Capitolo 18

<< Io devo andare, hanno bisogno di me nel reparto costumi. Pensaci su... stai passando un momento difficile >> disse Sean. Poi si allontanó.

"Allora: SONO DECISA A RIMEDIARE LA SITUAZIONE" pensavo.

Dovevo trovare un modo per riavvicinarmi a Shay il prima possibile.

Non sopportavo questo allontananento.

Mi feci un bel piano in mente.

Ci misi tutto il pomeriggio, dovevo solo incominciare a metterlo in atto.

<< Naya, devi riposarti per un'altro po', ti va bene se ti riporto a casa dopo il lavoro? >> urló Sean dalla porta del negozio.

<< Va benissimo! >> urlai.

"Bene, bene" pensai "Shay torna a casa tardi oggi, quindi ho tempo..."

Arrivó l'ora in cui Sean fece festa.

Ore: 17:30

<< Vieni Naya, ti porto a casa e finisco il lavoro con le ferite >> disse prendendomi in collo e portandomi nella sua macchina.

Aveva una jeep bianca, con i sedili in pelle marroni.

<< Che lusso, Sean! >> << Ehm, potremmo fermarci qualche minuto in un negozio? >> domandai, e lui, ovviamente, mi ci portó.

Poi mi accompagnó a casa, e, letteralmente, dentro casa.

Mi mise sul letto e mi controlló le ferite.

<< Molto meglio... >> diceva << Ti metto un'altro po' di crema e siamo apposto per oggi. Mi raccomando, domani mettitela, ti guarirà piú in fretta >>

Lo ringraziai, per tutto quello che aveva fatto per me quel giorno. Mi aveva salvata.

Uscí subito dopo.

Rimasi per altri cinque minuti a letto, poi mi alzai e andai a casa di Shay.

Forzai la serratura in modo delicato, da non rompergliela e da non destare sospetto.

Incominciai a lavorare.

Preparai il tutto in meno di tre ore.

Alla fine di tutto, mi sedetti, e aspettai il suo ritorno.

Dopo un'ora sentii i suoi passi inconfondibili.

Mi alzai e andai di fronte alla porta.

La porta si aprí ed entró Shay, a testa bassa. Non mi vide subito.

Poi si accorse di me.

Si fermó di scatto, e ci guardammo negli occhi.

Aprí la bocca, stava per parlare, ma io la precedetti.

<< Senti, non dire nulla, voglio parlare io >> dissi dolcemente << io non so perchè non ci parliamo piú, almeno credo di non saperlo. Ma so che è per quel bacio. Voglio dirti una cosa: io non ho ricambiato quel bacio. Non l'ho allontanata perchè ero davvero troppo stanca... io so che tu lo sai: tu, per me, sei tutto. Non riuscirei a vivere stando lontata cosí, da te. Porca puttana, sono dipendente da te. Stamani mattina mi sono ubriacata e tagliata per non provare quel fottuto dolore. Questa lontanaza mi sta uccidendo. Mi mancano le tue risate, le tue labbra, i tuoi occhi, le tue mani sulle mie, i tuoi dolci baci sul mio corpo, il tuo modo di fare sesso... so che non mi vuoi parlare... io volevo solo dirti questo, e prepararti una cosa. È in cucina, spero che ti piaccia... >> conclusi.

Lei rimase ferma, davanti alla porta aperta, con la stessa espressione sul volto.

Uscii, e tornai a casa.

In cucina avevo preparato quasi 100 cupcake. Li avevo messi in modo da scrivere "I♡U". Sui cupcake c'erano "stampate" foto nostre. Facevano parte dei "momenti d'oro" della nostra relazione. Li avevo fatti stampare nel negozio in cui mi fermai prima di andare a casa.

Sotto la scritta avevo lasciato un biglietto: "I cupcake sono stati l'inizio della nostra relazione, e credo che ora saranno anche la fine. Io ti ameró sempre, non dimenticartelo.

P.s. I miei cupcake non saranno mai buoni come i tuoi"

Forse eravamo arrivati alla fine di una relazione, e io speravo in un'amicizia...

A preparare quei cupcake mi ero rassegnata e convinta che potevo lo stesso vivere abbastanza senza Shay, anche se sarebbe stata la cosa piú difficile al mondo.

Entrai in casa.

Chiusi la porta dietro di me e restai ferma, immobile, a fissare la mia casa.

Mi sembrava vuota. Mi sentivo sola. Mi sentivo uno schifo...

I miei pensieri furono interrotti da dei rumori che venivano dalla porta. Sentivo stuzzicare la serratura. Mi girai ed aprii la porta.

Non capii subito chi era, perchè qualcosa si fiondó su di me e mi bació.

Quelle labbra, quel bacio... inconfondibile: SHAY!

Quando si staccó dalle mie labbra non disse nulla.

Mi guardó, poi continuó a baciarmi, sempre piú forte.

Mi eccitava troppo.

Le sue mani passarono dalle guance ai fianchi, poi dai fianchi al sedere... a quel punto mi eccitai troppo.

La presi in collo e la portai sul divano.

Mi misi a sedere.

Feci sedere lei su di me.

Mise le sue mani sui miei fianchi, e incominció a farle salire. Mentre le mani salivano, la maglietta saliva con loro.

Mi tolse la maglia.

Io le sganciai la camicietta da lavoro, bottone dopo bottone.

I nostri reggiseni erano tutti e due di pizzo.

Dio, troppo eccitante.

Shay si sganció il suo.

<< Cazzo >> sussurrai.

La abbracciai, e lei ne approfittó per sganciare il mio.

La presi in collo.

Avevo le sue braccia intorno al mio collo, le sue gambe avvinghiate al mio corpo e il mio petto e il suo petto erano diventati una cosa sola...

Abbracciate, salii le scale, fino alla camera da letto.

Stesi Shay sul letto.

Io rimasi in piedi a guardarla.

Era perfetta. Sembrava un'angelo.

Shay si tolse i jeans e rimase in mutande.

Si avvicinó a me, scese dal letto.

Prese i miei fianchi.

Poi prese tutte e due le mie mani e se le mise al petto.

La abbracciai. Stavo bene, in tutti i sensi. Mi sentivo in paradiso.

Mi tiró giú la zip dei jeans, e me li tolse.

Oddio, esplose il vulcano che era in me.

La presi, la baciai fortissimo, e la buttai sul letto.

L'unica cosa che ci separava dal sesso erano un paio di mutande di pizzo, che andarono via in meno di tre secondi.

Sembró di farlo tutta la notte. Era stata la notte piú bella della mia vita (per ora).

Quando finimmo eravamo stremate.

Guardai Shay addormentarsi con la testa sul mio petto. Era troppo adorabile.

Mi piaceva troppo fare sesso con lei. Era una bomba, unica.

Sembrava tutto cosí perfetto in quel momento: io, l'amore della mia vita, nel letto dopo aver fatto l'amore...

quel problema era passato, ma se ne presentarono altri...


... la storia continua...


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