La dura vita di una liceale


Sakura pov's

"Sakura, si può sapere dov'eri?" chiese preoccupato mio fratello, "Nath, sta tranquillo" cercai di rassicurarlo, inutilmente.

"Credo di essermi cacciata nei guai, tanto per cambiare"

"Ah, quindi tu sei il fratello di Sakura" disse Serenity, salvandomi da quel momento di imbarazzo, "Si, mi chiamo Nathaniel. E tu sei?"
"Serenity" disse porgendo la mano, che mio fratello accettò.

"Forse l'ho scampata" pensai, tirando un sospiro di sollievo.

"Ragazzi è meglio se ci muoviamo, sbaglio o dobbiamo andare in aula di scienze?" chiesi un po ansiosa, "Non hai sentito l'annuncio? Non hanno ancora trovato qualcuno per l'impiego, quindi per oggi è tutto" spiegò Nath, "Tutto? Intendi dire che possiamo tornare a casa?" chiesi speranzosa, "Esatto" confermò Nath, io e Serenity stavamo per saltare dalla gioia, quando mi accorsi di una cosa, "Dov'è Ambra?"
"Appena ha sentito l'annuncio è corsa fuori dal liceo"

"Corsa? Con i tacchi che aveva?"

"Bene, allora io vado, ci vediamo domani Sakura" mi salutò Serenity, "Ok, a domani" la guardai allontanarsi per poi voltarmi verso mio fratello, non l'avessi mai fatto.
Nathaniel mi guardava con sguardo di rimprovero, dovevo averlo fatto preoccupare non poco.
"Allora...che cosa voleva la preside?" domandai cercando di alleggerire l'atmosfera, dopo interminabili secondi ottenni una risposta, "Le ho solo parlato della nostra situazione" giusto, avendo dei genitori poco presenti, avrà voluto sapere quando fosse possibile incontrarli e parlare del nostro rendimento scolastico, "La scuola è appena cominciata, ci penseremo a fine semestre" dissi cercando di chiudere il discorso, "Dai torniamo a casa" mi incamminai verso l'uscita, con mio fratello al seguito.

Serenity pov's

Dopo aver salutato Sakura mi avviai verso casa, senza aspettare quella testa calda di Castiel, sennò stavo fuori fino a sera.

"Speriamo non si sia cacciato nei casini" pensai,

Ero talmente assorta nei miei pensieri da non prestare attenzione a dove andavo, finì per andare a sbattere contro qualcuno, per la seconda volta quel giorno, la botta fu così forte da farmi cadere a sedere sull'asfalto.

"Ahi ahi ahi, che male"

"Mi dispiace, non ti avevo vista, tutto bene?" mi domandò una voce maschile, alzai lo sguardo per rispondere, ma nell' istante in cui lo feci venni catturata dai due smeraldi più belli che avessi mai visto.
"Eh? Oh si, tutto bene" dissi alzandomi, non sono mai stata tanto in imbarazzo in vita mia, "Scusa ma vado un po di fretta, mi sai dire dove si trova il liceo Dolce Amoris?" mi chiese, rimasi immobile per un tempo che sembrò infinito, "Sicura di stare bene?" disse passandomi la mano davanti agli occhi, "Si, perché?" domandai, cercando di darmi un contegno, "Sembravi sotto shock e non hai risposto alla mia domanda"
"Oh, il liceo è da quella parte, si nota subito, non puoi sbagliare" dissi indicando la strada che avevo appena percorso, "Grazie" detto questo si incamminò, "Aspetta, come ti chiami?" non so perché, ma sentivo un irrefrenabile voglia di rivederlo, "Kentin" e se ne andò.

"Spero che ci rivedremo, Kentin"

Sakura pov's

"Nath, tu vai pure avanti io faccio una deviazione per il parco" dissi a metà strada, "Va bene, ma non fare troppo tardi, sai che cosa lui è in grado di fare" mi disse malinconico, gli misi una mano sulla spalla, come per volerlo rassicurare, "Tranquillo, ci vediamo sta sera" lo salutai e cominciai ad avviarmi verso il parco.

"Guarda chi si vede"

Era ufficiale, qualcuno lassù mi odiava, "Cosa vuoi?" dissi col tono di voce più freddo di cui ero capace, "Perché dovrei voler qualcosa da una tavola da surf come te?" Non so perché, ma coglievo una specie di doppio senso nelle sue parole, "Allora lasciami in pace" dissi cercando di liquidare il discorso, continuando a camminare, fino ad arrivare all'entrata del parco.
Presi il mio quaderno e le matite, mi accomodai all'ombra di un albero, cominciando a disegnare il paesaggio.

"Finalmente un po di pace"

Mi rilassava molto disegnare, soprattutto i paesaggi, avvolte mi piacerebbe che tutto fosse come nei miei dipinti, immutabile e puro.
Questo mondo è in continuo mutamento, solo che non ce ne accorgiamo, ognuno troppo preso dalla propria vita, ero talmente assorta nei miei pensieri da non rendermi conto che il parco era quasi deserto, guardai il telefono, 17: 45.

"Meglio tornare, non voglio che Nath venga punito a causa mia"

Riordinai la mia roba e corsi verso casa, il coprifuoco era alle 18, dovevo sbrigarmi.
Arrivata davanti al cancello, trovai mio fratello ad aspettarmi, "C'è l'hai fatta per un pelo" disse mostrandomi l'ora, 17:58, c'è l'ho fatta per il rotto della cuffia, "Per fortuna" dissi sollevata, cercando di riprendere fiato, "Su, entriamo" disse Nath divertito dalla mia condizione, "Va bene, così ti aiuto a preparare la cena" dissi motivata, "Non se ne parla, l'ultima volta che l'hai fatto è esploso il frullatore e abbiamo dovuto ripulire tutta la cucina" risi divertita al ricordo, "Ok ho capito, mi limiterò ad apparecchiare la tavola" dissi rassegnata.

Finita la cena, ognuno andò nella propria stanza, era stata una giornata intensa.

"Speriamo che non vada avanti così" ed è con quel pensiero che, piano piano, caddi tra le braccia di Morfeo.







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ECCOMI, SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO.
Fatto alla cazz de cane, ma vabbè.

Ditemi nei commenti che ne pensate.

ADIEUUUU :3

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