CONFESSIONS
«Ceci, hai un minuto?»
Ero appena entrata in casa quando mio fratello mi aveva fatto quella domanda facendomi fare un salto dallo spavento. Era esattamente dietro la porta, proprio come se mi stesse aspettando, cosa che mi confermò stava facendo.
«Fillo, tutto bene?» gli chiesi confusa e preoccupata.
Non lo avevo mai visto così. Sembrava in ansia e molto molto agitato, cosa strana per mio fratello. Ho già parlato dei suoi occhi e di quanto siano capaci di mostrarsi impassibili in qualsiasi situazione, e ho anche già detto che con me tendevano a mostrare le sue vere emozioni, ma non era mai successo che fossero così evidenti. Era come se non riuscisse a controllarle.
«Sì, diciamo di sì» rispose Filippo prendendomi per un braccio e portandomi sul divano «Ho bisogno di un consiglio però» ammise quando ci fummo seduti.
«Ok, ti ascolto» dissi io ancora preoccupata.
Ma cosa gli stava succedendo?
E cos'era questa storia del consiglio?
Cos'era successo?
«Sai che ho passato il Capodanno con i ragazzi no?» mi chiese Filippo per introdurre l'argomento.
Io annuii.
«Beh, ecco, credo tu sappia che c'erano anche le tue amiche. La Fra, la Bea, Alice e Vera» disse ancora.
Io annuii di nuovo. Me lo avevano ovviamente detto, e in realtà ero stata invitata anche io ma... beh ecco, avevo altri piani per Capodanno.
«Ok, e sai che a Capodanno si beve molto, e si sta fuori tutta la notte...» continuò Filippo sempre più in ansia.
Io annuii di nuovo, questa volta più sospettosa.
Cosa stava per confessarmi?
«Beh, e sai che...» provò a ricominciare ancora Filippo.
«Basta con questi "sai che", Fillo!» lo bloccai però io «So bene cosa succede alle feste di Capodanno, vuoi dirmi quello che mi devi dire?!» chiesi poi impaziente.
Odiavo quando cercava di prendere tempo!
Lo sentii sospirare, mentre abbassava lo sguardo chiudendo gli occhi, per poi ripuntarli nei miei.
Ancora quell'ansia.
Ma cosa diavolo era successo?
«L'altra sera io e Beatrice ci siamo baciati» confessò finalmente Filippo dopo quelli che mi sembrarono attimi interminabili di silenzio.
Spalancai occhi e bocca per la sorpresa e rimasi senza parole per qualche secondo.
Lui, Filippo, il mio fratello gemello, aveva baciato Beatrice, una delle mie migliori amiche?!
Ma seriamente?!
«Cos... cosa scusa?» chiesi confusa.
Forse avevo capito male.
"Oh no, hai capito benissimo, Cecilia" mi dissi quando Filippo ripeté quelle semplici otto parole.
Mio fratello Filippo aveva baciato la mia amica Beatrice.
«Ma... baciati, nel senso... a stampo» provai a supporre.
Filippo storse la bocca.
«No no, abbiamo proprio limonato» rispose poi.
Mi si fermò il respiro per un attimo.
Filippo e Beatrice avevano limonato?!
Quindi si erano baciati con la lingua?!
Ma erano impazziti?!
«Ok, è il momento di essere sinceri» disse Filippo quando glielo chiesi «È un po' che penso che mi piaccia Beatrice» ammise «Mi piace passare del tempo con lei, mi sento felice quando lei ride e ho voglia di stringerla a me quando invece la vedo triste» continuò sincero.
Io lo guardai sorpresa e senza parole.
Wow!
Aveva appena detto delle cose bellissime!
«Non ti sei chiesta come mai mi sia offerto di portarla a casa quella sera che hai discusso con Giacomo e lui si è rifiutato di darle un passaggio?» mi chiese Filippo alzando le sopracciglia.
«Beh, in effetti sì, ma avevo troppe cose per la testa per preoccuparmene più di tanto» risposi alzando le spalle con innocenza.
«Ho odiato Giacomo in quel momento, avrei tanto voluto saltargli addosso e riempirgli la faccia di botte» ammise Filippo stringendo un pugno con rabbia.
Io lo guardai con apprensione e un po' di tenerezza, prima di allungare una mano per stringere la sua che si era serrata.
«E quindi? Ora state insieme?» gli chiesi.
Filippo alzò lo sguardo su di me sorpreso.
«Non... non sei arrabbiata?» mi chiese.
Io aggrottai le sopracciglia.
«Per cosa, Fillo? Perché ti piace una mia amica?» gli chiesi divertita «Che poi, non posso dirti nulla perché la Bea è davvero davvero bella» aggiunsi annuendo.
Filippo fece un sorrisetto, prima di rabbuiarsi di nuovo.
«Non so se stiamo insieme, non ci sentiamo da quella sera» rispose alla mia domanda, abbassando lo sguardo.
«E quindi il consiglio di cui hai bisogno è?...» chiesi confusa e dispiaciuta.
«Secondo te le devo scrivere io?» mi chiese Filippo «Magari lei sta aspettando il mio messaggio. Tu che sei esperta cosa dici di fare?» chiese ancora.
Io aggrottai le sopracciglia.
«Io esperta?» chiesi «Fillo, ti ricordi quante paranoie mi sono fatta per rispondere con un semplice "ehi" a Teo?» chiesi ancora stranita.
Filippo fece una risatina.
«Sì che mi ricordo, infatti non dico che sei esperta in relazioni, ma sei una ragazza, quindi sai cosa vi aspettate voi da noi» precisò.
Ora aveva senso il suo ragionamento, e infatti gli consigliai di scrivere a Beatrice, perché ero sicura che lei si stesse facendo mille paranoie visto che Filippo non le aveva ancora scritto.
«Sei la sorellina migliore del mondo» mi disse Filippo per ringraziarmi.
«Lecca culo» dissi io in risposta, facendogli la linguaccia e poi sporgendomi verso di lui per lasciargli un bacio sulla guancia.
«Com'è andato il tuo Capodanno invece?» mi chiese poi Filippo curioso.
Io feci un mezzo sorriso prima di raccontargli tutto.
Sì, proprio tutto, perché lui mi aveva appena confessato delle cose parecchio intime e d'altronde siamo gemelli, non avrei potuto nascondergli niente comunque.
~~~
Il campionato era riiniziato a gonfie vele, Matteo era nel pieno della stagione, e tra l'altro era iniziata la metà decisiva, perché erano iniziate le partite di ritorno che avrebbero determinato la classifica finale. Facevamo più fatica del solito a vederci, anche perché io invece avevo iniziato il pentamestre scolastico, l'ultimo della mia vita, quindi ero anche io abbastanza presa.
«Sabato il Verona gioca contro la Juve, Matteo non ti ha detto niente?» mi chiese un giorno Filippo, che evidentemente voleva andare allo stadio a vedere la sua squadra del cuore giocare contro la squadra del mio ragazzo.
«No, oggi non ci siamo sentiti» risposi io senza alzare la testa dai libri.
«Neanche il buongiorno?» mi chiese Filippo stranito.
Io sbuffai.
«Certo che quello ce lo siamo scritto!» risposi con aria ovvia «Ma solo quello» aggiunsi.
«Quindi non sai nulla della partita?» mi chiese ancora Filippo.
«No, Fillo, no» risposi bruscamente, infastidita da tutte quelle domande.
Stavo studiando!
«Conosco questo atteggiamento e quella faccia. C'è qualcosa che non va» disse però ancora Filippo, che a quanto pare non aveva colto che volevo stare da sola «Ci hai litigato di nuovo?» mi chiese con sospetto.
«Con chi scusa?» chiesi io guardandolo con le sopracciglia aggrottate.
«Con Matteo, Ceci! Con chi se no?!» rispose lui con aria ovvia.
Io sbuffai di nuovo.
«No, non abbiamo litigato, sono solo molto stanca, ed esserci scambiati solo due messaggi oggi non mi rende il giorno migliore» dissi scuotendo la testa e passandomi una mano sugli occhi.
Sentii Filippo sospirare, poi si avvicinò e mi lasciò un bacio tra i capelli per consolarmi un po'.
«Ceci! Ha suonato il corriere! Scendi a prenderlo?» mi chiese in quel momento la voce di mio padre dal salotto.
«Non può andare Fillo?!» chiesi scocciata.
«Ormai ho detto che saresti scesa tu» rispose mio padre affacciandosi alla porta della cameretta.
Io sbuffai sonoramente, prima di infilarmi la felpa verde militare che Matteo mi aveva lasciato, infilarmi le scarpe e uscire di casa.
"Ma perché devo sempre fare tutto io?! Cosa sono?! La schiava?!" mi chiesi mentre ero in ascensore.
Sbuffai un'altra volta e poi mi tirai su il cappuccio della felpa per coprirmi dal freddo ed evitare al poveretto del corriere la vista di una me stanca e scocciata.
Ma al ragazzo fuori dal cancello non importava molto di come fossi vestita o di come fosse la mia faccia, perché mi fece un sorriso smagliante che in un attimo mi cambiò la giornata. Faceva freddissimo fuori, e l'idea di uscire solo con la felpa si era rivelata pessima, ma quando vidi quel bellissimo sorriso di fronte a me il calore tornò nel mio corpo in un attimo, e sorrisi anche io prima di riuscire a realizzare completamente.
«Teo» dissi quasi senza fiato, mentre il ragazzo più bello del mondo mi si avvicinava e mi stringeva a sé in uno di quegli abbracci che mi erano mancati tanto.
«Ciao, Ceciu» mi sussurrò, prima di iniziare a lasciarmi una serie di baci tra i capelli e sulla fronte e sulle guance.
«Cosa ci fai qui?» gli chiesi confusa, guardandolo dritto negli occhi.
«Era troppo che non ti vedevo, e anche se stasera devo ripartire perché domani ho gli allenamenti sono voluto passare a salutarti» mi rispose Matteo lasciandomi l'ennesimo bacio in fronte «Mi sei mancata tantissimo» mi sussurrò poi, stringendomi ancora sé.
«Anche tu» dissi io, affondando la testa nel suo petto e assaporando il suo buonissimo profumo.
«Hai addosso la mia felpa?» mi chiese Matteo dopo un po', guardandomi con le sopracciglia aggrottate.
Io feci un sorrisetto innocente.
«Mi mancava il tuo profumo, e questa è l'unica cosa che mi permette di sentirlo quando sei lontano» risposi poi.
Matteo sorrise.
«È per questo che te l'ho lasciata» disse, prima di fiondarsi sulle mie labbra con passione.
Quanto mi erano mancati i suoi baci!
Spazio autrice:
Siamo a metà!!! Le cose si fanno piccanti e più serie... siete pronti a sapere cosa succederà?
Intanto grazie mille per le stelline e le letture. Abbiamo superato le 3k!!! ❤🤍❤🤍❤🤍
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