NEW DOG OLD LIFE

«Andiamo al parco?»

Quello era stato il risveglio che avevo riservato per Matteo quella domenica mattina.

Aveva giocato la sera prima, quindi aveva il giorno libero. Considerando che era una bella giornata e che avevamo due cani da intrattenere, mi sembrava perfetto andare al parco a farli divertire un po' mentre noi ci rilassavamo.

«Buongiorno, Cieciu» disse Matteo strofinandosi gli occhi con aria assonnata e voca roca.

Io feci una risatina.

«Buongiorno, amore mio» dissi poi, sedendomi sul bordo del letto accanto a Matteo e chinandomi su di lui per lasciargli un bacio in fronte.

Io ero già sveglia da almeno una mezz'oretta, per quello ero già così attiva, e infatti avevo anche preparato la colazione.

«Quindi? Andiamo al parco?» chiesi mentre mangiavamo.

Matteo mi guardò con le sopracciglia alzate.

«Sì, sì andiamo al parco» disse quasi spaventato «Perché tutta questa voglia?» mi chiese poi stranito.

«Perché c'è il sole, amore!» esclamai io con un sorriso smagliante.

«C'era il sole anche ieri, ma tu non eri così attiva» mi fece notare Matteo alzando un sopracciglio.

«Perché ieri sapevo di non poter sfruttare il sole al massimo visto che dovevo venire alla tua partita» mi giustificai io.

Matteo mi guardò stranito.

«Non so se te ne sei accorta in tutte queste volte che sei venuta a vedere una mia partita, ma lo stadio è un luogo aperto» mi fece notare con aria ovvia.

«Va beh» dissi io alzando le spalle con innocenza «Muoviti ad alzare dalla sedia quel bel fondoschiena che ti ritrovi che ho voglia di uscire» gli ordinai poi alzandomi.

Passando accanto a Matteo gli tirai una pacca sulla coscia, che lui ricambiò con una pacca sul sedere.

Mi voltai a guardarlo con gli occhi spalancati.

«Te la sei cercata» si giustificò lui con aria ovvia.

Io non trattenni una risata, poi scossi leggermente la testa e andai in bagno a lavarmi e prepararmi.

~~~

Che bello essere sdraiati al parco a rilassarsi!

E che bello essere sdraiati al parco a rilassarsi con accanto i miei più grandi amori!

Sì, Simba e Nala erano poco accanto a noi, perché stavano già giocando e rincorrendosi come dei matti, però era comunque bello sapere di essere al parco con loro, ed era ancora più bello sapere che si stavano divertendo.

«Sono già diventati amici» disse Matteo mentre li guardava giocare insieme.

«I cani non sono schizzinosi come noi umani» gli feci notare io divertita.

«Su Simba avrei qualche dubbio» disse però Matteo, facendo oscillare la testa «Ti ricordi quanto tempo ci ha messo a dare confidenza a Sam?» chiese poi, scuotendo leggermente la testa e facendo una risatina.

Ne feci una anche io.

«Ma sì, ma quello perché è il cane di Loca» dissi poi con aria ovvia.

A quel punto Matteo scoppiò a ridere.

«In effetti» ammise poi, facendo oscillare di nuovo la testa.

Scoppiai a ridere anche io, prima di alzarmi da dove ero sdraiata con tanto di testa appoggiata alla gamba di Matteo, e sedermi accanto a lui.

«Sai, mi è rimasto un dolorino dalla partita di ieri qui al polpaccio sinistro» mi disse Matteo, toccandosi il polpaccio con una mano e facendo una leggera smorfia.

Io invece lo guardai con le sopracciglia aggrottate.

«Ti fa male tanto?» gli chiesi preoccupata.

«Ma no, Ceciu! Altrimenti non camminerei!» rispose lui con aria ovvia «Però un massaggino non mi farebbe sicuramente male» aggiunse, guardandomi con aria implorante.

Io invece lo guardai male.

«Certo! Il polpaccio ti fa male per convenienza, perché hai voglia di farti fare un massaggio da me» dissi con tono sarcastico.

Matteo mi fece un sorrisetto innocente per cui si meritò un'altra occhiataccia.

«Mi fa davvero male però» disse poi in sua difesa.

Io allora sospirai, poi mi avvicinai di più a lui e mi preparai a massaggiare il suo polpaccio.

Lo vidi fare un sorrisetto soddisfatto, mentre si preparava a ricevere il suo massaggio.

«Hai messo i pantaloncini apposta per farti fare un massaggio?» gli chiesi mentre massaggiavo delicatamente il suo polpaccio sinistro.

«No, questo no, Ceciu» rispose Matteo scuotendo la testa «Ho messo i pantaloncini perché fa caldo» aggiunse poi «Anche perché in realtà mi sono accorto poco fa del fastidio che sento al polpaccio» ammise.

Io lo guardai con un sopracciglio alzato.

Non mi sembrava del tutto sincero.

«È da ieri sera che mi fa male, sì, ma non pensavo avrei avuto bisogno di un massaggio da te» iniziò a spiegare Matteo in sua difesa «Poi ho visto quelle tue bellissime manine e mi sono accorto che sarebbero potute essere utili» continuò infatti, facendo un altro sorriso innocente.

«Lo sai cosa possono fare anche queste mani?» gli chiesi io guardandolo male per l'ennesima volta.

«Oh, lo so bene!» esclamò Matteo in risposta, annuendo con aria maliziosa.

«Teo!» esclamai invece io indignata.

Ma che pervertito!

Matteo scoppiò a ridere, mentre io gli tiravo una pacca sul ginocchio per rimproverarlo.

Ma insomma!

Io intendevo che le mie mani potevano tranquillamente smettere di massaggiare il suo polpaccio, non... quell'altra cosa a cui aveva pensato lui!

«Quanto mi piaci quando sei imbarazzata!» esclamò Matteo, che stava ancora ridendo a crepapelle.

«Non sono imbarazzata. Non mi imbarazza più parlare di cose erotiche con te, amore» gli feci notare con aria ovvia «Però non mi sembrava il caso di fare così i pervertiti adesso, in mezzo a un parco per di più» aggiunsi.

Matteo fece una risatina.

«Sei imbarazzata» sentenziò poi annuendo.

«Non sono imbarazzata» ribattei io decisa.

«Allora dimmi che non era ovvio pensare a quello che ho pensato io dopo quello che hai detto tu» mi sfidò Matteo alzando le sopracciglia.

«No che non lo era, perché stavamo parlando di tutt'altra cosa» gli feci notare io con aria ovvia.

Matteo mi guardò scettico.

«Stavamo parlando delle tue bellissime manine, e sappiamo entrambi cosa fai con quelle bellissime manine» disse poi annuendo.

Io lo guardai male un'altra volta, poi decisi di lasciar perdere perché era meglio.

Ma pensa un po' se dovevamo parlare di cose del genere in quel momento, seduti nel bel mezzo del parco di Monza!

Chissà quanta gente ci aveva sentiti!

Come se fossimo due persone che non conosce nessuno tra l'altro!

~~~

Comunque, discorsi pervertiti a parte, dopo qualche ora passata sdraiati su un telo a rilassarci decidemmo di fare una passeggiata per il parco.

La giornata infondo era fresca, quindi perché non passeggiare un po'?

Tra l'altro, essendo ancora nel recinto del parco, decidemmo anche di non legare col guinzaglio Simba e Nala, che tanto erano bravi e non si allontanavano mai troppo.

A un certo punto si fermarono a pochi passi da noi a giocare con un altro cagnolino, e così io e Matteo ne approfittammo per fare una sosta, appoggiati a un muretto.

«Quelli sono dei paparazzi?» mi chiese a un certo punto Matteo in un sussurro.

«Ma dove?» chiesi io confusa.

«Non posso indicare, Ceciu» rispose Matteo «Alla nostra sinistra comunque» aggiunse.

Io mi voltai dove aveva detto Matteo, ma non vidi nulla.

«Ma dove?» chiesi ancora.

«Un po' più a destra di dove stai guardando tu» rispose Matteo «No, più a sinistra» disse poi «Fuochino, fuoco... se non li vedi adesso che bruci nelle fiamme dell'inferno non so quando puoi vederli» aggiunse poi con aria ovvia.

Io non riuscii a non scoppiare a ridere, girandomi poi a guardare Matteo ancora scossa dalle risate.

«Lo sai che sei proprio stupido?» gli chiesi divertita.

Nel frattempo stava ridendo anche Matteo, che evidentemente si era accorto della cagata che aveva appena detto.

Comunque, quando tornammo seri mi girai di nuovo verso il punto dove a quanto pare Matteo aveva visto i paparazzi, e, grazie agli occhiali da sole che non facevano intendere dove stessi guardando precisamente, inizia a cercarli tra la gente che c'era al parco.

Ci misi un po', ma poi individuai due uomini con una macchina fotografica decisamente troppo grande per essere usata come hobby.

«Sembrano paparazzi, sì» dissi a Matteo annuendo.

«Caspita! Sono così famoso che mi fanno pure le foto i paparazzi!» esclamò lui sorpreso, assumendo un'espressione fiera.

Io scoppiai a ridere di nuovo, poi mi spostai dal suo fianco per mettermi tra le sue gambe e appoggiarmi con la schiena al suo petto.

Notai Matteo un po' spaesato da quel mio gesto.

«Diamogli qualcosa di interessante da fotografare» dissi io con aria ovvia «Altrimenti facciamo la foto come a scuola, schierati uno accanto all'altro» continuai con lo stesso tono.

Toccò a Matteo fare una risatina, prima che mi prendesse per la vita e mi stringesse a sé, lasciandomi anche un bacio sulla tempia.

~~~

Amica!
Siete stati paparazzati oggi!

Quei due messaggi mi arrivarono da Francesca quella sera, quando ormai io, Matteo, Nala e Simba eravamo a casa da un po', avevamo cenato e ci stavamo prendendo del tempo di relax spiaggiati sul divano.

Lo sappiamo
E ci siamo messi in posa apposta 🙃

Ma che stupidi!

Lo avresti fatto anche tu Fra 😒

😇😇😇

😅😅😅
Va beh, le foto le hai?

Perché tu no?

Eh no

Ti sei messa in posa e poi non hai le foto?! 😒

Sapevo di poter contare sulla mia bestie per trovarle 😁

🎻🎻🎻
Ce le ho comunque
Te le mando

Love youuu! ️❤️

😘❤️‍🔥

In un attimo Francesca mi inviò 10 foto, più o meno tutte uguali, fatte a me e Matteo proprio da quei paparazzi che avevamo individuato al parco.

«Sono belle!» esclamò Matteo quando glielo feci vedere «Me le mandi che ne posto una?» mi chiese poi.

«Anche io voglio postarne una, non azzardati a postare la mia stessa» lo ammonii io.

Matteo alzò le mani in segno di resa, poi mi fece vedere quella che voleva postare.

Era diversa da quella che piaceva a me, quindi poteva farlo.

Poco dopo allora mi aveva taggata nella sua storia, così come io avevo fatto con lui nella mia.





Siete ridicoli 😒😘

Mi rispose Francesca alla storia.

Ci siamo messi in posa, perché sprecare delle belle foto? ️🤷🏼‍♀️
Se conoscessi anche il fotografo lo taggerei per dargli i crediti che si merita

Potevi taggare la tua amica che te le ha mandate allora 😑

Non esageriamo con le effusioni
Stai nel tuo 😘

😝😝😝

❤️‍🔥❤️‍🔥❤️‍🔥

Mi scappò una risatina mente chattavo con la Fra.

Quanto le volevo bene!

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