A causa di un problema di salute sarò lontana da casa e mi sarà impossibile scrivere.
E volevo chiedervi se qualcuno mi potesse consigliare qualche buon servizio gratuito per la creazione di una copertina decente. Mi piacerebbe renderla un po' più epica, io non sono brava in questo.
Detto ciò vi ringrazio per le letture, i like e i commenti💚
A presto,
SignorJingles