Chapter 20



Jack

Pensare a distrarmi quando sono consapevole che il ragazzo per cui probabilmente sto cambiando in meglio è sul lettino di un ospedale cercando di sopravvivere anche emotivamente...
Pensare di distrarmi quando nel mentre io sono qui, tornato qui a Los Angeles a quella che, credo, sia la mia vita normale... eppure tutto quello che ora sento e provo in me sembra tutto tranne che quello che provavo quando partii per Dallas, sono tornato più confuso di prima...

Gabri❤️: Ehi Riccetto devo dirti una cosa... vieni da me ok?

È da giorni che guardò quel messaggio senza mai risponderle o altro, non credo nemmeno sia consapevole del fatto che stia andando da lei attualmente... dovrei definirla ancora la mia ragazza? No non la posso chiamare tale, l'ho lasciata quando ero a Dallas... Cosa vorrà dirmi di così importante da volerne parlare faccia a faccia, camminai fino ad arrivare davanti alla porta di casa Gonzalez, pieno di domande e pensieri su cosa volesse riferirmi la ragazza, suonai il campanello. Dopo un po' di secondi venni accolto dalla stessa Gabriella che, dopo avermi visto, si scansò da davanti la porta per farmi entrare, tutto in un silenzio preoccupante  e pieno di tensione, così entrai nell'abitazione senza dire alcuna parola per poi rimanere in piedi sul suo salotto pronto per parlare e poi tornarmene a casa mia il più presto possibile

-Allora, cosa vuoi dirmi di tanto importante?- chiesi schietto guardandola venire da me a testa bassa senza essere troppo vicina, fu titubante una prima volta guardando a terra... solo ora noto che si è vestita con una maglietta larga e lei solitamente a casa mette uno di quei pigiami 'antisex', mi sembra strano... c'è qualcosa che non quadra... ma cosa?

-n non è così semplice da dire...- balbettò appena alzando leggermente lo sguardo continuando, però, a non guardarmi negli occhi, si sfiorò lo stomaco come per proteggere un qualcosa... sembra preoccupata e terrorizzata... la cosa inizia a preoccuparmi... solitamente è l'esatto opposto di... di questo...
-i io... sono incinta- prese una pausa per riprendere fiato, come per trattenersi del farsi spezzare la voce-e... e tu sei il padre- disse con tono triste sembrava quasi voler scoppiare a piangere sul posto, strinsi la mandibola corrucciando la fronte rielaborando le poche parole ma significative che mi ha appena detto

"Cazzo" pensai
-Cazzo- imprecai a bassa voce passandomi una mano tra i capelli reprimendo tutte le emozioni violente che minacciano di uscire

diventerò padre...

- q quando lo hai scoperto...- chiedi mantenendo ancora la calma

io diventerò un genitore...

-il giorno... il giorno dopo che tu mi lasciasti attraverso quel messaggio- sentii la sua voce leggermente rompersi e lei abbassò prepotentemente il capo verso il basso, per nascondere le lacrime, la sento piangere e la vedo tremare abbracciandosi l'addome, l'abbracciai, non è di certo il massimo quello che sta provando, in un certo senso la compatisco...

-tu lo vuoi il bambino?- chiesi accarezzandole la schiena continuando ad abbracciarla cercando di tranquillizzarla un po' per quanto potessi, la sentii annuire sulla mia spalla, strinsi la mandibola ancora una volta, effettivamente quell'argomento mi è sempre stato una sorta di tabù...
-la tua famiglia lo sa vero?- annuí ancora
-loro lo accetteranno? C'è loro... lo tratteranno bene?- annuí ancora con più sicurezza, senza dubbi lei ha una famiglia molto disponibile, persino in un argomento come questo, che per descriverlo complicato è veramente il minimo

-v voglio... voglio sono che abbia... u un padre affianco...- mi chiese quasi sussurrando stringendo leggermente la mia maglia probabilmente spaventata per quale sarà la mia risposta, già si sente madre senza averlo ancora partorito... è notevole non c'è che dire, e quel bambino ne necessiterà sicuramente

-va Bene- dissi tranquillamente e lei alzò la testa dalla mia spalla per guardarmi in viso con gli occhi lucidi come cristalli alla luce del sole sull'orlo di un pianto liberatorio e forse di gioia
-sì sono disposto a fargli da padre, però tra di noi non c'è più nulla, ricordatelo Gabriella- gli dissi a testa alta per non guardarla sentendola però scoppiare in lacrime e sentendo che le cedettero le gambe la presi subito evitando che cadesse a terra e la posai con delicatezza a terra, non so quante volte mi ringraziò in una sola volta ma lo fece singhiozzante e grondante di lacrime coprendosi la faccia con entrambe le mani
-infondo quella piccola creatura è anche in parte mia... non potrei mai lasciarla perché stata un errore- dissi accarezzando la spalla della ragazza in lacrime ripensando a mio padre... chissà dov'è ora lui... non mi permetterei mai di abbandonare il bimbo ad una vita difficile con una madre teenager per di più single, farò di tutto per aiutarla per crescere questo bambino.

Non avrà una vita complicata come la mia.

***

Sono passati un po' di settimane da quando ho saputo di star diventare padre, la pancia di Gabriella sta crescendo di giorno in giorno, tra un po' potremmo sapere di che sesso è, spero sia una piccola bambina, una bambina che possa essere forte e carina, che possa diventare una grande sognatrice ambiziosa e una lottatrice impavida, voglio crescerà affinché sia forte come mia madre, sorrido al fatto che questa piccola creaturina, per quanto possa essere un errore lì per lì, sia mia figlia o figlio, sarò padre quasi a sorpresa ma voglio trattarla come una piccola regina o un piccolo re se sarà un maschietto, senza viziarla troppo ma voglio che abbia tutto quello che necessita quando ne necessita, ogni giorno di più non vedo l'ora che ci sia veramente e poterlo vedere faccia a faccia, voglio poterlo tenere imbraccio... eppure ho ancora 19 anni... sono giovane per pensare a tutto questo, a pensare di diventare padre così presto eppure non vedo l'ora, voglio poterci giocare e poterlo accudire, mi sono distratto molto di questi giorni dall'argomento 'Zach Herron' non so nemmeno se è tornato a Los Angeles o meno, probabilmente lo ha fatto, non l'ho sentito e a scuola non ci incontriamo mai, i rapporti con Eben si sono interrotti da quando Zach si era risvegliato non so seriamente nulla su di lui, wow... forse sono seriamente riuscito a distaccarmi un po' da lui...



...Non so se definirlo una cosa buona o meno....

***

Sono passati tre mesi dal concepimento del figlio o figlia mio e di Gabriella, oggi è il giorno della grande rivelazione...

Sarà un maschietto?
O sarà una femminuccia?

Sono seduto accanto al lettino dove Gabriella è sdraiata con l'addome leggermente gonfio scoperto, il dottore gli ha spalmato un gel ed ora sta controllando in Gabriella.
È snervante vedere quanto lentamente sta guardando insomma io voglio vedere la bambina... o bambino che sia
Finalmente si ferma con quell'aggeggiò e sorride leggermente a noi due, strinsi la mano a Gabriella e lei lo fece con la mia, stiamo entrambi fremendo nel sapere il sesso della creaturina e finalmente sta avvenendo

-quindi?- chiedemmo insieme io e Gabri ansiosi per il dottore che parli, egli aprì ancora di più il suo sorriso

-complimenti, è una bambina-



. . . I can't get on myself . . .

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top