PROUD, PROUD, PROUD
22 ottobre 2023.
Era un giorno speciale, molto speciale.
Un giorno talmente tanto speciale che era di quelli che metteva ansia e adrenalina nello stesso momento.
Quell'estate avevo finito il terzo anno di università, quindi sì, era arrivato il momento della mia laurea triennale in scienze dei beni culturali.
Avevo già consegnato la tesi, ma dovevo anche discuterla, quindi l'ansia era doppia se non tripla.
«Ceciu, tranquilla. Sai tutto, sei sempre stata brava, non c'è bisogno di avere ansia» mi aveva detto Matteo la sera prima, quando avevo avuto l'ennesima crisi d'ansia in quelle ultime tre settimane.
I suoi occhi erano tranquilli e teneri come sempre, cosa che mi tranquillizzò leggermente, ma sicuramente non abbastanza.
Quella notte infatti non avevo dormito quasi per niente, perché continuavo a pensare a quello che sarei andata a fare il pomeriggio dopo e cercavo di ripetere le parti più importanti della tesi.
«Non hai dormito vero?» mi chiese Matteo quella mattina, quando lo raggiunsi in cucina dove stava preparando la colazione.
Io scossi la testa.
Matteo sospirò.
«Almeno adesso rilassati però, non ti fa bene stare così in ansia» mi suggerì «E soprattutto niente studio» aggiunse con fare ammonitore.
«Ma...» provai a protestare io.
«No, Ceciu. Non serve a niente studiare adesso, ormai quello che sai sai, e io sono sicuro che sai tutto e sarai perfetta» mi bloccò lui deciso ma facendomi un sorrisetto tenero sul finale.
Abbozzai un sorrisetto anche io, poi sospirai e seguii il consiglio di Matteo, quindi lasciai i libri e la tesi dove erano, decisa a concentrarmi su un po' di skincare per rilassarmi.
No, questa volta non misi una maschera difficile da togliere, feci tutto con estrema attenzione.
Non potevo rovinarmi la giornata per niente al mondo.
Quando fu ora mi preparai con trucco e vestiti, presi tutto quello che mi serviva e uscii di casa con Matteo per salire in macchina diretti all'università.
Arrivammo abbastanza presto come al solito, quindi, quando Matteo parcheggiò, restammo in macchina ancora qualche minuto.
A un certo punto Matteo allungò una mano per posarla sulla mia coscia e si girò a guardarmi negli occhi.
«Io credo in te, Ceciu, sono convinto che spaccherai il culo a tutti là dentro» iniziò a dire «Ma, qualsiasi cosa dovesse succedere, ricordati chi sei e che hai intorno un sacco di gente che ti ama e ti vuole bene lo stesso» continuò «Entra e sorridi, conquisterai tutti» concluse.
Non aveva staccato un attimo gli occhi dai miei, e avere quelli iridi color cioccolato così incastonate nelle mie mi aveva dato una forza che non pensavo di poter avere.
Abbozzai un sorriso.
«Ti amo» dissi quasi in un sussurro.
«Anche io ti amo, Ceciu» disse Matteo.
Poi si sporse per un bacio, prima di scendere finalmente dalla macchina ed entrare in università.
Presi un bel respiro prima di farlo però.
"È il tuo momento, Cecilia" mi dissi "È il primo passo importante per realizzare il tuo sogno, vai lì dentro e spacca il culo a tutti come ha detto Teo".
Presi un altro respiro, lanciai un ultimo sguardo ai bellissimi occhi di Matteo e poi entrai.
Ero pronta.
~~~
«Ma quanto cazzo sei forte, Ceci?! Quanto?!»
Questo urlò mio fratello appena uscimmo nel cortile dell'università, dopo la mia discussione e dopo aver ricevuto il voto.
«Ho una gemella da centodieci e lode! Ho una gemella da centodieci e lode!» urlò ancora, prendendomi in braccio per farmi fare un giro.
Io scoppiai a ridere, felice quanto lui del traguardo a cui ero arrivata, grazie anche a Filippo stesso.
«Vuoi incoronarmi tu?» gli chiesi, quando mia madre si avvicinò con la corona d'alloro e bacche rosse.
«No, non vorrei mai togliere l'onore a papà» si tirò pero indietro Filippo, alzando le mani e guardando nostro padre con un sorrisetto furbo.
Puntai anche io gli occhi sul mio papà, e mi accorsi che era commosso come non lo avevo mai visto. Quando prese la corona dalle mani di mia madre e me la posò in testa poi, vidi proprio i suoi occhi diventare più lucidi di quanto già non fossero, mentre un sorriso anche più grande gli illuminava il volto.
Sorrisi anche io e poi abbracciai il mio papà, felice di averlo accanto a me in un momento del genere.
Esattamente come ero felice di avere accanto tutti i miei amici, pronti a gioire con me per quel traguardo.
«Leggi i ringraziamenti!» mi urlò Stefano, prima che potessi stappare lo spumante.
Io allora aprii la tesi sulla penultima pagina, poi presi un bel respiro prima di leggere.
«Alla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuta in tutto e ha alimentato i miei sogni con gioia. A Matteo, che ha sopportato le mie crisi e c'è sempre stato quando avevo bisogno di essere consolata. E infine a te, nonno, che mi hai insegnato quanto sia importante studiare e seguire i propri sogni, e che sono sicura sei lassù a guardarmi con uno di quei sorrisi che ti illuminavano il volto. Spero di averti reso fiero di me» lessi.
Poi alzai per un istante gli occhi al cielo, come a salutare l'unico nonno che non era potuto essere lì con me in quel momento, e feci un mezzo sorriso.
Era lì, lo sentivo.
Dai miei amici partirono gli applausi, mentre io tornavo ad abbassare gli occhi su di loro e facevo l'ennesimo sorriso nel giro di pochi minuti.
Quanto li amavo!
E quanto amavo il mio Matteo, che si era appena avvicinato e si stava giusto fiondando sulle mie labbra per un bacio.
Bacio che io ricambiai con passione, cercando di ringraziarlo il più possibile, perché le parole non erano abbastanza.
«Sì, anche basta che vogliamo bere!» ci rimproverò Filippo.
Mi staccai da Matteo per guardarlo male, mentre mio padre gli tirava uno scappellotto di rimprovero.
Comunque, Filippo aveva ragione, era ora di bere, così presi lo spumante e mi preparai a stapparlo. Poi lo versai a tutti e feci qualche foto, pronta per essere postata su instagram.
Infatti ci volle un attimo per ricevere una notifica di tag nelle storie di mio fratello.
«Ma che bella la foto con papà!» esclamai quasi commossa.
Era stato colto l'esatto momento in cui ci guardavamo negli occhi mentre lui mi metteva la corona in testa. Era una foto piena di tenerezza e intimità, che spiegava perfettamente il rapporto che avevo con il mio papà.
«La mia migliore amica è laureata!» esclamò in quel momento Francesca, correndomi incontro e stringendomi a sé con foga «Che bello, Ceci! Sei meravigliosa!» esclamò ancora.
Io sorrisi.
«Tu lo sei, Fra» dissi poi «Nella famiglia che ho citato nei ringraziamenti sei inclusa anche tu, perché lo sai che sei come una sorella per me. Senza di te ora non sarei qui con il mio centodieci e lode» continuai.
Francesca sorrise di nuovo.
Quanto era bella!
Mi strinse ancora a sé, prima di fare una foto con la sua polaroid, che finì nelle sue storie di instagram.
Esattamente come finì nelle storie di Matteo una delle foto che Vera ci aveva fatto mentre ci baciavamo.
«Ti amo, ti amo, ti amo» dissi a Matteo dopo aver visto la sua storia.
«Anche io, koala del mio cuore» disse Matteo facendomi ridere «Non sono mai stato così fiero di te, davvero» aggiunse.
Ma cosa avevo fatto per meritarmi un ragazzo del genere?
«Scusate, ce n'è ancora di spumante?» chiese in quel momento una voce decisamente conosciuta.
Mi voltai confusa verso la persona che aveva parlato, e quando puntai gli occhi su di lei e le altre tre che erano arrivate con lei spalancai occhi e bocca.
«Cosa ci fate qui?!» chiesi sorpresa.
«Non potevamo perderci la tua laurea per niente al mondo, Ceci» mi rispose Thessa con un sorriso.
Sì, le quattro persone che erano arrivate erano Thessa, Benni, Loca e Fede, che non avevo la più pallida idea sarebbero arrivati. Non in quel momento almeno.
Li avevo invitati alla festa della sera dopo, ma a quanto pare loro avevano deciso di farmi una sorpresa.
«Vi adoro!» esclamai, correndo incontro alle mie amiche e stringendole a me «Che bello che siete qui!» aggiunsi.
Poi abbracciai anche Loca e Fede, che ero contenta di vedere lì tanto quanto le mie amiche.
«Possiamo avere anche noi una foto con la dottoressa?» chiese Benni.
«Dovete!» esclamai io in risposta, facendo ridere le mie amiche.
Poi mi mettemmo in posa per farci scattare una foto, che Benni postò nelle storie di instagram.
«Centodieci e lode? Sei decisamente la ragazza del Pess» mi disse Loca divertito quando tornai vicino a lui, Fede e Matteo.
Io feci una risatina e gli tirai una manata sul braccio.
Ma quanto era stupido?!
~~~
«Che giornata meravigliosa!» esclamai quella sera, appena mi lanciai sul letto per rilassarmi finalmente.
Sì, ero stanca, ma non ero mai stata così felice nella mia vita e non riuscivo a smettere di sorridere.
«Era la tua giornata, quindi per forza è stata meravigliosa» mi disse Matteo sdraiandosi accanto a me.
Io mi voltai a guardarlo con un sorriso.
«Sei il ragazzo migliore del mondo» dissi.
«E tu sarai la critica dell'arte più bella e brava su questa Terra» disse lui.
Io feci una risatina, poi mi fiondai sulle labbra di Matteo, che ricambiò il bacio.
«Vado in bagno e torno» mi disse dopo un attimo lui, staccandosi e correndo in bagno.
Io nel frattempo misi una storia su instagram in conclusione a quella giornata indimenticabile.
Quando Matteo tornò sul letto accanto a me si fiondò di nuovo sulle mie labbra con passione.
«Che ne dici, concludiamo al meglio questa giornata meravigliosa?» mi chiese con aria ammiccante, staccandosi leggermente.
«Non vedo l'ora» risposi io con un sorrisetto.
Ne fece uno anche Matteo, prima di togliersi la maglietta e poggiare le labbra sul mio collo per baciarlo con delicatezza.
Ora sì che la giornata era davvero perfetta.
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