Capitolo 6: My Fault
Lysabeth P.O.V
Andai in camera e presi il mio telefono. Controllai le notifiche. C'era un messaggio da Justin.
Justin 14:30
Hei, perché mi hai evitato oggi a scuola?
Se n'è accorto. Speravo non me lo chiedesse. Ora cosa faccio? Non posso dirgli la verità e tradire la fiducia di Annah. Momento di panico. Pensai molto a cosa dire, tanto da rispondere un'ora dopo. Decisi di mentirgli.
Lysa 15:30
No, non è vero, non ti ho evitato.
Dopo pochi minuti arriva la sua risposta.
Justin 15:33
Sì, mi hai evitato
Lysa 15:34
Okay, ti ho evitato ma per una giusta causa...
Justin 15:35
Cioè?
Lysa 15:36
Vabeh te lo dico, ma non dirle che te l'ho detto... Tu piaci ad Annah...
Non resistetti e glielo dissi. Non riesco a non dirgli la verità. La sua risposta mi stupì.
Justin 15:38
Oh, non lo sapevo. Non volevo ferire nessuno.
Lysa 15:39
Nemmeno io.
Spensi il telefono e mi misi a leggere "Cercando Alaska" di John Green. Mi addormentai e mi svegliai alle 18:30 grazie a mio fratello. È entrato nella mia stanza per annunciarmi che domani mi farà una sorpresa. Sono felicissima ma ho anche un po' di ansia. Dove mi porterà?
Verso le 19:30 era pronta la cena. Mi sedetti al solito posto e notai che la sedia di fianco alla mia era ancora vuota. Mio padre mancava da settimane e non si sa quando sarebbe tornato.
Odio quel lavoro, mi sta portando via mio padre.
Ormai mio fratello ha preso il suo posto e per questo ci sono molto affezionata. Finii in fretta di mangiare e cercai di non pensare a mio padre. Poi andai nella mia camera. Mi addormentai a mezzanotte.
La mattina dopo la sveglia non suona e mi sveglio in tutta fretta. Sono in ritardo. Mi trucco di fretta e metto i primi vestiti che trovo nell'armadio.
Mi rendo conto che indosso dei jeans neri strappati sulle ginocchia, una canottiera infilata nei pantaloni dello stesso colore; e una camicia a quadri legata in vita.
È il mio stile, stile grunge.
Salto la colazione, prendo il mio skate e lo zaino.
Mi dirigo a scuola.
Arrivo alle 8:05.
20 esercizi sono la punizione per aver fatto 5 minuti di ritardo. Questa giornata è iniziata nel peggiore dei modi. Mi viene da piangere. Trattengo le lacrime, non posso piangere, non devo piangere. L'ora di matematica passa a fatica come le altre due di latino. Per fortuna alla terza ora c'è un approfondimento di tedesco, in cui decidiamo di guardare un film.
All'intervallo vedo Justin che mi fa segno di seguirlo. Mi allontano da Annah che intanto stava parlando con Grace, la ragazza che il primo giorno di scuola mi aveva fatto cadere dalla sedia, e lo raggiungo.
Mi prende per mano e mi porta in un angolo. Mi guarda sicuro, sapendo che ga in mano la situazione.
Con delicatezza mi spinge contro il muro e mi bacia. Appena la sua bocca tocca la mia sento una sensazione di calore arrivarmi in tutto il corpo. Non ho mai provato niente di simile. Gli metto le mani nei capelli e lo attiro ancora di più verso di me. Lui mi mette le mani sul collo poi si stacca e mi guarda sempre più sicuro di sé.
Mi persi nei suoi occhi color miele.
<<Ehm ehm...>>
Ci giriamo entrambi nello stesso momento.
Annah era li, in piedi, davanti a noi. In quel momento avrei voluto sprofondare. Annah mi guarda con aria bisognosa di spiegazioni e un po' arrabbiata.
<<Non è colpa mia...>> dico giustificandomi alzando le braccia, ma sapendo che questo non cambierà le cose.
Gira gli occhi e ci guarda male.
È arrabbiata ma non dice niente, si gira e corre via.
La rincorro per i corridoi ma non riesco a raggiungerla. Suona la campana e sono costretta ad entrare in classe.
Vedo Austin in fondo alla classe di tedesco e mi dirigo verso di lui. Mi ci siedo di fianco.
<<Brutta giornata eh?>> dice vedendomi stressata.
<<La peggiore>> dissi sospirando.
<<Non può essere peggiore della mia.>> mi disse con un sorrisetto poco accennato.
<<Pensa che questa mattina mi sono svegliato, avevo gli occhi tutti rossi e vedevo un po' sfocato. A colazione mio padre pensava che avessi fumato qualcosa. Sono state abbastanza imbarazzanti e snervanti le sue continue domande.>> continuò lui.
Mi misi a ridere immaginando la scena.
<< E come se non bastasse durante la pausa sono andato nel bagno delle ragazze, non so come, ma ci sono finito dentro; dovevi vedere le loro facce!>> disse sogghignando.
Non smettevo più di ridere.
Intando il professore era entrato e aveva iniziato la lezione. Grazie ad Austin dimenticai la litigata con Annah. Era veramente un bravo ragazzo.
Quando uscii da scuola vidi Annah, così mi avvicinai a lei e la presi da un braccio, ma lei mi allontanò e scappò velocemente via.
Faceva male vederla andare via e non poter fare niente. Odiavo soprattutto il fatto che ero io la causa di quel comportamento.
Spazio Autrice:
Lo stile Grunge è lo stile nella foto su sopra.
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