Il Cavallo e la Colomba
La folla urlò delle preghiere e lanciò delle ghirlande ai soldati che ritornavano, camminando in una parata. Erano state raccontate molte storie sul coraggio di Harry, e dei suoi uomini, e tutta Capua stava celebrando. Avevano adornato con fiori e dipinti di tutti i colori mentre Harry portava fiero i suoi uomini verso la strada centrale. I soldati iniziarono a disperdersi quando videro le famiglie, unendosi alla folla, ma l'unica cosa che Harry e Liam volevano era andare alla villa.
La Villa era nella loro visuale e Harry non pensava che sarebbe stato mai così eccitato. Sentiva un grosso peso andare via, non aveva più preoccupazioni. Si fermò davanti ai gradini della Villa, si tolse l'elmo, e guardò la folla raccolta. L'intera città era uscita per salutarli.
"Cittadini di Capua! I miei uomini ed io siamo tornati da voi come eroi! I vostri fratelli, figli, e padri hanno combattuto con coraggio per proteggere il nostro glorioso impero. Vi ringraziamo per il vostro cortese benvenuto a casa, e spero di continuare questo sta sera. Nessuno dovrebbe riposare sta notte, né la prossima settimana!" La folla urlò ancora più forte mentre Harry si girò e camminò il resto dei gradini con Liam.
"Tu e i tuoi discorsi, Fratello." Liam ridacchiò mentre entravano nella Villa.
"Gli Dei mi hanno donato molti regali, amico mio." Harry disse.
La Villa era... diversa da fuori. In qualche modo sembrava più fredda, e non c'era nessuno a salutarli. Entrambi gli uomini si scambiarono uno sguardo perplesso mentre camminavano nel corridoio. Harry andò nel giardino e trovò tutti i suoi schiavi e guardie allineati, insieme a Zayn, Perrie, e Niall. Finalmente lui e Liam lasciarono uscire il respiro e sorrisero a tutti.
"È bello vedere tutti voi!" Harry disse felice. Tutti gli sorrisero senza convinzione, il che era strano... ma Harry non ci pensò molto. "Oh Perrie! Guardati, assolutamente raggiante!"
La sua pancia era cresciuta un po' da quando se n'era andato, sfoggiando un pancione tondo dov'era il bambino. Lei accarezzò con le mani morbide quel punto e sbatté triste le ciglia. "Mi aduli Harry."
Harry l'abbracciò attentamente e si congratulò con Zayn. L'energia nella stanza iniziò ad alzarsi un po', ma l'ambiente rimaneva molto teso, era difficile respirarci. Questo lo potevano notare tutti ma non Harry e Liam, l'ultimo andò da Niall per abbracciarlo per la prima volta dopo tanto, stringendolo.
"Sembra che hai fatto un buon lavoro con la mia citta. Tutti sono molto felici per le celebrazioni." Harry disse a Zayn.
"Gr-grazie signore, ma-" Zayn iniziò, ma Harry fu veloce a interromperlo.
"E Niall!" Harry si girò verso la coppia. "La Villa è stata tenuta davvero bene, tuttavia sei sempre stato un buon servo."
"Sì, Harry ma-"
"Dov'è Louis?" Harry chiese, il sorriso esitò un po'. Guardò le altre persone, nessuna di loro cercava di guardarlo negli occhi. Guardò più da vicino ognuno di loro, anche i suoi amici erano nervosi, e il suo cuore stava correndo. Che cosa stava succedendo? "Dov'è Louis?" Chiese più lentamente questa volta, la voce roca e arrabbiata. Ora le persone avevano alzato lo sguardo, ma non su Harry, solo attorno. Anche Liam fece un passo indietro verso un Niall molto impaurito. "Ve lo chiederò un'altra volta, idioti incompetenti. Dov'è Louis?"
Niall fu il più coraggioso, e superò Liam per parlare a Harry. "È colpa mia, signore, questa è tutta colpa mia."
Liam prese la mano di Niall e lo spinse indietro. "Di che cosa stai parlando Ni?"
Guardò Liam, scuotendo la testa, poi si girò verso Harry. "L-Louis era davvero triste la prima notte che te ne sei andato, poteva a malapena dormire! Così gli ho detto che avrebbe dovuto vederti in segreto un'altra volta. Ha-a preso una delle guardie per portarlo e poi..."
"Poi cosa Niall?" Harry urlò. Afferrò il biondo per le spalle, stringendo la presa e facendo urlare Niall per il dolore. Liam cercò di fermarlo, ma fu bloccato dal corpo di Harry. "Che cosa gli è successo?"
"Poi n-non è tornato a casa! N-non so dove sia, lo giuro! Nessuno lo sa," disse Niall debolmente.
Harry ringhiò e spinse Niall verso Liam. "Jade! Porta i fogli di Niall a Liam, ora è suo." Le nocche erano strette e fissava furioso per terra. "Cinque mesi. Cinque mesi in cui Liam e io eravamo in guerra, Louis era scomparso e nessuno di voi ha mandato una lettera."
"Sai che non avevamo il permesso di mandare messaggi," disse Zayn severamente. "E che cosa dovevamo dirti? Louis è scappato, ci dispiace? Ho mandato chiunque a cercarlo per tutta la città ma niente."
Dietro di loro, Jade stava correndo per andare a prendere i fogli e i suoi movimenti fecero girare Harry. Osservo tutti, tutti terrificati da quello che avrebbe fatto. Osservò la mano protettiva di Perrie attorno al pancione, quel gesto gli fece male al cuore. Niall che singhiozzava tra le braccia di Liam gli fece male allo stomaco e l'idea che Louis fosse scappato gli fece venire voglia di morire. Il suo respiro si fermò, al punto in cui la sua mente divenne torbida e le orecchie ovattate.
"N-non è scappato," disse Niall piano. Liam lasciò andare Niall così poteva parlare ad alta voce. "Non l'avrebbe fatto. La sua famiglia è qui, tu sei qui, Harry. E se qualcuno l'avesse preso?"
"Chi l'avrebbe preso? Chi avrebbe fatto una cosa del genere?" Urlò Harry, tuttavia sapeva che poteva essere stato chiunque. Louis era notoriamente bello, chiunque sarebbe stato fortunato a possederlo. Harry era fortunato a possederlo, ma non lo voleva più. Non voleva più possedere Louis, voleva amarlo. Voleva appartenere anche lui a Louis, voleva tutto ciò che non aveva prima. E l'opportunità se n'era andata, era scivolata tra le sue dita.
Sarebbe impazzito.
"Harry?" Liam, che era stato un silenzioso osservatore, finalmente parlò. "Harry andrà tutto bene."
"No, non è fottutamente vero." Harry scattò. "Se è scappato o stato preso, continua a essere andato! Non è qui, ed io sono così... io sono così..." Harry smise di urlare per respirare un po', e Liam velocemente corse verso di lui prima che potesse svenire. "Uscite. Uscite tutti!"
Il gruppo di guardie e schiavi se ne andò velocemente nelle loro camere o sui loro posti, nessuno aveva ribattuto. Jade tornò dentro e silenziosamente diede i fogli a Niall prima di uscire. Zayn e Perrie indugiarono per un lungo momento ma Liam fece un cenno alla porta, dicendo loro di andarsene. Guardò Harry per un secondo per essere sicuro che avesse abbastanza forza da stare in piedi da solo, poi camminò verso Niall.
"Avrei voluto fare questo sotto circostanze migliori, ma," Liam prese i fogli dalle mani di Niall e li strappò. "Sei libero ora. P-posso capire se te ne vuoi andare."
"Oh Liam, idiota, non me ne andrò!" Niall disse felice e schiaffeggiò la guancia di Liam giocosamente. Si baciarono dolcemente ma durò poco per la presenza di Harry. Niall si tirò indietro e guardò il suo vecchio padrone. "Aiutalo Li, io sarò fuori."
"Okay," Liam lo baciò un'altra volta prima di guardarlo uscire dalla porta, e girarsi verso Harry. "Fratello, mi dispiace molto."
"Avremmo dovuto condividere questo momento Liam." Harry disse a bassa voce. "Ci saremmo dovuti essere Louis ed io insieme a te e a Niall. Avrei potuto dire a Louis come mi sento e avremmo tutti festeggiato!"
Liam guardò Harry che calciò un tavolo e urlò per il male al cuore. Cadde sulle ginocchia, e per la prima volta da quando Liam lo conosceva, singhiozzò nelle sue mani. Liam era sbalordito da dirlo, ma i suoi piedi trovarono la strada vicino a Harry e la sua mano si trovò sul collo di Harry, stringendolo vicino. S'inginocchiò vicino all'amico e Harry fece cadere le mani.
Il Legatus era distrutto e triste, era sopravvissuto a una guerra e l'unico amore della sua vita era scomparso. Liam poté solo abbracciare Harry e sussurrargli che avrebbero trovato di nuovo Louis. Sarebbe stato al sicuro e sarebbe andato tutto bene come prima.
+
Quella notte per la prima volta Harry era ubriaco fradicio. Aveva Jade, la nuova dirigente della casa, che gli portava le migliori bottiglie della cantina. Ne aveva finite due in pochi secondi, ma gli effetti erano già andati via.
Voleva sentirsi intorpidito, non voleva sentire nulla per Louis, solo per un po', ma non stava funzionando. Nella sua camera vedeva Louis ovunque, vedeva tutto quello che facevano in ogni angolo e questo lo uccideva. E se non avesse più avuto tutto questo? Se la mattina prima della guerra fosse stata l'ultima volta che Harry l'avrebbe baciato? Era stato così veloce a far uscire Louis in modo che potesse rimanere al sicuro, ma non era stato abbastanza.
Harry fissò il suo riflesso nello specchio. Era rosso per l'alcol, i suoi capelli erano incasinati e i suoi occhi lucidi. In quel momento odiava il suo riflesso. Solo. Così Harry lanciò la coppa che aveva in mano. Lo specchio in pochi secondi fu fatto a pezzi e stava bene.
Stava davvero bene. Così bene, che Harry si trovò a distruggere l'intera stanza. Ogni volta che aveva un ricordo di Louis, Harry rompeva qualcosa. Il loro letto, dove avevano fatto l'amore e si erano stretti nel sonno, era rigirato e le lenzuola erano stracciate. Aveva strappato le tende, aveva rovesciato il tavolo e lanciato il vino ovunque. Stava così bene.
E gridava. Gridava più forte di quando era in guerra, per dimenticarsi il ricordo della voce di Louis. Ma Louis rimaneva lì, era dappertutto ed era sulle labbra di Harry mentre il Legatus alla fine svenne sul pavimento. Circondato da distruzione.
+
Il sole del mattino uscì dalle montagne di Capua e si allargò per i muri della Villa. Liam era in piedi da un'ora, era stato svegliato da Niall. Avrebbe anche avuto una piacevole mattinata con il suo amante, se non fosse stato così preoccupato per Harry.
Aveva sentito le grida della notte prima, tutti l'avevano fatto, ma Niall gli aveva detto di non controllare Harry. Pensava che la cosa migliore sarebbe stata far uscire la rabbia da Harry. Non sarebbe stata la cosa più sana da fare, ma Liam non voleva mettersi in mezzo.
Ma sapeva che Harry si sarebbe svegliato e avrebbe fatto qualcosa a un certo punto, sennò Louis non sarebbe più tornato a casa. Perciò Liam uscì dal letto e si vestì, poi uscì dalla camera degli ospiti per andare da Harry. Camminò tra i corridoi e salutò le persone che si erano già svegliate, chiedendo se stessero bene dopo la giornata precedente. Tuttavia si fermò quando Jade corse da lui e gli disse che c'era qualcuno alla porta.
"Do-dovrei svegliare Dominus Harry?" Chiese, aveva uno sguardo impaurito al solo pensiero.
Liam sospirò. "No Jade, fai i tuoi lavori mattutini ed io mi preoccuperò di questo, e di Harry."
"Grazie Padrone Liam." Disse mentre scappò velocemente.
Così Liam deviò verso l'entrata principale, e fu accolto da una sorpresa davvero piacevole. "Agron! È bello vederti soldato, mi dispiace ma questo potrebbe non essere il momento giusto. Harry è... non è il momento giusto."
"Lo so signore," Agron disse. "Ho a-avuto un altro sogno signore, e so che c'entra con Harry di nuovo, ma non so come interpretarlo."
Liam si accarezzò curioso la barba, "Come sai che c'entra con Harry?"
"N-non lo so signore, ma durante il sogno pensavo a lui, e anche quando mi sono svegliato il mio istinto mi ha detto che era su di lui. Per favore signore, deve credermi, è urgente." Agron implorò.
Dopo un momento di considerazione, Liam si fece da parte e lasciò entrare Agron. "Ti credo. E puoi parlare a Harry, ma prima devo parlare con lui usando un po' di buonsenso."
"Potrei chiedere cos'è accaduto da far arrabbiare il Legatus?" Agron chiese, preoccupato.
"Non sono sicuro che sia il mio compito... ma probabilmente ora Harry non potrebbe dirtelo." Liam tossì per schiarirsi la gola un po'. "Non siamo interamente sicuri di quello che sia successo, ma quando ieri siamo tornati a casa, Louis era sparito."
"No!"
"Temo di sì. Pensiamo sia stato preso, ma non c'è nessun modo per esserne certi. Il cuore di Harry è distrutto." Il più grande finì la spiegazione e si fermarono fuori dalla porta di Harry. "Ascolta. Non voglio che tu lo veda in questo stato. Ha già perso il suo amore, non penso che possa permettersi di perdere anche il suo orgoglio."
"N-non potrei mai pensare male di lui, signore. Non in una situazione come questa," Agron insistette. Fissò la porta e pensò a Louis, e di come il suo sogno avesse un po' più di senso ora.
"Sono sicuro che non lo faresti, ma comunque devi aspettare finché non ti chiamo. Per il bene di Harry." Liam aspettò finché Agron non accettò, poi aprì la porta con attenzione ed entrò.
Harry era svenuto in una pila di vestiti, lenzuola, e bottiglie di vino rotte. Sotto i suoi occhi c'erano delle occhiaie, ma era un miracolo che avesse dormito. Liam calciò con attenzione le bottiglie sulla sua strada e spinse la schiena di Harry con il piede. Il Legatus si lamentò e colpì con la mano la gamba di Liam, prima di rigirarsi su un fianco e fissare assente il muro.
"Sarà maglio che mi hai portato altro vino." Mormorò.
"Temo di no." Disse Liam con le braccia incrociate. "Alzati. Stai diventando patetico."
"Non capisci!" Harry si lamentò. "Non c'è speranza di trovarlo Li! Gli Dei mi avevano donato l'amore della mia vita e se n'è andato! Mi merito del tempo per piangere."
"Parli come se fosse morto!" Liam urlò, calciando la schiena di Harry. "Che mi dici di tutte le cose che mi hai detto? Su una famiglia? Come puoi arrenderti così facilmente?"
"Tutto fa male Li." Harry pianse. Si prese la testa e gemette di più, guardando in alto il suo amico.
"Questi devono essere i postumi della sbornia." Liam ridacchiò. "Ascolta, c'è qualcuno qui che potrebbe aiutarti."
"Chi?" Harry brontolò.
"Agron, il soldato che ha avuto il sogno durante la Guerra. Sapeva che avresti vinto e che ti saresti riunito a Louis, e anche se per adesso la seconda parte l'ha sbagliata, hai vinto lo stesso la guerra." Liam gli disse. Agron aveva avuto ragione sulla guerra, e sembrava che fosse un sostenitore di Harry. "Renditi decente e gli dirò di entrare."
"E se avesse di nuovo torto? Se il suo sogno non fosse neanche su Louis?" Harry chiese mentre Liam lo tirò su dal pavimento e gli sistemò la toga. La testa pulsava e si sentiva male, ma aveva bisogno di mantenere il controllo.
"Non lo saprai mai finché non glielo chiederai." Liam disse, pettinando un po' Harry, poi chiamò Agron nella stanza. Aiutò Harry ad alzarsi, poi guardò Agron. "Okay, che sogno hai fatto?"
Agron si schiarì la gola. "Non aveva molto senso all'inizio, specialmente da quando il mio istinto mi aveva detto che aveva a che fare con Harry. Poi Liam mi ha detto che il tuo Louis era scomparso e l'ho capito di più.
Vedi, nel mio sogno ero il testimone di un mostruoso cavallo, pelo nero e criniera fiera, che divorava una colomba. Stava facendo a pezzi il povero uccello e non potevo non fare altro che fermarlo. C'era del sangue e tante urla e tutto quello che la mia testa ripeteva era Harry."
Gli occhi di Harry si contrassero al sogno, "U-una colomba, come una colomba di Venere?"
"Credo di sì, signore," Agron disse con la testa chinata.
"Louis," Harry sussurrò, inorridito da quello che poteva significare la premonizione. "E un cavallo demoniaco? Non capisco."
Liam schioccò le dita, sospirando arrabbiato. "Harry! P-penso di aver capito cosa vuol dire, ma non ti piacerà."
"Dimmi solo quello che pensi!"
"Il cavallo, è un simbolo di Nettuno. Mille anni fa, Nettuno creò i cavalli come dono. E sai di chi è protettore Nettuno." Liam disse oscuramente.
Harry bloccò la mascella e la fronte si contrasse. "Ottavio. Quella feccia. Pensi che il sogno voglia dire che ha Louis?"
"Ha senso, no?" Liam rifletté. "Voglio dire, era là al campo quando Louis era uscito di nascosto, ha potuto vederlo facilmente e intercettarlo."
"Dei! Certo che sarebbe stato lui! Non c'è da stupirsi che si sia ritirato dalla guerra come un codardo." Harry ringhiò. "Lo ucciderò. Se prova a torcere un capello a Louis, lo uccido!"
"Legatus," Agron parlò. "Dovreste prendere un gruppo per cercarlo. I soldati, che il concilio ha mandato, non hanno avuto fortuna. E tu avrai il tuo Louis indietro al sicuro."
"E avrai la soddisfazione di giustiziarlo." Liam sottolineò. "Sarò dietro di te in tutto questo Harry."
"Grazie Fratello. Ottavio non saprà cosa lo colpirà, ma conoscerà cosa vuol dire sentire dolore." Harry disse. Puntò un dito freddo su Agron. "Anche tu verrai con noi, in caso avrai un'altra premonizione."
"Sarà un mio onore signore." Agron mise una mano sul petto e s'inchinò come forma di rispetto.
Harry si girò verso Liam. "Raccogli i nostri uomini migliori e avverti Edwards e il concilio. Voglio marciare su Venezia alla fine di questa settimana."
"Siamo appena usciti da una guerra, se gli uomini non vogliono combattere?" Liam chiese con cautela.
"Dì a loro che è il loro compito per l'Impero!" Harry urlò. "Non importa prendere Louis, Ottavio è ancora un ricercato per i crimini contro Roma e il suo esercito! Lo troveremo e avremo la sua testa per qualsiasi ragione!"
"Sì signore. Vieni Agron, andiamo a preparare tutti." Liam diede un piccolo colpo alla spalla di Agron verso la porta. Guardò un'ultima volta Harry, che stava camminando verso la sua armatura.
Il Legatus era determinato. Se Ottavio aveva Louis o meno, Harry sarebbe stato quello che l'avrebbe ucciso. Tuttavia se non aveva Louis, tutte le speranze di Harry per una famiglia e la felicità sarebbero andate perse. Ma si ricordò quando Ottavio vide per la prima volta Louis, come aveva trattato qualcuno così bello e delicato in un modo così rude. Avrebbe pagato pure per quello. Harry gliel'avrebbe fatta pagare.
Vi volevo ringraziare per i commenti, le visualizzazioni e le stelline.
-3 (+ epilogo)
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