Capitolo 5
Stranamente mi svegliai prima del solito: alle 5.
"Wow ho dormito pochissimo"
"Cazzo, non potevo dormire come al solito fino a tardi?"
"Fanculo al mio stupido cervello che ha deciso di svegliarsi prima del normale"
Continuavo a ripetermi mentre camminavo. Arrivai fino alla mia amata pasticceria dei sogni ma per mia tristezza era ancora chiusa. Le strade erano vuote e il sole non era ancora sorto. Faceva freddo, ma riuscivo a sopportarlo. Mi sedetti sul ciglio della strada ad aspettare che il negozio aprisse.
Verso le sei sentii un rumore di passi in lontananza. Non mi girai. Piano piano si facevano sempre piú vicino. Ma non mi girai. Quando furono vicinissimi a me sentii il mio nome.
<< Naya, che ci fai quí? >>
<< Ti aspettavo, volevo mangiare un'altro dei tuoi cupcake da favola>>
Lei si sedette vicino a me.
<< Beh, mi dispiace deluderti ma dovrai aspettare un'altro po'... da quanto tempo sei quí?>> mi chiese sorridendo.
<< Dalle 5... perchè?>>
<< Solo nonna Deily ha le chiavi del locale... e arriverà tra mezzora>>
Ci fu un'attimo di silenzio. Poi trovai la domanda da porgli.
<< Allora perchè sei già quí?>>
<< Semplice, tra poco sorge il sole. Sorge proprio davanti a noi. È bellissimo. Sono felice di non essere sola questa volta>>
A queste parole mi si sciolse il cuore. Mi girai verso di lei e sorrisi. Non sapevo cosa dirgli. Lei ricambió con un'altro sorriso.
Aveva ragione. Il sole sorse proprio davanti a noi. Eccola: l'alba! Un'eplosione di colori caldi coloró il cielo freddo e triste della notte. C'era l'arancione, il rosso il giallo... di mille sfumature diverse.
<< Wow >>
<< Già. È una cosa unica >>
"Come te"
Lo pensai, ma non ebbi il coraggio di dirlo.
<< Sono felice di essermi svegliata prima del solito >> dissi guardandola con fierezza.
<< E io sono felice che tu sia quí >>
Sorrise. Cazzo, quel sorriso mi faceva morire. Morivo dalla voglia di baciarla. Sorrisi anche io, ma solo per qualche secondo. Mi morsi il labbro inferiore. Guardai il suo sorriso che si stava facendo sempre piú lieve. Eravamo sedute abbastanza vicine per sentire i nostri battiti, e i nostri respiri farsi più affannati. Io non staccai lo sguardo dalle sue labbra. Lo distolsi solo quando ero a un passo dal bacio, per vedere dove guardava lei. Vidi i suoi occhi che guardavano le mie labbra. Allora presi coraggio e mi avvicinai ancora. Sentivo il suo caldo respiro accarezzare lievemente le mie labbra. La baciai.
"FINALMENTE!"
Fu l'unica cosa che pensai.
Schiuse le labbra, cosí da accarezzare la sua morbida lingua.
Fu cosí romantico. Io e lei che ci baciavamo, sedute sul marciapiede, davanti all'alba. Emozioni indescrivibili.
Non so come ma ritrovai la mia mano sulla sua coscia. Stavo per toglierla, quando lei mise la sua candida mano sopra la mia.
Quando ci staccammo, il sole era sorto. Continuammo a fissarci le labbra. Era irresistibile. Mi venne la voglia di ribaciarla... e fu cosí. Mi riattaccai per pochi secondi alle sue labbra, come per assaporarle un'ultima volta. Erano candide, morbile e carnose.
Dopo il secondo bacio misi l'altra mano sulla sua guancia e l'accarezzai.
Quando realizzai quello che avevo fatto tolsi subito la mano dalla sua coscia, la mano dalla sua guancia e mi alzai di scatto.
Non so perchè, ma sentivo di aver fatto una cosa sbagliata.
<< Scusa >>
Solo questo dissi. Non sapevo cos'altro fare. Lei si alzó. Io guardavo la strada sotto i miei piedi, tutta rossa per la vergogna.
Quando Shay fu davanti a me, prese con un dito il mio mento e lo sollevó, fino a guardarci dritti negli occhi.
Sembrava seria, poi un sorriso esplose sul suo viso.
Non riuscii a non sorridere.
<< Aspettavo questo momento da quando ti ho visto sorridere per la prima volta >>
Detto questo mi diede un bacio sul collo, poi salí alle guance e poi sul naso. Stava per darmi anche quello sulla bocca ma ci interruppero.
<< Non voglio lesbicate davanti al mio negozio! Vieni a lavorare signorina Mitchell>> disse dietro di noi una voce roca con tono scherzoso.
<< Sí, nonna >> cosí dicendo si avvió verso la porta, quando fu dentro si rivolse a me, che ero rimasta per strada << Vieni entra, ti preparo un cappuccino e un cupcake! >>
Entrai immediatamente, quasi correndo, con un sorriso stampato in faccia.
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