Sangue e Corpi
Ci misero circa una settimana per arrivare al campo di battaglia nell'est e in quel tempo l'esercito dei Traci poté raccogliere circa 2000 uomini. Tuttavia non superavano ancora di numero i 3000 uomini di Harry, così era ancora più sicuro che quella sarebbe stata una vittoria rapida. Varro, il Tracio contro di cui erano, era intelligente, ma alla fine era un codardo. Era ancora vivo solo perché era scappato quando Harry l'aveva sconfitto la prima volta.
Essere su un terreno montagnoso era il loro unico problema. Certo, Harry aveva combattuto in ogni tipo di terra, ma le montagne erano le più difficili, rallentavano l'esercito. Era un altro motivo per cui Harry non voleva essere nell'est.
Ma era lì, quindi doveva farsene una ragione. Era grato che Liam fosse al suo fianco. Liam aveva sempre la testa sulle spalle in battaglia, calmava sempre Harry quando era troppo nervoso. Era un buon equilibrio.
"Varro attaccherà con forza nelle prime ore del giorno e di nuovo nella tarda sera. Di solito lascia delle piccole imboscate." Harry spiegò agli ufficiali minori. "Non è una cattiva idea, perché aspetta che noi durante le ore del giorno, usciamo e lo cerchiamo. Comunque, vuol dire che lavora con metà dell'esercito in ogni attacco, l'altra metà riposa. Sarà il nostro vantaggio poiché lo superiamo già di numero."
"Signore, cosa succederebbe se Varro cambiasse tattica visto che l'ha già sconfitto? Sa cosa farà."
"Sì questo mi è passato per la testa." Harry era fermo in un cerchio di venti ufficiali, tutti assegnati a un sottogruppo, un fuoco brillava tra di loro. "Questo è perché saremo sulla difensiva nella prima settimana. Dovremo muovere il campo attorno e vedere come ci attaccheranno, il suo schema, poi faremo una strategia. Vi ricordate tutti i vostri compiti?"
"Sì, Legatus." Gridarono insieme.
"Bene. Ufficiali delle guardie di notte tornate ai vostri posti, voialtri dovreste andare a dare ordini ai vostri uomini." Harry li congedò e si sedette sulla sedia, alzando una brocca d'acqua e scolandosela.
Liam girò attorno al punto in cui era, dall'altro parte del fuoco, con un ghigno. "Nessun gran discorso poetico stanotte?"
"Andiamo Liam. Sai che li tengo per le vere battaglie. Ne ho così tanti da fare," disse Harry ridacchiando tra sé. Prese un altro sorso di acqua e fissò il fuoco, delle ombre ballavano. "Sarà veloce, giusto? Voglio dire questa parte almeno. E Ottavio non può mandare così tanto a puttane nel fronte."
"Giusto." Liam si sedette a terra vicino a Harry, anche lui guardava il fuoco. "Focalizziamoci solo nella battaglia. Possiamo preoccuparci di Ottavio più tardi."
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Nelle notti particolarmente fredde Harry pensava a Louis. Pensava di correre verso di lui e stringerlo tra le sue braccia quando sarebbero stati insieme di nuovo. Pensava a come avrebbe detto a Louis i suoi sentimenti, di come l'amava e non voleva nessuno ma lui, anche nell'oltretomba. Pensava a Louis che indossava una parte della sua uniforme, camminando con quella che sfregava nelle sue cosce, ricordandogli sempre che Harry sarebbe stato lì presto. L'ultimo pensiero lo aiutava quando l'orrore della guerra gli mangiava la memoria.
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L'esercito di Harry ci mise un mese e circa due settimane per sconfiggere finalmente Varro. L'inverno era stato facile, anche se sulle montagne c'era stata una difficile tormenta di neve, c'erano state solo poche vittime per le malattie.
L'esercito di Harry da 3000 lentamente si era abbassato sotto 2000 e quello di Varro si era abbassato a circa 100. Harry aveva pianificato di prenderli come prigionieri, aveva perfino pensato di venderne alcuni al Ludus di Zayn.
L'ultimo giorno di battaglia contro Varro fu lento. Harry assediò, uccidendo ogni persona sulla sua strada. Tuttavia c'era stato un soldato che aveva intimidito anche Harry, poiché era molto più grande di una persona normale. Harry e Liam erano rispettivamente 1 metro e 93,e 1 metro e 89, ma lui li superava di molti centimetri. Lo chiamavano la Bestia.
"Li, non ucciderlo," ordinò Harry tagliando la gola a un soldato che stava arrivando.
"Cosa?" Liam urlò, fissava con gli occhi spalancati la bestia. "Sei impazzito?"
"Prendi altri due uomini e legatelo," disse Harry. "Possiamo venderlo a Zayn in modo più che equo, spacca anche i guadagni."
Liam colpì con l'impugnatura della spada un elmo di un Tracio. "Uh, non è una cattiva idea. Barca! Oenomaus! Con me sulla Bestia, Legatus lo vuole vivo!"
"Sì signore!" I due uomini urlarono mentre seguivano Liam più vicino.
La strada era libera mentre combattevano contro la Bestia, rendendo facile per Harry di arrivare a Varro. Si aggiustò l'elmo e oscillò la spada in giro prima di andare avanti. Nessuno provava ad arrivare sulla sua strada, neanche gli uomini di Varro. Tutti sulla terra sapevano quanto Harry fosse letale in battaglie, come crudele e mortale fosse quando raggiungeva quell'approccio. Nessuno aveva una possibilità.
Varro fu davanti a lui in poco tempo, sputò sangue e un dente dalla battaglia precedente. Aveva un taglio sull'occhio, nessun elmo e Harry avrebbe riso se non fosse stato così concentrato. Varro grugnì mentre caricò verso Harry.
Le loro spade si scontrarono e Varro colpì lo stomaco di Harry, ma la sua armatura tenne il colpo. Combatterono nel mezzo della folla, facendosi piccoli tagli e colpi che non facevano nulla per scoraggiarli. Varro stava sputando insulti a Harry, ma il Legatus non stava ascoltando. Era focalizzato solo a uccidere.
E successe pochi minuti più tardi, quando Harry investì Varro con delle pietre e il Generale perse l'equilibrio. E fu così che cadde, gli occhi spalancati per la paura, un codardo impaurito dalla morte. Una lacrima gli cadde sulla guancia e Harry sogghignò mentre trafiggeva il petto di Varro con la spada, direttamente nel cuore.
Harry afferrò i capelli dell'uomo e lo lanciò in aria, buttandolo verso i soldati che combattevano. Sorrise fiero a Liam e gli uomini legarono la Bestia priva di sensi con le catene. Gli altri Traci smisero di combattere quando videro il corpo di Varro. "Piangete per lui! Piangete per il vostro Generale come ha fatto lui per la sua morte!"
Molti soldati fecero cadere le spade, ma alcuni continuarono a combattere, chiamando Harry e i Romani con dei nomi. Non era impressionato.
"Continuate a combattere e i miei uomini vi uccideranno come il branco di cani che siete!" Harry urlò. "Arrendetevi e le vostre vite saranno risparmiate, perderete solo la vostra libertà."
Alcuni si arresero, altri furono uccisi sul posto e, alla fine della giornata, le montagne erano affermate dai Romani. Era abbastanza soddisfacente per quel momento, ma la guerra era lontana dalla fine.
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Ricevettero due giorni più tardi un messaggero che disse loro di muoversi sul fronte. Tuttavia Harry aveva già iniziato a muovere l'esercito per quella strada, sapendo che il concilio non sarebbe stato così stupido da mandarli da qualche altra parte. Pagò il messaggero per dare una lettera Louis e ad altre persone nella villa, aggiornandoli su cosa stava succedendo.
Teneva i nuovi Traci catturati in corde, facendoli marciare dietro il resto dei soldati in file con i piedi nudi. La Bestia era tenuta da varie corde, inclusa una catena attorno al collo e le braccia dietro la schiena. Harry si era assicurato che ci fossero varie guardie su di lui.
Quando arrivarono sul fronte, era quasi esattamente quello che Harry si aspettava. I Romani si stavano facendo umiliare, ogni battaglia non aveva una strategia. L'esercito da più di 10000 soldati si era ridotto a 8000, tutto questo per la guida di qualcuno che non era Harry. Tuttavia c'era una cosa che nessuno di loro aveva visto arrivare.
"Ottavio cosa?" Harry gridò all'altro Legatus e consiglieri.
Erano nella tenda dei principali comandanti, circa 20 uomini, quando arrivò la notizia a Harry e Liam. Apparentemente, dopo una particolare perdita devastante in battaglia, Ottavio aveva preso 50 dei suoi soldati e aveva abbandonato i Romani. Era fuggito in un luogo sconosciuto un giorno dopo la vittoria di Harry.
"Quel lurido stronzo codardo!" Harry urlò. Gli altri uomini fecero un passo indietro impauriti mentre Harry colpiva per terra con la spada. Tutti si vergognavano, eccetto alcuni che pensavano che Harry sarebbe dovuto essere lì dal primo giorno. "Voi idioti avete mandato degli esploratori ad arrestarlo?"
"Stiamo creando un gruppo mentre parliamo -"
"Fanculo!" Harry interruppe il consigliere. "Liam, manda i nostri dieci uomini migliori, tranne te, e dì a loro di arrestare Ottavio con l'accusa di aver mandato i Traci contro l'Impero e il suo esercito. Rintracciatelo con ogni mezzo necessario. Iniziate dalla sua città, Venezia, forse quella puttana di sua moglie saprà qualcosa."
"Sì Legatus, e cosa succederebbe se combattessero?" Liam chiese. "Lo vuoi vivo o morto?"
"Vivo. Dì loro di uccidere tutti i suoi uomini se devono, ma voglio commettere la sua condanna con le mie mani." disse Harry, la sua voce era scura e arrabbiata. Liam annuì e andò via per dare gli ordini di Harry. "Ora, tutti gli uomini di Ottavio che sono ancora qua si uniranno al mio esercito. Alcune obiezioni?"
Gli altri uomini borbottarono silenziosamente, ma nessuno gli diede torto. Sinceramente era incredibile che tutto questo stesse accadendo. Harry non era davvero sorpreso dallo stato della guerra, sapeva che Ottavio non era bravo. Come quell'uomo, o meglio come quel ratto, avesse ottenuto un grado superiore al suo, per poi abbandonare il posto? Questo non aveva neanche senso per Harry. E ora l'intero esercito, l'intero impero, stava soffrendo per colpa sua.
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Una settimana di battaglia sul fronte, Harry aveva già spinto indietro l'esercito dei ribelli più degli altri Legatus. Aveva mandato gli schiavi con alcuni dei suoi uomini a casa, insieme a delle lettere per Zayn dicendogli di consegnare i soldi a Niall se desiderava comprarne alcuni prima che Harry tornasse. Harry voleva che stessero dietro a seguirlo, ma rallentavano il processo.
"Che cosa pensi Liam? Un buon giorno per combattere?" Chiese Harry mentre garantiva le cinghie dell'armatura.
Era un bel giorno, c'era il sole ma alcune nuvole lo coprivano, così rendeva il posto freddo mentre combattevano. Una leggera brezza soffiava da un po' di minuti, raffreddandoli. Liam annuì mentre guardava fuori. "Un bel giorno, Fratello."
Rimasero fermi nella tenda di Harry, controllando la mappa un'altra volta prima che fosse il momento per la battaglia. Per la prima volta da un po', Harry era riuscito ad avere un buon sonno, sognando di lui e Louis alla Villa. Sorrise tra sé al ricordo.
Comunque, il loro silenzio confortevole fu distrutto quando dei soldati molto giovani entrarono dalla porta della tenda. Harry alzò un sopracciglio poco impressionato quando ognuno di loro si mise sulle ginocchia. Raddrizzò la schiena, le braccia incrociate al petto, e arricciò le labbra mentre recitarono con rispetto, "Legatus Harry."
"Alzatevi, signori," Harry disse severo, alzando la mano. "Siete arrivati con qualche novità?"
"Sì signore," quello in mezzo parlò. Harry lo riconobbe come Agron, un soldato sotto il suo esercito da un po' di anni. Agron si alzò, e gli altri due lo seguirono, poi si schiarì la gola. "Credo che gli Dei mi siano arrivati in sogno la scorsa notte signore."
"Davvero?" Chiese Harry incuriosito. "Hai avuto qualche tipo di premonizione? Questo succede spesso?"
"No signore, solo poche volte nella mia vita, ma la scorsa notte è stata particolarmente vivido." Spiegò Agron. "Mi sono visto camminare sul campo di battaglia, avevamo vinto. E sul campo c'era un cinghiale, come quello che ha come sigillo, ed era circondato da colombe. Sembrava che stessero danzando."
"E quale significato avrebbe un cinghiale e delle colombe che danzano con me?" Chiese Harry. Dietro di lui, Liam tirò col naso, alzando gli occhi al cielo.
"Per favore, signore. Molte storie sono state raccontate sul suo schiavo, quello che lei chiama Figlio di Venere," disse Agron nervosamente.
"E cosa dicono queste storie?"
Agron tossì di nuovo. "Che è la persona più bella di tutto l'Impero Romano e che lei ha fatto un giuramento a Venere per proteggerlo."
"I cantori di storie esagerano. Non sulla sua bellezza, quella parte è vera, ma non posso dire di aver mai parlato con Venere." Harry rise, rilassandosi. "Sembra che il tuo sogno ci abbia detto qualcosa di buono. Siete congedati."
Gli altri due uomini annuirono e uscirono, ma Agron si fermò un'altra volta all'entrata. "L'ho visto signore."
"Mm?" Harry mormorò con le sopracciglia aggrottate.
"Il Figlio di Venere. L'ho vesto durante l'allenamento mesi fa, quando quei soldati l'hanno attaccato. Ho visto lei mandarli ai Ludus," disse Agron. "È un uomo davvero fortunato."
"Oh ne sono consapevole. Quando ritorneremo a casa lo informerò dei tuoi complimenti. Ora ritorna alla tua posizione, saremo in battaglia entro un'ora," ordinò Harry e Agron uscì. Harry si girò e guardò Liam prima di iniziare a ridere. "Louis sta diventando più famoso di me."
"Come dovrebbe essere. Quel ragazzo ha domato la belva che è Legatus Harry." Liam ridacchiò. "Avanti, gli Dei ti hanno dato un chiaro segno, che la battaglia è tua, forse pure la guerra."
Quel giorno si rivelò dalla parte di Harry. In poche ore, i Romani avevano spinto indietro l'esercito dei ribelli e l'avevano ridotto a cento. Nessun Romano venne ucciso e molti soldati sussurravano di aver sentito le colombe cantare mentre combattevano. La battaglia di quel giorno era stata vinta, ma la guerra era più lontana che finita. I rinforzi si univano ai ribelli ogni settimana, tutti i nemici dell'impero del nord. Tuttavia Harry era pronto. Tutti lo erano.
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Fu all'inizio del terzo mese nel mezzo della guerra che Harry ebbe i primi problemi. Poiché combatteva in prima fila, la sua armatura aveva subito molti colpi. Il pezzo sul petto aveva molte ammaccature e le cinghie avevano iniziato a sfilacciarsi. La piastra posteriore non era tanto meglio e doveva già sostituire le protezioni su avambraccio e tibia. Il suo elmo aveva molti graffi e la frangia era stata tagliata.
Il suo corpo era pieno di lividi e piccoli tagli, dove le persone a mala pena intaccavano con la loro spada. Era stanco e frustrato, arrabbiato con i suoi uomini e l'altro Legatus per non fare i loro lavori correttamente. Solo Liam sapeva calmarlo, poiché tutti gli altri erano troppo spaventati per avvicinarsi a lui.
Accadde al tramonto, quando Harry era contro tre Traci con solo Liam al suo fianco. In quel momento Liam era impegnato in una battaglia contro un Celta che maneggiava due spade.
All'inizio, Harry poteva fronteggiarli. Si tolse l'elmo e colpì uno con l'impugnatura della spada, facendolo cadere a terra. Il secondo e il terzo cercarono di attaccarlo allo stesso momento, ma Harry colpì uno nello stomaco e si girò velocemente per tagliare la gola all'altro. Il primo cadde velocemente mentre l'ultimo si alzò repentinamente. Non lasciando a Harry il tempo per fermarlo dal tagliargli la bretella sulla parte sinistra dell'armatura.
Harry ringhiò e si tolse il resto dell'armatura, rimanendo con solo una maglietta coperta di sangue. Scaraventò l'armatura al soldato come distrazione e avanzò verso di lui. Le loro spade si scontrarono mentre si lanciavano insulti l'un l'altro. Harry provò anche a tirargli qualche pugno, ma l'uomo non rinunciava.
Il soldato era stato in qualche modo capace di togliere l'elmo a Harry che era quasi senza difese in battaglia. Harry non mostrava la sua paura, anche se c'era. All'improvviso pensò a Louis, solo e triste, questi pensieri inondarono la sua mente. Lo distrassero a tal punto che il soldato gli tirò un pugno sulla mandibola. Harry fece dei passi indietro, sputando sangue, e il soldato oscillò la spada contro il suo petto.
Gli mancò il petto ma non lo stomaco, facendo cadere a terra il legatus. Un singolo taglio molto profondo, lungo circa 10 centimetri, ferì Harry sotto le costole, facendolo urlare di dolore.
"Harry!" Liam gridò mentre toglieva l'arma al suo aggressore.
L'ultima cosa che Harry vide, fu Liam saltare e tagliare con ferocia la testa al soldato. Harry fece uscire un profondo respiro e poi svenne.
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Attorno a Harry c'è della nebbia luminosa, come se fosse entrato in una nuvola. Ma non è in cielo e non è sul campo da battaglia. No, quando Harry si guarda attorno, riconosce le mura di marmo della sua Villa. Infatti, è fermo davanti alla fontana del vino, con nessuno in vista.
Quando Harry abbassa lo sguardo sul suo corpo, scopre che non sente dolore e che indossa una lunga toga nera, ricamata con argento. È così confuso, non ha idea di come sia arrivato lì, di cosa sia successo in guerra e poi capisce.
Sta dormendo.
La nebbia, i vestiti, le sensazioni pacifiche... è caduto durante la battaglia e ora sta dormendo. Almeno non è morto.
È uno strano sogno, perché sembra che non ci sia nessuno lì. Nessuna delle guardie o degli schiavi si vede. Harry cammina tra le mura, l'eco dei suoi passi contro i muri. Si dirige verso il cortile, ogni cespuglio è pieno di fiori appena sbocciati, strano considerato che era proprio dopo l'inverno. Si fa strada verso le scale e quasi sorpassa la sua camera, finché non sente una risatina. La risatina di Louis.
Harry fa un bel respiro, poi apre la porta. C'è Louis seduto sul letto, indossa una toga bianca con dei ricami d'oro e ha una corona d'alloro d'oro sulla testa. Ma la parte che fa mancare il respiro a Harry è che non è da solo. Lì, seduto vicino a Louis che gioca con le sue mani, c'è un bambino, un bambino.
Il sogno non dà una faccia al bambino, invece si possono distinguere tutte le caratteristiche. Assomiglia sia a Louis sia a Harry. Louis dà uno sguardo a Harry per un momento prima di fargli un sorriso luminoso.
"Eccoti!" Louis strilla piacevolmente. Bacia la testa del bambino poi salta giù dal letto e cammina verso Harry. "Ti stavamo aspettando, amore mio."
Sebbene sia ancora confuso, è a conoscenza che è solo un sogno, Harry stringe Louis per baciarlo. Sembra vero, le labbra di Louis su quelle di Harry, i suoi fianchi nelle mani di Harry. È come se fosse davvero lì. Harry vuole tornare a casa così tanto. "Lou, Dei, mi manchi così tanto."
"Mi stai mancando anche tu, Harry." Louis dice, accarezzando la guancia di Harry.
"Papà?" Il bambino sul letto chiama con la sua voce alta e giovane. Gli occhi di Harry sono spalancati e fissa Louis, poi il bambino.
Louis sospira e si allontana da Harry, tornando dal bambino sul letto e stringendolo nelle sue braccia. "Harry, questo è Luca."
"Lui è... chi è?" Harry chiede, le mani gli coprono la bocca. "È bellissimo." Esce come un sussurro.
"Se ti svegli e torni a casa da me, lo scoprirai." Louis dice, criptico.
"Che cosa vuoi dire?"
"La nostra piccola famiglia." Louis dice, alzandosi per Harry. "Svegliati e torna a casa."
Sveglia.
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Litri di acqua furono buttati sulla faccia di Harry che si svegliò solo al suono di Liam che urlava. Fuori era buio, lo notò seppure stesse guardando il soffitto della tenda. Sbatté le ciglia un paio di volte per poi gemere e sfregarsi la fronte.
C'era un guaritore che lo fissava con una bacinella ormai vuota, "Legatus?"
"Fratello!" Liam urlò, sorpassando velocemente gli altri uomini nella tenda e inginocchiandosi al fianco di Harry. "Grazie agli Dei ti sei svegliato."
"Porca puttana, smetti di urlare." Harry si lamentò. Si sfregò gli occhi e sibilò per il dolore quando provò ad alzarsi. Guardò i bendaggi che erano avvolti attorno alle sue costole e toccò il punto dove era stato colpito con una delle dita. Faceva ancora male, ma Harry non fece nessun rumore questa volta. "Per quanto tempo non ci sono stato?"
"Circa un giorno." Liam disse.
"Merda. Cos'è successo?"
"Abbiamo vinto quella battaglia, ho ucciso l'uomo che ti ha colpito. Tuttavia mi sono accertato di non prendere nessun prigioniero, non mi sembrava giusto," spiegò Liam. Indicò gli uomini dietro di lui, "Questi guaritori ti hanno controllato e uno degli altri Legatus sta guidando un attacco per eliminare questo gruppo di ribelli."
"Dovresti combattere. Non dovresti controllarmi come una balia." Harry disse. Si appoggiò alle spalle di Liam per alzarsi.
Liam sogghignò e si alzò pure lui con le braccia incrociate. "Pensi davvero che sarei andato in guerra senza di te?"
"Ah, m'importa della tua fedeltà Li." Harry ridacchiò, anche se faceva male, e strinse la nuca di Liam.
Uno dei guaritori si alzò e diede a Harry un ripugnante liquido rosso da bere. "Questo è per far sparire ogni dolore che sente, Legatus."
"Ah, grazie. Siete tutti dimessi. Desidero parlare con Liam da solo." Harry disse mentre bevve la medicina.
"Ma, signore-"
"Andate!" Harry abbaiò, infastidito.
Gli uomini uscirono e andarono a informare ogni persona che Harry stava bene. Liam si tolse dalla stretta di Harry e andò verso il tavolo della mappa, mosse alcuni pezzi per lui. Harry rimase dov'era, masticandosi il labbro inferiore mentre ricordava il sogno. Poteva essere una premonizione? Se Harry fosse tornato a casa, avrebbe avuto tutto quello con Louis?
"Liam?"
"Sì?"
"Quando," Harry si schiarì la gola. "Quando non ero cosciente, ho f-fatto un sogno. Un sogno davvero strano."
"Su cosa?" Liam chiese, girandosi e sedendosi sul tavolo.
"Louis." Harry borbottò. "Io e Louis nella villa, e... e avevamo un bambino."
"Cosa?"
"Ha d-detto che se fossi tornato a casa, avrei avuto un bambino. Ha detto che l'avrei incontrato presto." Harry spiegò. "Puoi immaginarlo? Louis ed io che abbiamo una famiglia?"
"Sì, sì. Voglio dire, sei già la sua famiglia da quello che ho visto," disse Liam. "Ma con un bambino?"
"A-amo i bambini... piaccio alle sorelle di Louis. Dei. Liam, quando nel mio sogno ho visto il bambino che sarebbe stato nostro figlio, stavo quasi per mettermi a piangere. Non potevo neanche vedere la sua faccia, ma lo amavo." Harry sospirò per poi prendere dei bei respiri che gli facevano male alle costole. "Penso che sia colpa di Zayn e Perrie. Lei era così felice quando ci ha detto del bambino e io so che anche Zayn lo sarà. Voglio quello che hanno loro."
Liam si spostò dal tavolo e afferrò le spalle di Harry gentilmente. "Lo avrai. Vincerai questa guerra e andrai a casa. Tu e Louis avrete una famiglia."
Harry prese di nuovo il collo di Liam, poi gli abbassò la testa per potergli baciare la fronte. "Fratello, nessuno è scelta migliore di te per stare al mio fianco."
"In parte sono egoista. So che non potremmo vincere la guerra senza di te e devo tornare a casa da una persona," disse Liam scherzando.
Harry rise e tossì forte, stringendosi le costole. "Certo, Niall! Quali sono i piani con lui?"
Liam alzò le spalle. "Per ora lo libero, se desidera rimanere con me, lo terrò volentieri. Partiamo da lì."
"Dici questo come se non rimarrà con te." Harry disse, confuso.
"È solo che non voglio che si senta come se fosse di mia proprietà. Lo amo," Liam disse calmo.
Questo fece fare un passo indietro a Harry che fissò a terra. Passò una mano tra i capelli per poi scrocchiarsi il collo. "P-penso che libererò Louis. Quando lo vedrò, per prima cosa gli dirò che lo amo e poi lo libero. Lui... lui non dovrà rispondere di me."
"Questo è... Harry è molto bello da parte tua," disse Liam sbalordito.
"Come hai detto con Niall; tu lo ami. E io amo Louis."
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A Harry sembrava che la guerra stesse durando una vita, ma erano passati solo cinque mesi. Era stato in guerra anche per più tempo, ma questa ribellione sembrava che sarebbe durata per millenni. Harry conosceva il motivo, sapeva che questa volta aveva qualcuno di molto importante ad aspettarlo a casa.
Ma motivava solamente di più Harry, facendolo diventare assolutamente spietato in guerra: uccideva chiunque fosse sulla sua strada. Aveva solo un generale dei ribelli da sconfiggere. Si era preso cura dei Celti, molti si erano ritirati settimane prima, ma i Traci erano rimasti. Tutto quello che Harry doveva fare era uccidere Gaius, il capo della ribellione, e la vittoria sarebbe stata per Roma.
Il sole era tramontato. Molto sangue copriva le montagne. E non passò molto tempo prima che Harry trovasse Gaius, in fondo al suo esercito. Non fu una grande battaglia da raccontare. Harry lo aveva trattato come tutti e sfruttò il pensiero di potersi riunire con Louis per darsi forza mentre lui e Gaius combattevano.
Il Legatus dava colpo dopo colpo a Gaius, facendolo cadere a terra. Come le altre morti che Harry aveva commesso. Gaius era un codardo, aveva gli occhi pieni di paura mentre Harry tagliava completamente la gola, decapitandolo. Harry alzò la testa e lanciò il resto del suo corpo a terra.
Roma aveva vinto.
Volevo ringraziarvi per i voti, i commenti e le visualizzazioni!
-4 (+ epilogo)
Capitolo ricontrollato e corretto da
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