allies
Un anno dopo la scomparsa dell'Anuk-ite, la sconfitta dei cacciatori e la fuga della Monroe, a Beacon Hills sembrava andare tutto bene. La cittadina, immersa nella tranquilla California centrale, appariva come un luogo semplice e sereno, lontano dai tumulti e dai pericoli che un tempo l'avevano scossa. La gente viveva come se niente fosse successo in quegli ultimi anni.
Quell'anno sarebbe stato l'ultimo di Liam a Beacon Hills, anzi, gli ultimi tre mesi. L'estate era appena iniziata e il ragazzo si era già diplomato, insieme a Mason e Corey. Avevano promesso che avrebbero passato un'estate spensierata, per poi separarsi tutti a ottobre: Liam si sarebbe trasferito alla Stanford, dove avrebbe proseguito gli studi e, allo stesso tempo, fatto parte della squadra di lacrosse. L'entusiasmo per le nuove opportunità era palpabile: Liam aveva sentito che ci sarebbero state numerose occasioni per farsi notare da coach di varie squadre in tutta l'America, e forse anche a livello internazionale.
Durante quell'estate, Liam si allenava come un matto. Passava più ore in palestra che con i suoi amici o la sua famiglia, dedicando anima e corpo alla sua passione. Eppure, in realtà, condivideva gran parte del suo tempo con un solo amico: Theo. I due si allenavano insieme quotidianamente, con Theo che lo supportava non solo come compagno di allenamento, ma anche come mentore. La chimera, infatti, aveva deciso di rimanere al liceo della loro città per aiutare l'allenatore, realizzando finalmente ciò che aveva sempre desiderato prima di cedere al lato più oscuro della sua personalità. Nonostante il suo passato turbolento, era riuscito a riscattarsi, e il branco aveva perdonato i suoi errori.
Theo aveva dimostrato grande coraggio e premura, salvando Liam più e più volte nell'ultimo anno. Non si trattava solo di affrontare i cacciatori, ma di gestire le piccole emergenze quotidiane. Quando Liam forava una ruota della sua auto, Theo era già lì con il cric e il ruotino, pronto per aiutarlo. Se Liam aveva difficoltà a studiare per il test d'ingresso alla Stanford, Theo, nonostante non avesse mai completato realmente la scuola, lo aiutava a studiare e a schematizzare le informazioni in modo efficace.
"Perché non ricominci?" gli aveva detto una volta a Theo, osservando la concentrazione e l'accuratezza con cui tracciava linee e cerchi su un foglio per creare una mappa concettuale sulla biologia, materia che solo lui riusciva a spiegare a Liam in modo comprensibile. La chimera aveva scrollato le spalle e, continuando a guardare il foglio e a sottolineare alcune parti del libro, aveva aggiunto, "penso sia troppo tardi."
Liam aveva risposto incoraggiando Theo, dicendogli quanto fosse bravo e assicurandogli che non era mai troppo tardi per ricominciare, che sarebbe riuscito a superare qualsiasi ostacolo. Tuttavia, Theo non ne voleva sapere, preferiva dedicarsi agli allenamenti degli altri ragazzi della scuola e supportare l'allenatore, lasciando che Liam si concentrasse sui propri obiettivi.
I due avevano trascorso un bel po' di tempo insieme nell'ultimo anno, sempre presenti l'uno per l'altro. Avevano creato un legame così stretto che si capivano con pochi segnali. A Theo bastava un solo sguardo per capire cosa stesse passando nella mente di Liam, e viceversa. Questa intesa era diventata il pilastro della loro amicizia, rendendoli una squadra insuperabile sia dentro che fuori dal campo.
Ricordando una particolare volta in cui Liam aveva timore di non aver passato il test alla Stanford, e si trovava solo in macchina, aspettando che Theo facesse benzina. "Sei preoccupato, lo sento," aveva detto Theo non appena rientrò in auto. Liam sapeva che Theo era uno dei pochi in grado di percepire realmente i segnali chimici, più di quanto riuscissero a fare gli altri membri del branco.
"Lo sai che non è importante entrare per forza a Stanford?" chiese ancora Theo. Liam respirava profondamente e stringeva i pugni, dimenticandosi momentaneamente del ragazzo al suo fianco. Theo continuava a guidare nel silenzio, ogni tanto lanciando uno sguardo furtivo al beta. "È inutile che ci sbatti la testa se neanche sai com'è andata," continuava, fermandosi al semaforo. "Ti sei preparato per mesi e mesi, non uscivi più e quando c'era da combattere qualche cacciatore eri sempre distratto."
Liam scosse la testa e ammise, "Ho paura." Sapeva benissimo che Theo avrebbe percepito immediatamente le sue emozioni. "Pensi che non me ne sia accorto?" sorrise la chimera, poi riprese a guidare. Quando arrivarono sotto casa del beta, Theo lo convinse a non pensarci troppo, assicurandogli che tutto sarebbe andato bene e che sicuramente sarebbe stato accettato. E infatti, le sue paure si rivelarono infondate.
I momenti di intesa tra i due erano stati numerosi, ma ce n'erano stati anche di estremamente divertenti. Ricordava una volta in cui, grazie a una soffiata di Parrish, Theo e Liam dovettero inseguire un nuovo beta in città. Pioveva a dirotto e, alla fine, i due si ritrovarono in una pozza di fango, completamente sporchi. Theo rideva di gusto mentre Liam, nonostante borbottasse e si maledisse per aver seguito un piano di Theo, non riusciva a trattenere un sorriso. La risata di Theo, rara e genuina, risuonava nella sua mente per giorni. Mason, sempre pronto a immortalare i momenti, aveva scattato rapidamente una foto con il suo telefono prima che i due riprendessero la corsa. E quando Mason tirava fuori la foto, Theo faceva finta di essere seccato, ma in realtà apprezzava quei momenti di leggerezza tanto quanto Liam.
Ovviamente, c'erano stati anche momenti di paura. Quando si scoprì l'esistenza di un nuovo alfa e di un nuovo branco in città, Liam e Theo, gli unici nel branco con artigli e zanne, dovettero lottare con tutte le loro forze. In uno scontro particolarmente intenso, Theo fu ferito gravemente. Liam rimase accanto a lui, sperando che Deaton arrivasse il prima possibile. "Theo, non è ora di chiudere gli occhi, resta sveglio!" urlava, mentre stringeva la ferita con la sua camicia. Theo, cercando di innescare il processo di guarigione, anche se la ferita inflitta da quell'alfa era troppo profonda, rise amaramente. "Non ti libererai di me così facilmente," sussurrò, e Liam sbuffò, pensando che anche in un momento così critico, Theo riusciva a mantenere la sua tipica ed insopportabile leggerezza.
Questi momenti di tensione e di leggerezza avevano segnato un cambiamento significativo nel piccolo branco. Anche Mason e Corey avevano imparato a fidarsi di Theo, nonostante il suo passato turbolento, e avevano capito che lui fosse cambiato, che meritasse una seconda possibilità come chiunque altro.
Una sera, Theo e Liam erano nel bosco. La luna piena illuminava il cielo stellato, creando un'atmosfera magica e tranquilla. La chimera testava il beta e la sua forza, cercando di capire se fosse ancora necessario controllarlo durante quella fase lunare a causa della sua rabbia. Tuttavia, da poche settimane, non c'era più bisogno di tale controllo. Forse Liam era semplicemente cresciuto, imparando a gestire meglio le sue emozioni e a fare affidamento sulla sua forza interiore.
"Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono felice che tu sia qui," disse il beta, continuando a fissare la luna con uno sguardo pensieroso. Theo sorrise e si girò verso di lui. "Nemmeno io," rispose. "Pensavo che te ne andassi, che sparissi per sempre." Continuò l'altro. Theo fece spallucce, "Non potevo abbandonarti, ti saresti ammazzato."
Quella sera nessuno dei due si azzardava di parlare della fine dell'estate. Era quasi metà agosto e Liam stava già iniziando a preparare qualche scatolone per il college. I giorni sarebbero passati in fretta, entrambi lo sapevano, ma preferivano concentrarsi sul presente, consapevoli che ognuno sarebbe andato per la propria strada, ma senza mai separarsi del tutto.
Il loro legame era qualcosa di unico. Si capivano in poco tempo, e quando rimanevano in silenzio, non c'era alcun imbarazzo. Erano leali l'uno con l'altro, due anime provenienti da mondi diversi e con passati diversi, ma simili in molti punti. Si erano trovati, riconosciuti e sembravano destinati a camminare insieme, almeno per un pezzo della loro vita.
"Sai già quando parti?" gli chiese la chimera. Liam emise un sospiro, scrollando le spalle. "Penso il trenta di agosto. Vorrei arrivare una settimana prima che inizino i corsi, per ambientarmi," rispose lui.
Theo annuì lentamente, "Capisco," mormorò, continuando a guardare la luna. Rimasero in silenzio, non sapendo cosa dirsi. O meglio, avevano molte cose da dire, ma nessuno dei due voleva fare il primo passo. "Ho pensato a una cosa," disse Liam, "anzi, in parte l'ho già fatta."
Theo lo guardava con un'aria confusa, incoraggiandolo a continuare. "Ho parlato al mio coach di te. Gli ho detto quanto sei bravo come allenatore, mentore e che, secondo lui, potresti fare strada, anche iniziando come semplice assistente," disse. Theo era sconcertato, cercando di assimilare le parole del beta.
"Mi ha detto che ci sono alcuni licei che cercano assistenti o addirittura coach per il lacrosse e non solo, quindi potresti iniziare lì," continuò il beta, mentre Theo processava le informazioni. "Vuoi che venga con te a Stanford?" chiese. Liam alzò gli occhi al cielo. "No, Theo, sulla luna," borbottò il beta, alzandosi e mettendosi davanti a lui.
"Non voglio che tu resti qui, da solo," disse Liam. Theo scrollò le spalle. "Starò bene, e poi tornerai per le vacanze," rispose la chimera. "E se non lo facessi?" chiese Liam, ma Theo rise. "Non riusciresti a stare lontano da Beacon Hills per così tanto tempo."
Liam si sedette di nuovo, continuando a guardare il cielo. Sospirò, "Promettimi che ci rivedremo," disse. Theo sorrise amaramente e si girò. "Non posso lasciarti, moriresti senza di me," rispose. Liam rise, cercando di alleggerire il momento.
"Ma non posso venire con te a Stanford," continuò la chimera, avvicinandosi a Liam. "Farò il tifo per te da qui." Continuò. Ma Theo percepiva la tristezza negli occhi di Liam, vedeva la sua espressione persa nel vuoto. "Ti prometto che, non importa quanto saremo lontani, per qualunque cosa, io verrò da te," gli disse la chimera, costringendolo a guardarlo negli occhi.
"Anche prima di ogni partita?" chiese Liam. Theo annuì, "Se ci sarà bisogno, sì," mormorò. Liam lo guardò, il cuore che gli batteva all'impazzata e tante delle cose che avrebbe voluto dire a Theo, ma non trovava il coraggio. "Devi solo darmi il tempo di avere dei soldi per sistemare la mia auto, poi ti raggiungo ovunque tu sia," sorrise la chimera.
"In effetti, è un catorcio," mormorò Liam, e Theo gli diede una spinta amichevole. "Intanto, ti ho sempre scorrazzato in giro per la città," borbottò la chimera, facendo riferimento a tutte le volte in cui Theo lo aveva accompagnato ovunque, fino a quando Liam non prese la patente.
I due rimasero a lungo nel bosco quella sera, il silenzio rotto solo dal rumore lontano delle macchine che passavano, dal fruscio delle foglie mosse dal vento o da qualcuno che camminava di lì. Theo aveva gli occhi chiusi, la luna che gli illuminava il volto, e agli occhi di Liam la chimera brillava intensamente. "Smettila di fissarmi," ridacchiò la chimera. Liam abbassò lo sguardo, arrossendo leggermente. "Devo solo ringraziarti," mormorò.
"E ti sono grato per quello che hai fatto per me," continuò, e Theo sorrise sinceramente. "Per te questo e altro, davvero," sussurrò, guardandolo negli occhi. La chimera si avvicinò ancora di più, portando le ginocchia al petto e continuando a osservare la vista panoramica della loro città dall'alto.
Liam si avvicinò a sua volta, si lasciò cadere sulla spalla di Theo e rimasero così, a fissare il cielo stellato in silenzio. Entrambi speravano che quel momento si bloccasse nel tempo, che durasse per sempre. Sentivano il peso del futuro che li attendeva, ma in quel preciso istante, insieme, trovavano conforto e serenità, consapevoli che il loro legame avrebbe resistito a qualsiasi distanza o sfida.
S.A. — eccoci qua! la mia prima storia thiam e, premessa, sarà breve. altra premessa, penso che mi soffermerò sul loro amore platonico, perché l'ho sempre pensata in questo modo :)
fatemi sapere cosa ne pensate <3
p.s. passate anche da after all, se ne avete voglia ;)
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