VIII. Irresponsabile

Di solito Myra non aveva mai a che fare con Alicent Hightower, la regina reggente. Il sol pensiero di restare nella stessa stanza con lei le dava i brividi. Eppure nessuno parlava male di lei, nessuno diceva malignità sulle sue azioni.

Indossava sempre vestiti verdi e Myra non capiva il perché di quel colore.

Myra aveva sentito dire che il verde fosse il colore della casa Hightower, ma non riusciva a comprendere perché Alicent insistesse a indossarlo ogni giorno, come se fosse un manto protettivo. Forse c'era un significato nascosto, un messaggio che lei, una semplice serva di ultimo rango, non riusciva a cogliere.

Un giorno, mentre stava attraversando uno dei corridoi del castello, Myra sentì delle voci provenire dalla sala del trono. Il concilio ristretto. La curiosità ebbe la meglio su di lei e si avvicinò cautamente, cercando di non farsi notare. Si fermò dietro una colonna e ascoltò paziente.

Alicent sedeva sul trono e davanti a lei c'era la palla di marmo più grande. Era lei a detenere il potere in quel momento.
- Non posso permettere che la mia famiglia venga messa in pericolo un'altra volta. Rhaenyra crede di poter pretendere il trono nonostante la sua discendenza impura. E crede che suo figlio possa prendere eil posto di Corlys Velaryon. - disse. - Ecco perché dobbiamo cambiare colore, anche allo stemma principale. Il verde rappresenta la fiamma del faro di Hightower, il simbolo della nostra casa. È un segnale di avvertimento ai nostri nemici e una promessa ai nostri alleati. Un drago dorato su uno sfondo verde è perfetto. -

- Perfetto mia regina, darò disposizioni quanto prima. Ma come pensate di impedire la pretesa di Lucerys Velaryon? È stato il Serpente di Mare in persona a sceglierlo. - commentò il maestro del conio.

- Il Serpente di Mare è stato inghiottito dalle onde, o almeno, così dicono i nostri resoconti. Non sta a lui decidere per il fallimento della sua casata adesso. Aethan Velaryon pretende di diventare lord della sua casata. - spiegò il Gran maestro.

- Re Viserys vuole sua figlia come erede. E lei adesso sta venendo qui, per perorare la causa di suo figlio. -
Alicent non era solo una regina reggente, ma una leader che proteggeva la sua famiglia con ogni mezzo possibile.

Myra, nascosta dietro la colonna, trattenne il respiro mentre la discussione nella sala del trono proseguiva. Alicent Hightower ora parlava con Otto Hightower, suo padre e Primo Cavaliere del Re, insieme ad alcuni consiglieri fidati.

- Il nostro amato re ci sta lasciando. Non mangia più e beve sempre più latte di papavero per poter alleviare i suoi dolori. -

Myra non aveva mai visto in vita sua Viserys I perché questo era confinato nelle sue stanze e veniva tenuto sotto controllo da cameriere fidate, impedendo l'accesso a chiunque altro.

- Rhaenyra non può salire sul trono. Significherebbe distruggere il normale equilibrio e la storia dei sette regni dalla fondazione ad oggi. È Aegon il successore legittimo di Viserys. - continuò Otto Hightower lanciando uno sguardo verso sua figlia che aveva poggiato i gomiti sul tavolo e sulle sue mani teneva il mento.

- Aegon non è pronto per il trono, - dichiarò Alicent, la sua voce carica di frustrazione. - È un incapace, un buono a nulla. Passa le giornate a bere ed è sempre a caccia di puttane, senza alcun riguardo per le responsabilità che lo attendono. -

Myra sentì una fitta al cuore a quelle parole. Perché dovevano parlare di lui in quel modo? Perché sua madre lo trattava così?

Otto annuì gravemente.
- Lo sappiamo, mia regina. Ma dobbiamo prepararlo. Il tempo stringe e i nostri nemici non aspetteranno. Se non possiamo fare affidamento su di lui, dobbiamo trovare un modo per proteggerlo e assicurare che la nostra casa mantenga il potere. -

Uno dei consiglieri intervenne.
- Forse possiamo assegnargli un mentore più severo, qualcuno che possa inculcargli un minimo di disciplina. Aemond è così diverso da lui. -

Alicent scosse la testa.
- Non è questione di disciplina. Aegon non ha alcun interesse per il governo, per il popolo, per il regno. È come se nulla gli importasse. Non so se esista qualcuno capace di cambiare questo aspetto della sua personalità. -

Ma lui mi ha ascoltata. Perché se non gliene importa nulla, ha ascoltato i racconti sulla mia infanzia?

La discussione continuò, ma Myra si sentiva sempre più a disagio. Era chiaro che le dinamiche di potere all'interno della famiglia reale erano complesse e cariche di tensioni. Alicent non solo doveva lottare contro le minacce esterne, ma anche contro le debolezze interne della propria famiglia.

Myra era ormai rapita dalla conversazione, incapace di allontanarsi nonostante il rischio di essere scoperta. La tensione nella sala del trono era palpabile.

Il Gran Maestro prese la parola con tono solenne.
- È essenziale, mia regina, garantire la continuazione della discendenza. La legittimità del nostro regno dipende da questo. Aegon deve fare la sua parte. -

Myra aggrottò le sopracciglia. Decidevano loro anche questo?

Alicent annuì, il viso segnato dalla preoccupazione.
- Tra sette giorni si sposerà con Heleana. Abbiamo già preparato tutto per la cerimonia. -

Otto Hightower, con il volto cupo, intervenne. - E quante probabilità ci sono che Aegon vada a letto con sua moglie e non con una prostituta? Sappiamo tutti quanto sia indisciplinato e dedito ai vizi. È schiavo della sua stessa cupidigia. -

Il silenzio calò per un momento nella sala, mentre tutti gli occhi erano puntati su Alicent. Lei sospirò profondamente, quasi come se stesse cercando di trovare la forza per rispondere.
- Non posso garantirlo, padre. Ma faremo di tutto per assicurare che Aegon capisca l'importanza del suo dovere. Abbiamo bisogno di un erede legittimo, e Heleana è la nostra speranza. -

La regina reggente sembrava più dispiaciuta per sua figlia che per il suo primogenito. Perché diavolo li faceva sposare se in loro non c'era traccia di amore?

Il Gran Maestro annuì.
- Forse dovremmo considerare delle misure per tenerlo lontano dalle tentazioni, almeno per un po'. Potremmo confinare Aegon fino al matrimonio, poi dopo la cerimonia sposteremo i due sposini in un'ala isolata del castello, dove avranno poche distrazioni. -

- È un'idea sensata, - disse Otto. - Dobbiamo essere certi che Aegon comprenda i suoi doveri. La sua irresponsabilità non può mettere a rischio il futuro della nostra casa. -

Alicent chiuse gli occhi per un istante, cercando di mascherare l'angoscia che provava. Era solo un pupazzo nelle mani del concilio ristretto, nulla di più.

- Dobbiamo agire per il bene del regno. -

Mancavano soli sette giorni al matrimonio di Aegon Targaryen e Myra sentì gli occhi inumidirsi. Fece marcia indietro riflettendo sul suo sguardo assorto, su come avrebbe vissuto Aegon quel confinamento.

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