GO AND WIN

Non posso chiamarti neanche oggi, Ceciu, mi dispiace 🥺🤍
Ho un'altra canzone per te però 🤍

Questi messaggi avevo ricevuto da Matteo pochi giorni dopo la partita contro il Galles.

Lui e i ragazzi erano partiti per Londra, perché la partita contro l'Austria sarebbe stata a Wembley, e a quanto pare una volta arrivati non avevano neanche tempo di respirare, perché pieni di allenamenti.

Ti sei preso bene con questa cosa delle canzoni vero? 😅🤍

Ho trovato questo cantante che scrive canzoni che ti si addicono e spiegano bene come mi fai sentire, in più cita sempre delle opere d'arte quindi sono davvero perfette ❤🤍

Mi fece sorridere con quelle parole, esattamente come mi fece sorridere e commuovere la canzone che mi aveva mandato.

Era vero, Emanuele Aloia scriveva delle canzoni davvero belle e perfette per la nostra storia d'amore. E sì, piaceva anche a me che paragonasse le sue emozioni a delle opere d'arte.

Mandai un cuore a Matteo dopo aver finito la canzone e poi tornai sui libri.

Avevo la sessione estiva di esami da finire, quindi dovevo stare il più concentrata possibile.

Sì, molto difficile farlo con il mio ragazzo a Londra a disputare un ottavo di finale dell'Europeo, che mi impediva di vederlo e quella settimana anche di chiamarlo.

No, non facemmo neanche mezza chiamata in quei giorni, lui aveva sempre gli allenamenti e io cercavo di concentrarmi sullo studio per non pensare troppo alla lontananza da Matteo.

«Ceci! Ma cosa fai ancora lì?! La partita sta iniziando!» esclamò una sera Filippo, entrando in cameretta e guardandomi con aria ovvia.

Io ero sdraiata sul letto con nelle orecchie le tre canzoni che mi aveva mandato Matteo. 

«Tanto Teo non gioca» dissi con noncuranza.

«Ma chi se ne importa! È pur sempre l'Italia!» mi rimproverò Filippo «E poi ci sono i ragazzi» aggiunse con aria ovvia.

Sì, quella sera i nostri genitori erano da degli amici a vedere la partita, quindi io e Filippo avevamo invitato Ste, Alessio, Giacomo, Davide, Alice, Vera, Beatrice e Francesca a casa nostra.

Io sbuffai e poi mi convinsi ad alzarmi dal letto e sedermi sul divano con Filippo e gli altri.

"Perché sei così moscia, Cecilia?!" mi chiesi a un certo punto "Ok, il tuo ragazzo non gioca, ma sii patriottica e tifa per il tuo Paese! Matteo è comunque seduto su quella panchina che soffre con tutta la squadra!" mi rimproverai da sola.

Così presi un bel respiro e cambiai mood. Attivai la Cecilia cattiva e competitiva, perché era quello che serviva per quella partita. 

0-0 alla fine del primo tempo, 0-0 alla fine del secondo. 

«Cosa succede adesso?» chiesi aggrottando le sopracciglia.

Già, ero la ragazza di un calciatore ma ne avevo ancora da imparare di cose sul calcio.

«Si va ai supplementari» rispose Davide «Sono trenta minuti in più da giocare» mi spiegò.

Io annuii e presi un bel respiro.

Ancora trenta minuti di sofferenza. Non ero sicura di resistere. Quella settimana era stata pesante tra lo studio e la mancanza di Matteo. Era sette giorni che ci sentivamo solo a messaggi, che a volte si limitavano al singolo buongiorno perché Matteo si allenava. Non ce la facevo più. Anche perché questa volta non avrei ricevuto una sorpresa dal mio ragazzo, che non era più a soli 140km da me, era in Inghilterra. Per di più, l'Italia era in difficoltà, aveva bisogno di una svolta per cambiare la partita e vincere anche questa. 

C'era solo una cosa che potevo fare.

Presi un bel respiro e poi mi alzai dal divano diretta in camera mia.

«Dove vai?» mi chiese Stefano.

«Ceci, è appena entrato Matteo» disse Filippo.

«Devo fare una cosa» mi limitai a rispondere.

È vero, Mancini aveva appena messo in campo Matteo, ma io dovevo assolutamente fare quello che avevo in mente.

Raggiunsi il cassetto della mia scrivania, lo aprii e rovistai fino al fondo, dove trovai il sacchettino di stoffa blu che mi aveva dato Matteo.

Sì, era il momento di aprirlo.

Presi un altro bel respiro e poi slacciai i laccetti. Ne uscì un bigliettino con su scritte due semplici parole:

Ti amo

Ma c'era altro nel sacchetto. C'era una targhetta di metallo con su un codice di spotify. Era un'altra canzone, ma non di Emanuele Aloia questa volta, era degli One Direction. Il codice mi condusse a "I Want To Write You A Song", canzone che conoscevo molto bene ma che in quel momento ascoltai come se fosse stata la prima volta.

Quanto mi piaceva!

E quanto mi era piaciuto che me l'avesse dedicata Matteo!

Prima di togliere le cuffie presi un altro bel respiro, non volevo ancora tornare alla realtà. Nella realtà Matteo era lontano e non potevo stringerlo a me, con quella canzone invece era stato un po' come se fosse lì a stringermi la mano e farmi assaporare il suo profumo.

Purtroppo (o forse perfortuna) per me tornai alla realtà abbastanza in fretta, grazie a un urlo di mio fratello.

«Goaaaaaal! Chiesa! Chiesa! Grazie di esistere!» urlò a squarcia gola mentre anche gli altri esultavano.

Io spalancai gli occhi.

Chiesa aveva segnato?

Avevamo fatto goal?!

Guardai il portafortuna di Matteo leggermente intimorita, poi mi scappò un sorriso decisamente incredulo.

«Siamo 1-0, Ceci! 1-0!» esclamò Filippo entrando in camera e stringendomi a sé entusiasta.

Lo strinsi anche io, ancora abbastanza scossa.

Il portafortuna aveva funzionato davvero.

«Che cos'è?» mi chiese Filippo indicandolo.

«Una cosa che mi ha lasciato Matteo» mi limitai a rispondere io.

«Ragazzi! Vi state perdendo la partita!» ci urlò Alice dal salotto.

Vero!

Così io e Filippo corremmo di nuovo sul divano, sempre e comunque con il fiato sospeso anche se eravamo avanti di un goal.

Ma non ci volle molto perché la magia del portafortuna agisse di nuovo.

Minuto 105: la palla entrò nell'area di rigore dell'Austria quindi era a nostro favore, rimase per qualche nano secondo bloccata tra le gambe di Acerbi, che poi la passò a un altro italiano che era libero esattamente di fronte a lui. Era Matteo. Un nano secondo, ci mise un nano secondo a controllare la palla e tirare la cannonata che entrò in rete segnando il secondo goal per l'Italia di quella partita e il secondo goal di Matteo all'Europeo. 

Il mio ragazzo iniziò a correre di nuovo per il campo e poi si tuffò di faccia sull'erba con un sorriso a trentadue denti in viso. In un attimo erano tutti sopra di lui per esultare, mentre Filippo si era alzato dal divano e aveva iniziato a saltare.

«Che cosa hai fatto, Matteo! Che cosa hai fatto!» urlò «Quello è il ragazzo di mia sorella!» urlò ancora tirandosela.

Io e le ragazze lo guardammo divertite e poi scoppiammo a ridere. 

Io poi ripuntai gli occhi sullo schermo, dove c'era inquadrato il mio ragazzo, che abbracciava Chiesa e poi Locatelli.

Ma quanto era bravo?! 

~~~

La partita finì 2-1 per noi, il che significava quarti di finale da giocare contro il Belgio. Sarebbe stata un'altra partita dura, e non solo fisicamente.

A un certo punto il gioco venne fermato perché uno di noi si era fatto male. No, non uno a caso... Spinazzola. Si fece addirittura aiutare per sdraiarsi a terra, mentre scoppiava a piangere più per la rabbia che per il dolore. Sembrava essersi fatto davvero male, il che non era per niente buono. 

Ora bisognava spingere ancora di più e vincere soprattutto per Spina, la cui avventura all'Europeo finiva lì.

L'Italia vinse anche quella partita 2-1. Ci aspettavano le semifinali. 

Il giorno dopo la partita contro il Belgio mi arrivò un messaggio da Matteo che mi rese la giornata felice.

Sono libero, posso chiamarti? 🤍

Certo! 🤍

Potevo dire di no?!

«Ciao, Teo» dissi con un sorriso quando risposi alla videochiamata.

«Ciao, mia bellissima Ceciu» disse lui sorridendo.

Quanto era bello!

«Come stai?» gli chiesi.

«Ho fatto un altro goal, questa volta più decisivo del precedente. Come credi che stia?» mi chiese lui divertito.

Io feci una risatina.

«Sei stato fenomenale» dissi poi «Comunque, l'altra sera, durante la partita contro l'Austria... ho aperto il portafortuna» confessai storcendo un po' la bocca «Mi mancavi troppo e voi eravate in difficoltà, era ora di farlo» spiegai annuendo.

Matteo fece un mezzo sorriso.

«La canzone è meravigliosa, perfetta per questo momento, e... vuoi sapere la cosa curiosa?» chiesi con aria complice.

«Sentiamo» disse Matteo curioso.

«Appena mi sono tolta le cuffie dopo aver finito di ascoltarla Federico ha fatto goal, e poco dopo lo hai fatto anche tu» raccontai io «Credo che il tuo portafortuna sia stato davvero d'aiuto» aggiunsi facendo un sorrisetto.

Sorrise anche Matteo, abbastanza incredulo.

«Beh, allora grazie, Ceciu. Ci hai salvato la partita» disse con gratitudine.

Poi mi mandò un bacio, prima di abbassare lo sguardo e prendere un bel respiro.

Io invece aggrottai leggermente le sopracciglia.

Cosa stava succedendo?

«Comunque anche tu mi manchi, Ceciu. Come l'aria» disse con la voce rotta «Mi dispiace non averti chiamato e averti scritto solo un paio di messaggi al giorno» continuò «Sono felice di essere qui, non fraintendere, ho sognato questo momento per tutta la vita, però in questi giorni mi sono accorto di avere bisogno di te. Ho bisogno di stringerti e baciarti tutta, ho bisogno del profumo del tuo shampoo e delle tue mani delicate che mi accarezzano il viso e i capelli... ho bisogno di te» confessò lasciandosi scappare qualche lacrima.

Ne scese qualcuna anche a me, mentre abbozzavo un sorriso.

«Anche a me manchi, Teo, ma sai cosa?» chiesi cercando di reprimere il pianto «Con questa lontananza il nostro amore sta diventando più forte, e quando ci rivedremo sarà una festa unica» mi risposi da sola «Mi manchi tantissimo, davvero, ma non voglio che torni a casa, perché vorrebbe dire che avete perso e non è quello che vi meritate. Tornate a Wembley per battere la Spagna e prendervi la finale, e tornate vittoriosi» continuai «Vai in quel cazzo di stadio e vinci, Teo. Vincete per l'Italia» conclusi decisa.

Sì, mi mancava molto Matteo, ma, come avevo detto a lui, speravo di vederlo il più tardi possibile, perché significava che avevamo vinto quel fottuto Europeo.

Matteo abbozzò un sorriso e si asciugò le lacrime, poi mi mandò un bacio.

«Ti amo» mi disse.

«Anche io ti amo, e ho una canzone di Emanuele Aloia per te» gli dissi.

Poi gli diedi la buonanotte e gli inviai il messaggio.

Spiega perfettamente come mi sono sentita la prima volta che ti ho visto 🤍
Ti amo da morire 🤍

Ti amo anch'io ❤🤍
Sei la migliore del mondo ❤😘

Spazio autrice:
L'Europeo è iniziato! 🥰
Si entra nel vivo ora! Vi ho messo anche i video con i lyrics delle canzoni così potete ascoltarle e leggere i testi! Io le adoro, voi cosa ne pensate?? 🤍
Grazie mille per gli otre 10k di letture, vi adorooo! 🤍❤

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