TINY FOOTBALL FAN
Che bello vedere mio fratello giocare insieme a Ginevra!
Da quando è nata è letteralmente tornato bambino. Infatti non ci pensa mai due volte prima di mettersi a giocare con lei, e sono sicura che farebbe di tutto per farla ridere.
Quanto voglio bene al mio Filippo!
E quanto mi fa ridere quando fa delle facce divertenti per far ridere Ginevra!
Esattamente come stava facendo in quel momento, in cui eravamo solo noi tre a casa di mio fratello.
Ginevra rideva come una matta a vedere le espressioni di Filippo, e io non ero da meno, lo ammetto.
«Senti ma... quand'è che portiamo la Ginny a vedere una partita di Matteo?» mi chiese a un certo punto mio fratello, voltandosi a guardarmi.
Io lo guardai stranita.
Voleva portare Ginevra allo stadio?
Non era un po' piccola?
«Non si è mai troppo piccoli per lo stadio» rispose Filippo quando glielo chiesi.
«Dubito di questa cosa» dissi io dubbiosa.
Filippo mi fece una smorfia stizzita.
«Comunque Ginevra ha già cinque mesi, è decisamente abbastanza grande per vedere la sua prima partita allo stadio» ricominciò Filippo, difendendo la sua tesi «Soprattutto perché andremmo a vedere giocare il suo papà, non 22 sconosciuti» aggiunse con aria ovvia.
Io a quel punto sospirai.
Non aveva tutti i torti in effetti, e non nascondo che anche a me sarebbe piaciuto portare Ginevra allo stadio.
«Ma adesso fa freddo» feci notare però a Filippo «Non sarebbe meglio aspettare la bella stagione?» chiesi «Almeno aprile» aggiunsi.
Era già inizio novembre, forse faceva troppo freddo per portare allo stadio una bambina di 6 mesi.
Filippo mi guardò con un sopracciglio alzato.
«Vuoi dirmi che in tribuna VIP fa freddo?» mi chiese «Perché sono più che sicuro che se chiediamo una stufetta ce la forniscono senza battere ciglio» disse «Soprattutto visto che voi siete la moglie e la figlia di Pessina» aggiunse.
«Ma chi ha detto che andiamo in tribuna VIP?» gli chiesi io stranita.
«Beh, dove vuoi andare? In curva?» mi chiese lui in risposta.
Io lo guardai male e sbuffai.
Perché doveva sempre fare battute fastidiose quando si parlava di qualcosa di serio?
Lo stadio non è mica solo fatto dalla tribuna VIP e dalla curva degli Ultras!
«Se la tribuna VIP la paghi tu...» dissi allora io alzando le spalle con noncuranza.
Mi meritai un'occhiataccia da Filippo.
«Non sono io che ho sposato un calciatore» mi fece notare.
Io gli feci la linguaccia, che Filippo ricambiò.
Potevamo anche avere 26 anni, ma restavamo comunque due gemelli a cui piaceva darsi fastidio.
«Va beh, comunque ne parlo con Teo e ti faccio sapere dai» gli dissi finalmente, dandogli la minima soddisfazione di poter ricevere un sì.
Filippo si illuminò, prima di girarsi di nuovo verso Ginevra e iniziare a dirle «Hai capito, G? Andiamo allo stadio a vedere papà!» con voce tenera.
Sì, "G", perché lui aveva deciso di chiamarla così, cosa che io trovavo molto carina.
«Non è ancora un sì» gli feci notare io.
«Lo sarà» disse Filippo annuendo.
Io sospirai.
Convinto lui.
~~~
Comunque, quella sera arrivò il momento di porre la questione a Matteo, per avere un parere in più e chiedergli cosa ne pensasse.
A me infondo l'idea piaceva, ma non ero ancora del tutto convinta. Sapevo però che se Matteo fosse stato d'accordo mi sarei fatta convincere anche io, e nel profondo del mio cuore speravo che lui dicesse di sì, perché mi sarebbe dispiaciuto spegnere l'entusiasmo a Filippo.
«È qualche giorno che ci penso anche io in realtà, e l'idea mi piace» iniziò a dire Matteo dopo che introdussi l'argomento «È vero che la Ginny è piccola, però non è appena nata, ed è anche una bambina tranquilla» continuò «Tra l'altro non fa granché freddo allo stadio in queste sere» disse.
«Non fa freddo per te che corri per tutto il campo. A stare ferme in tribuna si congela in inverno» gli feci notare io.
«Vero, ma non fa ancora freddo da congelare, credimi» disse Matteo.
Io rimasi in silenzio.
Forse gli credevo, anche perché sicuramente ne sapeva più di me che ormai facevo fatica a uscire la sera, causa Ginevra.
«Comunque, io ti direi che per me non ci sono problemi a portare la Ginny allo stadio» ricominciò Matteo «Basta prendere i biglietti in tribuna VIP così se dovesse fare eccessivamente freddo o se dovessi avere bisogno di qualcosa puoi andare nella parte al chiuso» continuò, alzando leggermente le spalle.
Io a quel punto sospirai.
In effetti andare in tribuna VIP sarebbe stato comodo, e non sarebbe stato troppo un problema avere una bambina di cinque mesi appresso.
«Ti ho convinta, amore?» mi chiese Matteo con un sorrisetto furbo, sporgendosi verso di me.
Scappò un sorrisetto anche a me.
«Mi hai convinta» confermai «Ma non prenderti troppi meriti, perché già l'idea mi allettava» lo spensi però poi.
Matteo fece una risatina e alzò le mani in segno di resa, prima di sporgersi ancora di più fino a posare le labbra sulle mie e iniziare a baciarmi delicatamente.
Quanto mi piacevano i suoi baci!
~~~
«Ginny, ma non sei emozionata?! Siamo allo stadio!»
No, non ero stata io a esclamare una cosa del genere, era ovviamente stato Filippo, che, una volta preso posto sui nostri seggiolini al U Power Stadium, aveva preso Ginevra dalle mie braccia e le aveva fatto questa domanda. Poi l'aveva presa da sotto le ascelle per farle fare un giro panoramico dello stadio, prima di rimettersela di nuovo sulle gambe e guardarla con un sorriso a trentadue.
Ovvio che Ginevra non era così entusiasta come lui, perché probabilmente non stava capendo molto, e a giudicare dalla sua faccia si stava anche chiedendo come mai quel matto di suo zio fosse così emozionato.
Vi assicuro che sembrava che fosse la prima volta allo stadio per Filippo invece che per Ginevra.
«Ceci, ci fai una foto?» mi chiese in quel momento mio fratello, alzandosi dal seggiolino e avvicinandosi alla balaustra per farsi scattare una foto.
«Sì, ma tieni Ginevra coperta che fa freddo» gli risposi, sistemando la coperta addosso a Ginevra, in modo che la coprisse bene.
Poi presi il cellulare e scattai un paio di foto.
«Ma guarda come siamo belli!» esclamò Filippo quando gliele feci vedere «Mandamele che una la metto su insta» aggiunse.
Io feci come aveva detto, e poco dopo venni taggata in una storia proprio di mio fratello, che ripostai.
Modestamente, gli avevo fatto proprio una bella foto.
«Fillo, ricambi il favore?» chiesi a Filippo, porgendogli il mio cellulare.
Lui mi guardò stranito per un attimo, poi capì, e allora mi lasciò Ginevra e prese invece il mio cellulare.
«Scusa?! A me hai detto di tenerla al caldo e ora tu le togli proprio la coperta?!» mi chiese però stizzito, prima di poter anche solo pensare di scattare una foto.
In effetti io, prima di avvicinarmi alla transenna, avevo lasciato sul mio seggiolino la coperta che aveva addosso Ginevra. Però in compenso le avevo tirato su il cappuccio della tutina teddy che le avevo messo.
«Non si ammala nel lasso di tempo in cui scatti due foto» feci notare a Filippo.
«Spero che succeda invece, così ti sentirai in colpa» disse lui offeso.
«È meglio per te che invece non si ammali, perché probabilmente deciderei di non portarla allo stadio fino a che non fa almeno 10 anni» lo ammonii io «E muoviti a scattare, altrimenti si ammala davvero» aggiunsi poi.
Filippo spalancò per un attimo gli occhi, prima di iniziare a scattare.
Quando tornai seduta accanto a lui pochi secondi dopo avevo ben quattro foto, tra cui ne scelsi una da mettere nelle storie.
Poco dopo aver postato i ragazzi entrarono in campo per il riscaldamento, e la prima cosa che fece Matteo fu alzare lo sguardo verso la tribuna VIP per salutarci.
Io gli feci un sorriso smagliante, poi cercai di indicarlo a Ginevra, che però era troppo spaesata per vederlo. Così le presi la manina e salutai Matteo, che poi ci mandò un bacio.
In quel momento mi vibrò il cellulare, e mi accorsi di una risposta alla storia da parte di Benedetta.
🥺🥰
La porti anche contro la Juve? 🥺
Vediamo come va oggi
Stiamo ancora sperimentando🤞🏻
Ma lei è brava
Andrà tutto alla grande 🥰
😘❤
«Posso tenerla io in braccio?» mi chiese in quel momento Filippo, guardandomi con occhioni imploranti.
«Basta che non la fai volare alla prima occasione sbagliata per l'Atalanta» risposi io seria.
«Ma dai, Ceci! Ti sembra?!» esclamò Filippo quasi scocciato, prima di prendere Ginevra tra le braccia senza ascoltare più storie.
~~~
Comunque sì, andò tutto più che bene.
Ginevra si lamentò solo un paio di volte, ma bastarono prima il biberon e poi una passeggiata su e giù dai gradini per calmarla.
A un certo punto si addormentò anche, svegliandosi a metà secondo tempo, e lasciandomi a chiedermi come avesse fatto a dormire con tutto quel casino.
Tra l'altro per fortuna non faceva freddo, ed era davvero una serata piacevole.
Sì, purtroppo prima di salutare Filippo dovetti ammettere che aveva fatto bene a convincermi, dovendomi anche subire la sua faccia fiera da "Te l'avevo detto".
Che fastidio dargli soddisfazioni!
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