KARAOKE CLUB
«Oh! Com'è che non ci hai ancora detto niente sulla tua festa di compleanno?» chiese un giorno Fede a Loca, mentre eravamo a casa sua e di Benni per una cena tutti insieme.
Dopo quella domanda di Fede mi accorsi che non ci avevo fatto caso, ma eravamo già al 4 di gennaio, il che significava che mancavano solo 4 giorni al compleanno di Loca, e in effetti non ci aveva ancora detto cosa aveva organizzato.
Ma come mai?
«Hai deciso di non invitarci?» chiese ancora Fede.
«No, veramente ho deciso proprio di non festeggiare» rispose Loca con noncuranza.
Noi lo guardammo spiazzati.
Non festeggiare?
Ma proprio per niente?
«Perché?» chiedemmo io e Benni all'unisono.
«Perché è stupido» ci rispose Thessa, lanciando poi un'occhiataccia a Loca.
Lui ricambiò, prima di voltarsi verso di noi per rispondere.
«Non ho voglia di fare nulla quest'anno, anche perché compio 26 anni, quindi neanche chissà quale età» si giustificò alzando le spalle con noncuranza.
«Beh almeno una cena, Loca» gli disse Matteo «Solo con noi se proprio non vuoi invitare chissà chi» aggiunse.
«O più semplicemente una merenda tranquilla a casa vostra in cui portiamo noi qualcosa da mangiare» proposi io.
Loca però storse il naso e poi scosse la testa poco convinto.
«Mamma mia se sei noioso!» si lamentò Fede scocciato «È vero, non è un'età chissà quanto importante, ma è pur sempre un motivo per festeggiare. E alle feste non si rinuncia mai» disse con aria ovvia.
A quel punto Loca sospirò.
Io lo guardai curiosa e sospettosa allo stesso tempo.
Che cos'era quel sospiro?
Lo stavamo forse convincendo?
«In realtà ci sarebbe qualcosa che vorrei fare da un po', e forse il mio compleanno sarebbe l'occasione giusta...» iniziò a dire dopo attimi di silenzio.
Passò lo sguardo su di noi, soffermandosi un po' di più su Thessa e assumendo un'aria furba, prima di sputare il rospo.
«Vorrei tanto andare al Karaoke» confessò.
Spalancammo tutti gli occhi.
Aveva davvero appena detto quello che avevamo sentito?
Loca aveva davvero appena detto di voler andare al Karaoke?
Insomma, non che fosse strano, visto che al suo matrimonio aveva dimostrato di essere un grande showman, però nessuno si aspettava che volesse andare proprio a cantare in un posto apposta.
«Hai appena detto di non voler fare chissà cosa e adesso proponi di andare in un posto in cui l'attenzione sarà tutta su di noi appena prenderemo il microfono per cantare?» gli chiese Matteo stranito.
Loca alzò le spalle per l'ennesima volta.
«Io in realtà io conoscono un posto fatto proprio come i Karaoke americani, nel senso che ogni gruppo ha la sua stanzetta privata. Quindi alla fine ce la canteremmo tra di noi» disse Benni.
Gli occhi di Loca si illuminarono.
«Trovato allora!» esclamò entusiasta.
Ci guardammo divertiti.
Evidentemente a questo punto Loca avrebbe festeggiato il suo compleanno.
E anche alla grande.
~~~
E quindi eccoci lì, fuori dal locale che ci aveva indicato Benedetta, carichi a molla e pronti a cantare a squarciagola le nostre canzoni preferite.
«Guarda che bravo Loca che si è messo un dolcevita» dissi mentre aspettavamo di entrare «Perché tu non ne metti mai?» chiesi a Matteo, guardandolo imbronciata.
Lui mi guardò stranito.
«Lo sai che mi piacciono i ragazzi con il dolcevita» gli dissi allora io, mettendomi di fronte a lui e prendendolo per la vita.
Matteo mi guardò alzando le sopracciglia.
«Non sono nel mio stile» disse con noncuranza.
«Ma ti starebbero bene» gli feci notare «Insomma, è un peccato nascondere questa bellissima massa di muscoli scolpiti sotto questi maglioni informi che ti metti sempre» aggiunsi.
«Perché adesso vuoi dirmi che ti farebbe piacere se mettessi in bella vista i miei muscoli con degli indumenti attillati così che tutte mi potessero ammirare?» mi chiese scettico e leggermente divertito.
Cavoli!
Non ci avevo pensato!
Però che importava. Alla fine se erano in vista per tutte lo erano anche per me, quindi poco male. O sbaglio?
Matteo alzò di nuovo le sopracciglia.
«Direi che tu i miei muscoli li vedi già abbastanza. Non hai bisogno che mi metta un dolcevita per farlo» mi fece notare.
Io alzai le spalle.
«Ma mi piacerebbe tantissimo vederti con un dolcevita. Staresti da Dio» dissi «E poi, il tempo che passo a guardare i tuoi muscoli non è mai abbastanza» aggiunsi con aria ammiccante.
Matteo fece una risatina, prima di lasciarmi un bacio in fronte.
«Sei proprio una ruffiana» mi disse poi.
Io mi bloccai, guardandolo incredula e sentendo un sorrisetto, che deve essere stato alquanto stupido, comparire sul volto.
Matteo mi guardò stranito.
«Mi hai chiamata "ruffiana"?» gli chiesi.
Matteo annuì.
«Perché tutta questa sorpresa?» mi chiese poi.
«Perché era tanto che non lo facevi, e mi ha ricordato i vecchi tempi, quando stavamo insieme ancora da poco» risposi io.
A quel punto sorrise anche Matteo.
«È vero, era tanto che non te lo dicevo» confermò «E sì, in effetti fa venire in mente i vecchi tempi» aggiunse annuendo.
Io mi strinsi un po' di più a lui, continuando a guardarlo negli occhi. Notai che gli si erano illuminati molto.
«Ti manca il primo periodo della nostra relazione?» gli chiesi allora, curiosa.
«Intendi quando non conoscevo ancora ogni singolo angolo del tuo corpo e della tua personalità?» mi chiese lui «No» rispose poi «O almeno, non così tanto» aggiunse «Era bello imparare a conoscerti giorno per giorno, e rifarei tutto quello che abbiamo fatto altre mille volte se significasse passare tutti questi anni con te. Però sono contento di dove siamo ora, e non vedo l'ora di scoprire tutto quello che ci aspetta nel futuro» spiegò «Quindi no, non mi mancano i vecchi tempi» concluse.
Il mio sorriso si allargò mentre ascoltavo le sue parole e mi accorgevo di pensare le sue stesse esatte cose.
«Ti amo» gli sussurrai, sporgendomi sulle punte per baciarlo.
Matteo sorrise sulle mie labbra, proprio mentre Thessa, che intanto stava entrando con Loca, Fede e Benni, si girava verso di noi e ci richiamava per incitarci a seguirli.
~~~
«🎶Dammi una vespa e ti porto in vacanzaaa🎶» stavano cantando Loca, Matteo e Fede, prima di partire a intonare a squarciagola il ritornello.
Che in realtà dire "intonare" non è giustissimo, perché di intonato c'era proprio poco nel modo in cui stavano cantando. Ma era bello così, ed era soprattutto divertente così.
Sì, ci stavamo divertendo come i matti, complici sicuramente anche i due drink già bevuti. Però in generale la situazione era divertente, soprattutto perché, essendo in una stanzetta privata dove nessuno poteva vederci, davamo il meglio di noi, senza trattenerci. Sembrava tanto di essere su una delle barche che avevamo affittato durante tutte le nostre vacanze, nel bel mezzo del mare, liberi di cantare a squarciagola e divertirci fino allo sfinimento.
«Ragazzi, lo devo ammettere...» iniziò a dire Loca in un momento di pausa tra una canzone e l'altra «Avete fatto bene a convincermi a organizzare questa festicciola» continuò, passando lo sguardo su di noi con un sorriso tenero «Vi voglio bene, amici miei. Davvero» aggiunse, annuendo leggermente.
«Ma che tenerone che sei, Loca!» esclamò Fede, con finta aria tenera.
«Se avessi saputo che bere così tanto ti fa diventare così carino con noi ti avrei fatto bere più spesso nel corso degli anni» disse Matteo, guardandolo con un sorrisetto innocente.
Thessa e Fede fecero una risatina, mentre Loca fulminava Matteo con lo sguardo.
«Io vi voglio bene sempre, lo sapete» disse poi in sua difesa «Soprattutto a te, Pess. Ti voglio un bene infinito» continuò poi, sporgendosi con le labbra a cuoricino per lasciare una bacio sulla guancia a Matteo.
Bacio che non arrivò mai a destinazione, perché Matteo si scansò con una faccia schifata, mentre Fede scoppiava a ridere.
Loca però non era affatto divertito, e guardò Matteo con gli occhi ridotti a fessura e un sorrisetto di sfida sul volto, prima di tuffarsi sopra di lui e far finta di baciarlo.
Fede scoppiò a ridere di nuovo, questa volta a crepapelle, contagiando anche noi ragazze.
Ma noi scoppiammo a ridere anche perché dopo aver visto la faccia di Matteo quando Loca finalmente lo lasciò libero era impossibile non farlo. Il mio ragazzo infatti aveva una faccia schifata e sconvolta, ma non riuscì comunque a trattenere una risata, scuotendo la testa divertito.
«Sapete cosa voglio cantare adesso?» chiese in quel momento Benni, posando il bicchiere del drink sul tavolino di fronte a lei.
Mentre noi scuotevamo la testa lei passò lo sguardo su di noi con aria complice.
«🎶Notti in biaaancooo🎶» cantò allora Benni, per rispondere alla sua stessa domanda.
Inutile dire che accettamo immediatamente, e ci preparammo a cantare a squarciagola per il resto della nottata.
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