HOLIDAYS & RELAX
Gradevole la casa.
Gradevole la vista.
Gradevole la piscina.
Gradevole il tempo.
Ma sarebbe stato tutto molto più bello se tra me e Matteo le cose fossero state a posto.
Erano passate poche ore dal nostro litigio, forse tre come massimo, però il sole stava già tramontando su Mykonos, e il cielo era già abbastanza rosato. Matteo aveva passato praticamente tutto il pomeriggio nell'acqua, io invece ero rimasta a bordo piscina a prendere il sole e cercare di distrarmi con un libro. Cosa molto difficile considerando tutte le cose che avevo per la testa. Al pensiero che Matteo era a pochi passi da me a pensare alla nostra relazione e a una sua possibile fine mi faceva impazzire. Avevo il cervello in tilt e non riuscivo a concentrarmi sul mio libro, che proprio in quel momento decisi di chiudere. Tanto non ci stavo capendo nulla.
Decisi anche di alzarmi e sedermi a bordo vasca con le gambe a mollo per rinfrescarle un po', e puntai lo sguardo sull'orizzonte.
Era così bello il mare!
Almeno lui quel giorno era tranquillo e apparentemente privo di turbolenze.
Dopo pochi minuti che ero seduta sentii Matteo muoversi nell'acqua e avvicinarsi a dove ero io. Pensavo volesse uscire visto che ero seduta a pochi centimetri dalla scaletta, ma lui si fermò di fronte a me a guardarmi. Quando però io spostai lo sguardo per puntarlo su di lui Matteo abbassò gli occhi. Lo sentii prendere un bel respiro, prima di alzare di nuovo lo sguardo nel mio.
«Ho pensato» disse rompendo il silenzio.
Io lo guardai cercando di regolare il respiro.
Non ero sicura di voler sapere a che conclusione fosse arrivato.
«E cosa hai deciso?» ebbi il coraggio di chiedere però.
Matteo prese un altro respiro.
«Mi sono accorto di essere un coglione» iniziò a dire abbassando di nuovo lo sguardo «Non volevo dirti tutto quello che ti ho detto, non volevo farti piangere e non volevo farti soffrire. È vero, la situazione intorno a noi sta cambiando, ma noi no. Noi siamo ancora autentici, così come il nostro amore» continuò «Io ti amo ancora, Ceciu, esattamente come ti amavo quando te l'ho detto la prima volta, a Verona. Forse ora ci conosce un po' più di gente, ma solo noi due sappiamo come siamo davvero» aggiunse «Io... scusa, Ceciu, scusa. Sono stato uno stronzo. Scusa, scusa, scusa...» concluse dicendo, prima di portarsi le mani al viso con disperazione.
Iniziò a piangere silenziosamente, cosa che mi toccò molto. Però mi costrinsi a non cedere così presto.
Sospirai.
«Io capisco che non debba essere facile avere 24 anni, entrare in Nazionale per una buona dose di culo, ammettiamolo, e diventare improvvisamente campione d'Europa» iniziai a dire «Però da te non mi aspettavo che non pensassi neanche un minimo a me. Non mi aspettavo che non ti passasse neanche minimamente per l'anticamera del cervello che la cosa non è facile neanche per me» ammisi scuotendo la testa «Sarà difficile, me ne rendo conto, però insieme possiamo farcela. Siamo una squadra ormai, siamo una squadra da quasi due anni, e tu sai bene come si gioca in squadra. Si collabora, ci si aiuta e si pensa anche all'altro» continuai «Io non voglio smettere di giocare a questo bellissimo gioco che è il nostro amore, perché è la cosa più bella che mi sia mai capitata nella vita. Però da sola non posso farlo, ho bisogno di te per continuare a rendere questa avventura unica come è stata fino a ora» conclusi con calma e senza staccare gli occhi da Matteo.
Lui intanto si era tolto le mani dal viso e mi stava guardando con gli occhi lucidi.
«Neanche io voglio smettere di giocare» disse «Non adesso che ci siamo accorti di poter resistere anche nonostante la distanza» aggiunse scuotendo leggermente la testa.
Io ricominciai a respirare.
Non mi ero accorta di aver trattenuto il respiro, ma ora la mia ansia era finita, perché Matteo non mi stava lasciando.
Feci un mezzo sorriso e feci cenno a Matteo di avvicinarsi. Lui lo fece, mettendosi tra le mie gambe e affondando il viso nella mia pancia, circondandomi la vita con le braccia per stringersi il più possibile a me.
«Scusa, Ceciu, scusa» sussurrò «Scusa, scusa, scusa...» iniziò a dire scuotendo la testa.
«Basta, Teo. Basta» gli dissi io, prendendogli il volto tra le mani e costringendolo a guardarmi.
Gli feci un sorriso e poi gli lasciai un bacio in fronte, prima di scendere sulle sue labbra.
«Ti amo» mi sussurrò.
«Anche io, amore mio» gli dissi.
Poi lo strinsi ancora a me per godermi quel tramonto, che adesso aveva colori più belli di quelli che vedevo fino a poco prima.
~~~
«Andiamo in barca oggi» mi informò il giorno dopo Matteo, facendomi uno dei suoi bellissimi sorrisi.
«Ok» dissi io sorridendo a mia volta.
«Sei mai stata in barca?» mi chiese Matteo.
«No» risposi io «Sarà un'altra delle fantastiche nuove avventure che faccio con te» aggiunsi avvicinandomi.
Matteo fece un sorrisetto.
«Quella di stanotte come è stata di avventura?» mi chiese con aria ammiccante, prendendomi per la vita e avvicinandomi a sé.
«Quella di stanotte non era nuova» risposi io accarezzandogli una spalla.
«Io non ti ho chiesto se fosse nuova, ti ho chiesto come è stata» mi fece notare Matteo alzando un sopracciglio.
Io feci una risatina.
«Però stavamo parlando di nuove avventure» gli feci notare io in risposta.
Matteo sbuffò alzando gli occhi al cielo.
«Devi rovinare sempre tutto?» mi chiese.
Io feci un sorrisetto innocente e poi mi sporsi per lasciargli un bacio a fior di labbra.
Sorrise anche Matteo, prima di prendere l'occorrente per passare una giornata in barca.
Wow!
È bellissimo essere su una barca circondata da acqua e panorami mozzafiato con il ragazzo più bello del mondo!
«Bella la tua abbronzatura da muratore» notò a un certo punto Matteo indicando le mie braccia e le mie gambe ridendo.
Io lo guardai male.
È vero, avevo l'abbronzatura con il segno della maglietta e dei pantaloncini, tipico effetto collaterale del fare l'animatrice per tutta l'estate, ma Matteo non era da meno.
«Ti sei visto?» gli chiesi infatti alzando le sopracciglia.
A Matteo si spense subito il sorriso e mi guardò male. Poi mi fece una smorfia stizzito.
«Lo hai detto tu che ci metto niente ad abbronzarmi» mi fece notare in sua difesa.
«Se è per questo anche io» ribattei io alzando le spalle.
Matteo mi fece la linguaccia, poi si guardò intorno e decise di buttarsi in acqua con un tuffo da nuotatore.
«Vieni?» mi chiese quando riemerse con i capelli bagnati e spettinati.
Quanto era bello!
«Arrivo!» risposi io con un sorriso, legandomi i capelli per poi tuffarmi in acqua insieme a lui «Woah! È fredda!» esclamai appena riemersi, scossa da un brivido.
Matteo mi si avvicinò ridendo, poi mi prese tra le braccia e mi strinse a sé.
«Meno freddo ora?» mi chiese divertito.
«Decisamente» risposi io lasciandogli un bacio sulla mascella.
Dopo ancora un paio di nuotate tornammo sulla barca e ci sdraiammo al sole per asciugarci e sistemare la nostra abbronzatura da muratori. Matteo appoggiò la testa alla mia spalla e si fece abbracciare con un braccio, prendendomi la mano e accarezzandola dolcemente.
«Che belle le vacanze!» esclamò con un sospiro.
«Se fossero iniziate meglio sarebbero state più belle» mi lasciai scappare io con una leggera punta di rimprovero nella voce.
Matteo alzò lo sguardo su di me e storse un po' la bocca.
«Ma va bene così, è normale litigare no?» chiesi allora io alzando leggermente le spalle.
Non volevo risultare cattiva, mi era solo scappata quell'affermazione.
«Sì, ma non per cose inutili come abbiamo fatto noi. E non va bene fare lo stronzo come sono stato io» mi corresse Matteo dispiaciuto.
Io sospirai.
«Tutte le coppie litigano per cose stupide» dissi ancora io.
Sospirò anche Matteo, prima di lasciarmi un bacio sulla mano che aveva stretta nella sua.
«Le avete viste tutte le partite?» mi chiese dopo attimi di silenzio.
«Certo! Insieme ai nostri amici perché io e Filippo volevamo fare i fighi e tirarcela visto che conoscevamo voi giocatori» risposi io divertita.
Feci ridere anche Matteo.
«Quando hai fatto goal contro l'Austria Filippo ha iniziato a urlare "Quello è il ragazzo di mia sorella! Quello è il ragazzo di mia sorella!"» dissi ancora io imitando mio fratello e facendo ridere di nuovo Matteo.
«Lo adoro!» esclamò poi divertito.
«Peccato che non hai giocato in finale» dissi io dispiaciuta.
Matteo invece alzò le spalle.
«Doveva andare così, non avrei comunque cambiato la partita per noi, e anzi, magari avrei sbagliato qualcosa e fatto vincere l'Inghilterra» disse con calma.
«Tu non sbagli mai» dissi io scuotendo la testa.
Matteo alzò di nuovo lo sguardo su di me con aria scettica.
«Quanta fiducia in me, Ceciu» disse.
Io feci una risatina e alzai le spalle con innocenza, prima di lasciargli un bacio in fronte.
«Teo, di tutte quelle che mi hai mandato, qual è la canzone di Emanuele Aloia che più ti piace?» chiesi a un certo punto curiosa.
«Scelta difficile» ammise lui «Però credo la prima, "Quando Dio Ti Ha Inventata"» rispose poi «Descrive perfettamente la nostra storia d'amore e come mi fai sentire tu dal primo istante che ci siamo visti» spiegò «La tua?» mi chiese poi curioso.
«Sono indecisa tra "Girasoli" e "Il Bacio Di Klimt"» risposi «Sono entrambe bellissime, e la prima spiega in modo perfetto l'effetto che mi hai fatto la prima volta che ho incontrato i tuoi occhi, mentre la seconda parla di un amore eterno come spero che il nostro sia» spiegai.
Vidi Matteo fare un sorrisetto.
«Sono tutte bellissime le sue canzoni» disse.
«Già» confermai io «A proposito! Hai sentito che ne ha fatta una nuova?» chiesi «È sulla Nazionale» specificai.
Matteo mi guardò sorpreso, così io presi il cellulare e gliela feci ascoltare.
«Bella!» esclamò una volta finita «La uso nella storia di instagram» aggiunse annuendo.
Poi prese il cellulare e postò una nostra foto nelle storie di instagram con in sottofondo il ritornello di "Buongiorno Italia". Non esitai un attimo a ripostarla, per poi godermi ancora per un po' quel sole caldo che ci abbronzava la pelle e la brezza tra i capelli.
Spazio autrice:
Siamo quasi alla fineee! Mancano due capitoli e poi la nostra storia è finita, quindi godeteveli più che potete 😉🤍
Grazie mille per le letture e le stelline, vi adoro! ❤🤍
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