DATE
«Sei una bomba sexy, amica!»
Quello era stato il commento di Francesca giovedì sera, una volta che avevo indossato l'outfit che lei stessa aveva creato per me.
Eh già, la sera del mio "appuntamento" era arrivata, e io non stavo nella pelle ma allo stesso tempo non ero sicura di volerci andare.
«Sono in ansia ok? Non ho mai avuto un appuntamento» mi ero giustificata con mio fratello e Francesca quando, quel pomeriggio, avevo confessato di non voler uscire.
«È un'uscita come tutte le altre» aveva cercato di rassicurarmi la mia migliore amica.
«Solo che tu stai uscendo con un calciatore dell'Atalanta, che guadagna chissà quanti soldi al mese e che è una stella promettente del calcio italiano» aveva aggiunto Filippo con finta noncuranza.
Vidi Francesca fulminarlo con gli occhi, mentre io li spalancai.
Cavoli!
Non avevo pensato a quel particolare che poi tanto piccolo non era!
Insomma, Matteo era un ragazzo carino e tutto, ma era anche un calciatore della serie A, e se qualcuno lo avesse riconosciuto le nostre foto sarebbero state su tutti i giornali e per tutto il web nel giro di pochi secondi.
Non potevo farlo!
Non potevo uscire con lui!
«Mi inventerò che ho la febbre o che mi sento male» dissi.
«Neanche per sogno!» mi aveva rimproverato Francesca «Non si dà buca il giorno stesso» aggiunse con fare ammonitore.
«Ma se gli dico che sto male non si arrabbierà» provai io.
Francesca mi guardò scettica.
«Sarà anche un calciatore, ma gli articoli su di lui dicono che ha fatto un liceo scientifico e ora studia economia» mi fece notare alzando un sopracciglio.
Io sbuffai.
Con lei non potevo mai tirarmi indietro!
Mai!
«Sei sicura che non sia troppo?» chiesi arricciando il naso.
Francesca mi guardò male.
«Ma troppo cosa?! Hai addosso una gonna semplicissima e un top nero, non hai nulla di attillato e hai addirittura una giacca di pelle da poter mettere sulle spalle!» mi rimproverò «Fillo, ti sembra troppo?» chiese poi a mio fratello.
«A me sembra solo stratosferica» rispose lui «Se non fossi mia sorella ti avrei già portata a letto» aggiunse con aria ammiccante.
«Fillo!» esclamai io fingendomi indignata, ma senza riuscire a trattenere una risata.
Era proprio stupido!
In quel momento sentii il cellulare vibrare, e Francesca mi informò che era una notifica di instagram.
Spalancai gli occhi, così come lei e Filippo. Poi guardai l'orologio e mi accorsi che era ora di uscire.
Quindi il messaggio era di Matteo?
Mi avvisava che era arrivato?
Presi un bel respiro e sbloccai il cellulare. Il messaggio era effettivamente di Matteo.
Se ho azzeccato la strada sono qui giù 😅
Mi scappò una risatina.
Sei sotto un palazzo giallo con la cancellata bianca?
Sì
Credo di aver azzeccato ahah
Ahahah
Allora scendo
"Ok, Ceci, un ultimo bel respiro" mi dissi, bloccando di nuovo il cellulare "È ora" pensai, prima di aprire la porta per finalmente uscire di casa.
~~~
"Cecilia, devi respirare se vuoi continuare a vivere e portare a termine questo appuntamento!"
Esattamente questa frase continuavo a ripetermi appena aperto il cancello del mio palazzo.
Esattamente lì, di fronte a me, c'era niente meno che Matteo Pessina con una camicia bianca e un paio di bermuda blu.
Era davvero bello!
Appoggiato alla sua macchina nera lucidissima poi!
E quando mi fece quel sorriso super tenero!
«Ciao» disse con quella voce che mi fece sussultare.
Non riuscii a dire niente. Volevo rispondere, volevo salutare anche io, davvero, ma non ne avevo le forze.
«Tutto bene?» mi chiese Matteo avvicinandosi con le sopracciglia aggrottate.
«Sì... ehm... sto cercando il fiato per parlare» ammisi un po' in imbarazzo ma sincera.
Matteo fece una risatina.
«Ricomincio» dissi scuotendo la testa per riprendermi.
Presi un bel respiro e poi parlai.
«Ciao» riuscii a dire con un sorriso.
Matteo fece un'altra risatina.
«Posso?... ehm... posso...» provò a chiedere, indicandosi la guancia e facendo cenno verso di me con la testa.
Io annuii, e quando lo sentii a pochissimi centimetri da me mi tornò il fiato grosso.
Aveva un profumo buonissimo!
E le sue labbra che sfiorarono appena la mia guancia mi fecero venire i brividi lungo la schiena.
«Andiamo?» mi chiese Matteo porgendomi la mano.
Io annuii di nuovo, incapace di dire qualsiasi cosa, e accettai la sua mano per farmi condurre in macchina.
«Dove andiamo esattamente?» riuscii a chiedere quando lo sentii mettere in moto.
«Un locale a Monza, ci vado da sempre e so che fanno dei drink buonissimi» rispose Matteo lanciandomi un'occhiata per poi tornare a concentrarsi sulla strada «E sono anche sicuro che non ci disturberà nessuno» aggiunse.
Io feci un mezzo sorriso.
«Sai, mi stavo proprio chiedendo come sia uscire con un calciatore di serie A» ammisi divertita.
Matteo fece una risatina.
«Non sono la persona giusta a cui chiederlo, non sono mai uscito con me stesso» mi fece notare divertito.
Mi scappò una risata.
Non aveva tutti i torti.
«Dovresti chiederlo alla mia ex-ragazza» disse ancora Matteo.
Ex-ragazza?
Quindi non stavano più insieme.
Non potei fare a me di girarmi verso di lui con uno scatto e la bocca semiaperta.
«Perché quella faccia?» mi chiese lui confuso.
«Ehm... nulla» risposi io.
Matteo alzò un sopracciglio.
«Ok... non credo di dirti qualcosa di sconvolgente se ammetto che ho guardato le tue foto di instagram» ammisi allora io, abbassando lo sguardo «Ho visto le foto con la tua... beh, ex» continuai.
Dalla mia sinistra proveniva solo silenzio.
Cosa voleva dire?
Presi coraggio e alzai lo sguardo su Matteo, vedendolo con un sorrisetto in volto.
«Credi che ti avrei chiesto di uscire se avessi avuto ancora una ragazza?» mi chiese divertito.
«Io... non... non lo so» risposi «Parliamoci chiaro, non ti conosco, non so se sei una persona onesta o il tipico ragazzo stronzo che non aspetta altro che portarsi a letto la prima stupida che sembra interessata» continuai sincera.
Vidi Matteo annuire.
«Ok, ok hai ragione» ammise «Quindi per cominciare ti dirò questo: non sono il tipico ragazzo stronzo che non aspetta altro che portarsi a letto la prima stupida che sembra interessata» continuò, voltandosi verso di me.
Puntò i suoi occhi nei miei con decisione, e lo vidi sincero. Davvero sincero.
Restammo così per qualche secondo, occhi negli occhi, fino a quando scattò il verde e Matteo fu costretto a ripartire.
Io invece continuai a guardarlo per un po', ammirando il suo profilo, ancora sorpresa dalle ultime parole che mi aveva rivolto.
«Beh, buono a sapersi» dissi dopo un po' facendo un sorrisetto soddisfatto.
Ne fece uno anche Matteo.
«Cosa fai? Mi copi?» mi chiese, riferendosi a uno dei primi messaggi che mi aveva mandato.
Io mi limitai ad alzare le spalle con innocenza mantenendo un sorrisetto.
La serata era iniziata più che bene.
~~~
«Uh, Japan Ice Tea! Siamo sofisticate!» esclamò Matteo quando finalmente ci portarono i nostri drink.
Io feci un sorrisetto divertito e lo guardai male.
«In realtà è perché ho bisogno di qualcosa di forte» ammisi divertita.
Matteo fece una risatina.
«Comunque, so che fai l'università ma non so quanti anni hai» gli feci notare io dopo aver preso un sorso dal mio drink.
«22» rispose lui «È un problema?» mi chiese poi arricciando il naso.
«Non per me» risposi io scuotendo la testa.
Insomma, aveva solo quattro anni in più di me, e comunque io ero maggiorenne, quindi nulla di illegale. Tra l'altro, era talmente bello e gentile che non mi sarei sicuramente fatta problemi per quei quattro anni che ci separavano. Anche perché era il mio primo vero appuntamento, non lo avrei mai rovinato dicendo che forse quello che stavamo facendo era inopportuno.
«Forse per i miei potrebbe essere un problema, ma non sanno dove sono quindi non importa» ammisi però, alzando le spalle con innocenza.
Matteo invece alzò le sopracciglia.
«Non hai detto ai tuoi dove sei?» mi chiese.
«Gli ho detto che sono fuori con le mie amiche, e visto che loro sono via per quattro giorni non sapranno mai che invece sono fuori con un ragazzo» risposi con noncuranza.
I miei non sono persone severe, e mi lasciano più o meno fare quello che voglio perché si fidano di me. Però non credevo che mi avrebbero lasciata uscire da sola con un ragazzo che non conoscevano bene, quindi avevo preferito mentire per godermi al meglio la serata.
«E tuo fratello?» mi chiese Matteo.
«Mio fratello sa tutto, ma non farà la spia» risposi «Anche perché sto facendo una cosa con cui è d'accordo, quindi ci rimetterebbe anche lui spifferando tutto ai miei» spiegai meglio.
«Quindi tuo fratello è d'accordo con il farti uscire con un calciatore sfigato?» mi chiese Matteo alzando un sopracciglio.
«Ti avrà anche dato dello sfigato ma sei pur sempre un calciatore di serie A» gli feci notare io.
Matteo fece una risatina mentre io sospiravo.
«E comunque, Filippo non voleva essere scortese quando ha detto quelle cose l'altra sera» iniziai a dire «Fa fatica a controllarsi e a formulare le frasi giuste» continuai «Non crede che tu sia uno sfigato» conclusi scuotendo la testa.
Non volevo che Matteo pensasse che Filippo era antipatico, perché non era affatto così.
«Lo so» disse «Non mi sono offeso, tranquilla» aggiunse «So di non essere il giocatore migliore del mondo, e neanche il più conosciuto, ma ti assicuro che l'ultima cosa che mi sento è uno sfigato» ammise con un sorrisetto.
Ne feci uno anche io.
«Gioco nell'Atalanta no? E guadagno già la mia bella somma. Va bene così per ora» disse ancora.
«E poi hai solo 22 anni, ne hai di tempo per farti conoscere e diventare il giocatore più pagato del mondo» gli diedi man forte io con un mezzo sorriso e alzando le spalle con innocenza.
Matteo sorrise con gratitudine.
Quanto era bello!
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