Chapter 1
11:56p.m
Los angeles, California
Stavo guardando fuori dal piccolo oblò della TexsAir.
Le luci notturne della grande Los Angeles sono già visibili da qui.
"È veramente bella Los Angeles come tutti dicevano" pensai contemplandola nella sua grande luce artificiale.
Mi vibrò il cellulare, lo estrassi dalla tasca della mia felpa di seconda mano e guardai il display del mio vecchio iPhone 5s, era un messaggio da mia madre. Sorrisi pensando a quella donna che di male non ha proprio nulla e lessi il messaggio
Da Mommy❤️: Sei arrivano amore? Chiamami quando atterri. Ti voglio bene
A Mommy❤️: ancora no mamma. Ti chiamo quando posso. Ti voglio bene anche io ma'
Detto questo sbloccai lo schermo e riguardai fuori. Una nuova avventura mi stava aspettando su quella città diversa dalla mia città nativa, Dallas.
Tutto riiniziava da capo: la scuola, gli amici, la mia vita.
Avrei ricominciato a nascondermi dietro lo sguardo indifferente e il comportamento rude e menefreghista, ma non sono affatto così. Ora vi starete chiedendo perché nascondersi. Beh per il semplice motivo che io sono gay e non ho fatto coming out e ho paura dei giudizi del fatto che posso essere persino picchiato, perché si io ho assistito e provato su pelle del bullismo su omosessuali e non mi è piaciuto affatto. Fin'ora la tattica del ragazzo menefreghista ha funzionato, quindi perché non continuare pensai.
***
L'aereo atterrò sulla pista cementata dell'aereoporto di Los Angeles. Sospirai. Sono pronto a stravolgermi la vita.
Mi vibrò il cellulare per la seconda volta in quella sera e lo presi vedendo che era un messaggio dal mio nuovo "coinquilino", si ho trovato una persona disposta ad ospitami a casa sua anche perché mia madre lo conosce essendo figlio di un amico di mio zio. Si complicata come questione ma è così non ci posso fare nulla
Da Eben: Ho sentito che il tuo aereo è appena atterrato ad LA, devi prima prendere i bagagli e poi segui gli altri passeggeri e mi vedrai con un cartello con il tuo nome scritto sopra, ci vediamo ragazzino.
Ed Ora vi starete chiedendo perché mi sta dicendo queste cose visto che sono ovvie. Beh non sono ovvie per me cari lettori, questo perché è la prima volta che viaggio con l'aereo, by the way...
A Eben: va bene a dopo vecchietto
Sbloccai lo schermo del mio cellulare e poi presi il mio zaino e mi diressi nel luogo dove avrei ripreso la mia valigia e mi misi gli auricolari Apple bianche facendo partile delle canzone in modalità casuale.
La musica, quel piccolo momento che dura dai 3 ai 4 minuti, quell'oggetto creato non solo per essere ascoltato o per intrattenere ma anche per bisogno, per voler dire qualcosa a qualcuno direttamente indirettamente, colpendo nel profondo di ogni cuore con il suo significato...
Mi persi in ogni singola nota e parola di ogni singola canzone finché non venni urtato e poi oltrepassato da un ragazzo
-potresti chiedere di spostarsi alla gente invece che dargli spallare alla cavolo sai?- sbottai nervoso al ragazzo che si girò verso di me con la valigia in mano.
Era alto ,molto più di me, aveva i capelli tinti di biondo visto l'attacco molto più scuro, aveva gli occhi grigi in cui mi persi. Avevo già detto di essere gay? probabilmente sì e infatti arrossii appena il ragazzo davanti a me si schiarì la voce per riscuotermi da pensieri poco casti... che c'è sono un teenager con gli ormoni a palla su via non stupitevi!
-scusa non volevo ma sotto un po' in fretta- disse e la sua voce... acuta ma non troppo, calda gentile e delicata, santo cielo perché dovevo essere scontroso con lui. Non uno brutto magari nerd?!
Arrossii abbassando lo sguardo sulle mie vecchie Vans nere. "Bella figura di merda genietto" stupida coscienza sta zitta!
-si scusa per il mio comportamento- dissi leggermente balbettando con lo sguardo ancora basso
-di nulla amico, io mi chiamo Corbyn Matt Besson- sorrise porgendomi la mano, come faccio a capire che sta sorridendo se sto con lo sguardo abbassato? Beh essendo un grande ascoltatore sento la flessione che ha avuto la sua voce, tipica di qualcuno che sta sorridendo. Alzai lo sguardo sulla sua mano e la strinsi
-Zachary Dean Herron per gli amici Zach, piacere mio Corbyn- sorrisi al biondo che ricambio subito
-pure tu Texano?- mi chiese ed io semplicemente annuii
-e come mai ti trovi qui,Zach?- mi chiese mentre prendevo la mia valigia
-beh mi sono iscritto alla Prodigy High School- dissi sorridendo leggermente. Era bellissimo poterlo dire. Ho sempre voluto andare a questa scuola ed ora ci sto andando. Dopo anni di duro lavoro ,letteralmente parlando, sono qui a crearmi un futuro da cantante.
-forte anche io vado a quella scuola- sgranai gli occhi a quell'affermazione. What the... are you serious bro?!
-allora com'è? Ci sono tante ore di musica? La mensa è grande? Ci so- lo bombardai di domande finché non mi bloccò
-ehi calmo avrai il tempo per chiedermi tutto questo- mi diede un bigliettino - questo è il mio numero scrivimi quando vuoi, per sapere o anche solo per parlare- mi sorrise ed io ricambiai, mi sono fatto un amico in poco più di 3 minuti
-io devo andare ci si vede Zach- e scappò letteralmente via, come prima cosa mi salvai il suo numero sul cellulare poi andai dove mi indicò Eben e poco dopo lo vidi con un cartello con su scritto in caratteri cubitali "ZACH" e mi avvicinai a lui
-pronto per la tua nuova vita Dean?- odio quando mi chiamano per secondo nome per questo mi chiama così, per farsi odiare più di quanto già non lo faccia
-si pronto Eban- dissi sbagliando il suo nome di proposito per poi seguirlo verso la sua Ford nera. Misi la valigia nel bagagliaio e mi sedetti al sedile anteriore passeggero.
Durante il viaggio non volò nemmeno una mosca. Nessuno spiccicava parola e Eben non voleva accendere a stramaledetta radio e questo mi portò presto ad addormentarmi con la testa poggiata sul finestrino.
Mi svegliai su un letto da una piazza e mezzo, e non capii. Poi aprii gli occhi decentemente e mi guardai intorno.
Mi trovavo in una stanza dalle pareti bianche, i mobili erano di un legno scuro così come il parquet e guardai fuori dalla finestra... era ancora sera e mi ricordai di chiamare mia madre così presi il cellulare e cliccai sul nome "Mommy❤️".
Al secondo squillo mi rispose
-Zach, mi hai fatta preoccupare perché non mi hai chiamata prima?- rispose una mia madre scossa, leggermente urlante ma dettagli è una madre in fondo si preoccupa come se non ci fosse un domani anche se stai alla stanza affianco alla sua
-mamma, scusami, ma mi ero addormentato in macchina di Eben e mi sono appena svegliato solo ora che mi trovo a "casa"- mi scusai e sentii un leggero sospiro da parte di mia madre, comprendimi madre io ho sonno dopo tutte quelle ore di volo
-va bene voglio solo che ti comporti bene da Eben ok?-
-si mamma non preoccuparti. Salutami le bestionine di Satana- ricevetti come risposta una risata e un "va bene ciao amore" e attaccai, in quel preciso istante Eben bussò alla porta e mi girai verso di lui che era appoggiato allo stipite della porta guardandomi
-allora questa è la tua stanza puoi arredarla come vuoi il bagno è a fianco alla tua stanza per qualunque cosa chiedi pure a me- annuii e lui mi lasciò da solo. Almeno rispetta la privacy quell'idiota. Aprii la mia valigia e iniziai a disfarla, rendendomi conto di avere veramente pochissimi vestiti decenti. Mi fermai a guardare una foto. Una foto di famiglia.
Io, le mio fratello Rayan , mia sorella Reece e la mia stupenda madre.
Mi sarebbero mancati tantissimo, spero di poterli rivedere a Natale. Posai la foto sul comodino vicino il letto, venni riscosso dai miei pensieri dalla voce di Eben
-Dean se vuoi mangiare ci sono le pizze sono in cucina per cena!- mi gridò mister fossette dal salotto e urlai in risposta "ARRIVO PIZZE" ricevendo una fragorosa risata come risposta e corsi letteralmente, rischiando di rompermi l'osso del collo un paio di volte, e presi un cartone della pizza salendo di nuovo in camera mia dove la mangiai.
Mi vibrò il cellulare e si illuminò lo schermo di quest'ultimo guardando il mittente di quel messaggio, era Corbyn. Beh gli avevo mandato prima un messaggio con scritto "ciao biondo tinto qui è il ragazzo che hai urtato all'aeroporto"
Da Corbyn: allora com'è la tua una nuova "casa"?
A Corbyn: normale, sicuramente più grande di casa mia a Dallas lol
Da Corbyn: se vuoi il primo giorno ti accompagno io a scuola con la machina
A Corbyn: grazie bro volentieri! Abito a Hope street n 285
Da Corbyn: allora ci vediamo sotto casa tua Io vado o continueranno a rompermi se non vado a letto
Lasciai anche io la chat e avvertii Eben che un mio amico mi avrebbe accompagnato a scuola ricevetti un "fa come ti pare se vieni stuprato e poi ucciso non ti preparo certo io il funerale" sempre simpatico questo scemo. Per essere in primo giorno e per meglio dire le prime ore ad LA sta andando tutto bene, fortunatamente.
Almeno per ora...
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