Capitolo 16

Alla fine decisi di fare la cosa giusta.

Mi alzai e andai alla pasticceria di nonna Mitchell.

Erano le 5:20 e mancava poco all'alba.

Sapevo che sarebbe arrivata a momemti Shay... e fu cosí!

Alle 5:28 precise arrivó, e mi vide sul marciapiede.

Ero con gli occhi puntati al cielo, ma con la coda dell'occhio riuscii a scorgere la sua figura alta e magra sul bordo del marciapiede.

Non mi girai.

Non so il perchè.

Forse avevo paura di farlo, oppure non sapevo cosa dirle...

Sembrava che il tempo si fosse fermato.

Alla fine mi girai, involontariamente, e mi alzai di scatto.

Restammo a 5 metri di distanza.

In silenzio.

Piano piano incominciai ad avvicinarmi.

Passo dopo passo.

Alla fine mi fermai, restando a qualche metro di distanza.

<< Vorrei un cupcake alla vaniglia e un cappuccino da portare via... è già aperto il negozio? >>

L'espressione sul volto di Shay non cambió, poi si addolcí un po', e scorsi un sorrisetto nascoso.

Era impercettibile.

Fece sorridere anche me.

<< Dai vieni, ci sono cupcake già pronti >> disse aprendo il negozio.

Il sole in tanto sorgeva, lentamente.

Entrai. Il profumo di dolci mi invase le narici.

Mi misi a sedere vicino al bancone, e fissai Shay preparare il mio cappuccino e il mio cupcake mattutino.

Dio, mi mancavano i suoi fianchi, le sue morbide mani, il suo viso perfetto, i suoi occhi trasparenti, le sue dolci labbra... mi mancava tutto di lei, cazzo.

Eppure tutto quello che desideravo era davanti a me, ma non lo potevo avere. Non potevo nè toccarlo nè baciarlo...

I miei pensieri vennero interrotti da una semplice parola:

<< Pronto >>

Ecco fatto, il cappuccino e il cupcake erano pronti per essere portati via, sul banco.

<< Grazie >>

presi il sacchetto di carta e il bicchiere, e mi avviai all'uscita.

Peró mi fermai, a solo un passo dalla porta.

Mi voltai verso Shay.

<< Stiamo ancora insieme? >> domandai.

Lei mi guardó.

Aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Non mi rispose e allora uscii fuori.

Mentre chiudevo la porta, sentii la risposta:

<< Non lo so >>

Quelle parole mi fecero triste, ma mi diedero un po' di speranza.

Questa volta non andai a mangiare ai giardini... mi sedetti sul marciapiede davanti alla pasticceria, a vedere il sole, che era quasi del tutto sorto.

Non era la stessa cosa vederlo da sola.

Il caffè caldo e il cupcake freddo facevano contrastro nel mio stomaco.

Il caldo del caffè era rilassante, mentre al morso del cupcake tutto tornava come prima: triste, depresso e stressante.

Shay restó nel locale.

Mi girai un paio di volte e la beccai a guardarmi...

Forse avevo qualche possibilità...

Sottolineo la parola forse.

... la storia continua...

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