Di nuovo tu?

La ragazza che aveva aiutato i Gorillaz mentre erano circondati dai fan si trovava a casa sua, in bagno. Le ragazze se ne erano andate da un pezzo. Quelle erano convinte che avesse circa la loro età e si chiamasse Jennifer Connelly. Che ingenue.
Si tolse il trucco, mise i primi vestiti che trovò, prese i suoi occhiali da sole neri e se ne andò con un mantello ad oscurarle la testa e parte del viso. 
Strano che nessuno sospetti di una tizia vestita così in giro per la città, si disse. Constatò poi che si trovava nell'universo delle fan-fiction senza senso, e che perciò la gente era stupida e la polizia non esisteva.
Si guardò nello specchio. Sarebbe uscita da quella dimensione il prima possibile. Aveva anche il metodo.
Ogni tanto, lei passava per i Kong Studios e vedeva Murdoc dormire. Una notte notò che la finestra era aperta e Murdoc stava parlando nel sonno. Per curiosità, avvicinò l'orecchio e sentì che blaterava su "un modo per entrare la dimensione del cringe".
Lo ascoltò e tenne conto di ogni piccola cosa che veniva detta. Alla fine, decise di fargli una domanda: «Ma... Come si fa ad uscire?»
Si aspettava che lui si svegliasse e gridasse qualcosa come «Paula, cosa ci fai qui di nuovo!?». Invece lui continuò a dormire e nel sonno rispose: «Hmm... Uscire... Dovremmo mettere prima l'acqua nella Spirit House e poi l'Essenza di Murdoc.»
Lei decise che aveva già fatto abbastanza domande. Annuì, anche se Murdoc non la poteva vedere, e si calò giù dalla finestra.
Quindi bisognava essenzialmente ripetere il processo, ma al contrario. Per l'"acqua nella Spirit House" sarebbe andata benissimo dell'acqua di fogna. Era entrata lì con lo stesso metodo.
Sperando che i Gorillaz fossero ancora nei Kong Studios a decidere sul da farsi, raggiunse l'edificio correndo e pensò di entare dalla porta dello scantinato. Solo dopo essersi avvicinata notò che erano già dentro.
Ecco, sapevo che qualcosa sarebbe andato storto... Mo' come faccio!?
Si coprì completamente il volto e bussò ripetutamente.
«Sono la ragazza che vi ha aiutato! Potete farmi entrare?», sussurrò.
Russel aprì, mentre 2D gli faceva ripetutamente segno di lasciarla stare. «Cosa vuoi? Non abbiamo tempo da sprecare.»
«No, sentite, giuro che vi voglio aiutare.
Vi conosco. Mi conoscete.»
«Cosa significa?», chiese Russ.
«Entra», disse Noodle. «Chi sei esattamente?»
Lei entrò e si tolse il mantello.
Era esattamente come se la ricordavano. Capelli spettinati, occhi piccoli, un segno sulle labbra, che aveva sempre nascosto con il rossetto.
Stuart sgranò gli occhi e indietreggiò. Russ e Noodle la guardarono confusi.
L'unico a parlare fu Murdoc.
«Oddio... Mi ricordo di te!»
Lei annuì cercando di non sorridere.
«Stephanie!», gridò lui scioccato.
«Cosa?»
«No, scusa... Bethany!»
«No.»
«Brittany?»
«No.»
«Ashley!?»
«Almeno ti ricordi il mio cognome?»
«Cra... Ckin? Crackin, giusto?»
«Cracker. Paula Cracker. Piacere.»
Tese la mano per poi tirare uno schiaffo a Murdoc.
«Okay, stavo dicendo...»
«No, aspetta, vai piano», disse Russel. «È da vent'anni che non ti fai viva e adesso te ne esci dicendo che ci vuoi aiutare? In cosa, scusa? Non sai nemmeno cosa stiamo facendo.»
2D aggiunse: «Tra l'altro... Come hai fatto ad entrare in questa dimensione?»
Si sarebbe dovuta aspettare questa domanda. Non poteva certo dirgli che aveva anche lei usato l'Essenza di Murdoc, che aveva sempre a disposizione da quell'episodio nei bagni dei Kong Studios.
Alzò le spalle e si difese con il solito: «Non ne ho idea, ma sono felice di avervi trovati. Ho sentito che qui esistono delle versioni distorte di noi, e ho deciso di tentare di ucciderle insieme a voi.»
Russel la guardò storto.
Stu, vicino a lui, disse: «No. Non mi fiderò di te ancora. Murdoc, per favore, falla uscire.»
«Sei serio? Lei potrebbe aiutarci e tu la vuoi cacciare? Andiamo, dalle un'altra possibili...»
«Mudz, ascolta, 2D ha ragione. Non voglio lasciare che ci tradisca di nuovo.»
«Russ, anche tu!?»
«Sì, anche io», lui disse. E poi, indicando la ragazza: «Tu, piuttosto... Si può entrare in questa dimensione solo tramite un portale, da quel che ne so io. Creato dall'Essenza di Murdoc. E tu come hai fatto a entrare sapendo che c'eravamo noi?»
Paula cercò di difendersi: «Giuro, non lo so! Non sapevo nemmeno che c'eravate voi, qui!»
«Ah, che coincidenza. Sei arrivata qui dal nulla, ma per qualche motivo sapevi che ci sono delle brutte copie di noi. E poi hai deciso di entrare nei Kong Studios, così, perché ne avevi voglia.»
Russ la spinse fino alla porta, che aprì con un calcio. Le disse sottovoce: «Senti, se ci sarà qualcuno a bersi la tua storiella del cacchio, non sarò certamente io. Murdoc ti ha spiegato il piano qualche notte fa. Vi ho sentiti. Ora fuori di qui, prima che decida di ammazzarti.»
La buttò sul marciapiede e richiuse la porta a chiave.
«Murdoc, non azzardarti nemmeno a parlare», soggiunse. «Devo fare un discorsetto anche te, dopo.»
Il ragazzo dai capelli blu sorrideva. Noodle era rimasta lì seduta, senza spiccicar parola.

Nelle due ore seguenti si erano completamente dimenticati di Paula, tant'erano impegnati erano a creare un piano. Avrebbero aspettato il giorno dopo, poi avrebbero preso le armi e ogni cosa necessaria. Sarebbero entrati nei Kong Studios sfondando le porte, poi mettere fuori gioco le brutte copie sarebbe stato un gioco da ragazzi.
«Già... Le valigie con le armi dove sono andate?», chiese Noodle.
Murdoc sorrise, poi le tirò fuori dal nulla.
«Ma che...?»
«Hehehe. Buco di trama. La cosa positiva è che qui abbiamo poteri praticamente illimitati.
Hey, magari una volta sterminati gli intrusi possiamo stabilirci qui definitivamente! Possiamo fare praticamente tutto quello che vogliamo e...»
«Murdoc, non montarti la testa. Dobbiamo andare a dormire. 2D, sei sicuro che è tutto chiuso?»
Stu andò a verificare che ogni porta e ogni finestra fosse chiusa a chiave. «Sì, Russ, è tutto a posto.»
«Bene. Buonanotte.»

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