I'm at home in your arms

"Ci vediamo domani Louis."

"A domani, Travis."

Louis ricambiò il saluto e l'abbraccio del suo collega di lavoro, Travis Smith, un uomo di quasi trent'anni, moro, alto, con gli occhi scuri e il sorriso splendente. Lavora in quell'azienda da ormai due anni e da due anni riceve numerose lusinghe dallo stesso Travis. Gli ha regalato rose, scritto delle bellissime lettere contenenti parole meravigliose, lo ha persino invitato ad uscire, ma Louis non ha mai ricambiato con altrettanti gesti, si è limitato a ringraziarlo e ad essere sincero con lui, dicendogli chiaramente che non era interessato a lui, o meglio, se le circostanze fossero state diverse avrebbe anche potuto pensarci, ma aveva una figlia di cinque anni a cui pensare, non poteva perdere tempo dietro agli uomini, non era più un adolescente, adesso aveva delle responsabilità.

E poi, detto tra se e se, Travis non era nemmeno il suo tipo ideale.

Nonostante ciò però, continuava comunque a provarci con lui, ogni tanto gli regalava dei fiori, però si limitava a questo. Tuttavia Louis aveva in testa solo la sua bellissima bambina, non intendeva dedicarsi ad altro se non a lei e al lavoro. Voleva essere un padre modello e un esempio, non avrebbe mai messo qualcos altro al primo posto se non sua figlia.

Non l'aveva desiderata, era un diciannovenne, ubriaco, ad una festa del college, e aveva commesso l'errore di andare a letto con una ragazza di cui nemmeno sapeva il nome a quel tempo. Non avrebbe mai pensato che quello sarebbe stato l'errore più bello di tutta la sua vita. Aveva dovuto fare molti sacrifici per poterla mantenere e per poterla educare nel modo giusto, ma c'erano state sua madre e le sue sorelle ad aiutarlo e non potrà mai ringraziarle abbastanza per tutto ciò che hanno fatto per lui.














"Louis." Il castano era disteso sul letto quando aveva sentito bussare alla porta. Si alzò e andò a vedere per poi scoprire una ragazza bionda che conosceva molto bene.

"Emily, cosa ci fai qui?" Chiese incuriosito.

Ormai era passata una settimana e poco più da quando erano finiti a letto insieme, e già diversi giorni prima avevano concordato di non parlarne più, che era stata una cosa di una sola notte e che entrambi avevano commesso uno sbaglio, dato che erano ubriachi. E poi a Louis, piaceva decisamente altro.

La ragazza chiuse la porta della stanza e guardò Louis negli occhi:"Sono incinta."

Louis scoppiò a ridere:"Questi scherzi sono di pessimo gusto, lo sai?"

"Non è uno scherzo. Ho fatto più di un test, sono davvero incinta."

Louis a quel punto tornò serio e spalancò la bocca per lo stupore.

"O mio dio."

"Hai visto in che cazzo di situazione ci troviamo?" parlò lei.

"Eravamo entrambi ubriachi, non potevamo sapere che sarebbe successo."

"Ma è successo Louis, e cazzo, questo è un grosso problema! E io che pensavo ti piacesse il cazzo!"

"Hai detto troppe volte cazzo." rispose Louis.

"Questo è tutto ciò che hai da dire?"

"Hai ragione, non sono attratto dalle donne, ma in queste maledette feste dove c'è alcool a profusione può succedere qualunque cosa, non ricordavo nemmeno il tuo nome!" aggiunse il castano.

"Questo ormai non ha più importanza Louis, io aspetto un bambino che non voglio!"

"Cosa? Non lo vuoi?"

"No che non lo voglio. Non a quest'età e per giunta con te."

"Cosa ho che non va?" chiese alzando un sopracciglio.

"Ti piacciono i ragazzi, questo basta? Non potresti mai innamorarti di me."

"Giusta osservazione. Perciò, hai intenzione di abortire?"

La ragazza annuì.

"Ma ne sei certa? È comunque tua figlia, nostra figlia." Louis gesticolò alzando un po' il tono della voce.

"Sì Louis, non voglio rinunciare al mio futuro per questa cosa." Indicò la sua pancia.

"Me ne occuperò io." asserì ad un tratto.

"Come prego?"

"Ci penserò io, mi prenderò cura di nostra figlia." affermò deciso.

"Louis abbiamo solo diciannove anni, come pensi di riuscire a badare ad un bambino? Sai che dovrai rinunciare a tante cose vero? Alla tua gioventù, alle feste, all'uscire con i tuoi amici."

"Lo so, ma è un rischio che sono pronto a correre. Ti prego Emily, porta avanti la gravidanza. Ti starò vicino fino a quando non nascerà e una volta che sarà nato o nata, se non vorrai occupartene, lo farò io." prese le sue mani.

"Perché vuoi farlo? Abortire è la soluzione più facile per entrambi."

"È vero, siamo entrambi giovani, ma il solo pensiero che qui dentro c'è mio figlio o mia figlia mi eccita da morire." rispose con un sorriso mettendo la mano sulla sua pancia.

"Di certo non è il modo in cui speravo di diventare padre, e nemmeno mi aspettavo di diventarlo così giovane, ma non posso pensare all'idea di perdere quello che è sangue del mio sangue." aggiunse dopo.

La ragazza alla fine venne convinta dalle parole di Louis e portò a termine la gravidanza, ricevendo qualunque appoggio da parte di Louis, fino alla fine. Quando nacque, gli occhi di Louis erano i più luminosi del mondo. Aveva tra le braccia la bambina più bella che avesse mai visto e non poteva credere che fosse sua.












Louis uscì da lavoro, pronto per dirigersi all'asilo di sua figlia, e per portarla a pranzo da mc donald, come gli aveva promesso il giorno prima.
Mentre era in macchina sentì il suo cellulare squillare, con un pulsante sulla sua auto, che era collegato al telefono, rispose senza nemmeno aver bisogno di metterselo all'orecchio.

"Pronto?Lots?"

"Lou stai andando a prendere la bambina all'asilo?" la voce di Lottie si sentiva in tutta l'auto.

"Sì, perché? È successo qualcosa?"

"Sì, Niall mi ha chiamato e mi ha detto che Harry è tornato in città."

Louis a quelle parole perse un battito e mandò giù il groppo di saliva che gli si era formato.

"D-Davvero?" chiese per essere sicuro delle sue parole.

"Sì, mi ha chiesto se volevamo fare una cena tutti insieme, come i vecchi tempi, e mi ha detto di riferirtelo. Tu sei rimasto più in contatto con Zayn e Liam in questi anni, credo non ti abbia chiamato per questo, io invece l'ho sentito spesso. Che dici? Ti va?"

"Non posso Lottie, devo pensare a mia figlia, ma tu vai pure se vuoi."

"Ma Lou non puoi pensare sempre e solo al tuo essere genitore, sono certa che alla piccola farà piacere conoscere i nostri amici del liceo e Harry."

"Anche Harry era un mio amico del liceo." puntualizzò Louis.

"Vai a dirlo a qualcun altro, fratellino."

Le guance di Louis si tinsero di rosso e fu tentato di riattaccare il telefono in faccia a sua sorella.

"Smettila Lots. Non mi convincerai a venire, ho delle responsabilità ormai." E con quella risposta terminò la chiamata.

Arrivato all'asilo, vide subito sua figlia corrergli incontro, in risposta lui aprì le braccia e la afferrò per poterle lasciare un bacio sulla guancia.

"Amore come hai passato la giornata? Ti sei divertita?"

La bambina annuì con le labbra tirate all'insù e prese per mano il suo papà.

"Sei pronta per mangiare un super hamburger?" domandò Louis.

"E anche delle super patatine?" chiese innocentemente lei.

"Certo piccola, tutto quello che vuoi."

Louis diceva spesso quella frase, ma aveva imparato a non dare a sua figlia tutto ciò che voleva, la viziava solo ogni tanto, non era uno di quei genitori che concedeva qualsiasi cosa ai figli.

Quando arrivarono di fronte il mc donald Louis vide che c'era già abbastanza fila perciò prese in braccio sua figlia e camminò per inserirsi in mezzo alle altre persone quando andò a sbattere contro qualcuno.

"Mi scusi non volev-" il suo sguardo si pietrificò all'istante quando davanti a sè ritrovò Harry.

Non lo vedeva da anni ormai e ritrovarlo in quel modo, più adulto, più uomo, con i capelli lunghi e con i lineamenti più duri lo lasciò di stucco.

"Louis!" disse anche lui sorpreso.

Anche la sua voce era cambiata, era molto più profonda di come la ricordava.

"È un piacere rivederti Harry."

"Anche per me! Sono tornato oggi in città e sono passato a prendere il pranzo per me e Niall."

"Capisco, e Niall non è qui con te?"

"No, uscirà tra poco da lavoro, passo a prenderlo e andiamo a casa sua. Lo sapevi che aveva intenzione di organizzare una cena tra tutti noi come facevamo una volta? Una specie di reunion." gli domandò.

"Lottie mi ha chiamato poco fa per dirmelo, è davvero una bella idea." gli sorrise.

"Anche secondo me, pensava di farla domani, ho intenzione di aiutarlo a cucinare."

"Sono certo che farai un ottimo lavoro, sei sempre stato bravo ai fornelli, al contrario di me." ridacchiò.

Anche Harry rise e Louis aveva finito col dimenticare quanto fosse bella la sua risata.

"Vedrai che non ti deluderò." fece l'occhiolino.

"Oh, in realtà non credo che verrò." rispose puntando gli occhi verso sua figlia in braccio a lui, che nel mentre aveva assistito silenziosamente alla loro conversazione.

"E questa bambina?" Harry le sorrise e fece gli occhi dolci verso la sua direzione.

"È mia figlia." rispose sorridente.

In quel momento notò lo sguardo di Harry incupirsi leggermente. È stata una questione di qualche secondo ma è riuscito comunque a notarlo, avrebbe sempre notato queste piccole cose che riguardavano Harry.

"Oh ma davvero? Cavolo, non pensavo avessi trovato qualcuno, e una donna per di più."

"Non è come credi, è un po' complicato. Magari un giorno ti spiego per bene. E comunque, cosa intendevi quando hai detto che non pensavi che avrei trovato qualcuno? Mi stai dicendo che sono brutto?" alzò un sopracciglio e lo guardò divertito.

"No, no! Mi sono spiegato male, stai benissimo come sempre Louis."

A quella risposta, Louis abbassò lo sguardo per qualche secondo, per non far notare il rossore delle sue guance.

Maledetti sentimenti.

Tossicchiò prima di tornare a guardarlo negli occhi.

"Comunque dovresti ripensarci, parlo della cena, porta anche tua figlia, così passate una serata diversa entrambi e stiamo tutti insieme." aggiunse il riccio.

"Ci penserò." rispose Louis sorridendo.

In realtà aveva già deciso quando l'aveva rivisto di persona diversi minuti prima.

"Bene. Allora ci conto, ciao piccola." arrivò il suo turno, lo salutò lasciando una carezza sulla guancia di sua figlia e lasciando il suo cuore in preda a battiti troppo veloci.

"Papà, chi era?" la bambina lo ridestò dai suoi pensieri.

"Un mio amico del liceo." rispose soltanto.

"È bravo." aggiunse lei.

"Lo so." sorrise Louis.

"Per te è un problema se andiamo a cena da Niall? Sai è un altro mio amico del liceo, come lo zio Zayn e lo zio Liam. Ci sarà anche la zia Charlotte. Oppure preferisci rimanere a casa?"

Sua figlia aveva solo cinque anni, eppure Louis si preoccupava di chiederle anche le cose più stupide. Era una bambina molto intelligente per la sua età.

La bambina scosse la testa per dirgli che no, non voleva rimanere a casa. A quel punto Louis si sentì più leggero e soprattutto felice.










La giornata passò molto velocemente e Louis aveva appena finito di fare una doccia. Lottie era nel salotto di casa sua insieme a sua figlia, sarebbero andati insieme a cena da Niall.
In quel momento si trovava davanti lo specchio, indeciso su cosa mettere. Di solito non badava molto a quelle cose, ma per quella sera voleva essere perfetto.
Aveva la testa annebbiata da Harry dopo averlo rivisto al mc donald all'ora di pranzo.
Sbuffò per l'ennesima volta fino a quando qualcuno bussò alla porta della sua stanza.

"Posso entrare?" chiese sua sorella.

"Certo, vieni pure." rispose il castano.

"Come mai non sei ancora pronto?" domandò la sorella squadrandolo.

"Non so cosa mettere." disse lui sinceramente.

"Vediamo che hai." la ragazza frugò nel suo armadio.

"Hai pochissime cose eleganti, io direi di puntare su questi jeans neri belli stretti e questa semplice maglia a mezza manica."

"Sei sicura che vada bene?" si morse il labbro.

"Non preoccuparti Lou, sono certa che Harry ti troverà in forma." fece l'occhiolino.

"Non è come pensi!" rispose subito lui, visibilmente in imbarazzo.

"Certo, come vuoi." roteò gli occhi lei.

"Lottie io-" si bloccò.

"Lou non devi dire niente, va bene se provi ancora qualcosa per lui, è assolutamente normale."

"È passato tanto tempo ormai, non dovrei sentirmi così." abbassò lo sguardo lui.

"Non puoi decidere come sentirti, non controlli tu i tuoi sentimenti, ci pensa il cuore. E poi, se ti fossi fatto avanti sono certa che Harry avrebbe ricambiato i tuoi sentimenti, devi essere solo un po' più sicuro di te." si mise a sedere sul letto e accarezzò la schiena del fratello.

"Era fidanzato con Nick Grimshaw."

"È vero, è stato fidanzato con lui al liceo, ma ora non sai in che situazione si trova, se è impegnato o altro. E poi Lou, non l'ho mai visto guardare qualcun altro nel modo in cui guardava te." sorrise lei, facendo sorridere anche Louis, non poteva proprio farne a meno.

Subito dopo, fece il suo ingresso sua figlia, che era davanti la porta già da qualche minuto.

"Mi vesto e andiamo."disse Louis guardando Lottie e poi sua figlia.

Quando fu pronto, si guardò allo specchio e prese un bel respiro.

"Sei bellissimo papà." gli disse la bambina dopo che il padre aveva raggiunto lei e sua zia.

"Anche tu, amore." rispose Louis una volta salito in macchina.

"Quando ho sentito Niall gli ho accennato della piccola, era curioso di conoscerla." disse Lottie.

"Hai fatto bene, mi sento un po' una pessima persona per essere rimasto in contatto solo con Zayn e Liam."

"Sono sicura che non sarà un problema, ci siamo persi un po' tutti di vista." alzò le spalle lei.

"Tranne te e Niall." guardò la sorella con un sorriso malizioso.

La ragazza arrossì lievemente. Louis aveva sempre pensato che tra l'irlandese e la sorella ci fosse qualcosa, o meglio, che provassero qualcosa ma che fossero entrambi spaventati per ammetterlo.

"Ti piace vero?" domandò il castano.

"C-Cosa? No! Non è come sembra!" gesticolò con le mani.

"Per me va bene, se ti piace intendo. Sai l'ho sempre pensato, e poi Niall è un ragazzo apposto. So che con lui saresti al sicuro."

"È complicato, però ci stiamo lavorando." rispose lei.

"Ne sono felice, te lo meriti."

"Anche tu dovresti fare qualcosa al riguardo, sai di cosa parlo." asserì la bionda.

Louis non rispose, continuò a guidare per altri dieci minuti circa fino ad arrivare a casa del biondo.

Non appena arrivarono, Louis prese sua figlia per mano e suonò al campanello.
Dopo pochi secondi si ritrovò soffocato da Niall.

"Tommo! Sono così felice di rivederti, come stai?"

"S-Stai quasi per strozzarmi, starei meglio se allentassi la presa." rispose lui con il respiro soffocato.

"Scusa!" disse subito dopo volgendo lo sguardo in basso verso sua figlia.

"Oh mio dio ma sei bellissima! Come ti chiami?" gli chiese abbassandosi alla sua altezza.

"Darcy." rispose lei.

"Che bel nome, io sono Niall, ma da oggi puoi chiamarmi zio Niall." affermò prendendole la manina.

Lei in risposta sorrise e guardò Louis che fece lo stesso.

"Ciao Lottie." salutò sua sorella con un bacio sulla guancia.

Subito dopo entrarono in casa e trovarono Zayn e Liam vicino a uno scaffale a frugare per trovare chissà cosa.

"Louis! Darcy!" disse Liam non appena li sentì arrivare.

La bambina corse subito da lui e Zayn e venne presa in braccio da quest'ultimo che gli lasciò un bacio.

"Se cerchi Harry è in cucina." gli disse in seguito Niall.

"Andiamo a salutarlo." Lottie prese Louis sotto braccio e lo trascinò verso la cucina.

"Disturbiamo?" bussò la ragazza facendo voltare il riccio.

Aveva i capelli legati in un bun e indossava un grembiule sopra i jeans e la camicia floreale che aveva addosso. Louis ne rimase incantato a primo impatto.

"Lottie! È passato un sacco dall'ultima volta che ci siamo visti, come stai?" la abbracciò.

"Sto bene, e anche tu sembri in ottima forma." rispose lei squadrandolo.

"Ne sono felice, anche tu sei raggiante come sempre."

Poi passò a Louis:"Alla fine sei venuto." disse soltanto sorridendogli in modo genuino.

"Non potevo perdermi la cena preparata da te."

Lottie sussurrò un "vi lascio soli" e sparì per tornare in salotto dagli altri.

"Sto già cominciando a preparare qualcosa, pensavo che Niall mi avrebbe aiutato ma era troppo impegnato a farsi bello per fare colpo su Lottie." disse senza alcun problema.

"Ne so qualcosa, oggi mentre venivamo qui ho chiesto a mia sorella se tra lei e Niall ci fosse qualcosa e mi ha detto che ci stanno lavorando! Ti rendi conto Haz, dopo anni ha finalmente ammesso di provare qualcosa per lui." gesticolò per poi andarsi a sedere sul ripiano della cucina con le gambe a penzoloni.

"Andiamo Lou, sarebbe successo prima o poi, era questione di tempo."

Per Louis era così bello e familiare usare quei nomignoli per chiamare Harry e per essere chiamato in quel modo da Harry stesso.

"Hai ragione, ma come si dice, meglio tardi che mai, no? Certo, forse all''inizio non mi andava a genio che stesse con uno dei miei migliori amici, però è dal liceo che vedo qualcosa tra di loro. E poi, preferisco che stia con Niall piuttosto che con uno sconosciuto a cui dovrei fare un interrogatorio per vedere se posso fidarmi." scherzò.

"Sei sempre rimasto il solito fratello protettivo a quanto vedo." si voltò per guardarlo dato che era intento a tagliare dei pomodori.

"Ovviamente! Devo sapere se posso fidarmi oppure no. Anche tu sei protettivo nei confronti di Gemma e lo sai."

Harry in risposa annuì e lo ammise.

"Sarai così iper-protettivo anche con tua figlia?" chiese scherzosamente.

"Soprattutto con lei, nessuno deve farla soffrire!" rispose come se fosse un supereroe o qualcosa del genere.

"È davvero fortunata ad avere un padre come te."

Louis sorrise spontaneamente a quelle parole, quando glielo dicevano si sentiva sempre orgoglioso.

"Faccio il massimo per cercare di essere un padre modello, non voglio che viva ciò che ho vissuto io."

"Sono sicuro che fai il tuo meglio per esserlo, anzi, sono certo che in questi anni sei stato un padre fantastico." aggiunse il riccio.

"G-Grazie." rispose Louis leggermente in imbarazzo.

"Sua madre invece? Dov'è?"

E Louis sapeva che prima o poi gliel'avrebbe chiesto.

"Non c'è, la cresco da sola."

"Che vuol dire che non c'è? È sua figlia." lo guardò dritto negli occhi Harry.

"L'ho avuta a diciannove anni, non è stato semplice."

"Lei non la voleva?" Harry fermò tutto ciò che stava facendo per prestargli attenzione e ascoltarlo.

"Eravamo ad una festa del college, ubriachi, ed è successo." abbassò lo sguardo sentendosi un po' uno schifo per quello.

"Oh, adesso capisco."

"Lei inizialmente non voleva portare a termine la gravidanza ma sono riuscito a convincerla perché il solo pensiero che nella sua pancia ci fosse una figlia tutta mia mi rendeva molto felice, anche se era prematuro."

"La cosa non mi stupisce, in fondo ti sono sempre piaciuti i bambini." inclinò la testa guardandolo con un sorriso.

"Anche a te, da quel che ricordo." ricambiò il sorriso e ricevendo un segno d'assenso come risposta.

"Le ho detto che se avesse portato avanti la gravidanza me ne sarei occupato da solo, se lei non avesse voluto, perciò l'ha fatto e da allora è sparita, non l'ho più sentita."

"Ti sei preso una bella responsabilità ma ne sei comunque uscito alla grande, dovresti esserne fiero."

"Lo sono, ma a volte penso che avrei potuto fare di più per lei." aggiunse il castano riferendosi a sua figlia.

"Sono sicuro che hai fatto tutto il possibile per darle la vita che merita di vivere, e poi mi sembra così legata a te, non credo tu debba preoccuparti di questo."

"Forse hai ragione, ma sai, credo che abbia bisogno di un'altra figura al suo fianco, oltre me, non credo di bastarle." continuò Louis.

"Attualmente non stai con nessuno?" gli chiese il riccio.

"No, ho avuto solo delle uscite occasionali, voglio essere sicuro prima di far entrare qualcuno nella mia vita e soprattutto in quella di Darcy."

"Darcy? È un bel nome." rispose il riccio tornando piano piano a prepare del cibo.

"T-Tu invece? Stai con qualcuno?" il liscio si morse il labbro.

"No, ho avuto delle relazioni in questi anni, ma non sono durate per più di tre mesi. Poi anche io ho avuto delle uscite occasionali ma nulla di serio."

"Non hai ancora trovato la persona giusta?"
"Non ho ancora trovato la persona giusta."
Dissero contemporaneamente quelle due frasi e scoppiarono a ridere entrambi.

"Già, io non l'ho trovata, ma tu? Hai intenzione di trovarla?" aggiunse poi Harry.

"In realtà, credo che mi piaccia qualcuno."

Louis vide il più piccolo fermarsi e irrigidirsi per qualche istante.

"D-Davvero? È fantastico." notò qualcosa nella sua voce. Sembrava quasi che quelle parole non fossero sincere, ma non volle darci tanto peso.

"Sì, lo è." Louis puntò il suo sguardo sulla sua figura, che fortunatamente gli stava dando le spalle in quel momento.

"E gli hai confessato i tuoi sentimenti?" domandò, questa volta, voltandosi.

"No, non l'ho mai fatto, ho sempre avuto paura di un suo rifiuto." lo guardò direttamente negli occhi.

"Chi è il pazzo che potrebbe rifiutarti? Sei fuori strada se pensi davvero che qualcuno potrebbe farlo, e se lo fa è un vero idiota."

Louis cercò di nascondere il leggero rossore sulle sue guance.

"C-Credo che sia meglio che vada di là, Darcy mi starà cercando."

"Stai bene?" gli chiese poi Harry confuso.

"S-Sì! Alla grande!" rispose per poi scendere dal ripiano della cucina, dove era rimasto seduto tutto il tempo, e sparire nel nulla.














Alla fine la cena la prepararono Harry, Niall e Lottie che erano i più esperti in questo campo.
Darcy appena aveva visto Harry si era quasi illuminata, ma non come aveva fatto con Niall, con il quale aveva subito legato, con Harry il suo sguardo era diverso e Louis poteva capirla più di chiunque altro da quel punto di vista.
Era seduto vicino a Zayn e sua figlia, di fronte a Darcy c'era Harry che si divertiva a farla ridere con il cibo, Louis rideva con lei per le facce buffe che faceva Harry.

"Allora, il tuo papà ti cucina cose buone quando siete a casa?" chiese d'un tratto.

"Papà non sa cucinare tanto bene."

Harry scoppiò a ridere e guardò Louis dicendogli:"Vedo che non sei migliorato."

"Magari puoi darmi delle lezioni." propose Louis.

"Ricordi l'ultima volta che ti ho dato delle cosiddette "lezioni" di cucina cosa è successo?"

"Non mi avevi detto che dovevo mettere il coperchio sulla pentola!"

"Pensavo che fosse sottinteso! Ricordi come abbiamo ridotto la cucina di mia madre?" si mise una mano in faccia al ricordo.

"Ricordo la faccia che ha fatto quando ha ritrovato tutto sotto sopra." Louis mise una mano davanti la bocca mentre rideva.

"Non preoccuparti Darcy, ti insegnerò io a cucinare come si deve." disse il riccio.

"Evviva!" esultò la bambina.

"Dammi il cinque." gli disse Harry per poi sentire a contatto la manina della piccola con la sua più grande e piena di anelli.

Louis guardò quella scena con gli occhi a cuore, e pensò che avrebbe voluto vivere tante altre scene del genere, insieme a Harry e alla sua bambina.

Dopo cena, decisero di giocare a Fifa sulla playstation. Louis e Liam contro Zayn e Niall, sul divano, sembravano in guerra, sembravano essere tornati adolescenti.

Harry invece era seduto su una poltrona più distante, con Darcy sopra le sue gambe e Lottie vicino a lui, su un'altra poltrona.

"Sono contenta che Louis si stia svagando un po' stasera, pensa sempre a fare il genitore responsabile." disse lei guardandolo.

"Non è cambiato per niente, è rimasto sempre lo stesso Louis, più adulto e responsabile, ma comunque lo stesso."

"In questi anni ha pensato solo ed esclusivamente a Darcy e al lavoro, ha preso la laurea in economia, con molti sacrifici, e l'ha cresciuta con il nostro aiuto, mio, di mia madre e le altre ragazze. Non tutti i ragazzi a quell'età sarebbero in grado di fare questo."

"Lui non è un ragazzo come gli altri, è Louis, è speciale." sorrise.

"Anche se non vi siete sentiti per parecchio tempo sembri essere rimasto molto legato a lui, eravate inseparabili alle superiori."

"Tengo molto a Louis, è una delle persone più belle che conosca." asserì.

"Harry tu vuoi bene al mio papà?" chiese poi Darcy.

"Certo piccola, voglio tanto bene al tuo papà, e anche a te." baciò i suoi capelli.

"Anche io gli voglio tanto bene, è il papà migliore del mondo!" la bambina allacciò le braccia intorno al suo collo e lo abbracciò.

"Il tuo meraviglioso papà ha fatto proprio un bel lavoro con te." sussurrò accarezzandole la schiena.

"Zia voglio vedere un film!" disse poco dopo rivolgendosi a Lottie.

"Bella idea tesoro, cosa vorresti vedere?"

"Rapunzel!"

"D'accordo, vorrà dire che vedremo tutti insieme Rapunzel." Lottie si alzò dalla poltrona e andò a staccare la spina della console a cui stavano giocando i ragazzi, che urlarono all'unisono un "No!" quasi disperato.

"Il momento dei giochi è finito, adesso ci mettiamo tutti sul divano e guardiamo un bel film, scelto gentilmente dalla nipote più bella del mondo."

"Ti prego non dirmelo." commentò Louis.

Harry arrivò con sua figlia in braccio e si mise a sedere vicino a lui, Zayn e Liam si misero dall'altro lato, mentre Niall si mise a sedere sulla poltrona vicina al divano con Lottie sulle sue gambe.

"Cazzo lo sapevo!" disse Louis non appena vide la tv illuminarsi, dopo che Lottie aveva inserito un cd nel lettore apposito.

"Louis! Le parolacce!" lo rimproverò la sorella.

"Lo abbiamo visto come minimo dieci volte!" protestò.

"Rapunzel è sempre bello da guardare." commentò Harry.

"Pensavo che almeno tu fossi dalla mia parte." si girò per guardarlo con un sopracciglio alzato.

"Mi dispiace, non questa volta." fece spallucce ridacchiando.

Il film partì e sua figlia cominciò a battere le mani entusiasta.

"Vuoi venire qui?" le chiese indicandogli le sue gambe dato che era seduta su quelle di Harry, che nel mentre la teneva con un braccio.

La bambina fece di no con la testa e tornò a guardare lo schermo.

Louis si voltò a guardare Harry per qualche istante, ma si rese conto di averlo guardato troppo quando quest'ultimo gli disse:"Ho qualcosa che non va?"

"C-Cosa? No! Stavo solo vedendo i tuoi capelli, sono cresciuti parecchio." rispose a bassa voce sentendosi un'idiota.

"Effettivamente sono abbastanza lunghi, dici che dovrei tagliarli?" tolse l'elastico che aveva e li lasciò liberi. Louis seguì ogni movimento compiuto dalla sua mano.

"Mi piacciono così, potresti benissimo fare la versione femminile di Rapunzel." ironizzò.

"Tu credi? Magari poi lo chiedo a Darcy, lei è un'esperta del film, a quanto vedo." continuò a parlare a bassa voce, volgendo lo sguardo verso la bambina che era concentrata a guardare il film.

"Credo che tu gli piaccia molto." azzardò Louis.

"Sono contento perché anche a me lei piace molto, si vede proprio che è tua figlia, non poteva crescere con una persona migliore." quelle parole fecero sorridere Louis.

"Comunque, per quanto riguarda i capelli, penso che sia tu quello che deve decidere."

"In realtà sono abbastanza indeciso, tu come credi che stiano meglio?" gli domandò.

"Saresti bello anche senza capelli." Louis si rese conto in un secondo momento di ciò che aveva detto e pensò di volersi sotterrare.
Tuttavia, quando notò che le guance di Harry erano diventate rosse, quella sensazione sparì e lasciò spazio a dei battiti decisamente troppo veloci.

Rimasero in silenzio dopo quell'ultimo commento di Louis e guardarono anche loro il film.

Dopo appena venti minuti Louis chiuse gli occhi e la sua testa cadde sulla spalla di Harry che si girò per guardarlo e istintivamente passò un braccio dietro la sua schiena per poi giungere al suo fianco, sul quale lasciò diverse carezze.

Anche Zayn e Liam sembravano essere sul punto di crollare.

Lottie e Niall sembravano gli unici ancora effettivamente svegli, insieme ad Harry e Darcy.

"Papà si addormenta sempre quando vediamo Rapunzel." commentò la bambina.

"Ho notato." ridacchiò voltandosi verso il castano che ormai si era addormentato profondamente.

Quando il film terminò, anche Darcy era sul punto di addormentarsi. Lottie la prese con se e se ne occupò, Niall svegliò Zayn e Liam e li invitò ad andare a dormire comodamente nella camera degli ospiti.

"Non voglio rischiare di svegliarlo, rimango qui." disse Harry all'irlandese.

"Ma starai scomodissimo." aggiunse il biondo.

"Non fa niente, tu vai a dormire. Tanto domani è sabato, non penso ci saranno problemi se dorme qui."

Niall se ne andò e lasciò i due sul divano. Harry cercò di muoversi il meno possibile, per allungarsi sul divano e tenere Louis abbracciato a se senza svegliarlo.
Ci riuscì e involontariamente sniffò l'odore dei suoi capelli, che trovò buono, come del resto immaginava.

Dopo diversi minuti lo sentì muoversi e poté percepire le sue mani più piccole, poggiarsi sulle sue grandi che lo stavano abbracciando da dietro. Lo strinse ancora di più a se e avvertì un fuoco lungo tutto il suo corpo, stando a contatto con Louis si sentiva bruciare.













La mattina successiva, Louis fu colpito dalla luce che filtrava dalla finestra. Mise a fuoco la stanza e si rese conto di non trovarsi a casa sua.
Successivamente sentì qualcosa sotto di lui e quando voltò lo sguardo verso il basso perse un battito perché c'era Harry, con i capelli scompigliati e la bocca leggermente socchiusa che dormiva beatamente e che con le mani lo teneva schiacciato sopra di se.
Avvicinò la mano verso un ciuffo di capelli che gli copriva il viso e glielo spostò dietro l'orecchio, poi continuò a contemplare i suoi lineamenti fino a quando la sua mano andò a posizionarsi sulla sua guancia. Gliela accarezzò e in risposta notò un sorriso da parte di Harry che piano piano stava aprendo gli occhi.
A quel punto Louis ritrasse la mano e rimase semplicemente a guardarlo mentre si svegliava.

"Buongiorno." disse il riccio con la voce impastata dal sonno

"Buongiorno a te, come hai dormito?" chiese Louis. In quel momento erano molto vicini.

"Un letto sarebbe stato più comodo, ma per il resto bene." aggiunse l'altro.

"Avresti potuto svegliarmi." ribattè il castano alzandosi e sedendosi sopra di lui.

"Stavi dormendo, non volevo. E poi non ti sei mosso quasi per niente quindi non è stato poi così male." rispose accarezzandogli i fianchi e facendo venire le farfalle nello stomaco a Louis.

"Dai, alzati adesso." si tolse da sopra di lui e con le mani lo fece alzare.

Harry si stiracchiò e subito dopo Louis lo richiamò:"Darcy dov'è?"

"Penso sia con Lottie e Niall." Louis allora decise di incamminarsi verso le stanze della casa.

"Prima di andare da Darcy, che ne dici se andiamo a svegliare Zayn e Liam?" propose sempre il castano.

Harry annuì con un sorriso malefico e lo seguì.

"Sarà questa?" Louis aprì la porta e li vide dormire beatamente, l'uno avvinghiato all'altro.

"Pronto?" sussurrò ad Harry che gli fece cenno di sì.

Allora insieme saltarono sul loro letto e, Harry svegliò Zayn, mentre Louis si occupò di Liam.

"Si può sapere che cazzo volete?" parlò Zayn con la voce impastata dal sonno.

"Darvi fastidio ovviamente, dai adesso alzatevi." Louis continuò a scuoterlo.

"Andate via." continuò Liam.

"Antipatici." dissero Louis e Harry nello stesso momento.

"Sì va bene, come volete, ora andatevene." Zayn tirò su la coperta e coprì sia tutto il suo corpo che quello di Liam.

Harry e Louis allora si arresero e uscirono dalla loro stanza, per dirigersi poi in quella di Lottie e Niall.

Anche loro stavano dormendo e anche Darcy che si trovava in mezzo a loro si trovava nel mondo dei sogni.

"Che ne dici se prepariamo la colazione per tutti e poi li svegliamo?" propose Harry.

"Intendi dire che tu preparerai la colazione e io ti guarderò." puntualizzò Louis.

Harry ridacchiò e insieme andarono in cucina.
Il più piccolo voleva preparare dei pancake per tutti perciò iniziò a cercare gli ingredienti nei vari cassetti e Louis andò a mettersi sul ripiano da cucina.

"Ti va se metto un po' di musica nel mentre? Non la metterò a tutto volume ovviamente." propose il riccio.

"Che canzone vorresti sentire?" chiese Louis.

"Non so, c'è qualche canzone che a te piace particolarmente?"

"Voglio una canzone di Ed Sheeran."

"Buona idea, piace molto anche a me Ed Sheeran." Harry allora dal cellulare che poggiò sopra un fornello a microonde mise la canzone, canzone che Louis non si aspettava (tra tutte quelle che io rosso aveva scritto).

When your legs don't work like they used to before
And I can't sweep you off of your feet
Will your mouth still remember the taste of my love
Will your eyes still smile from your cheeks

Louis poté sentire chiaramente Harry che canticchiava perciò gli chiese:"Che lavoro fai Harry?"

"Sono stato per un po' di tempo fuori per schiarirmi le idee e per capire cosa volessi fare nel mio futuro, e alla fine ho trovato la mia strada facendo fotografie."

"Quindi sei un fotografo? Ma è fantastico! Però sai, pensavo che avresti finito per fare il cantante, hai sempre avuto una bella voce." gli confessó Louis.

And darling I will be loving you 'til we're 70
And baby my heart could still fall as hard at 23
And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways

Louis in quel momento lo fissò dritto negli occhi come se volesse fargli capire che gli stesse dedicando quelle parole.

"Non credo faccia per me, è più una passione. E tu? Lottie ieri mi ha detto che hai preso la laurea in economia."

Louis annuì e poi fece per alzarsi dal ripiano.
Allungò una mano verso Harry che con un sorriso la prese e gliela portò intorno al collo. Fece lo stesso con l'altra e poi portò le sue mani piene di anelli sui fianchi di Louis.

Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am

Louis stava iniziando seriamente ad avere il battito cardiaco troppo accelerato, perché stava ballando con Harry sotto le note di quella canzone. Non pensava che sarebbe mai successo, ma gli sarebbe piaciuto poterlo fare.

So honey now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are

Harry ridacchiò e lo fece volteggiare, ricevendo una risata anche da parte di Louis, che vedeva un po' nervoso.

"Lou che succede?" si fermò per un attimo.

When my hair's all but gone and my memory fades
And the crowds don't remember my name

"I-In che senso?" chiese lui farfugliando.

"Sembri nervoso."

When my hands don't play the strings the same way, mm
I know you will still love me the same

E cavolo, Harry lo conosceva così bene.

"N-No, è solo che non sono capace a ballare, sembro un idiota." inventò.

"Non preoccuparti, ci siamo solo noi, non devi sentirti in imbarazzo per questo."

Louis allora annuì e cercò di rilassarsi.

'Cause honey your soul can never grow old, it's evergreen
Baby your smile's forever in my mind and memory
I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe it's all part of a plan
I'll just keep on making the same mistakes
Hoping that you'll understand

Stranamente riuscì a sciogliersi e a non fare l'imbranato.

But baby now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
That maybe we found love right where we are,
Oh baby, we found love right where we are

Quando la canzone terminò, Louis si ritrovò a pochi centimetri dalle labbra di Harry. Poggiò la fronte alla sua e gli fissò le labbra e poi gli occhi.
La cosa che lo stupì era che Harry stava facendo la stessa cosa, e non sembrava intenzionato a staccarsi.

Lo stava tenendo ancora stretto per i fianchi, quando improvvisamente sentì una voce, che si ridestò nella stanza, ed entrambi si staccarono.

"Papà?"

"Darcy! Tesoro sei sveglia, hai dormito bene?" chiese lei andandole incontro per prenderla in braccio e lasciarle un bacio.

"Sì, tu hai dormito bene?" domandò a sua volta.

"Ho dormito benissimo, non preoccuparti."

"Ciao Harry!" La bambina salutò con un gesto della mano il ragazzo che ricambiò con un sorriso.

"Credo che dovremmo andare, Darcy assaggerai i pancake di Harry un'altra volta." prese la sua bambina in braccio e salutò Harry con molta fretta, tanto che lasciò il ragazzo interdetto.

Salutò Zayn e Liam per poi passare a Lottie e chiedere a Niall di riaccompagnarla a casa quando avrebbe voluto. Fece tutto molto velocemente e lasciò i suoi amici con le facce confuse.

Quando uscì fuori venne seguito da Lottie che lo fermò:"Lou si può sapere che succede? Dove stai andando con tutta questa fretta?"

"Ho delle cose da fare a casa, ci sentiamo più tardi."

"È successo qualcosa con Harry?" sua sorella lo capiva fin troppo bene.

"No! Non è successo niente con Harry, devo solo sbrigare alcune faccende."

Lottie ci perse le speranze e tornò in casa mentre Louis, una volta entrato in macchina con sua figlia riprese a respirare.

Quella vicinanza con Harry lo fece uscire fuori di testa, stavano per baciarsi se non fosse stato per Darcy. Harry non sembrava volersi tirare indietro e Louis voleva davvero baciare le sue labbra. Si chiese cosa si sarebbero detti dopo quello scambio di saliva, se fossero scappati entrambi o se fossero rimasti entrambi.

"Papà?" lo richiamò la bambina.

"Sì tesoro?" rispose Louis mettendo a moto l'auto.

"Cosa è successo prima?"

"In che senso?" chiese lui non capendo a cosa si riferisse.

"Con Harry."

"Con Harry? Non è successo niente, perché me lo chiedi?"

"Papà per caso ti piace Harry?" e Louis spalancò gli occhi all'istante perché di certo non si aspettava una domanda del genere da parte di sua figlia.

"C-Cosa? Certo che mi piace, n-nel senso, come mi piacciono anche lo zio Liam, lo zio Zayn e lo zio Niall." rispose.

"Ma io dicevo se ti piace come allo zio Zayn piace lo zio Liam, o come alla zia Lottie piace lo zio Niall."

"Perché me lo chiedi piccola?" cercò di cambiare discorso.

"Perché sei tutto rosso."

Restò per qualche istante in silenzio, e poi rispose.

"Non è così, ma se mi piacesse Harry a te darebbe fastidio?"

"No, Harry è bravo!" sorrise lei.

"Quindi se io dovessi avere una relazione con Harry non ti dispiacerebbe?"

Forse stava vagando un po' troppo con la mente.

La bambina fece di no con la testa.

"Non permetterei mai a qualcuno di entrare nella tua, nella nostra vita se non mi fido di quella persona." continuò Louis.

"Non ti fidi di Harry?"

"Certo che mi fido, però siamo sempre stati solo io e te, non so se ti piacerebbe avere qualcun altro vicino."

"Quindi ti piace?"

E niente, sua figlia era un piccolo genio che sapeva bene dove andare a parare.

"Sì, mi piace tanto Harry."

"Lo sapevo! Papà perché dici le bugie?" chiese ingenuamente lei.

"Scusa Darcy, non volevo dirti una bugia, è solo che è un po' difficile tra adulti."

"Non lo vuoi dire a Harry?"

"Vedi tesoro, non sempre le cose vanno come vorremmo, non l'ho mai detto ad Harry perché so che non potrei piacergli anche io." alzò le spalle.

"Harry ha detto che sei una delle persone più belle che conosce e che sei speciale."

"D-Davvero ha detto questo?"

"Sì! Ha detto alla zia Lottie che sei un papà meraviglioso." concluse lei sorridente accartocciandosi un po' sull'ultima parola.

"Promettimi che non gli dirai ciò che ti ho detto, dovrà restare un nostro segreto." erano ormai arrivati a casa e Louis gli stava mostrando il mignolo per stringerlo.

"No papà, gli devi dire che ti piace!"

"Ascolta. Anche se glielo dicessi e a lui piacessi io, a te andrebbe davvero bene? Sai vedresti Harry molto spesso, diventerebbe parte integrante della nostra famiglia, ti piacerebbe lo stesso?"

"Mi preparerà una buona colazione tutte le mattine?" domandò lei.

"Non correre adesso, facciamo le cose con calma. Anche se ti preparasse una buona colazione tutte le mattine, ti andrebbe bene averlo qui spesso?"

"Sì, se ti rende felice, rende felice anche me papà!"
la bambina lo abbracciò e a Louis veniva quasi da piangere per quell'ultima frase.

Alla fine, furono le parole di sua figlia a fargli cambiare prospettiva, e pensò che parlare ad Harry dei suoi sentimenti non era più così tanto cattiva come idea.
























Il giorno dopo

Il giorno successivo, Louis ricevette un messaggio da parte di Harry e cominciò a farsi prendere dal panico senza alcuna ragione.
Il riccio gli aveva chiesto di vedersi perché doveva parlargli, non sapeva cosa volesse dirgli di preciso ma accettò il suo invito di incontrarsi al luna park che ci sarebbe stato per tutta la settimana lì a Londra.

Louis avrebbe lasciato Darcy a casa di sua madre e avrebbe raggiunto Harry. Aveva deciso di vestirsi in modo molto semplice, con un paio di jeans e una felpa nera più grande di lui, con le sue classiche vans, per stare comodo.

Quando era diretto a casa di sua madre iniziò a pensare a tutte le possibili ragioni per cui Harry gli avesse scritto e arrivò alla conclusione che forse volesse discutere di ciò che era successo il giorno prima a casa di Niall. Avrebbe dovuto sfruttare l'occasione per dirgli una volta per tutto ciò che sentiva per lui da anni, aveva perfino provato davanti lo specchio a fare un discorso decente ma aveva fallito.

"Papà quando vedi Harry me lo saluti?" chiese la bambina.

"Certo tesoro." rispose lui con un sorriso.

Dopo qualche istante la bambina fece un'altra domanda.

"Papà ieri stavi per baciare Harry?"

E Louis si voltò per guardarla e mettere a fuoco ciò che aveva appena detto.

"C-Ci hai visti vicini?" domandò leggermente imbarazzato.

Sua figlia annuì e Louis disse:"È vero, ieri ci siamo quasi baciati, ma non so nemmeno io come ci siamo finiti in quella situazione quindi non chiedermi altro. Sei una bambina di cinque anni, ne parleremo quando avrai la tua prima crisi adolescenziale." rispose scherzosamente.

La bimba mise il broncio, prima di ricevere un bacio da Louis e dirigersi da sua nonna.

"Puoi venire a riprenderla anche domattina se vuoi, prenditi una serata libera e pensa a te stesso. È da tanto che non te lo concedi." gli sorrise la donna.

"Ti farò sapere mamma, grazie." rispose lui.

"E smettila di essere così agitato, rilassati." aggiunse lei.

"Posso farcela." prese un respiro e uscì da casa di sua madre, salutando lei e la bambina.














Quando arrivò al luna park vide subito Harry all'entrata. Era bellissimo. Aveva i capelli sciolti sulle spalle, una camicia nera e dei jeans del medesimo colore. Sopra aveva un giaccone sul marrone e degli stivaletti che si abbinavano perfettamente.

"Ehi!" disse raggiungendolo.

"Ciao." rispose Harry sorridendogli.

Quel sorriso sarebbe stata la rovina di Louis.

"Andiamo?" Harry allargò la mano verso l'entrata.

Louis annuì e lo affiancò.

"Ti va un po' di zucchero filato?" propose il riccio vedendo un furgoncino che lo stava facendo.

"Certo! Io amo lo zucchero filato." rispose con gli occhi luminosi.

"Vedo che continua a piacerti molto." ridacchiò il riccio.

"Continua a piacermi anche il luna park." aggiunse il castano.

Una volta preso lo zucchero filato andarono a sedersi ad una panchina lì vicino e lo gustarono mentre parlavano del più e del meno.

"Comunque Darcy mi ha chiesto di salutarti." ricordò Louis in quel momento.

"Tua figlia è così dolce, sei davvero fortunato ad averla e lei è fortunata ad avere te."

"Lei è ancora piccola eppure è già così sveglia, alla sua età non ero per niente così."

"Ti somiglia molto, ha i tuoi stessi occhi." constatò Harry.

"Già, ha preso molto da me." asserì Louis.

"Ti chiede mai di sua madre?" azzardò il riccio.

"Quasi mai, sai, gliene ho parlato proprio quest'anno, di sua madre, e le ho semplicemente detto che era troppo giovane per occuparsi di lei ma che le vuole comunque bene, anche da lontano." rispose il castano.

"E ci pensi mai ad un altro figlio? Intendo, vorresti qualcun altro oltre lei?"

"Confesso che mi piacerebbe avere un altro marmocchio o un'altra marmocchia però se devo costruire una famiglia con qualcuno voglio farlo con una persona che amo." si voltò a guardarlo negli occhi.

"Ieri mi hai detto che c'è qualcuno che ti piace, sarebbe la persona giusta con cui costruire una famiglia secondo te?" chiese Harry.

Louis si morse il labbro perché avrebbe tanto voluto dirgli che era lui la persona di cui parlava.

"Credo di sì, se fosse d'accordo."

Harry non aggiunse altro in seguito a quella risposta, finirono poco dopo lo zucchero filato.

"Ti va di provare la casa stregata?" il riccio indicò la casa.

"Se non hai troppa paura, volentieri."

"Questo dovrei dirlo io a te, Tomlinson." Harry gli fece l'occhiolino e camminarono per dirigersi verso quella classica attrazione del luna park.

Non appena entrarono, si sentì il verso di un corvo e tutto diventò più buio. Louis prese subito un bello spavento e si aggrappò alla spalla di Harry.

"Chi è quello che ha paura?" lo prese in giro Harry.

"Non dire altro!" lo rimproverò il castano.

Continuarono a camminare quando dei pipistrelli fecero il loro verso e volarono in faccia ad entrambi.

"Erano veri quelli?!" domandò Louis.

"Non ne ho idea, ci sono venuti addosso molto velocemente." rispose l'altro.

"Harry posso tenerti per mano?"

Louis non riuscì a vedere l'espressione del riccio dato che erano al buio ma quest'ultimo sorrise e intrecciò subito le loro mani.

"Ovviamente non lo faccio perché mi fa paura questa casa." aggiunse il più grande.

"Certo, come no."

È vero, Louis era spaventato, ma la sensazione della mano di Harry intrecciata alla sua era una sensazione che voleva sentire da tanto tempo.

Ad un tratto la faccia di un clown si parò proprio davanti a Louis e insieme ad essa si sentì un urlo.
Il castano balzò e si aggrappò ancora di più ad Harry.

Rimase così quasi per tutto il resto del percorso, fatto di facce spaventose che sbucavano da ogni lato, rumori sospetti e schiamazzi poco rassicuranti.

Riprese a respirare solo quando uscirono dalla casa.

"Non ci entrerò mai più, cazzo!" alzò la voce.

Harry si  mise a ridere e rispose:"Sei un codardo, Tomlinson."

"La smetti?" aggiunse l'altro.

Successivamente, camminarono per provare qualche altra giostra.

"Proviamo quella!" Louis lo trascinò verso la classica giostra con i sedili che ti portava prima in alto e poi scendeva in basso velocemente.

"Scordatelo, io non mi ci siedo lì." rispose categoricamente il riccio.

"Dai! Sono entrato nella casa degli orrori, puoi fare anche tu uno sforzo!"

"Non lo farò." asserì deciso il riccio.

"Ti prego." Louis fece gli occhi dolci e gli prese entrambe le mani.

"E va bene, ma smettila di guardarmi in quel modo!" alla fine Harry si fece convincere in un solo istante da quello sguardo.

Entrambi si catapultarono su quella giostra e allacciarono la cintura. C'era anche altra gente con loro, questo in qualche modo consolò Harry.

"Pronto?" chiese Louis.

"NO!" urlò spaventato Harry.

"Quanto la fai tragica Haz, vedrai che non succederà niente di male."

"Questo non è molto rassicurante, Lou."

La giostra venne azionata dall'addetto lì vicino e pian piano iniziarono a salire.

Harry mandó giù il groppo che aveva in gola e senza dire niente mise la sua mano sopra quella di Louis.
Una volta arrivati in alto, il riccio chiuse gli occhi e cercò di non pensare al fatto che sarebbero scesi alla massima velocità.
Quando li riaprì erano già atterrati e gli occhi di Louis erano luminosi per l'adrenalina.

"Allora? Ti è piaciuto?" gli chiese.

"P-Pensavo peggio." rispose leggermente terrorizzato.

Lasciarono quella giostra per dirigersi verso una bancarella a premi.

"Voglio buttare giù tutti quei bicchieri e vincere qualcosa." disse Harry.

"Provaci." lo incoraggiò Louis.

Harry allora si fece spiegare per bene le regole dalla persona lì di fronte.

Con una pallina Harry riuscì a mandare a terra, in un solo colpo, la montagna di bicchieri.

"Congratulazioni ragazzo, ecco il tuo premio."

Harry esultò seguito da Louis, per poi ricevere un enorme orso di peluche da parte dell'uomo della bancarella.

"Lo regalerò a Darcy." aggiunse in seguito.

Louis addolcì il suo viso in seguito a quell'affermazione ed annuì rispondendo:"Sono certo che le piacerà."

"Bene, adesso che ne dici di provare qualcosa di più rilassante come la ruota panoramica?" propose il più piccolo.

"Dico che è un ottima idea."

"È stata una bella serata, mi sono divertito molto insieme a te." continuò Harry.

"Anche io mi sono divertito molto, a parte la casa." ridacchiò Louis seguito da Harry.

"E io, a parte la giostra della morte, sono stato bene." ironizzò su quella giostra che lo aveva particolarmente scossò.

"Nel messaggio che mi hai inviato oggi hai detto che dovevi dirmi qualcosa, ma vedo che non l'hai ancora fatto, non è che per caso vuoi portarmi sulla ruota panoramica per uccidermi e poi buttare il mio cadavere di sotto?" alzò un sopracciglio Louis.

"Niente di tutto questo, te lo dirò tra poco."

In quel momento si incamminarono verso la ruota panoramica e una volta saliti sembravano entrambi visibilmente nervosi.

"Allora..." cominciò il riccio.

"Allora." continuò Louis.

"Ecco, volevo parlarti di ciò che è successo da Niall ieri." disse velocemente Harry.

E Louis sapeva che sarebbe andato a parare proprio lì, se lo sentiva.

"T-Ti ascolto." asserì il castano.

"Sono stato molto contento di rivederti e di ritrovare lo stesso Louis che ho conosciuto al liceo, avevo un po' paura di trovarti cambiato e di certo non mi sarei aspettato di vederti fare il genitore." cominciò.

"Nonostante questo, penso che tu abbia fatto un ottimo lavoro ma questo lo sai già."

Louis si limitò ad annuire.

"Ma tornando a ieri, ci siamo quasi baciati." continuò il riccio.

"P-Perché lo dici con così tanta tranquillità?"

"Perché, in fondo, non mi sarebbe dispiaciuto poterti baciare." confessò.

"D-Davvero?" rimase incredulo Louis.

"Davvero." Harry fece per avvicinarsi al suo viso.

E Louis spalancò gli occhi.

"C-Cosa significa per te?" gli chiese.

"Vedi Louis, la verità è che mi piace passare del tempo con te, mi piaceva farlo quando andavamo al liceo e mi piace anche adesso. Tu per me sei sempre stato il ragazzo impossibile da raggiungere, io ero uno sfigato, mi sentivo uno sfigato, mentre tu eri così bello, e adesso, cavolo, adesso che sei un adulto lo sei ancora di più. Tu mi hai sempre fatto sentire protetto, ci sei stato in momenti molto difficili della mia vita, quando i miei si sono separati mi sei stato vicino più di chiunque, e molte volte mi sono sentito quasi amato da te, ma ho sempre pensato che fosse impossibile per te provare qualcosa di così profondo nei miei confronti, perciò ho cercato sempre di farmi da parte, ma ieri quando ti ho rivisto ero così felice e quando ci stavamo per baciare ero così emozionato all'idea di poterlo fare."

"H-Harry non so che cosa dire, non me l'aspettavo." Louis sorrise come un ebete.

"Stai sorridendo, questo significa che ti sono piaciuto?" ironizzò il riccio riferendosi al discorso che aveva appena fatto.

"Mi piaci dal primo giorno in cui ho posato gli occhi su di te."

E dopo quella risposta posò la mano sulla sua guancia e le labbra sulle sue.
Harry in risposta mise le mani sui suoi fianchi e li accarezzò dolcemente. Lo avvicinò a se e lo strinse forte a sè. Si staccò per un attimo per poi ripoggiare di nuovo le labbra sulle sue.
Quando ad entrambi mancò l'aria si staccarono e si guardarono sorridendo.

"Ti piaccio?" domandò poi Harry riprendendo la risposta di Louis di prima.

"Da morire." rispose Louis prendendo le sue mani.

"Perché non me l'hai mai detto?"

"Perché avevo paura di non essere ricambiato e poi credevo anche che avrei finito col rovinare la nostra amicizia, quindi ho preferito non farlo." ammise.

"Te l'ho già detto Louis, solo un pazzo rifiuterebbe uno come te." sorrise il riccio.

Louis in risposta lo abbracciò nuovamente e posò la testa sulla sua spalla, e insieme aspettarono la fine del giro della ruota panoramica.
Il castano alzò per un istante la testa per poter vedere la faccia di Harry e per potersi assicurare che fosse reale.
Il riccio, sentendosi osservato, portò il suo sguardo verso Louis, e gli sorrise, lasciandogli un bacio sulla fronte.

Quando il giro terminò e tornarono sulla terra ferma, si presero per mano e camminarono verso l'uscita del luna park.

"Ti va di venire a dormire da me? Domani devo andare a lavoro per le undici, e Darcy la riporterà mia madre di mattina." gli chiese il castano.

"Certo." rispose soltanto Harry.

Arrivati a casa di Louis, Harry si prese del tempo per ammirare la struttura molto bella di quel posto che sarebbe diventato parte integrante delle sue giornate.

"È davvero carina casa tua." commentò.

"Grazie, sono contento che ti piaccia." rispose.

"E queste rose?" Harry spostò lo sguardo verso una mensola che c'era vicino l'ingresso.

"Oh quelle me le ha date un collega di lavoro." asserì Louis mentre si toglieva la giacca e mentre invitava Harry a fare la stessa cosa.

"E perché te le ha date?" continuò il riccio.

"Sei geloso?" scherzó Louis.

"No! Voglio solo sapere." aggiunse il riccio, poco convincente.

"Allora se non sei geloso ti farà piacere sapere che la persona che mi ha dato queste rose me le ha date perché è interessata da diverso tempo a me. E questo non è l'unico regalo che mi ha fatto."

"Davvero? E tu? Tu sei interessato a lui?" chiese a raffica.

"Harry rilassati, per me ci sei sempre stato solo tu." il più grande di avvicinò e gli lasciò un veloce bacio a stampo.

Harry a quel punto sorrise e si fece guidare fino la camera di Louis.

"Non credo che un mio pigiama ti entrerà però posso darti questa tuta per stare più comodo."

"Tranquillo, di solito dormo solo con i boxer."

Louis deglutì dopo aver sentito quella risposta.

"Oh b-bene, io invece mi cambio e metto un bel pigia-" non terminò la frase perché Harry si stava spogliando.

"Louis stai bene?" gli chiese dopo.

"S-Sì, solo, sei davvero bellissimo." si lasciò sfuggire.

"Oh beh, tu non sei di certo da meno." ridacchiò Harry squadrandolo.

A quel punto anche Louis si spogliò.

"Harry smettila di guardarmi il culo." disse Louis di spalle mentre prendeva il pigiama.

"N-Non ti sto guardando il culo!" protestò l'altro.

"Certo, dillo a qualcun altro."

"Va bene, hai ragione." si arrese il riccio.

Louis si svestì anche della parte superiore e sempre sotto lo sguardo attento di Harry indossò la maglia del pigiama.

A quel punto si avvicinò al più piccolo per baciarlo e quest'ultimo ricambiò. Le loro lingue andarono ad intrecciarsi e a rincorrersi in continuazione.

Ad un tratto il riccio si staccò e disse guardando il suo fondoschiena:"Posso?"

"Certo, non devi chiedermi il permesso per qualsiasi cosa Harry, va bene se non lo fai." il castano gli accarezzò la guancia.

"Non vorrei fare qualcosa contro la tua volontà, qualcosa che non vuoi."

Il castano si addolcì e volle quasi dirgli: aspettavo da tanto questo momento, puoi farmi tutto quello che vuoi.

Ma non lo fece e invece rispose:"Sei così dolce."

Harry non disse niente e lo baciò, mentre portava le mani sulle natiche di Louis che andò a stringere.

Dopo un po' andarono ad allungarsi sul letto e continuarono a scambiarsi baci dolci e a tenersi stretti come se non volessero lasciarsi andare mai più.

Dopo qualche minuto Louis avvolse Harry con un braccio e quest'ultimo invece portò il suo di braccio ad avvolgere il fianco di Louis. Intrecciarono le loro gambe e chiusero gli occhi.

Tuttavia, Louis non riusciva a dormire, il pensiero di avere Harry lì con se non lo lasciava stare, per questo dopo un po', quando credette che Harry si fosse addormentato, lo guardò e gli parlò:"Sono così tanto innamorato di te Harry, non sai quanto sei speciale per me. Mi sento forte quando sono al tuo fianco e spero che per te sia lo stesso." gli accarezzò la pancia nuda e poi tornò a chiudere gli occhi con la speranza di riuscire a dormire almeno un po' dopo aver detto quelle parole.

A spalancare gli occhi però, subito dopo, fu Harry, che aveva sentito ogni parola.
Non rispose, si limitò a stringerlo ancora di più a se e a sorridere.













La mattina dopo, Louis si svegliò da solo nel suo letto. Inizialmente gli prese il panico ma si rilassò quando si diresse in cucina e vide Harry preparare la colazione.

"Buongiorno." fece la sua entrata il castano.

"Buongiorno Lou! Hai dormito bene?" gli chiese entusiasta.

"Benissimo."  Louis si avvicinò e gli lasciò un bacio a stampo.

"Tra poco dovrebbe arrivare tua madre con Darcy, mi ha chiamato prima."

"Ha chiamato te?" alzò un sopracciglio Louis.

"Sì, ha detto che sapeva che avresti dormito un po' di più dato che devi andare a lavoro più tardi."

Louis annuì e solo in un secondo momento si rese conto che Harry aveva indosso i suoi vestiti.

"Quelli sono miei." constatò.

"Oh sì, spero non ti dispiaccia. Avevo un po' freddo quando mi sono svegliato e ho pensato di prendere qualcosa dal tuo armadio anche se mi va piccolo." ridacchiò.

"Non mi dispiace, anzi, mi piace vedere i miei vestiti addosso a te."

Dopo diversi minuti, Louis sentì suonare il campanello. Si precipitò subito all'entrata e accolse sua madre e sua figlia.

"Darcy, amore, mi sei mancata!" la prese in braccio e le lasciò un bacio sulla guancia.

"Tesoro io vado, ho delle faccende da sbrigare, ci sentiamo più tardi." lo salutò la madre.

Louis allora rientrò in casa con sua figlia in braccio e le disse:"Ho una sorpresa per te in cucina."

"Harry?" domandò lei con gli occhi illuminati.

"Doveva essere una sorpresa." sbuffò il castano.

Non appena varcarono la soglia della cucina, Darcy urlò il nome di Harry e quest'ultimo, felice di vederla, non poté fare altro se non prenderla in braccio.

"Come stai piccola? Ti ho preparato una bella colazione, ti va?"

La bambina in risposta annuì e cominciò a battere le mani felicemente.

"Harry, papà ti ha detto che gli piaci?" domandò la bambina facendo quasi strozzare Louis con la colazione.

Harry allora si girò verso Louis, che in risposta disse:"L'ha capito da sola, mi ha quasi minacciato di dirtelo."

Il riccio allora scoppiò a ridere e diede il cinque alla bambina in segno di "ben fatto" .

"Comunque sì, l'ha fatto, non devi preoccuparti."

"E tu cosa gli hai risposto?" continuò incuriosita la bambina.

"Provo le stesse cose che Louis prova per me, Darcy."

"Quindi lo ami?" e cavolo, dopo quella domanda Louis voleva davvero sotterrarsi.

"Certo. Sono tanto innamorato del tuo papà, lui è una persona molto speciale per me e quando siamo insieme mi sento davvero forte."

Louis sgranó gli occhi per le parole che aveva usato Harry, che erano le stesse pronunciate da lui la notte prima quando pensava che il riccio non potesse sentirlo.

"Papà sono tanto felice!" aggiunse la bambina.

"Anche io, tesoro."

"Quindi adesso Harry resterà qui con noi?" la piccola guardò Louis.

"Tesoro frena, Harry sicuramente passerà molto tempo con noi e magari tra qualche tempo potrebbe trasferirsi qui, ma adesso credo che sia ancora troppo presto per parlare di questo." guardò Harry che annuì con un sorriso.

"Ti piacerebbe se vivessimo tutti e tre insieme un giorno?" chiese Harry a Darcy.

"Sì! Mi cucinerai cose buone?"

"Tutte le volte che vorrai, piccola." rispose il riccio sorridente.

In seguito, tutti e tre si abbracciarono forte, come una vera e propria famiglia.
Si sentirono davvero a casa l'uno tra le braccia dell'altro.

"La casa è fatta da quattro mura qualsiasi che racchiudono la persona giusta"
-Helen Rowland

FINE.


Spazio Autrice
Ciao a tuttx! Come state? Eccomi qui con una nuova one shot tutta per voi. Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere come sempre cosa ne pensate e se vi va andate a seguirmi sul profilo TikTok dove posto video sulle mie storie e tante altre cose!
Nome: asiasharpeblade04

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