XI. Immorale
Quel bacio ebbe l'effetto di uno schiaffo in pieno volto per Myra. Si staccò bruscamente da quel contatto e si portò le dita sulle labbra, chiedendosi se fosse solo un sogno oppure un incubo orribile.
- Cosa... abbiamo fatto? - mormorò incredula, tornando in sé. Prima o poi sarebbe uscita da quella stanza e lui sarebbe tornato ad essere il principe, quello di sempre, lei invece era una semplice sguattera.
Per di più si sentiva dannatamente in trappola e si pentì di essere accorsa lì per aiutarlo.
- Questo è così immorale. Voi siete il principe e avete già fatto questo a tante altre. Adesso lo fate anche con me, tentate di persuadermi per poi avere ciò che volete... - iniziò Myra alzandosi in piedi e girando su sé stessa come una trottola, presa dai troppi pensieri.
- Tu sei diversa dalle altre. - affermò lui, serio.
- Non provateci. Non provate a raccontare la storia della ragazza diversa. Avete abusato di altre serve, lo so. - mormorò Myra ferita, pensando alle parole di Raska. Adesso lei era in una torre e se lui avesse voluto avrebbe potuto violentarla senza pietà, farle così male da uccidere la sua anima.
- Loro erano solo puttane. Tu... -
Myra emise un lungo lamento a quelle parole e strinse le braccia al petto, arrabbiata con sé stessa per essere lì.
- Ecco che lo rifate. Date la colpa a delle serve che avevano come unico compito quello di servirvi. Mi hanno detto tutto. Mi hanno detto quello che avete fatto. - ringhiò ancora lei, ferita e amareggiata da quelle parole.
- Sbaglio o non ho mai provato a toccarti? Perché adesso vuoi darmi la colpa? Pensi che sia stato il primo a farlo? Ero soprafatto dall'alcool...- tentò di giustificarsi lui, alzando le mani innocentemente.
- E pensate che non essere stato il primo a violentare una donna faccia di voi un uomo migliore? -
Aegon parve ragionarci un attimo ma restò in silenzio.
- Ve lo meritate in fin dei conti. E io non dovrei essere qui. Stupida. Sono una stupida. - ribatté d'un tratto Myra, guardandosi indietro. Doveva tornare nelle cucine, scappare. Aveva tradito il principe, la corona e tutte le altre serve in quel modo.
Il principe le bloccò un polso e la guardò con occhi pieni di amarezza. Respirava in modo affannato e aveva una consapevolezza diversa nel cuore: il fatto che Myra avesse ragione.
- Me lo merito, d'accordo. Non sono il migliore degli uomini, sono stato crudele con loro... ma credimi: sono più lucido che mai e vorrei solo che tu restassi qui con me. Non farò nulla che tu non vorrai. -
Myra deglutì. Si sentiva in colpa. Perché lei stava ricevendo un trattamento diverso rispetto alle altre ragazze? Perché si voleva fidare di un uomo così? E perché da quando le loro labbra si erano sfiorate aveva provato qualcosa di unico?
Non era il suo primo bacio. Si era innamorata anni prima di un suo vicino di casa, avevano giocato da bambini e poi erano finiti con il baciarsi nell'adolescenza. Ma adesso, perché provava attrazione verso qualcuno di così sconsiderato?
- Perché dovrei fidarmi? Perché dovrei restare? -
Myra rimase sorpresa dalle parole che uscirono dalla bocca di Aegon.
- Perché sei l'unica persona che mi è rimasta. -
L'aveva definita una "persona". Aegon non aveva mai pensato al fatto che i servi fossero persone a tutti gli effetti, con sentimenti e emozioni. Si era reso conto per una volta che chi lo serviva non era una nullità, ma aveva un valore umano.
- Resta con me. Non lasciarmi solo. Sto impazzendo... A dirla tutta non credo neppure che tu sia davvero qui. - mormorò lui abbassando gli occhi violacei verso il polso di Myra lasciando la presa e accarezzandole la mano.
- Sono qui, davvero. - ribatté Myra.
- Dimostramelo. -
La serva si avvicinò a lui e gli sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio con delicatezza, osservò il viso emaciato del principe e gli diede un bacio sulla guancia. Si sentì stupida per averlo fatto, ma diamine lei voleva proprio farlo. Voleva baciare quelle labbra carnose, voleva servirlo in ogni cosa.
"Tu non hai idea di chi è davvero il principe Aegon, tu non sai cosa ha fatto alle altre" le parole di Raska risuonarono nella sua testa solo per un momento.
- Mi stai davvero mettendo alla prova, Myra. - ammise lui chiudendo gli occhi, indeciso sul da farsi. Stava sul serio cercando di trattenersi.
- Vi servirò per tutta la vita. Starò con voi tutto il tempo che vorrete. Ma provate ad alzare un'altra volta una mano su una donna ed io vi avvelenerò nel sonno. Vi soffocherò mentre dormite e sarete troppo sbronzo per difendervi. Vi annegherò nel vino, vi strozzerò con le mie mani. - giurò Myra guardandolo dritto negli occhi.
- Lo sai che queste parole basterebbero per far finire la tua bella testolina su una picca, vero? - domandò lui mordendosi le labbra.
- Voi giurate. -
Aegon non ci pensò neppure per un attimo e annuì.
- D'accordo. Ma tu dovrai servirmi in ogni modo, fino alla fine dei miei giorni, qualsiasi cosa mi accada. -
Myra sorrise a quelle parole e si inginocchiò difronte a lui.
- Finché le mie membra cadranno, sarò vostra. Fino alla fine. - dichiarò solenne.
Aegon sentì il cuore scoppiargli nel petto. C'era qualcosa in lei, una determinazione e una forza che non aveva mai visto in nessun' altra. Non che si fosse mai concentrato sull'interiorità di un'altra donna, prima di allora, ma tutto ciò lo lasciò stupefatto. E quella minaccia così dura in qualche modo lo eccitava.
La fece alzare e sedere sulle sue gambe. Erano mesi che si conoscevano, mesi che lei lo serviva ma non erano mai stati così vicini. Non si era mai sentito così felice.
- Baciami Myra. Baciami tutta la notte. Baciami ovunque. Rendimi un uomo migliore. - ordinò lui. Myra deglutì, guardò Aegon e vide qualcosa di diverso: c'era sincerità in quelle parole e anche disperazione.
Si fidò di lui e quando lo baciò sulle labbra sentì un brivido accarezzarle la schiena. Non aveva mai provato niente di simile con un solo bacio. C'era frenesia nei loro movimenti e l'urgenza di esplorarsi, di viversi affondo.
Smise di pensare a Raska, alle altre serve e a tutto ciò che sapeva sul suo conto. Per un momento si dimenticò di essere solo una schiava e le sue mani iniziarono a correre sul petto del principe, accarezzandogli l'addome. Aegon la strinse più forte a sé e i due finirono sdraiati su quel letto a baldacchino, rotolandosi in un vortice di baci e carezze fugaci.
Erano così vicini che Myra sentì chiaramente il corpo del principe reagire in modo del tutto naturale. Sorrise al pensiero.
- Sarai l'ultima donna che avrò prima di sposarmi. - mormorò lui, con un tono deciso. Myra si morse le labbra con forza, trattenendo le lacrime.
Lui si sarebbe sposato. E poi che sarebbe successo? Sarebbe rimasta all'ombra di Heleana?
E quando i baci ripresero, più decisi e irruenti, Myra si sentì amareggiata. Sarebbe stata solo una notte, niente di più. Una piccola parentesi nella vita del principe Aegon.
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