ONE YEAR OF LOVE
L'ho già detto che i mesi passano in fretta?
Soprattutto in estate?
Beh, lo ridirò: i mesi passano in fretta, soprattutto in estate.
Era già agosto di nuovo, e questo significava vacanze, ma soprattutto significava che io e Matteo stavamo insieme da un anno già.
«Un anno?! Ma sei pazza?!» mi chiese Francesca una sera.
Eravamo fuori noi ragazze, e io avevo detto che non sapevo cosa regalare a Matteo per il nostro anniversario, causando un tumulto generale.
«Ci siamo messi insieme il 6 agosto, oggi è il 2 quindi no, non sono pazza. È quasi un anno che stiamo insieme» risposi io con aria ovvia.
«Oh mio Dio! Un anno?!» esclamò Vera con gli occhi spalancati.
«È tantissimo!» esclamò anche Alice con la stessa espressione.
«Lo so» dissi io annuendo.
Era assurdamente assurdo che io e Matteo stessimo insieme da un anno, ma era tutto vero!
Ci eravamo conosciuti a inizio luglio, la seconda cena era stata due settimane dopo e la nostra prima uscita il 26 luglio. Ci eravamo baciati il 28 luglio, e ci eravamo detti di stare insieme ufficialmente il 6 agosto. Mancavano quattro giorni e sarebbe stato un anno esatto.
«E cosa fate?» mi chiese Beatrice curiosa.
«Bella domanda» risposi io «Sono sicura che Matteo abbia qualcosa in mente, ma non ho idea di cosa e non ho idea di come ricambiare con un regalo all'altezza del suo» aggiunsi sospirando.
«Amica! Fai tutto in natura!» esclamò Vera con aria ovvia.
Io la guardai male.
Seriamente?
Io non sapevo cosa regalare a Matteo e lei mi consigliava di farci sesso?
«Non è male come idea» disse Beatrice alzando le spalle con innocenza.
«Vedi di non pensare queste cose con mio fratello» la ammonii io puntandole il dito contro.
Lei alzò le mani in segno di resa con le sopracciglia alzate.
«Sto scherzando, è così bello fare l'amore!» esclamai sospirando.
Le mie amiche scoppiarono a ridere prima di tornare ai loro drink, cosa che feci anche io, ma ancora assillata da mille pensieri.
Cosa si regala al ragazzo migliore del mondo a un anniversario?
~~~
«So che hai qualcosa in mente per il nostro anniversario» dissi a Matteo il giorno dopo, quando decidemmo di andare ancora al parco come di tradizione in estate.
Matteo fece un sorrisetto complice.
«E io so che tu non sai cosa regalarmi» disse poi alzando le sopracciglia.
Io invece lo guardai allarmata.
Come faceva a saperlo?
«Filippo» mi rispose quando glielo chiesi.
Io sbuffai scocciata.
«Non sa proprio farsi i fatti suoi quel ragazzo!» esclamai esasperata.
Matteo fece una risatina, poi mi disse che non era necessario regalargli niente.
«Non voglio festeggiare il nostro anniversario per ricevere dei regali da te» aggiunse «Voglio passare del tempo insieme, tutto qui. Non ho bisogno che mi regali niente» continuò scuotendo la testa.
«Però io voglio regalarti qualcosa, perché tu hai sicuramente un regalo» protestai io.
«Vuoi sapere il mio regalo cos'è?» mi chiese Matteo con aria ammiccante.
«Certo!» risposi io con aria ovvia e guardandolo curiosa.
Matteo fece un sorrisetto furbo, poi sputò il rospo.
«Una vacanza!» esclamò con un sorriso.
Sorrisi anche io, ma poi misi il broncio.
«Vedi! Tu hai pensato a una vacanza solo io e te e io invece non ho nulla da regalarti!» mi lamentai.
Matteo sospirò, poi lo vidi illuminarsi.
«Puoi sempre pagarmi in natura» disse con aria ammiccante, avvicinandosi al mio viso.
Mi scappò un sorrisetto, poi gli lasciai un bacio a fior di labbra.
«Non qui però» gli dissi mettendogli una mano in faccia e allontanandolo da me.
Matteo mi guardò male mentre io scoppiavo ridere e mi alzavo proponendo dei passaggi con la palla.
Sì, mi ero arresa, lo avrei pagato in natura. Che in fondo era una cosa gradevole anche per me.
~~~
Oh la Sicilia!
Che bella terra!
Mare, sole e arancini... meglio di così!
«Sei pronta per una vacanza da sogno?» mi chiese Matteo con un sorrisetto ammiccante quando uscimmo dall'albergo diretti in spiaggia.
«E tu sei pronto a un regalo da sogno?» chiesi io in risposta con il suo stesso tono.
«Non vedo l'ora» rispose Matteo con un sorriso.
Poi mi lasciò un bacio a fior di labbra e mi prese per mano iniziando a camminare.
Che bello stare in spiaggia con il vento tra i capelli, la pelle che sa di sale e il rumore delle onde in sottofondo!
Avevamo trovato uno spiazzo di sabbia in mezzo alle rocce dove non c'era quasi nessuno, solo un altro paio di coppie e una famiglia con un bambino piccolo, quindi era la pace dei sensi. L'acqua era cristallina, c'era una leggera brezza e il sole non era neanche esageratamente caldo.
Si stava da Dio!
«Non ero mai stata in Sicilia» confessai dopo aver passato un'oretta a leggere un libro mentre Matteo sonnecchiava.
«Io sono già venuto un paio di volte con i miei amici» disse lui scrutando il mare.
«In realtà io non ho visitato molto, in estate andiamo sempre nello stesso posto da quando siamo nati io e Filippo» ammisi arriciando leggermente il naso «Bello per carità, e abbiamo anche gli amici lì, però una gita fuori porta ogni tanto ci sta» continuai «Per tutti questi anni mi sono persa questo splendido mare» aggiunsi con aria ovvia.
Sentii Matteo fare una risatina.
«Però immagino che tu abbia visitato delle città» suppose «Ti piace l'arte, non puoi non averlo fatto» aggiunse alzando le sopracciglia.
«Sono stata almeno dieci volte a Roma, poi ho visto Firenze, Venezia, Lucca, Pisa... beh, Verona, e Assisi» confermai io contando sulle dita.
«Wow! Vedi, a me manca tutto questo» disse Matteo «Io sono molto da avventure nella natura, quindi le città le visito poco» continuò «Ho visto Verona perché mi hai costretto tu, ho visto Milano e Monza perché ci vivo, e ho visto Roma perché è dove si allena la nazionale under 21» elencò poi.
Io spalancai gli occhi.
«Non sei mai stato a Firenze?» chiesi incredula.
Matteo scosse la testa.
«Beh, so cosa regalarti per il nostro secondo anniversario» dissi allora io soddisfatta.
Matteo fece un sorrisetto.
«Quindi abbiamo già programmato il viaggio dell'anno prossimo?» mi chiese divertito.
«Esatto. Toscana!» esclamai io con un sorriso smagliante.
Inutile dire che è la mia regione preferita, e andarci con Matteo mi sarebbe piaciuto un sacco!
Lo so, dovevo aspettare ancora un anno, ma... i mesi passano in fretta.
«Comunque, non è vero che non ho un regalo per te» iniziai a dire rovistando nella mia borsa «Mi è venuta in mente una cosa all'ultimo e... beh, eccola qui!» esclamai, porgendo una scatolina a Matteo.
Lui mi guardò sorpreso, poi prese la scatolina e la aprì con un mezzo sorriso stupido. Dentro c'era un portachiavi con sopra stampato un codice di spotify che se scannerizzato avrebbe portato a una canzone.
«Che canzone è?» mi chiese Matteo curioso.
«Ascoltala» risposi io.
A quel punto Matteo prese il cellulare e le cuffie, scannerizzò il codice e mi porse un auricolare per far ascoltare anche me. Io conoscevo la canzone, ma accettai comunque. Partì "Tutto Questo Sei Tu" di Ultimo, canzone che io amo e che trovo perfetta per Matteo.
Finita la canzone il mio ragazzo mi fece un sorrisetto tenero e si sporse a lasciarmi un bacio sulla tempia. Sostò in quella posizione per un po', e io chiusi gli occhi per qualche secondo.
«Grazie» mi sussurrò Matteo dopo un po' abbassando lo sguardo su di me.
«È una stupidata, però ho pensato che essendo un portachiavi puoi appenderlo dove vuoi e ricordati di me dovunque tu sia» dissi io alzando le spalle con innocenza.
Matteo fece un altro sorriso.
«Credimi, è difficile dimenticarsi di te» mi disse.
Poi posò le sue labbra sulle mie per baciarmi con passione.
~~~
Quella sera andammo a mangiare in un bel ristorante su una terrazza con vista mare, che aveva anche la musica e una piccola pista da ballo su cui qualcuno ogni tanto andava a ballare qualcosa.
«È bello qui» disse Matteo guardandosi intorno.
«Tu sei più bello» dissi io con un sorrisetto storto.
«Ruffiana» ribatté lui con una smorfia che mi fece ridere.
È vero, forse ero stata un po' ruffiana, ma avevo detto la verità, Matteo era davvero bello con quella camicia bianca che faceva risaltare l'abbronzatura.
«È bellissima la foto che hai messo nelle storie» mi disse dopo un po' Matteo.
Certo che avevo fatto una storia instagram con una nostra foto!
Insomma, era o non era il nostro anniversario?
Avevo il diritto anche io di vantarmi di stare con un ragazzo così bello da un anno!
«È quella del tuo compleanno vero?» mi chiese poi.
Io annuii.
«Quella che ci ha fatto Ste, sì» risposi.
«Anche io ho messo una storia, tu però non l'hai ancora guardata» disse Matteo fingendosi offeso, mentre scorreva le visualizzazioni della sua storia di instagram.
Io aggrottai le sopracciglia.
Non me ne ero accorta, e non mi accorta nemmeno della notifica di tag.
Aprendo la storia di Matteo mi scappò un sorriso. C'era una delle foto che ci eravamo fatti quella mattina in spiaggia, e lo ammetto, era veramente bella, così come bellissima era la caption che aveva messo.
Sì, ero veramente sua, e non nel senso morboso e possessivo a cui pensano sempre tutti. Ero sua con il cuore. Il mio cuore apparteneva a lui in tutto e per tutto, ed ero più che felice della cosa.
«Scusate, non vorrei disturbare, ma volevo chiedere a questa bella signorina se le andrebbe di ballare con me» disse in quel momento una voce, mentre uno dei camerieri si fermava accanto al nostro tavolo.
Io e Matteo lo guardammo spaesati.
Come?
«Non voglio rubartela, voglio solo ballare» disse ancora il cameriere rivolto a Matteo «È troppo bella per stare qui seduta» aggiunse facendomi l'occhiolino.
Io alzai le sopracciglia, esattamente come Matteo, che strinse per un attimo la mascella e poi mi fece un mezzo sorriso sospirando.
Con quel sorriso mi stava concedendo di accettare la richiesta del cameriere?
Perché io volevo davvero ballare, ma potevo farlo anche con Matteo.
Lo guardai titubante, e quando lui mi fece un leggero cenno con la testa io feci un mezzo sorriso e accettai la mano del cameriere, che mi portò in pista. Ballammo "Darte Un Beso" di Prince Royce, e mi piacque un sacco. Il cameriere era davvero bravo, e ballare latino americano era sempre così caliente.
«Non sei brava solo nella danza classica» notò Matteo quando tornai a sedermi di fronte a lui.
Io feci un sorrisetto imbarazzato e poi ringraziai.
«Però quel cameriere toccava un po' troppo» aggiunse tornando serio.
Io lo guardai male.
«È così che si balla il latino americano» dissi.
«Lo so, ma insomma, ha visto che hai un ragazzo, poteva trattenersi» ribatté Matteo.
A quel punto io feci un sorrisetto divertito e scossi leggermente la testa.
«Gelosone» gli dissi divertita, facendo ridere anche lui «Puoi sempre rifarti ballando anche tu con me» proposi poi con finta noncuranza.
Matteo mi guardò stranito.
«Io non ballo così bene» mi fece notare.
«Possiamo chiedere di mettere un lento» dissi io alzando le spalle con innocenza.
A quel punto Matteo sospirò e fece un sorrisetto, prima di porgermi la mano e portarmi in pista. Da lì chiesi al dj di mettere "Dream A Little Dream Of Me" di Doris Day, che ballammo l'una tra le braccia dell'altro, occhi negli occhi.
Che magia!
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