Capitolo II

Luna

Appena uscii dal bagno e vidi Harry toccare curioso il mio violino.

Cercai di non sorridere dalla tenerezza perché, più che sembrare un soldato, sembrava un bambino curioso.

-Guarda che senza l'archetto non riuscirai mai suonarlo- gli feci notare.

-Mmh?- si girò verso di me e mi guardò dispiaciuto -Scusami ma ho questo vizio di curiosare nelle cose degli altri- disse porgendomi il violino. -Non fa niente- dissi prendendo il violino e mettendolo nella sua custodia.

-Io dovrei andare a sbrigare delle faccende in caserma tu rimarrai qui. Verrò stasera. Fai come se fossi casa tua- disse Harry aggiustandosi la divisa.

-E se tu volessi provare a... non so... scappare, beh sappi che ci saranno due miei uomini davanti alla porta, che sara necessariamente chiusa- disse mostrandomi una chiave che aveva preso dalla tasca del divisa.

Annuii piano e lui sorrise. Mi diede una bacio sulla fronte e io arrossii mentre lui sogghignava e se ne andava via.

Andai nella stanza da letto.

C'era un letto matrimoniale di fronte alla porta e un armadio e un comò ammassato alla parete sinistra. Inoltre si trovava una panca davanti al letto.

Alle pareti bianche, c'erano dei quadri e delle fotografie. Tra molte c'era anche un uomo che mi sembrava così familiare.

Aveva i capelli mori disordinati sulla testa, un paio di occhiali rotondi e gli occhi color nocciola. Essendo la fotocopia di Harry, tranne per gli occhi, dedussi che fosse il padre del generale Potter.

Sbadigliai. Ero davvero stanca, quella notte non avevo neanche dormito.

Mi sedetti sul letto, era così comodo.
Non ci volle molto affinché io mi sdraiassi e mi addormentassi sul letto.

Harry

Salutai i due cavetti davanti alla mia porta ed entrai nel mio appartamento.

Trovando vuoto il piccolo salotto, mi sorpresi. Dove sarebbe potuta andare Luna?

Aprì la porta del bagno e vidi che non c'era nessuno. Non c'era nessuno rumore che potesse dirmi che fosse dietro di me e stesse cercando di scappare.

Appena arrivai alla soglia della porta della camera da letto, sorrisi e sospirai, più tranquillo.

Luna era sdraiata sul letto, dormiva profondamente, rannicchiata al centro del letto.

Alcune ciocche di capelli neri le ricadevano su gli occhi, la gonna si era alzata e mostrava le gambe lisce e pallide che sembravano sfidarti "Hai il coraggio di mordermi?", le labbre carnose e rosse erano dischiuse.

Andai verso la ragazza. Le sistemai i capelli dietro le orecchie e cedetti alla tentazione di baciare le sue labbre che, come pensavo, erano dolci e morbide.

Lei non si mosse e non si svegliò.

Sorrisi un po' dandole un altro bacio prima di prenderla tra le braccia e metterla sotto le coperte del letto.

Dopo essere uscito e aver chiuso la porta chiamai Malfoy.

-Non verrò a mangiare con voi stasera, mi farò portare qualcosa dalla Lovegood- dissi -Come mai? Insomma sei stato tutto il pomeriggio in ufficio e oh....- lasciò in sospeso la frase.

-Sta dormendo vero?- chiese alla fine ghignando -Sta' zitto e vattene Malfoy- sospirai mentre quello, ridendo, se ne andava via.

Chiesi alla Lovegood di portare qualcosa da mangiare per me e Luna tramite un cavetto e dopo tornai nella camera da letto a guardarla.

Sorrisi e le accarezzai la guancia, piano, cercando di non farla svegliare.

Ma dovetti subito andare via perché qualcuno suonò il campanello alla porta.

Luna

Ero nel bel mezzo della guerra e cercai disperamente di scappare ma non potevo muovermi.

Poi una figura spuntò dal fumo di una bomba appena scoppiata e venne verso di me.

La figura iniziò ad assomigliare sempre di più a Harry, finché non mi arrivò davanti e vidi Harry sorridermi.

Aveva il viso pieno di polvere e non faceva altro che toccarmi il ventre, così lo guardai. Era gonfio. Aspettavo un bambino?

Mi disse qualcosa che non riuscii a capire per colpa di un altro bombardamento. Poi mi prese per la nuca e mi baciò appassionatamente.

Poi una bomba ci cadde addosso.

Il rumore di una porta che veniva aperta mi svegliò e mi ritrovai nel letto dell'appartamento di Harry.

Quel bacio sembrava così vero. Sembrava così appassionato, così bello, così... realistico.

Mi sembrava di sentire la consistenza e il sapore delle labbra del generale tedesco.

Mi toccai le labbra.

E se...

No! No non poteva essere. Lui non mi aveva baciato e io non potevo fare quei pensieri romantici su di lui.
Lui era il tedesco, il nemico.
Non lo potevo permettere.

Scossi la testa e cercai di alzarmi cercando di far il minor rumore possibile.

Uscii dalla camera da letto e vidi Harry preparare il tavolo per la cena.

Già! Quanto tempo avevo dormito?

Andai verso di lui e lui, come se avesse percepito la mia presenza, si girò verso di me.

Mi sorrise raggiante. -Ci hanno portato la cena, ti va di mangiare?- mi chiese e io annuii piano.

Mi sedetti a tavola mentre Harry prendeva dei vassoi e li metteva sul tavolo.

Mentre stavamo mangiando mi chiese: -Che cosa hai fatto tutto il pomeriggio?-.

-Ho dormito...- dissi e lui sorrise divertito -E tu, invece?- gli chiesi mentre le mie gote diventavano rosse.

-Niente di che, ho solo letto delle carte e le ho firmate prima di andare dagli...- sgranò gli occhi, come se avesse capito che quella parola mi avrebbe infastidito. E forse aveva ragione.

Ebrei, stava per dire ebrei.

-Oh- sussultai e lui mi guardò dispiaciuto. -Mi dispiace, davvero. Non volevo vederti triste. Per favore, scusa- disse Harry prendendo la mia mano da sopra il tavolo.

Arrossii. Perché cavolo era così dolce con me?! Non doveva essere dolce! Doveva odiarmi!

-Mio padre e mia madre... stanno bene?- gli chiesi cambiando discorso e levando la mamo dalla sua stretta.

-Si... Ho portato loro del pane e un cesto pieno di roba da mangiare- disse e io annuii come per rassicurarmi.

Forse mi stava solo prendendo in giro, ma poi, guardandolo fisso negli occhi, vidi nei suoi occhi che non stava mentendo.

-Ti credo- sentenziai e Harry mi guardò carico di speranza.

Già ma speranza in che cosa?

Stellina se ti piace il capitolo⭐

-Moony

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