Chapter 18
Zach
Non comprendo perché alle persone piace così tanto sputare merda su altre, per il gusto di farle sentire male.
La cosa brutta è che alcune persone reagiscono a questa merda cercando di morire dentro, anzi non cercando ma morendo letteralmente.
Non comprendo perché alle persone piace così tanto fare del male a delle altre persone picchiandole a sangue, per il gusto di vederle soffrire, magari senza nemmeno delle ragioni.
Perché gli piace tanto far del male, psicologicamente e fisicamente?
Non è per caso stupido farlo?
Ma più che altro, non vi sembra stupido vedere con un padre può picchiare male il suo primo genito?
Non è per caso stupido vedere come un genitore omofobo picchia a sangue il suo primo genito omosessuale solo per il fatto che quest'ultimo semplicemente ama.
Venni picchiato, ancora, ancora e ancora, senza che tu possa più fare qualcosa.
Ed altri rivoli di sangue escono dalla mia pelle, ma rimasi in silenzio continuando a subire.
Mio padre continua a picchiarmi mormorandomi parole... anzi non parole, mi sputa addosso tanta tanta merda. Così tanta merda che mi viene da piangere.
Quando ero bambino gli volevo così tanto bene, ogni volta che mi picchiava quando stavo ale medie lo giustificavo per quanto potevo.
Quando iniziai a comprendere quanto potesse essere pericoloso quello con cui vivevo, ho iniziato a dirlo in giro, mia madre, i miei professori, chi unique credevo mi avrebbe aiutato ma nessuno mi credeva.
Era frustrante non poter essere mai essere aiutato da chi magari ti era molto vicino, così frustrante che iniziai a farmi dell'autolesionismo, all'età di soli 14 anni, ero così piccolo eppure mi comportavo come se fossi già grande, non l'ho mai voluto e nemmeno ora voglio essere come sono ora, non ce la faccio più, per favore, per favore lasciatemi morire ora.
Una fredda piccola lama venne 'infilata' nella mia pelle sullo stomaco.
E lì feci uscire dalla mia bocca dei gemiti di dolore ma la mia bocca venne tappata subito da mia padre che spinse di più il coltellino nella mia pelle facendomi gemere di più
-non vorrai di certo farò sentire vero?- diss mio padre al mio orecchio spingendo ancora più dentro l'arma, sentii il sangue uscirmi ancora di più dal mio corpo e sporcare la mia maglietta del mio stesso sangue ma qualcosa mi tolse il calore che mi stava trasmettendo il corpo di mio padre facendomi prendere freddo in poco tempo che poi venne di nuovo riscaldato sentendo poi la voce di mia madre tremare e balbettare
-m m ma mamma...- dissi abbracciandola per poco
-Z Zach mi d d disp dispiace t t tanto- balbettò mia madre togliendomi drasticamente il coltellino dallo stomaco facendomi gemere più forte di prima e facendomi anche cedere le gambe ma lei mi prese subito e mi posò a terra prendendomi il viso con una mano e cercando di ridurre l'emorragia ed io sorrisi
-ti voglio tanto bene mamma...- dissi con voce flebile prendendo a piangere
-ti voglio bene...-
Myta (aka madre di Zach)
È la prima volta che lo vedo così, è strano.
Non capisco se è in uno stato di agonia o meno. Sta sorridendo nonostante i due tipi di lacrime che stanno uscendo da lui, uno trasparente in contrasto con quello scarlatto.
Mi sorride guardandomi nel profondo cercando di sussurrarmi tre semplici parole.
Non lo comprendo, perché me lo dice ora?
Perché sì sta preoccupando per me quando è lui che diventa ogni secondo più freddo.
E cade a terra ansimando continuando a guardarmi sorridendo, sta lì per terra e non comprendo.
Sono immobile a guardarlo esterrefatta da tutto quello che è appena successo.
-Ti senti bene?-
gli chiesi, cavolo che domanda stupida che gli ho fatto ma lui continua a sorridermi nonostante tutto.
-La vita è un grande ossimoro- gli dissi accovacciandomi davanti a lui accarezzandogli quelle guance che non so quante altre volte ho toccato dolcemente in tutta la sua breve vita.
-Perché ora piangi dal nulla?- Mi chiese a voce flebile allungando la mano debole al mio viso per asciugarmi l'unica lacrima sul mio volto.. Piango perché sono consapevole che ti sto perdendo e non mi va bene. Ti prego rimani con me un'ultima volta per poterci godere della presenza dell'altro, rimani per sempre perché è questa la durata di cui io ho bisogno che tu stia al mio fianco, comprendimi come io ho compreso tutte le tue battutine stupide che mi hai detto ridacchiando. Ti prego rimani. Non andartene così presto, non abbandonare tua madre, l'unico che potesse empaticizzare con lei in ogni occasione, tu sei stato l'unico che mi ha aiutato nei momenti di difficoltà, soprattutto quando tuo padre andò via anni fa.
Ti prego non andartene da me.
Scoppiai in lacrime abbracciandolo supplicandogli di non andarsene da questo mondo, gli supplicai di non chiudere troppo presto gli occhi.
I para medici mi separarono dal mio bambino curandolo e mettendolo su una barella, ed io continuai a piangere gridando il suo nome.
Non comprendo più nulla ormai. Il ragazzo dai capelli ricci che continua a picchiare mio marito finché la polizia non lo separa da lui, Eben che mi abbraccia da dietro cercando di tranquillizzarmi, Ryan che se ne sta fermo shoockato probabilmente è poi c'è Zach che sta tra vita e morte per colpa di colui che dovrebbe averlo amato da quando nato.
Supplicai i para medici di farmi andare con loro ma nessuno di loro mi degnò di una risposta portandolo in amblanza dicendo alla loro radiolina che stavano portando un ragazzo con ferita da arma da taglio grave. E piansi, più di quanto mai feci durante la mia vita.
Ripensai al mio primo parto, Zach, a come fosse stato doloroso portarlo alla luce, ma quel dolore non è nulla in confronto a quello che sto provando ora.
La causa è sempre lui, mio figlio, il mio bambino, il mio Zach, però questa volta lui sta per morire, non per vivere.
-ZACH!- urlai con tutti i miei polmoni tremando e piangendo tra le braccia di Eben che tenta I tutti i modi di placarmi, inutilmente.
Mi girai verso mio marito guardandolo male
-TU COME HAI OSATO FARE QUESTO A MIO FIGLIO- urlai con tutta l'aria nei miei polmoni
-TU NO TI SEI MAI MERITATO UN FIGLIO COME LUI NELLA VITA, NON È LUI A DOVER IMPARARE DA TE MA TU DA LUI- urlai finendo in un pianto liberatorio, e poi guardai quell'uomo spregevole essere prelevato da dei poliziotti.
Mi cedettero le gambe e caddi in ginocchio a terra piangente mormorando più di una volta 'il mio bambino' ripensando a come mi sono ritrovato mio figlio una volta dentro casa. Era pieno di sangue e lividi e più quel coltellino infilato nella sua giovane carne, le sue lacrime, il suo sorriso, la sua voce flebile, mi fanno più male di tre parti di fila.
-mamma- mi chiamò Ryan che mi abbracciò subito dopo che ebbi un contatto visivo con lui, singhiozzò
-io credo in Zach, lui sopravvivrà- singhiozzò stringendo la stoffa della mia maglietta, ricambiai il suo abbraccio, sarà stato tanto disturbante per lui vedere il fratello in quella situazione
-si sopravvivrà, ci conto anche io-
. . . I don't know what to do . . .
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top