ROMANTIC LUNCH... MAYBE

Ti va se domani andiamo a pranzo fuori?

Questo messaggio mi era arrivato da Matteo un pomeriggio.

Io ero appena tornata a casa dopo aver portato a spasso Nala e Simba, lui in teoria era agli allenamenti.

Ma non ti stai allenando?

E dai Ceciu!
Ti propongo un pranzo romantico e tu ti chiedi se mi sto allenando o meno?! 😒

Era per farti notare che, visto che stiamo facendo piani per domani, potevi anche chiedermelo quando torni a casa stasera

🙄🙄🙄
Devo prenotare, ho bisogno di una risposta adesso

Ma domani non ti alleni?

No, tutti liberi 🥰😊

A okkk

Comunque...
Hai detto pranzo romantico? 😏

Sì, a quattro però. Con Zappa e la Cami

Non è più un pranzo romantico così Teo 😒😒😒

Va beh, è una pranzo fuori 😇

Sospirai.

Non erano Zappacosta e la sua ragazza il problema, mi stavano simpaticissimi e avevamo passato serate bellissime insieme. Però avevo davvero voglia di un pranzo romantico solo io e Matteo.

Ti assicuro che quando torniamo dal ristorante ti faccio vivere la serata più romantica della tua vita 😏🤍

😧😧😧

Non mettere quella faccina, so che ti ho incuriosita 😊

Vedremo
Comunque va bene
A dopo 🤍🤍

Ti amo koala del mio cuore 🐨🤍

Anche io orsacchiotto coccoloso ️🐻‍❄️🤍

~~~

E quindi sì, il giorno dopo io e Matteo eravamo usciti a pranzo con Zappacosta e Camilla.

Eravamo andati in un ristorante di Bergamo che non conoscevo, proposto proprio da Zappacosta. Era particolare, però si mangiava davvero bene e tutto sommato anche l'ambiente era carino.
Fuori c'era un bellissimo giardino che ammirammo un po' prima di sederci, e dove mi scapparono anche un paio di foto a Matteo da postare su instagram.

«Pess, i cani ti hanno mangiato il maglione» disse Zappacosta a Matteo, appena arrivammo nel ristorante e prendemmo posto al tavolo.

Scoppiammo tutti a ridere.

Non aveva tutti i torti.

Insomma, non che il maglione di Matteo fosse stato veramente mangiato da Nala e Simba, ma aveva effettivamente dei buchi che lo facevano sembrare mangiucchiato.

Ma sapete, è la moda di adesso (frase da vecchia, scusate).

«Certe volte sono incontrollabili» disse Matteo ironicamente, facendoci ridere di nuovo.

«Vero, però lui lo mette lo stesso perché lo ha pagato un occhio della testa» confermai io sempre ironica, ma neanche troppo.

Quel maglione era costato veramente tanto.

Sì, molti soldi spesi per un maglione coi buchi.

«L'ho pagato io, non tu. E comunque posso permettermi di pagare tanto per un maglione» mi fece notare Matteo stizzito.

«Puoi permetterti anche di essere modesto a volte sai?» gli chiesi io con rimprovero, alzando un sopracciglio.

Zappacosta e Camilla fecero ancora una risatina, mentre Matteo faceva un sorrisetto innocente.

Faceva sempre così quando sapeva di avere torto.

Io ridussi gli occhi a fessura, prima di sospirare e scuotere leggermente la testa per lasciar perdere.

«Ma poi, tu ti sei comprata, anzi io ti ho comprato, un cappotto costosissimo l'altro giorno. Cosa fai la ramanzina a me?» mi chiese però in quel momento Matteo con aria di sfida.

Io lo guardai male di nuovo.

«Se parli di questo, è il cappotto più bello e caldo che io abbia mai avuto in tutta la mia vita» dissi, indicando il cappotto che in quel momento avevo accanto a me sul divanetto «E per lo meno non è bucato» aggiunsi.

Matteo mi guardò con gli occhi ridotti a fessura.

«Non ancora» disse.

Io lo guardai confusa, ma per fortuna in quel momento Camilla mi distrasse.

«Ma che bel colore che ha! Dove l'hai preso?» mi chiese, riferendosi al cappotto.

«Luisa Spagnoli» risposi io «È per quello che è costato tanto. Però ti assicuro che tiene un caldo esagerato» spiegai.

«Avevo anche io un cappotto più o meno di quel colore, ed era costato parecchio. Mi piaceva un sacco, solo che qualcuno ci ha fatto cadere sopra della vernice per pareti» disse Camilla, guardando male il suo ragazzo sull'ultima frase.

Lui storse un po' la bocca con aria colpevole.

«Beh, non è del tutto colpa mia però. Sapevi che stavo imbiancando, potevi evitare di lasciare in giro il cappotto da centinaia di euro» disse però poi con un goccio di rimprovero nella voce.

Camilla lo guardò con le sopracciglia alzate.

«Per una volta che ho lasciato in giro una cosa io» si lamentò sbuffando.

«Che bello sapere che non siamo gli unici a litigare per l'ordine in casa» dissi io leggermente divertita.

«Nel nostro caso però sei tu a lasciare sempre in giro le cose» mi fece notare Matteo alzando le sopracciglia.

Io sospirai.

«Lo ammetto, sono disordinata» ammisi io rassegnata «Ma sono fatta così» aggiunsi alzando le spalle con innocenza.

«E io ti amo così» disse Matteo facendomi un sorriso tenero, prima di sporgersi a lasciarmi un bacio a fior di labbra.

Sorrisi anche io, prima di portare le labbra sulla guancia di Matteo e dargli un leggero morso facendolo ridere.

Proprio in quel momento Camilla ci fece una bellissima foto che postai nelle storie di instagram.

Comunque no, il pranzo non era stato l'emblema del romanticismo, eravamo in troppi perché lo fosse, ma, come mi aspettavo, era stato divertente, cosa che dissi anche a Matteo mentre tornavamo a casa.

Come ho detto prima eravamo a Bergamo, quindi io e Matteo avevamo un bel viaggio in macchina da fare per tornare a casa. C'era tempo di parlare insomma.

«Ma quando mai qualcosa con me non è bello?» mi chiese Matteo tirandosela.

Io lo guardai male.

«Di nuovo molto modesto devo dire» dissi.

Matteo fece una risatina.

«Sto solo ripetendo quello che dici sempre tu» si difese poi alzando le spalle con aria innocente.

«Beh, allora non ti dico più nulla» dissi io secca.

Matteo mi lanciò uno sguardo fugace con un sorrisetto tenero.

«Non ci credo» disse «Ti conosco troppo bene, e so che non sei in grado di tenerti dentro quello che pensi» aggiunse.

Io lo guardai di nuovo male.

Aveva ragione purtroppo per me, ma ero pronta a smentirlo.

«Vedremo» dissi infatti con aria di sfida.

Poi alzai il volume della radio ed entrai nel mio silenzio.

Purtroppo per me però, dopo pochi minuti dalla playlist di Spotify partì "Black and White" di Niall Horan, e non riuscii a trattenere un commento.

«Bella questa canzone!» esclamai facendo un sorrisetto.

Matteo mi guardò divertito, prima di scoppiare a ridere.

«Che bella che sei quando provi a non cedere senza risultato» disse tra le risate.

Io allora mi morsi il labbro e gli feci la linguaccia, prima di iniziare a cantare a squarciagola quella bellissima canzone romantica.

~~~

«Comunque a me era stata proposta una serata romantica» feci notare a Matteo quella sera, quando fu ora di andare a letto.

Ero in bagno a struccarmi mentre Matteo era già in camera, e mi era tornata in mente la promessa che mi aveva fatto il giorno prima il mio ragazzo.

«Se vieni in camera avrai la tua sorpresa» sentii dire dalla camera da letto.

Io aggrottai le sopracciglia confusa, poi finii in fretta di struccarmi e mi diressi verso la camera.

«Matteo Pessina! Sei proprio un pervertito!» esclamai quando puntai gli occhi sul mio ragazzo.

Era sdraiato nel letto a pancia in su, con niente, e dico niente, addosso, e con solo il lenzuolo a coprirgli il basso ventre.

«Non fare finta che non ti piaccia» mi disse Matteo con un sorrisetto ammiccante.

Ovvio che mi piaceva!

A chi non piacerebbe un corpo scolpito come quello di Matteo in bella vista?

«È che quando dicevo "romantico" pensavo ad altro sinceramente» dissi io «Oltre al fare l'amore, ovvio» precisai.

Matteo si lasciò scappare una risatina, poi però riassunse l'espressione ammiccante che aveva in precedenza.

«Se vuoi del vino ho anche quello» disse, allungando la mano verso il dietro del comodino, da cui tirò fuori una bottiglia di vino e due calici.

Io lo guardai sorpresa e divertita, ma non volevo cedere così in fretta.

«Siamo a buon punto, ma continuo a pensare che il fatto che tu sia già nudo rovina tutto» dissi infatti arricciando leggermente il naso «È tutto più romantico se dobbiamo spogliarci a vicenda per fare l'amore» spiegai.

«Guarda che tu hai addosso solo una camicia da notte» mi fece notare Matteo.

«E le mutande» lo corressi io.

«Va beh, una camicia da notte e le mutande. Sfilo tutto in un colpo solo» disse.

A quel punto toccò a me fare una risatina.

«Cosa ridi? Non ci credi?» mi chiese Matteo «Vuoi vedere?» chiese ancora con aria ammiccante.

Io lo guardai con aria furba.

«Vediamo» dissi poi con aria di sfida.

Matteo fece un sorrisetto ammiccante, prima di alzarsi dal letto per avvicinarsi a me.

Inutile dire cosa successe dopo, credo sia chiaro.

L'unica cosa importante da sapere è che no, Matteo non mi sfilò camicia da notte e mutande in un colpo solo. Ma anche due non furono poi così male.

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