hinny
Ne avevano passate tante. Di questo nessuno aveva da ridire. Tutto era partito con il loro primo incontro all'hogwarts express, di cui Ginny conserva ancora il ricordo, nonostante siano passati sei lunghi anni.
Quel lontano primo giorno di scuola, in cui lei vide Harry non come un principino famoso e vanitoso, ma come un ragazzo comune che non aveva la più pallida idea di cosa fare. Le era sembrato così tenero, con gli occhiali rotti appoggiati sul naso, gli occhi verdi ingraditi da quelle orrende lenti, i capelli scompigliati come se fosse appena passata una tromba d'aria.
Aveva l'aria di uno che si era appema perso, così teneramente confuso e così pateticamente imbarazzato. Tipico di Harry. Poi, quell'estate suo fratello l'aveva sorpresa portandolo a casa, e nonostante fosse passato un anno, Ginny pensó che quegli occhi verdi avrebbero tormentato i suoi sogni per un bel po.
Una veggente non avrebbe potuto fare una profezia migliore. Da quel giorno, non passava una settimana senza che lei vedesse quel viso pallido e sorridente in uno dei suoi sogni, non passava ora di storia della magia nel quale i suoi pensieri non si focalizzavano sul ragazzo dagli occhi verdi.
Anche quando baciava Michael corner, anche quando i suoi occhi color sabbia incontravano quelli castani di lei, Ginny non riusciva a sentirsi bene. Quegli occhi così comuni, non avevano alcun valore per lei. Niente brividi sulle braccia, niente pelle d'oca, niente film mentali la sera.
Gli occhi di Michael erano così semplicemente sbagliati. Perché quella sensazione che Harry le sta facendo provare in questo momento, Michael e Dean non sapevano nemmeno come provocarla.
In questo momento infatti, Harry le sta accarezzando dolcemente il viso, lasciando una lunga scia di brividi ovunque le sue dita si posano. I suoi occhi verdi, quegli occhi meravigliosi così diversi da quelli sabbia di Michael e da quelli neri come l'ebano di Dean, la stanno facendo sciogliere come non mai.
Lei stringe la sua mano tra le sue, ed i suoi occhi castani si incontrano con quelli di Harry, e un sorriso nasce spontaneo sulle sue labbra. Finalmente, dopo giorni passati frettolosamente fra esami e imprese, i due ragazzi possono godersi un pomeriggio tranquillo sulle sponde del lago Nero, senza dover pensare alle ripetizioni.
Ginny è seduta sulle sue gambe, con il viso posato sulla spalla di Harry, che continua ad accarezzare il suo volto come se non potesse farne a meno. Harry ha un aria pensierosa, questo Ginny lo riesce a riconoscere, nonostante i suoi pensieri siamo diretti ad altro.
La sua coscienza le dice di parlare con il suo ragazzo, di chiedere il perché della sua preoccupazione, se vuole parlare con lei, la sua ragazza, dei suoi problemi. Eppure sta così bene tra le braccia muscolose di Harry che non ha ne il coraggio ne la forza di cominciare a litigare con lui.
Odia quando lui non si apre con lei, quando non le rivela le sue preoccupazioni, quando tiene il suo mondo dentro di lui. Odia quando Harry cerca di mascherare i suoi problemi, quando cerca di fare finta che vada tutto bene per non farla preoccupare.
Ginny comincia a chiedersi se c'è davvero qualcosa di grave dietro la sua faccia preoccupata. Forse ha scoperto qualcosa su Voldemort, su come sconfiggerlo. E allora perché non dirglielo? Ginny potrebbe aiutarlo, consigliarlo, o semplicemente potrebbe stare con lui.
La rossa si fa un po di coraggio. Solleva la testa dalla sua spalla e lui la guarda interrogativo, allontanando la mani dal suo viso.
< tutto a posto Gin? Stai bene? >
<No che non va bene Harry. Stiamo uscendo insieme per la prima volta dopo quasi una settimana, e tu non hai altro che un espressione preoccupata sul viso. Non abbiamo parlato, non mi hai raccontato niente. Sei sicuro che è tutto a posto?>
Lui la guarda inespressivo. Poi scuote la testa preoccupato.
< mi spiace Gin, ma non posso dirti niente. Sono cose troppo delicate per potertele dire così in questo momento.>
Lei lo guarda sconvolta. Da quando in qua si ricorre alle scuse per non parlare alla propia ragazza dei problemi?
<Davvero? Questa è la tua scusa? "Soni cose troppe delicate da dirti adesso?" Ma con chi credi di star parlando? Con una bambina di otto anni? Mi pareva da essermi dimostrata all'altezza di parlare con il signor Potter. Oppure hai cambiato idea adesso?>
Dice la rossa stizzita, per loi alzarsi in piedi e andarsene. Harry si alza di scatto e comincia a inseguirla
<Ginny! Andiamo, non volevo intendere questo! Mi hai frainteso! GINNY!>
La rossa si gira di scatto e punta i piedi per terra guardandolo male.
<parla Potter. Ti ascolto. Ma muoviti, ho altro da fare adesso.>
Harry la raggiunge e, poggiandosi sulle gambe per lo sforzo della corsa comincia a parlare
<È un segreto mio e di silente, Ginny. Mi ha dato il permesso di dirlo solo a Ron e d Hermione. Credimi, vorrei dirtelo, ma non ho il permesso. È una cosa che potrebbe cambiare le nostre vite, e lo vedremo in futuro.
Mi dispiace Ginny, non voglio tenerti niente nascosto, ma sai che non posso dirti tutto. E comunque devo smentirti su un altra cosa.>
Prende il suo viso tra le mani e allontana i capelli rossi della ragazza dal suo viso.
< Tu sarai sempre alla mia altezza. Al massimo sarò io a non meritarti, perché tu sei la ragazza più forte e meravigliosa che conosca. Per questo non dub...>
Ginny lo interrompe con una risata e lo abbraccia stretto, stringedolo forte e facendo combaciare le loro labbra. Ok, magari Lui e Silente avranno progetti per migliorare il futuro, ma lei sta benissimo così. Il suo futuro più bello è insieme a lui.
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