THE BEST DAD EVER

19 marzo 2027.

Festa del papà.

La prima festa del papà per Matteo, che aveva sognato per anni di festeggiare.

Mi ricordavo come fosse successo il giorno prima che da qualche anno, tutti i 19 marzo, Matteo ripeteva che sarebbe stato bellissimo avere un bambino da cui ricevere un'infinità di baci il giorno della festa del papà.

Anzi, scusate, una bambina.

Beh, quell'anno aveva la sua princiPessina, e anche se era ancora troppo piccola per capire il significato di quel giorno, aveva imparato a dare quell'infinità di baci che tanto voleva Matteo. In realtà sbausciava solamente la guancia, ma quelli erano i suoi baci per ora, e a noi piacevano più di mille baci veri.

Tra l'altro, essendo la prima festa del papà di Matteo, avevo deciso di fargli una sorpresa, quindi quella mattina, sapendo che lui non aveva gli allenamenti, mi svegliai prima di lui, mi alzai con cautela dal letto e mi diressi in camera di Ginevra. Sapevo che si sarebbe svegliata da lì a pochi minuti, e in realtà quando mi sporsi sul suo lettino per guardarla mi accorsi che aveva già gli occhi ben aperti.

«Ciao, amore della mamma» dissi a bassa voce, facendole un sorriso.

Mi fece un sorriso sdentato anche lei, agitando un po' braccia e gambe e facendo un urletto.

«Siamo già attive vedo» dissi mentre la prendevo in braccio, prima di lasciarle un bacio sulla guancia «Allora che ne dici se facciamo una sorpresa al papà?» le chiesi retoricamente.

Lei si agitò di nuovo e fece un altro verso mentre sorrideva.

«La vuoi fare la sorpresa al papà» dissi io annuendo e sorridendo.

Poi feci una risatina, sistemai i pochi capelli che Ginevra aveva in testa e tornai nella nostra camera.

Matteo stava ancora dormendo, lo si capiva dal respiro pesante, ma avrebbe dormito ancora per poco.

Infatti raggiunsi il letto con Ginevra in braccio, poi le presi una manina e la portai sulla spalla di Matteo.

«Papà» iniziai a chiamare a voce bassa «Papà» chiamai ancora, facendo toccare di nuovo a Ginevra la spalla di Matteo.

In quel momento lei fece un urletto, senza il quale probabilmente Matteo non si sarebbe svegliato.

Dopo quello però lo sentii muoversi nel letto, fino a girarsi nella nostra direzione e aprire poi lentamente gli occhi. Quando li puntò su di noi fece un sorriso ancora assonnato e sbiascicò un debole «Buongiorno» con voce roca.

«Buona festa del papà» dissi allora io, ricambiando il sorriso.

Quello di Matteo si trasformò in un'espressione confusa, prima che spalancasse gli occhi e tornasse a sorridere.

«Siamo venute a svegliare il papà migliore del mondo per fare festa insieme» dissi ancora io.

Matteo fece una risatina, poi si mise a sedere sul letto appoggiando la schiena alla testiera e prese Ginevra dalle mie braccia.

«Ma quanto sei bella tu di prima mattina?» le chiese, lasciandole poi un bacio sulla guancia.

«Gliela diamo un'infinità di baci al papà migliore del mondo?» chiesi io a Ginevra, facendole un po' di solletico sulla pancina.

Matteo a quel punto si voltò verso di me quasi incredulo.

«Un'infinità di baci» ripeté con un fil di voce.

Io incastrai i miei occhi nei suoi e gli feci un sorriso tenero.

«Sì, proprio come piace a te» dissi.

Matteo sorrise di nuovo, prima di sprogersi a lasciarmi un bacio in fronte e poi lasciare che Ginevra lo riempisse dei suoi umidi baci. Subito dopo iniziò a farle fare l'aeroplano, gioco che la faceva ridere come una matta.

La sua risata attirò l'attenzione di Simba e Nala, che in un attimo erano corsi nella nostra camera ed erano saltati sul letto, accoccolandosi vicino a noi per godersi anche loro la risata della nostra bellissima bambina.

Io invece mi presi un attimo per guardare i miei amori con un sorriso tenero, mentre pensavo che non potevo essere più felice di così.

~~~

No, ovvio che le coccole per quel giorno non erano finite, si erano semplicemente interrotte per la colazione e per permettermi di sistemare un po' casa mentre Matteo lavava e cambiava Ginevra, e poi erano ricominciate sul divano.

«È la festa del papà più bella che potessi immaginare» disse a un certo punto Matteo, accarezzando delicatamente la testa a Ginevra, che era sdraiata a pancia in giù sul suo petto.

Io invece ero al suo fianco, con la testa appoggiata alla sua spalla e un braccio intrecciato al suo.

«Tutto è mille volte più bello di come ce lo potessimo anche solo immaginare con lei» dissi io, allungando una mano per accarezzare una guancia a Ginevra.

Lei fece un urletto e poi mi fece un sorriso sdentato.

«Ma quanto sei bella?» le chiese Matteo retoricamente, facendola sorridere di nuovo.

Era la bambina più bella del mondo!

O almeno lo era per noi.

«Ci canti qualcosa?» mi chiese in quel momento Matteo, girando leggermente il viso per guardarmi.

Io incontrai i suoi bellissimi occhi color cioccolato e annuii leggermente.

«🎶E ti guarderò come se fossi un dipinto di Salvador Dalì🎶» iniziai a cantare poi «🎶Nei tuoi occhi ho visto i girasoli di Van Gogh, e ti ho sentita più vicina per un attimo. Ho dato tutto ciò che avevo fino a perderlo. Il nostro amore come arte in ogni secolo. E le tue labbra come fiori di Monet, il tuo profumo è il mistero di Stonehenge🎶» continuai.

Vidi Matteo sorridere.

«Perché quando ti chiedo di cantare qualcosa a Ginevra canti proprio questa canzone?» mi chiese curioso.

Io alzai lo sguardo su di lui e lo passai sul suo profilo.

«Perché è la nostra canzone» risposi «E perché negli occhi della Ginny, come nei tuoi, vedo ogni giorno i "Girasoli" di Van Gogh, e ne rimango sempre più incantata» aggiunsi.

Matteo mi guardò sorpreso, prima di fare un sorrisetto stupido.

«Non hai la minima idea di quanto vi amo» disse in un sussurro, prima di lasciarmi un bacio in fronte «E vi amo talmente tanto che è ora di giocare un po' insieme!» esclamò poi, alzandosi a sedere sul divano con uno scatto «Vero, Ginny?» chiese poi a Ginevra, alzandola con le braccia sopra la sua testa.

Iniziò a farle il solletico con la testa, facendola ridere come una matta, e facendo ridere di conseguenza anche me.

Quanto erano belli!

Talmente tanto belli che non riuscii a non fargli un video da postare nelle storie di instagram.

Spero che Ginevra non avesse appena mangiato 😅

Mi scrisse Loca in risposta.

Eventualmente, se ha vomitato in testa al Pess e tu gli hai fatto il video, vorrei averlo per sputtanarlo per il resto della vita 😏😆

Ma quanto era stupido!

Niente vomito in testa a Teo, mi dispiace
Sai quanto ci tiene ai suoi capelli, quindi non farebbe mai una cosa del genere con la Ginny sapendo che ha appena mangiato 😅

😅😅😅

«Ceciu? Vieni a giocare con noi o no?» mi chiese in quel momento Matteo, che intanto si era seduto a terra con Ginevra, pronto a giocare con lei.

«Arrivo» dissi io «Stavo spegnendo l'entusiasmo di Loca, che sperava di avere un video della Ginny che ti vomita in testa mentre fate l'aeroplano» dissi divertita, sedendomi poi per terra con loro.

Matteo mi guardò stranito.

«Non è successo» disse.

«Lo so» dissi io «Ma sai che Loca spera sempre di avere qualcosa per prenderti in giro per sempre» gli ricordai.

Matteo scosse la testa divertito.

«È sempre il solito» disse «Farebbe di tutto per sputtanarmi a vita» continuò.

«Ha usato queste stesse esatte parole in effetti» notai divertita «D'altronde, è amico tuo» dissi poi alzando le mani, quasi come a dissociarmi dalla questione.

«Guarda che ormai è amico anche tuo» mi fece notare Matteo.

Io allora feci un sorrisetto.

«Lo so, e direi che non possiamo lamentarci di avere un amico così» ammisi.

«Confermo» disse Matteo annuendo.

Ci furono attimi di silenzio, prima che Matteo dicesse «Se ci sentisse ora direbbe che gli è venuta una carie ai denti«.

Scoppiai a ridere.

Aveva ragione, ma poi gli feci anche notare che probabilmente avrebbe anche assunto un'aria fiera e se la sarebbe tirata fino a quando fosse stato il momento di salutarci.

Toccò a Matteo scoppiare a ridere.

Conoscevamo troppo bene Loca!

Proprio in quel momento, mentre Matteo porgeva un cubotto di plastica a Ginevra, lei si lasciò scappare un piccolo rigurgito che finì esattamente sulla mano di Matteo.

Non era la prima volta che succedeva, e quello era niente in confronto a una delle prime vomitate di Ginevra, fatta esattamente sulla maglietta preferita di Matteo. Però in quel momento la cosa ci fece scoppiare a ridere, mentre Matteo mi concedeva di fare una foto e mandarla a Loca.

Meravigliaaa! 🤣🤣🤣

Mi rispose lui, facendo ridere di nuovo sia me che Matteo.

Quanto era stupido!

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