Capitolo 4: Revelations

Lysabeth P.O.V
Entrammo in aula, poco dopo fece lo stesso anche la professoressa di educazione fisica, ci disse che saremmo dovuti andare in palestra insieme ad altri allievi del nostro stesso corso che però non prendevano parte alle nostre stesse lezioni, fra cui anche Justin.

Fisica, era una materia facoltativa che si poteva affrontare durante un' ora libera fra i vari corsi.

Non voglio rivederlo, mi ha trattata male, e non intendo rivivere questa esperienza.

Ci incamminiamo verso la palestra, gli altri studenti erano già li.
Io ed Annah andammo negli spogliatoi. Mentre ci stavamo cambiando, entrarono due ragazzi che non esitarono ad andarsene. Stettero lì, a fissarci, mentre cercavamo di cambiarci imbarazzate.

Entrò anche Justin dopo cinque minuti, appena vide me ed Annah e i due ragazzi, la sua faccia diventò da divertita, a come gelosa, arrabbiata, infastidita. Io lasciai perdere entrambi, sia loro, che Justin, che non mi rivolse nemmeno una parola.

Andò dai ragazzi con passo veloce, urlando.

<<Ma vi sembra il caso?! Uscite da qui maleducati, lasciatele in pace!>>

I ragazzi sembrarono sorpresi dall'atteggiamento di Justin.

<<Ma stai scherzando? Lo fai sempre anche tu!>> dissero con una smorfia.

<<Certo ragazzi, come no.>> disse Justin girando gli occhi.

Loro uscirono sbuffando, mentre Justin sorrise soddisfatto.

Non capii il perché del suo gesto, ma ero contenta che quei due fossero usciti.
Uscimmo tutti e tre dallo spogliatoio e facemmo educazione fisica. Adesso avremmo avuto due ore di latino, che però passarono velocemente.

Suonò la campanella, salutai Annah e presi il mio skate; mi dirisi in stazione e presi il pullman. Non arrivai a casa distrutta, ma semplicemente felice, ero felice per la giornata passata con Justin, anche se non tutto era andato benissimo.

Pranzai e feci i compiti che ci avevano assegnato. Presi in mano il mio iphone 4s. Sto aspettando un messaggio da Justin, e questo arriva.

Justin 15:03
"Hey piccola, scusa per oggi, dopo essere tornati dal Burger King ti ho trattata male, non era neanche colpa tua, sono stati quei ragazzi ad infastidirmi..."

Il pensiero che lui si fosse preoccupato per come si era comportato oggi e aver voluto rimediare mi addolcì molto.

Lysabeth 15:03
"Fa niente, capita."

Ci scrivemmo per altre due ore, poi decisi di salutarlo e di mettermi a leggere il mio libro preferito, "Cercando Alaska". Lessi per un po', non so dire quanto. Mia madre mi chiese di apparecchiare, sbuffando mi alzai dal divano e mi diressi in cucina, dopo aver apparecchiato ci sedemmo tutti a tavola e mangiammo.

Ora sono le 19:30 e non so proprio cosa fare, io e Mike, mio fratello, decidiamo di giocare alla play station, giocando a NBA. Inutile dire che lo stracciai.

Io amo i videogiochi, non sono quel tipo di ragazzina a cui piace la musica classica o le bambole, mi piace il Basket-Ball e la Formula 1.

Erano le 22:06 quando guardai l'orologio, decido di andare a letto adesso perché preferisco essere bella per domani, e due occhiaie non avrebbero di certo contribuito.

Mi addormentai immersa nei miei pensieri, che vennero interrotti dal suono della sveglia.
6:00 c'era scritto, mi alzai cinque minuti dopo; mi dirisi in bagno e feci le solite cose.
Questa volta mi misi non solo del mascara, ma anche un po di eye-liner. Dall'armadio presi una maglia lunga nera con la scritta "insanity" bianca, un paio di leggins neri e le mie adorate Vans nere.
6:30.
Ero pronta.

Presi il mio skate dopo aver salutato mia madre e mi dirisi verso il pullman che dovevo prendere. Arrivata in stazione scesi dal pullman e salii sul mio skate.

Il sensk di libertà che provo quando sfreccio tra la gente mentre vedo che si voltano per ammirarmi è quasi indescrivibile, mi fa vuota da ogni sorta di preoccupazione e problema.

Arrivata a scuola mi dirisi da Annah, iniziammo a parlare mentre ci dirigevamo in classe.

<<È da un po' che sto cercando di dirti una cosa, ma non trovo mai il momento per farlo...>> mi disse lei.

<<Adesso è il momento, cosa c'è, stai bene? Qualcosa non va?>> preoccupata risposi io.

<<Io tutto a posto, è solo che mi piace Justin, ti prego non dirgli nulla.>>

Sinceramente ci stetti male quando me lo disse, non sapevo se dirle che anche a me piaceva, che però questo non avrebbe rovinato la nostra amicizia, che saremmo state lo stesso amiche, ma non glielo dissi; non le dissi niente di tutto questo.
Le accarezzai la mano.

<<Non lo farò>> dissi.

La lezione non si decideva a passare, fra i calcoli e le grida del professore, mi stavo quasi pentebdo ad aver aderito a queste ore aggiuntive.
Ad un tratto dalla fessura della porta, la quale era socchiusa, vidi passare Justin e mi tornò il sorriso. Adesso mancavano 2 ore prima della pausa, che passarono abbastanza velocemente.

Ora era la pausa fra i vari corsi, Justin mi venne a cercare, all'inizio cercai di raggiungerlo, ma quando mi venne in mente Annah cercai di evitarlo, non voglio rovinare la nostra amicizia per un ragazzo.

Suonò la campanella e ripresero le lezioni. Durante l'ora d'Italiano il ragazzo che mi incuteva paura continuava a guardarmi, sembrava che mi stesse studiando, ed io mi sentivo in imbarazzo. La lezione passò ma non il disagio.

Quello nella foto è Mike, il fratello di Lysabeth.

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