Le Spoglie della Guerra

Harry spalancò con rabbia l'entrata della grande tenda, lanciando l'elmo sul pavimento. Si sistemò i capelli sudati per renderli meno incasinati e arrivò al tavolo della mappa, dove tirò un pugno. Liam camminava dietro di lui anche lui arrabbiato, ma era migliore a nasconderlo.

"Legatus, i tuoi uomini sono ancora dietro di te e pronti." Liam disse, mettendo una mano sulla spalla di Harry.

"Mi prendono per uno stupido! L'interò fottuto concilio lo fa! Hanno mandato le nostre armate nella zona esterna." Harry alzò i pezzi della mappa che li rappresentavano e invece di metterli al posto giusto, li lanciò sul pavimento. "Tanto vale che mi avessero detto di buttare i miei uomini da un fottuto dirupo."

"Harry, sapevi che sarebbe successo qualcosa di smile." Liam sottolineò.

Non erano ancora andati in battaglia, avevano fatto solamente una marcia di una settimana verso il resto dell'esercito Romano e avevano mandato un esploratore. Harry aveva scoperto che la forte armata di ribelli attaccava da nord-ovest, ma purtroppo i Traci avevano mandato un esercito più piccolo nella parte est guidato da qualcuno che Harry aveva sconfitto prima. Naturalmente il concilio voleva qualcuno con più esperienza con le strategie del Generale Tracio per prendersene cura subito. Ciò fece arrabbiare Harry poiché si aspettava di condurre l'assalto del conflitto principale. Legatus Ottavio e i suoi uomini erano stati scelti per quel lavoro.

"Saranno abbattuti dai ribelli." Harry disse, fissando duramente il pezzo di mappa di Ottavio. "Quell'idiota farà solo estendere la guerra più di quello che serve. Sai potrei decidere di andare là e batterli in pochi mesi. Ottavio ci metterebbe più di un anno."

"Pensi che noi vogliamo essere in questa Guerra?" Liam urlò. "Voglio avere una vittoria rapida e andare a casa quanto te, quanto ogni uomo che è qui! Ma Legatus... per adesso dovremmo seguire quello che dicono. Sono sicuro che cambieranno gli eserciti, una volta che il concilio capirà che mandare Ottavio al posto tuo è stata una decisione stupida."

Harry sospirò. "Ho paura Liam." Era a malapena un sussurro, minuscolo e fragile, non come Liam era abituato a sentire l'amico parlare. "Ho paura di non rivedere mai più Louis, di nuovo. Solo... non voglio dover combattere due guerre, due eserciti, quando potrei finire tutto questo combattendo contro uno solo."

"Sono dalla tua parte e so esattamente come ti senti. Ma se gli Dei ti hanno mostrato qualcosa negli ultimi mesi, è che sono a tuo favore. L'universo fa il tifo per te, Harry. Non ti deluderà."

La mascella di Harry era ancora tesa, ma annuì alle parole di Liam. "Hai visto la sua faccia compiaciuta durante la riunione? Ottavio stava per fare i festeggiamenti della vittoria prima di vincere qualcosa."

"Forse se sarai fortunato, perderà la testa durante la battaglia." Liam sogghignò.

Harry ridacchiò a bassa voce. "Ora, ora, so che è il peggior tipo di persona, ma rimane un Romano. Inoltre voglio vedere la sua faccia quando gli diranno che sarà riassegnato in retroguardia e che prenderò la sua posizione."

Liam raccolse i pezzi e li posizionò di nuovo sulla mappa nei loro veri posti. Guardò il lavoro di Harry e le sue note delle strategie per la guerra. Era sempre stato impressionante per lui come Harry potesse superare in astuzia quasi tutti nelle battaglie, anche se non aveva mai combattuto. "Starai bene per il resto della notte? Hai bisogno di dormire per domani. Non possiamo avere un morto vivente a guidarci nella battaglia."

Rispose annuendo, si spostò dal tavolo e iniziò a togliersi l'armatura. "Allora non m'ingozzerò di vino. Informa gli uomini dei nostri ordini, ma sii sicuro che sappiano che potrebbero cambiare in ogni momento."

"Sì signore."

"Oh e Liam?" Harry disse mentre Liam stava per uscire dalla tenda. "Farò il possibile per farti tornare a casa da Niall."

Liam si morse le labbra per nascondere il sorriso, annuendo leggermente. "Grazie, fratello."

+

Era passata un'ora da quando Liam gli aveva dato la buonanotte. Harry lo aveva ascoltato dare gli ordini agli uomini e le successive urla di rabbia. Aveva anche sentito i soldati di Ottavio ridere di loro. Era veramente disgustato da come quegli uomini preferissero stare dietro a un vecchio fallito invece di fare cosa sapevano sarebbe stato giusto per l'esercito.

Dopo aver messo l'armatura al suo posto ed essersi messo una semplice tunica che lasciava nudo il petto, Harry iniziò a cambiare i pezzi della mappa secondo quello che era stato pianificato all'incontro, sospirando tristemente muoveva le armate a est. Poi, solo per un momento, ci fu un fruscio dietro di lui all'entrata della tenda. Contrasse le labbra ma non si girò, invece impugnò un pugnale, lo teneva sempre attorno alla vita.

Ma poi l'entrata della tenda fu chiaramente aperta e il suono famigliare di qualcuno che ridacchiava provenne dietro di lui. Harry non credeva a ciò che sentiva, ma quando si girò-

"Louis?"

Lì in piedi di fronte a Harry nella luce debole della candela, c'era il suo Louis in una veste fatta completamente di pelliccia di coniglio. Stava sorridendo mentre abbassava il cappuccio, mostrando i suoi occhi azzurro cielo che a Harry erano mancati così tanto nell'ultima settimana. "Dominus, ti ho portato un regalo."

Le sue labbra erano separate in un ghigno e Harry fece cadere il pugnale sul pavimento. "Deve essere un sogno perché se mi ricordo correttamente, ti ho detto prima di andare che era vietato venire al campo."

"Allora è davvero un bel sogno e dovresti approfittarne." Louis disse con un sorriso fiducioso. Camminò verso Harry mentre teneva una piccola caraffa di vino della sua scorta personale. Quando fu abbastanza vicino, gli baciò la guancia.

"Filius Veneris come hai fatto ad arrivare fin qua?" Harry chiese prendendo il vino da Louis e iniziando ad aprirlo.

"Mi mancavi e volevo vederti. Così potrei aver ingannato una delle guardie facendogli pensare che tu mi avessi ordinato di essere portato da te. Ho passato due giorni interi a viaggiare per arrivare qua." Louis disse. "Era tutto molto segreto e giuro che nessuno sapeva che fossi qui. Ho anche detto alla tua guardia che se avesse provato a far uscire una parola a qualcuno, ti avrei detto che mi aveva violentato e gli avresti tagliato la testa... o qualcos'altro."

"Che mi dici di Zayn e Perrie mh? Non pensi che si preoccuperanno quando non ti troveranno?" Harry chiese. Versò il liquido nelle due coppe e ne diede una a Louis.

"Pensano che sia con la mia famiglia a prendermi cura di mio padre di nuovo. Perrie è un po' occupata con le sacerdotesse del Tempio di Giunone, stanno facendo delle preghiere speciali e omaggi per aiutare il bambino." Louis spiegò mentre prendeva il primo sorso di vino. Una delle mani stava giocando con il colletto della veste, le delicate dita correvano su e giù la pelliccia dei conigli. "È molto noioso senza di te. L'umore di tutti è sceso nel secondo in cui tu e Liam siete andati via. Il letto è vuoto e freddo senza di te."

Prese un grande sorso di vino, Harry si avvicinò in modo che fosse a pochi centimetri da Louis poi fece correre gentilmente una mano tra i suoi capelli. "Se potessi tornare a casa da te, Filius Veneris, lo farei. Ma ci sono tante complicazioni... è difficile da spiegare."

Louis s'imbronciò, la mano sulla sua veste si alzò lentamente verso il petto di Harry, mettendola sul collo. "Che cosa sta succedendo?"

"Mi hanno fottutamente dimenticato ecco. Il concilio... mi hanno messo contro un generale minore dei ribelli, qualcuno che non è importante, nessuno dei capi. Sono stato contro di lui in battaglia prima e questo è l'unico motivo. Ma dovrei essere in prima linea contro i Celti e i capi dei Traci. È tutto un casino e sarò fuori da qui più tardi di quello che pensavo."

"Oh Harry." Louis sospirò. Appoggiò la testa sul petto di Harry, ascoltando il battito del suo cuore. Non era così che sperava andasse la riunione. Lo sapeva che era un grande rischio uscire di nascosto per arrivare lì, ma anche se aveva passato pochi giorni senza Harry, erano stati una tortura. Louis voleva solo sentire il suo uomo vicino, essere stretto da Harry solo per più tempo, prima che Harry rischiasse la vita. Così Louis fece un passo indietro, mise la coppa su un tavolo a caso, "Vieni amore mio, non hai assaggiato il tuo regalo."

Harry alzò il sopracciglio, ma i suoi occhi si spalancarono quando Louis si tolse la veste. Cadde sul pavimento e rimase senza nulla addosso, il membro curvo contro la pancia. "Louis."

Il Legatus si avvicinò, fregandosene se il vino potesse cadere sul pavimento, e baciò Louis. Le sue mani erano attorno alla vita di Louis e se lo spinse contro, i loro corpi attaccati. Non era neanche da tanto che fossero lontani, la notte prima di andarsene avevano fatto l'amore per ore, rovinando le lenzuola di seta. Era stato rumoroso e lento, Niall aveva fatto troppe battute la mattina successiva. Harry non poteva lasciare che andasse così anche quella notte, ma avrebbe fatto tutto il possibile per far star bene Louis.

"Mi mancherà il tuo tocco," Harry gemette nel bacio, le mani andarono sulle cosce di Louis e alzò velocemente il ragazzo. Louis squittì felice quando lo mise sul tavolo della mappa e fece cadere tutti i pezzi. A Harry in quel momento importava solo fare un marchio sul collo di Louis e baciarlo tutto fino al petto. "Mi mancheranno i tuoi gemiti," il più grande disse, alzò lo sguardo su di Louis e gli baciò un capezzolo.

Louis gettò la testa indietro quando Harry iniziò a succhiare il capezzolo sinistro. Gli strinse una mano e, "Harry, i-in basso."

Invece di fare come Louis aveva chiesto, Harry lasciò il capezzolo dalla sua bocca e si spostò sull'altro, succhiandolo ancora più forte. Louis piagnucolò sotto di lui e portò una mano tra i ricci di Harry, infilandoci le dita e spingendolo via. Fece abbassare Harry, dove voleva che andasse, ma l'uomo gli baciò solamente la cappella. "Non correre stanotte Louis, voglio mantenere questo ricordo quando sarò solo."

Un calore si diffuse nel cuore di Louis, facendolo arrossire tutto. Aveva bisogno anche lui di quel ricordo per mandare via la paura che forse non sarebbe più tornato. Che cosa sarebbe successo a Louis? "P-per favore Harry, per favore fai l'amore con me."

"Certo," Harry gemette e baciò l'erezione di Louis. Prese le ginocchia di Louis e le alzò sul tavolo. Harry guardò gli occhi spalancati di Louis e si leccò le labbra per poi abbassarsi e iniziare a succhiare tre dita. Le bagnò il più possibile prima di portarne una nell'apertura di Louis e passare la punta contro. Louis gemette quando Harry spinse il dito, alzandosi di nuovo per baciare Louis.

Era un bacio confuso e senza fiato poiché Louis non poteva concentrarsi col lungo dito di Harry che si muoveva dentro e fuori. Non passò molto tempo quando Louis implorò per un altro, le anche cercavano di incontrare le due dita mentre le mani si aggrappavano sui bicipiti di Harry. Sembrava così piccolo in quel momento, così giovane e distrutto. Harry si chinò e lo imprigionò con il corpo sul tavolo. Non aspettò finché Louis fosse pronto per l'ultimo dito dopo gli ultimi due. Louis urlò ma ciò non lo fece smettere di muoversi, il respiro caldo si scontrò contro l'orecchio di Harry.

"Olio, Filius Veneris, abbiamo bisogno di olio," Harry disse, muovendo lentamente le dita nell'entrata di Louis.

Louis aprì a malapena gli occhi, guardandosi attorno affannosamente, "La veste, dentro un coniglio."

Harry baciò di nuovo Louis, sollevò la mano che teneva il ginocchio del ragazzo per afferrargli il collo per continuare il bacio. Morse il labbro inferiore di Louis e grugnì per la frustrazione mentre toglieva le dita e si girava per afferrare la veste. Harry ci mise solo un minuto con tutta quella corsa a trovare il coniglio giusto e prendere una bottiglietta di olio. Si girò verso Louis, le cui mani erano ferme vicino alla testa e stava fissando la cima della tenda.

"Bello," Harry borbottò mentre si abbassava la tunica e si masturbava. Non poté non farlo per un po' di volte alla vista dell'apertura stretta e rosa di Louis. Voleva fermare quel momento, inciderlo nella testa per sempre. "Bellissimo."

"Harry per favore!" Louis gemette e aprì di più le gambe, invitando Harry.

I momenti prima di quando il pugno di Harry si spinse tra il calore delle cosce di Louis furono confusi per entrambi, momenti persi che avrebbero ricordato più tardi. Quando Harry aveva già creato un ritmo forte, eppure gentile dentro e fuori Louis, le loro menti andarono in sovraccarico. Entrambi gemevano, mugolavano e grugnivano più forte di quello che doveva essere, l'intero campo probabilmente li sentiva. Le loro mani erano ovunque, facendosi dei lividi dappertutto per ricordarsi che si erano appartenuti lì insieme, non importava cosa sarebbe successo in quella guerra.

Le labbra di Louis erano divise in forti ah ah ahh ogni volta che Harry orientava il membro verso la sua prostata. Era sporco e delizioso allo stesso tempo, il Louis più rumoroso di sempre. Fece fare un balzo al cuore di Harry e le sue spinte puntarono più forte, facendo uscire dei suoni dal ragazzo. Fissò meravigliato la faccia graziosamente distrutta di Louis, sapendo che tutto questo fosse per lui. Era tutto ciò che voleva e gli Dei l'avevano benedetto, sicuramente.

"Harry, Harry, Harry, sono vicino," Louis gemette. Le sue mani si fermarono sulle spalle di Harry, e sicuramente c'era del sangue che scendeva da dove le unghie si erano conficcate. "Toccami, toccami, toccami!"

"Sì Piccolo, ti ho preso." Harry disse, masturbò Louis a tempo con i movimenti delle anche. Erano entrambi vicini, senza fiato e accaldati. Harry provò a succhiare il collo di Louis ma dovette urlare e grugnire il suo nome quando venne dentro di lui. Louis lo seguì presto, venendo tra loro con un grande urlo. Harry lo baciò per fermarlo, facendolo rimanere in silenzio ed entrambi si sentirono senza ossa contro l'altro.

Rimasero insieme, avvolti nel caldo abbraccio dell'altro finché poterono. Louis si aggrappò a Harry, cercando di dimenticare che sarebbe finito tutto, singhiozzando in silenzio.

+

La mattina successiva si svegliarono prima che il sole potesse avere l'opportunità di salire, sapendo che Louis sarebbe dovuto andarsene di nascosto molto presto. Harry li aveva spostati a un certo punto sul piccolo letto, così poterono dormire nelle braccia dell'altro in comodità. La mattina sembrava particolarmente tetra quando Louis aprì gli occhi, fissando Harry che dormiva.

"Harry, Dominus svegliati." Louis sussurrò. Pizzicò il fianco di Harry e gli bacio la guancia, solleticandogli il collo. "Amore mio, devo andare."

"No," Harry borbottò. Fece sorridere dolcemente Louis e si mise a cavalcioni sopra la vita di Harry. "Fai finta che Apollo non salirà mai più sulla sua biga. Fai finta che il giorno non arriverà mai e tu potrai rimanere con me."

Louis sospirò. "Oh amore mio, devi lasciarmi andare. Prima devi combattere per il tuo popolo, poi tornare a casa con me."

Con un lungo grugnito Harry aprì gli occhi. "Prometto che tornerò a casa."

"Lo so." Louis si alzò e iniziò a mettersi la veste, trascinando i piedi nel buio. "Grazie per la scorsa notte. Avevo paura che mi avresti mandato a casa. È così difficile dormire senza di te nel nostro letto, è così freddo."

"Filius Veneris, non ti rifiuterei mai." Anche Harry si alzò, camminando verso Louis per baciargli la fronte. Guardò per terra e prese la tunica che indossava la scorsa notte. Strappò un lungo pezzo sull'orlo e s'inginocchiò di fronte a Louis. "Alza la gamba piccolo."

Louis lo guardò non capendo, ma alzò lo stesso la gamba sopra il ginocchio di Harry, alzando leggermente la veste. Harry ghignò e alzò di più la veste così la coscia era esposta. "Harry-"

"Shh," Harry disse mentre baciava la coscia di Louis e ci avvolse stretto il pezzo strappato di tessuto attorno. "Tieni questo come se fossi io, sempre sulla tua coscia. Il pensiero dovrebbe riscaldarci entrambi."

Quando Harry si alzò si nuovo, Louis gli diede uno strattone per baciarlo. Avrebbe potuto dirglielo in quel momento, avrebbe potuto dire a quell'uomo che lo amava, che era così profondamente innamorato di lui, ma aveva paura di offuscare la necessità di Harry nella guerra. Non voleva che le sue parole potessero renderlo debole e distratto mentre combatteva contro i nemici. Ma Louis si era promesso di dirlo appena Harry sarebbe tornato a casa. Non si sarebbero scambiati nessun saluto o bacio quando si sarebbero riuniti finché Louis non avrebbe confessato i suoi veri sentimenti. Sapeva che Harry provava lo stesso.

"C'è qualcosa che ti passa per la testa Piccolo?"

"N-no, solo preoccupazioni." Louis baciò la guancia di Harry un'altra volta, prima di togliersi dalle sua braccia e andare verso l'uscita. "Distruggili Harry, ognuno di loro. Per me."

Poi Louis scivolò fuori dalla porta. Harry voleva dargli un ultimo messaggio, una semplice frase prima di perdere l'opportunità per mesi, ma era troppo tardi. Il suo amore avrebbe aspettato finché non ci sarebbero stati più nemici.

-5 (+ epilogo)

20.03.2018 Capitolo riletto e corretto da 

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