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PVESMERALDA
Sono riuscita ad entrare in ospedale, senza avere un altro attacco di panico e questo grazie a Cullen.
Com'è possibile che uno come lui mi abbia aiutato ?
Com'è possibile che sia rimasto tutto il tempo con me?
E com'è possibile che lui mi abbia tenuto la mano ogni secondo?
Ma la vera domanda, perché è ancora qui di fianco a me che mi tiene la mano mentre mi stanno mettendo il gesso?
Ho fatto le lastre e il medico ha scoperto che mi sono fratturata il polso quindi dovrò tenere il gesso per almeno tre settimane.
Ma possibile? Devono sempre succedere tutte a me?
Com'è umanamente possibile?
Questo dottore sembra un completo rincoglionito, mi sta facendo un male del porco e fa finta di nulla.
-ahi- urlo e Cullen spalanca gli occhi e mi stringe più forte la mano "sana" e manda un'occhiata infuocata al dottore che abbassa subito lo sguardo - mi scusi signorina-
Dopo una mezz'ora straziante impiegata a mettere il gesso finalmente ho finito e posso uscire da questo infernale posto.
- signorina fra tre settimane torni qui-
Io spalanco gli occhi e guardo Cullen che mi riassicura con lo sguardo.
Io non tornerò mai più in questo dannato posto.
Non metterò mai più piede in questo inferno dove mi ha causato tanto dolore e tristezza.
Io non so neppure con quale forza sono riuscita ad entrare in questo posto e loro vogliono che io ci ritorni?
Ma non hanno capito un cazzo della vita e neanche di me.
- okay , non si preoccupi la riaccompagnerò io. -
A distogliermi dai miei pensieri é la voce di Cullen.
Ma che cazzo gli è saltato in mente? Io non ci torno più in questo posto.
Lancio un' occhiata infuocata a Cullen e lui mi fa un sorriso lieve, cosa che anche io dopo qualche secondo ricambio.
Devo ammettere però che mi ha fatto molto piacere che lui sia rimasto con me e mi abbia dato la forza per riuscire ad entrare, e poi mi piace la sensazione di lui quando mi stringe forte a se o mi tenga per mano, mi in quote un senso di possessività.
Mi distolgo dai miei pensieri e mi accorgo solo adesso che siamo già fuori da quell'inferno.
Tiro un sospiro di sollievo ma tengo ancora lo sguardo basso, le immagini di quella sera mi passano davanti a rallentatore e sono difficili da superare o anche semplicemente accantonare nella mia testa.
Mi sembra quasi una cosa impossibile.
Sento due dita alzarmi il mento così che io possa guardarlo negli occhi e sento ancora una volta una fitta lancinante dentro di me, mi sembra di guardare negli occhi Mattew e questa cosa fa più male di tutto il resto.
Distolgono lo sguardo e gli sussurro un lieve - grazie...-
Lui mi abbraccia e mi dice - sapevo che c'è l'avresti fatta, sei la mia piccola guerriera. -
Io sono COSA?
IO SONO LA SUA PICCOLA GUERRIERA? MA STIAMO SCHERZANDO? io non sono di NESSUNO. NON SONO UN OGGETTO.
Mi sposto dal suo abbraccio come se fossi appena stata bruciata, non può fare così e sopratutto non può dirmi queste cose.
Lui sembra sorpreso da questa mia reazione ma non dice nulla e neanche me lo fa pesare.
- vieni andiamo -
Mi prende la mano "sana" e mi porta davanti la mia moto.
Sentí il cellulare vibrare per la milionesima volta e allora decisi di prenderlo.
Sbloccati lo schermo e c'era un'infinità di chiamate di Lucas e molti messaggi da parte sua.
A Lucas:
Sto bene,almeno credo. Non preoccuparti. Ti voglio bene
-Esme
Invio il messaggio e vedo che Cullen ha le sopracciglia corrugate - chi è ?- mi chiede con voce seria - nessuno -
Presi il casco e me lo infilai e salí dietro alla moto, lui non disse nulla e salí sopra e mise in moto.
Da dietro vedevo le sue nocche diventare bianche per la troppa forza che metteva nel stringere il manubrio.
Pochi minuti dopo, la moto si fermò ed io mi guardai in torno ma io in questo quartiere non ci ho mai messo piede quindi non sapevo dove fossimo.
-dove siamo?-
Chiesi togliendomi il casco e scendendo dalla moto
- a casa mia-
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate di questa storia.
Potreste per favore scrivermi un messaggio privato oppure potrete semplicemente commentare.
Per favore
-Mary.
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