Capitolo 8: Do You Remember?

Lysabeth P.O.V
Scendendo dalla moto inciampo e cado a terra. Guardo mio fratello e scoppiamo entrambi in una fragorosa risata. Allunga la mano e mi tira su.

<<Grazie>> gli dico sorridendo.

Ci avviamo verso l'entrata e mio fratello paga due biglietti. Entriamo ed è tutto un su e giù fra le giostre e i bambini che corrono a destra e a sinistra. Poi, in lontananza, vedo le tazze rotanti, allungo il braccio e le indico a mio fratello.

<<Andiamo li! Ti prego>> urlo tenendo il suono prolungato sulla o.

<<Va bene...>> dice sospirando e facendomi salire sulla sua schiena.

Arrivati saliamo, tutto inizia a girare e girare, le tazze mi fanno riaffiorare molti ricordi, ricordi dove mio padre era presente.

<<Ti ricordi Mike, di quella volta in cui avevamo girato troppo e io scesi e vomitai? Mamma era andata al bagno e papà non sapeva cosa fare.>> dissi sorridendo.

<<Già, volevamo fare il record, eravamo saliti una ventina di
volte su quelle tazze.>> disse ridendo per la nostra giovane ingenuità.

Dopo aver parlato dei nostri ricordi scendiamo e ci dirigiamo verso le montagne russe. "Raptor", leggo sul nostro vagone al primo posto. Mentre andiamo ad una velocità secondo me, un po' troppo elevata, presi la mano di mio fratello ed insieme urliamo come da bambini.

Giriamo tutto il parco divertimenti, usciti erano circa le 23:00, adesso ci toccava ad un viaggio di un' ora. Percorrendo la strada del ritorno abbracciai forte mio fratello, lo strinsi a me e mi immaginai noi due da piccoli, che giocavamo con papà e mamma sul retro della casa; nel giardino. Avevamo un cane ai quei tempi, si chiama Rex ed era un piccolo pastore tedesco. Con gli anni è cresciuto ma si è anche ammalato; soffriva tanto e abbiamo dovuto sopprimerlo. Quante lacrime che mi rigarono il viso quel giorno.

Immersa nei miei pensieri, mio fratello ferma la moto e mi dice che siamo arrivati. Scesa dalla moto chiedo a mio fratello l'ora.

<<12:43>> mi dice.

Entriamo in casa di soppiatto, mio fratello appoggia le sue cose sul tavolino accanto alla porta, mentre io, dopo avergli dato un bacio sulla guancia mi dirigo in camera mia.
Salgo le scale ed apro la porta. Vado verso il letto e finalmente tocco quel morbido materasso. Mi sdraio sul letto e il mio sguardo ricade sul diario di scuola.

Mi alzo, lo prendo e lo sfoglio per curiosità. Il sorriso che avevo per la bella giornata passata con mio fratello si spense quando vidi che dovevo fare i compiti di algebra.
Di scatto corro verso la cartella, prendo libro, quaderno e astuccio e inzio a farli. È ormai l'una di notte e mentre mio fratello è in salone a guardare la televisione, io sono qui come una deficente a fare i compiti.

Mi mancano ancora 12 esercizi e ogni minuto che passa mi convinco che non riuscirò mai a finirli in tempo. Guardando la sveglia mi ricordo che dovevo ancora impostarla per la mattina seguente, e mi viene un idea. Domani mattina mi sveglierò alle 5:30 così farò i compiti. Impostata la sveglia vado a salutare mio fratello; gli stampo un bacio sulla guancia e mi dirigo a letto.

Il solito suono fastidioso mi sveglia, mi alzo ancora un pò addormentata e vado in bagno. L'acqua fredda mi dà un po' di lucidità e torno nella mia stanza. Prendo il necessario e mi metto a fare gli esercizi di algebra rimanenti.

Guardo l'orologio che segna le 6:17. Mia madre si è alzata e sta preparando la colazione. Intanto mi vestl e vado in bagno truccarmi. Arrivata in cucina bevo il latte e mangio qualche biscotto. Finito di fare colazione sparecchio il mio posto e prendo il mio Eastpack nero, il cellulare e il mio skateboard.

Uscita di casa il pullman mi porta a scuola. Mi incammino verso l'entrata ma sento due voci familiari che discutono. Girl lo sguardo e vedo Annah e Justin parlare con un tono di voce poco dolce.

Sono lì, che litigano a causa mia; decido di andare da loro ma qualcosa mi ferma prima. Qualcuno mi prese il polso, era Austin.

<<Ti faccio notare che l'entrata è dalla parte opposta>> mi dice sorridendo.

<<Lo so, stavo...>> gli sto spiegando la situazione quando la campanella mi interrompe prima.

Mi volto per vedere dove sono Annah e Justin ma non ci sono più.

<<Stavi?>> disse Austin curioso.

<<Niente, niente...>> dissi prendendolo per mano e andando verso l'entrata.

La prima ora correggiamo il compito di algebra.
La seconda ora abbiamo cinese, materia molto frequente durante i corsi, siccome abbia scelto un vasto approfondimento.

Vado a sedermi nel banco accanto ad Austin e la professoressa entra in classe. Spiegata la lezione mancano cinque minuti, che gentilmente ci lascia liberi. Parlo con Austin, che mi racconta un po' di Justin.

<<Sai, io ero nei corsi con lui due anni fa, ma essendo stato espulso due volte e non avendo potuto continuare gli studi, non ci parlo più spesso e il nostro legame ormai non esiste più. Non vorrei dirtelo per farti cambiare idea su di lui, ma due anni fa Justin non era un ragazzo serio, e non credo che lo sia neppure adesso>> mi dice Austin con tutta sincerità.

Non gli credo e la campanella indica la fine dei nostri cinque minuti liberi.

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