IT'S NOT A DREAM
@pessinamatteo ti ha menzionato nella sua storia.
Questa notifica ricevetti quella sera, quando, dopo una buona dose di sesso (come potevamo non fare l'amore dopo esserci ufficialmente fidanzati?), io e Matteo ci sdraiammo finalmente nel letto, per ripensare a tutti gli avvenimenti della giornata.
Nella storia del mio fidanzato (che strano chiamarlo così) c'era la foto che mi aveva fatto poco dopo avergli detto sì, in cui si vedeva il mio bellissimo anello.
Anche io ne avevo fatta una, senza la mano di Matteo ma con come sfondo il mare, che postai, taggando anche lui ovviamente.
«Non è un sogno, amore mio. Siamo davvero fidanzati» mi disse Matteo dopo aver visto la mia storia.
Io mi voltai verso di lui con un sorriso e mi strinsi al suo petto, lasciandogli un bacio sulla spalla.
«Hai trovato l'anello del mio colore preferito» dissi dopo secondi di silenzio.
«Non potevo chiederti di sposarmi con un anello che non fosse verde» disse Matteo con aria ovvia.
Io feci una risatina.
Aveva ragione.
«E comunque, per tua informazione, sono andato dallo stesso gioielliere da cui è andato Loca per prendere l'anello a Thessa» mi informò Matteo.
Io lo guardai leggermente incredula e divertita, e infatti feci una risatina.
«In effetti i due anelli si somigliano molto» notai guardando il mio anello.
«Lo sai che ti sta davvero bene?» mi chiese Matteo prendendomi la mano per ammirarla.
Io feci una risatina.
Aveva ragione di nuovo.
«E tu sai cosa sta davvero bene addosso a te?» gli chiesi con aria ammiccante.
«Niente, perché nudo assomiglio ai Bronzi di Riace» rispose lui tirandosela.
Io non trattenni una risata, non riuscendo però a dargli torto.
«Io però parlavo di me» gli dissi quando smisi di ridere «Ti sto davvero bene addosso» specificai, sedendomi sopra di lui e chinandomi per baciarlo.
Matteo sorrise sulle mie labbra.
«Sono d'accordo» disse.
«E sai cosa ti dico? Ora, visto che tu hai parlato abbastanza, ti faccio un elenco di cose che mi piacciono di te» proposi io, mordendomi il labbro con aria maliziosa.
Matteo fece un sorrisetto stupido.
«Partirei dai capelli, tra cui mi piace passare le dita e spettinarti per farti innervosire» iniziai a dire allora io, passandogli una mano tra i capelli «Poi c'è questo bel faccino di cui mi piace accarezzare e baciare tutto» continuai, portando le mie labbra sulla sua fronte, e, mentre lo riempivo di baci, scendere fino alla guancia «Ma proprio tutto» ripetei, prima di concentrarmi sulla mascella, mentre Matteo faceva una risatina «E su questo bel faccino ci sono delle labbra che spesso mi tolgono il fiato e che bacerei all'infinito» continuai poi «Per poi scendere sul collo e su queste spalle e braccia possenti che mi fanno sentire sempre protetta» dissi ancora, baciandolo delicatamente e poi passando una mano sulla sua spalla e sul suo braccio sinistro «E quelle mani, amore mio, quelle mani sono la fine del mondo. Sono seriamente il mio punto debole, e mi farei davvero fare di tutto» confessai, intrecciando le mie dita con le sue, senza staccare lo sguardo dal suo «Poi ci sono un petto muscoloso e questi addominali scolpiti che accarezzerei e a cui starei attaccata tutto il giorno. E infine questo bel fondoschiena sodo da stringere» continuai.
Vidi Matteo sorridere, prima di mordersi leggermente il labbro, evidentemente eccitato.
«Ma lo sai qual è la parte migliore di tutto questo?» gli chiesi allora io.
Matteo scosse la testa.
«Questo» dissi allora io, prendendo la sua mano e portandola sul suo petto, all'altezza del cuore «Qui dentro batte un cuore enorme. Un cuore che è stato in grado di amarmi così come sono, accettando i miei difetti senza farmeli pesare. Un cuore che, nonostante le insicurezze, è forte e capace di amare come pochi sanno fare» conclusi, guardando Matteo negli occhi e cercando di ringraziarlo con tutte quelle belle parole.
Le pensavo davvero d'altronde, quindi ero sincera.
Lo vidi sorridere di nuovo con tenerezza.
«Questo cuore ama tante persone, tra amici, famigliari e compagni di squadra, però ce n'è una che sicuramente amerà per sempre, perché è stato stregato e trova impossibile non amarla» disse Matteo continuando a sorridere.
Sorrisi anche io.
«Anche io ti amo, amore mio» dissi poi, prima di tornare sulle sue labbra per un bacio passionale.
~~~
Credo sia inutile dire che la mattina dopo sia io che Matteo ci svegliammo con il telefono intasato dai messaggi.
Tra i nostri amici, Carlotta e alcuni compagni di squadra di Matteo, avevamo come minimo una ventina di risposte alla storia a testa, tutte composte da congratulazioni, faccine innamorate e cuoricini vari.
Uno dei miei più grandi sogni si è avverato! 🥰❤
Mi aveva scritto Thessa.
Ma quanto vi adoro? Piango dalla gioia. Siete bellissimi! 🤩❤
Mi aveva scritto anche Benni.
Ceci! Ma sei seria?!
Mi aveva scritto invece Francesca. Messaggio che mi fece aggrottare le sopracciglia.
Era sconvolta in positivo o in negativo?
In positivo scema!
Feci un sospiro di sollievo.
Non vedo l'ora di scegliere il vestito, tuo e mio, e di preparare tutte le cose!
Che bello Ceci! Che bello! ❤🥰❤🥰
Finalmente sposi il tuo Matteo! 🥳🤍
E tra l'altro, l'anello è da sogno! 🤩🤩🤩
Non riuscii a evitare di scoppiare a ridere mentre leggevo quei messaggi, perché mi immaginavo la mia migliore amica saltellare sul divano, con già la lista pronta di tutte le cose da fare.
Era fantastica!
Scorrendo tra i messaggi mi accorsi che mi avevano scritto anche alcune fanpage di Matteo, oltre ovviamente a Stefano, Loca, Fede, Ricky e Jorginho.
Sì, Jorginho mi aveva risposto alla storia.
Sapevo sarebbe successo 😉
Congrats 👏🏻❤
Feci una risatina.
Quanto era carino!
Comunque, tra tutti i messaggi ricevuti mancava quello della persona più importante.
No, non sto parlando di mia mamma, perché sia io che Matteo avevamo provveduto a nasconderle le storie. Volevamo dirlo di persona ai nostri genitori, ci sembrava più corretto.
Il messaggio che mancava era quello di Filippo.
Non mi aveva scritto niente di niente, cosa che mi fece preoccupare.
Come mai non avevo messaggi da parte sua?
Non era contento che sposassi Matteo?
Gli piaceva, ne ero certa, e sapeva che lo amavo.
Ma allora come mai non si era fatto sentire?
~~~
Beh, come mai Filippo non si fosse fatto sentire lo avrei scoperto nel giro di poco, perché era incaricato di venirci a prendere in macchina all'aeroporto una volta tornati da Mykonos.
Ci misi poco a individuare i suoi occhi verdi tra la folla, e quando li incontrai feci un sorriso.
Che bello il mio gemellino!
Che però non sembrava avere voglia di sorridere.
Infatti quando arrivammo di fronte a lui, Filippo iniziò a passare lo sguardo con aria seria da me a Matteo.
«Quindi vi sposate» disse impassibile.
Io e Matteo ci guardammo senza sapere cosa pensare.
Quando ripuntai gli occhi su Filippo mi accorsi che si stava sciogliendo in un sorriso, e subito dopo aprì le braccia e si avvicinò stringendomi a sé.
«Che bello, sorellina. Che bello» mi sussurrò commosso, appoggiando la sua testa alla mia «Sono così felice» aggiunse, staccandosi leggermente per guardarmi e farmi un sorriso tenero.
Ne feci uno anche io.
Lo ammetto, mi ero spaventata a vederlo così impassibile, e quando aveva sorriso e aveva confessato di essere felice, avevo finalmente ricominciato a respirare.
La stessa cosa era sicuramente successa a Matteo, che in quel momento stava sorridendo a Filippo, che gli batté il cinque e gli fece l'occhiolino.
«Sei l'unico che se la merita» gli disse.
Mi venne quasi da piangere a sentirgli dire una cosa del genere, e sorrisi commossa, passando lo sguardo dal mio fidanzato a mio fratello.
Quanto li amavo!
«È ovvio che uno dei testimoni è già scelto, giusto?» mi chiese poco dopo Filippo, con aria ovvia.
Io guardai Matteo divertita, ed entrambi facemmo una risatina.
«Certo, Fillo, io ho scelto Francesca e Ste, Teo invece Loca e Ricky» risposi apposta per infastidirlo.
Filippo mi guardò male, facendoci scoppiare a ridere di nuovo.
«Scherzo, fratellino, tu sei palesemente uno dei miei due testimoni» lo tranquillizzai divertita.
Filippo mi guardò con gli occhi ridotti a fessura, poi però fece una risatina e mi fece l'occhiolino con aria fiera.
~~~
Sì, era arrivato il momento di dare la notizia ai nostri genitori.
Io e Matteo avevamo deciso di invitarli fuori a cena un paio di giorni dopo essere tornati dalla Grecia, e, verso fine serata, avevamo deciso di annunciare che ci saremmo sposati senza fare particolari giri di parole. Non era il caso di girarci intorno, volevamo andare dritti al punto per sapere le loro reazioni.
«Ci sposiamo!» esclamammo infatti, mentre io mostravo la mano sinistra con l'anello regalatomi da Matteo.
Ci fu un attimo di silenzio generale in cui tutti e quattro i nostri genitori continuavano a passare lo sguardo da me, a Matteo, alla mia mano, evidentemente spaesati e increduli. Poi mia madre ruppe il silenzio.
«Davvero?» chiese con un fil di voce.
Io e Matteo annuimmo divertiti.
Avevo fatto fatica a crederci anche io, ma ci saremmo sposati davvero!
Le espressioni di incredulità dei nostri genitori mutarono in sorrisi smaglianti, mentre si scambiavano degli sguardi commossi e poi sorridevano anche a noi, facendoci le congratulazioni.
«Ma tu hai su l'anello dall'inizio della cena?» mi chiese poi la mamma di Matteo, indicando la mia mano.
«No, l'ho messo adesso, altrimenti mi avreste sgamata» risposi io divertita, facendo ridere tutti.
In quel momento puntai lo sguardo su mio padre e automaticamente aggrottai le sopracciglia.
«Papà, piangi?» gli chiesi stranita.
Lui tirò su col naso e si asciugò velocemente una lacrima.
«No... io...» provò poi a rispondere «Sì, va bene, piango» ammise però poi «Insomma, la mia bambina si sposa!» esclamò poi guardandomi con un sorriso commosso.
Io feci una risatina, poi mi sporsi verso di lui, che era accanto a me, per farmi abbracciare e lasciargli un bacio sulla guancia. Lui me ne diede uno sulla tempia, prima di appoggiare la sua testa alla mia e sostare un po' in quella posizione.
Più o meno lo stesso stava facendo la mamma di Matteo con il mio fidanzato, mentre suo padre ci chiedeva se avevamo già in mente una data.
«In verità no» rispose Matteo «Ma a me piacerebbe aspettare almeno la primavera. In modo che il clima sia più gradevole e le giornate un po' più lunghe che in inverno» ammise poi.
Io annuii, d'accordo con lui.
Aveva senso come ragionamento, e, senza sapere la sua idea, avevo pensato la stessa identica cosa.
Matteo mi sorrise e mi fece l'occhiolino.
«Beh, ragazzi, che dire se non che speravamo vivamente che questo giorno arrivasse al più presto?» chiese mia madre con un sorrisetto verso la mamma di Matteo, che intanto annuiva sorridendo.
Io e Matteo le guardammo straniti.
«In che senso?» chiese poi Matteo.
«Io e Tiziana ne abbiamo parlato giusto poco fa di quanto ci sarebbe piaciuto vedervi finalmente sposati» rispose la mamma di Matteo.
«Sì, perché anche se siete ancora giovani, mancava solo il matrimonio a coronare il vostro bellissimo amore, e dopo che siete andati a vivere insieme ci aspettavamo le nozze molto prossime» spiegò meglio mia madre.
A quel punto io e Matteo le guardammo increduli ma anche felici.
Era bello che le nostre madri pensassero già da un po' al nostro matrimonio. Se loro credevano così tanto in noi allora forse io e Matteo eravamo davvero destinati a durare. Perché, come si dice sempre... la mamma ha sempre ragione.
Giusto?
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top