Capitolo XIV.
Niente oggi non c'è nessun avvertimento :)
Vi voglio solo augurare una buona lettura so--
Buona lettura~~
-Moony
Luna
"桜の花 ~~~~~>
ϲ н є я я γ
ϐ ℓ ο ο ѕ ѕ ο м
Mi sdraiai sul letto mentre guardavo il diario che Harry mi aveva regalato.
L'aprii e misi dentro un biglietto che avrei dovuto dare a James il giorno dopo.
Qualche minuto dopo arrivò anche Harry, che subito si mise accanto a me e si girò verso di me.
-Ho notato che tu non preghi il sabato, ma è il giorno sacro per gli ebrei, no?- disse e io lo guardai stranita. -E tu come fai a saperlo?- chiesi e lui alzò le spalle -Rispondimi- mi disse senza rispondere alla mia di domanda.
-Pensavo ti desse fastidio- risposi e mi girai verso di lui. -Ora, posso sapere il perché di questa domanda?- domandai e lo vidi arrossire -Voglio conoscerti meglio- disse e io risi.
-Anche io voglio farlo- dissi e lui mi sorrise -Beh, fammi una domanda- disse e io ci pensai su.
-Perché sei entrato nell'esercito se poi stai aiutando un'ebrea?- chiesi -Nessuno qui odia gli ebrei, se non qualche nazista come Nott, Ginny e qualche altro e non sanno che tu sia un'ebrea e gli altri sono costretti al silenzio. La maggior parte di noi è stata costretta a entrare, per non finire in carcere o per colpa della leva- disse.
-E tu lo hai fatto per la leva?- chiesi e lui smise di guardarmi negli occhi preferendo guardare la finestra. -Per non finire in carcere- mormorò dopo.
-Avevo conosciuto una ragazza... Cho. Poteva avere la tua stessa età, quando è successo. Si stava per sposare e io mi ero perdutamente innamorato di lei- iniziò a raccontare.
-Avevo tentato di farle capire che con il ragazzo con cui si sposava non sarebbe mai stata felice ma non ci riuscii. Ottenni solo schiaffi e porte chiuse in faccia. Allora decisi di fare qualcosa di stupido e pazzo- continuò e tornò a guardarmi.
Rimasi in silenzio spronandolo a continuare a parlare. -Avevo bevuto e feci la prima cosa che mi venne in mente, la violentai- disse e io mi allontanai di scatto da lui.
-Non volevo davvero farlo. Ero ubriaco- cercò di difendersi mettendosi in ginocchio sul letto mentre io mi alzavo. -L'hai violentata solo perché lei non ti voleva- mormorai e lui si avvicinò prendendomi la mano. -Lo farai anche con me?- chiesi liberandomi dalla sua presa.
-No, no. Non lo farei mai a te, tu sei speciale- mi disse venendomi incontro.
Mi prese il polso e mi costrinse a guardarlo negli occhi. -Lasciami- gli dissi -No, non voglio lasciarti. Non ti farei mai del male- disse.
-Davvero, Harry? Vogliamo ricordare quando mi hai chiusa qui dentro e legata solo perché non voglio cedere a te? Vogliamo ricordare quando tuo padre mi ha trovata legata sul pianerottolo? Lasciami Harry- gli dissi strattonando il mio polso dalla sua forte presa. -Non lo farò più, te lo prometto. Ho capito che tu sei importante per me, Luna, tu per me vali più di chiunque altro. Tu sei come un fiore, delicato e forte allo stesso tempo. Tu sei il fiore che migliora le mie giornate. Tu sei la luna che illumina la mia notte. E sono stato stupido, perché ti ho fatto del male ma adesso non lo faro mai più, te lo prometto- disse e subito dopo calò sulle mie labbra.
E subito guardai il diario che era rimasto sul letto.
Fiori di ciliegio"
Sorrisi ripensando alla sera scorsa mentre Harry finiva la sua fetta di torta di mele.
-Come mai così contenta?- mi chiese Draco davanti a me che leggeva il giornale.
Arrossii. -Lasciala stare Malfoy, se ha dei motivi per sorridere, fortunati noi che possiamo godere di ciò- disse Harry.
Arrossii fino alla punta dei capelli. Gli diedi un piccolo pugnetto che non avrebbe mai fatto del male a nessuno, sulla spalla. -Ah, Luna, te lo sei scelto proprio stupido- disse Draco e subito dopo accanto a lui si sedette Ron.
-Buongiorno!- aveva detto tutto pimpante e io lo salutai con un cenno della mano.
22/05/1940
Harry
-Signore- mi chiamò Canon e io alzai lo sguardo verso di lui. -Si, Canon?- risposi tornando a leggere l'ultimo telegramma che avevo ricevuto dal quartiere generale.
-C'è un uomo che la cerca, signore- disse e io tornai a guardarlo, per poi alzarmi. -Bene, digli che può entrare. Vai Canon, devo dire delle cose alla signorina Black- dissi e lui fece come avevo detto.
Luna, che probabilmente era troppo impegnata nel leggere un documento, non mi sentì e io sorrisi. -Luna?- la chiamai e lei alzò la testa verso di me.
-Dovresti uscire per qualche momento, intanto va da Pansy e dille che hai sistemato le prime carte e dagliele, d'accordo?- chiesi e lei annuì prendendo i pochi documenti che erano stati ordinati e uscì fuori.
Pochi secondi dopo qualcuno stava bussando. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti un mio vecchio amico, Dean Thomas.
-Harry, quanto tempo!- sorrise abbracciandomi. -Già, Dean. Ora vieni, siediti- dissi indicandogli la sedia davanti alla mia scrivania.
Si sedette e io andai alla mia sedia.
-Allora Dean, qual buon vento ti porta qui, a Varsavia?- chiesi e lui prese un foglio dalla tasca della sua divisa. -Questo Harry. Il lager che avevamo progettato è stato finito e tra un paio di giorni tutti gli ebrei che ci sono qui andranno a finire là- disse porgendomi il foglio.
-Harry?- mi chiamò una voce dalla porta. Alzai gli occhi e vidi Luna che aveva degli altri fogli in mano.
-Si, Luna?- risposi con un tono un po' seccato. Lei prese un grande respiro ed entrò nella stanza. Dean si girò verso di lei.
-Pansy mi ha dato queste carte. Dice che sono nuove e che tu devi leggerle e firmarle- disse piano guardando tutto tranne che me e Dean.
-Dammi i documenti e aspetta fuori, d'accordo?- dissi e lei annuì prima di darmi altri fogli.
-Cosa ci fa un bella ragazza come te qui?- le chiese Dean. Lo vidi tentare di mettere una mano sul fondoschiena di Luna ma questa si avvicinò a me.
-È la mia fidanzata, Dean- gli risposi scandendo bene "mia". Lui arrossì e annuì. -Vai Luna e se trovi Malfoy digli di aspettare che io finisca con il signor Thomas- dissi accompagnandola alla porta.
Narratore
월광 ~~~~> ᴍ ᴏ ᴏ ɴ ʟ ɪ ɢ ʜ ᴛ
Il respiro di Remus iniziò ad accelerare. Aveva sentito tutta la conversazione tra Harry e quel Dean.
-Signor Lupin?- chiese qualcuno dietro di lui. Remus si girò trovandosi davanti Luna.
-Oh ciao Luna- disse Remus cercandole di sorridere. -Harry sta parlando con un ragazzo, se vuole gli dico che dovete parlargli- propose Luna gentilmente, ma il biondo scosse la testa.
-No, no. Stavo solo passando di qua per andare a vedere una persona... Beh, buona giornata, Luna- disse Remus camminando a passo svelto verso l'appartamento di James.
Quando entrò con furia, sbattendo la porta, sentì il moro imprecare. -Remus!? Ti sembra il modo di entrare in casa di una persona?- sbraitò il più piccolo.
-Jamie, dobbiamo portare Sirius fuori da quell specie di gabbia- disse deciso Remus. -E come pensi di farlo?- chiese James avvicinandosi a lui.
-Chiederò chi sarà di turno questa notte e farò si che nel suo cibo venga messo della droga- disse Remus e James annuì.
-E cosa farà questa droga?- chiese James - Tu non preoccuparti, ci penso io stavolta- gli rispose Remus.
NOTA AUTRICE:
Uhm, sono soddisfatta di come sia venuto il capitolo.
Grazie per le 100 stelline, so di non meritarmele.
love y'all <<33
Stellina se ti piace il capitolo!⭐
-Moony
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