HAPPINESS PT.2
«Finalmente! Stavo iniziando a pensare che non avresti mantenuto la promessa!» esclamò Tommaso quando raggiunsi lui e Gianluca al bancone, con in braccio Ginevra.
Io gli feci la linguaccia.
«Io mantengo sempre le promesse, c'è qualcun altro che non lo fa qui» dissi poi, lanciando un finto sguardo di rimprovero a Gianluca.
Lui mi guardò stranito.
«Sto ancora aspettando lo spritz che mi avevi promesso l'ultima volta che sono venuta in vacanza con i miei» gli ricordai io, alzando un sopracciglio.
«Ti ricordi ancora di quello spritz?» mi chiese Gianluca «È successo 10 anni fa!» esclamò poi.
«8 anni fa» lo corressi io.
«Mamma mia come sei pignola!» esclamò ancora Gianluca, fingendosi scocciato.
Io e Tommaso ci guardammo e facemmo una risatina.
Sì, sono sempre stata molto pignola, e mi piaccio così!
Comunque, finito di ridere arrivò il momento di presentare Ginevra ai miei amici.
«Ginevra Pessina Fumagalli» dissi con un sorriso smagliante.
Gianluca fece l'ennesimo sorriso, Tommaso invece mi guardò stranito.
«L'hai davvero chiamata Ginevra?» mi chiese.
Io annuii.
«Ma dai, Ceci! Lo fai apposta allora!» esclamò scocciato «Ti avevo detto che avrei voluta chiamare io mia figlia Ginevra, e dopo che tu mi avevi detto che ti piaceva ti avevo anche esplicitamente implorato di non chiamarla così perché altrimenti ci saremmo confusi!» spiegò, sempre con aria scocciata e sbuffando anche.
Toccò a me guardarlo stranita.
Ma di cosa stava parlando?
Io non me lo ricordavo affatto.
«Ma quando ne abbiamo parlato?» chiesi più confusa che mai.
Tommaso mi guardò male, ma poi non resistette e scoppiò a ridere.
«Sto scherzando, non è mai successo» ammise «Volevo solo metterti in difficoltà» aggiunse divertito.
Io lo guardai male, ma sul serio questa volta, prima di fare una risatina.
«Sei proprio stupido» gli dissi poi scuotendo la testa.
Tommaso rise di nuovo, poi si concentrò su Ginevra.
«Lo sai che sei proprio bella?» le stava chiedendo intanto Gianluca, facendola ridere.
«Bella come la sua mamma» disse Tommaso lanciandomi uno sguardo complice.
Io gli sorrisi.
Che ruffiano!
«In realtà secondo me assomiglia molto al papà» lo smentì Gianluca.
Mi toccò annuire.
«Lo penso anche io» ammisi «È sempre più uguale a Matteo» aggiunsi.
«Resta comunque bella come la sua mamma» disse di nuovo Tommaso, facendomi l'occhiolino.
«Lecca culo» gli dissi io in un sussurro.
Tommaso mi guardò con aria innocente, facendomi scoppiare a ridere di nuovo.
Quanto era stupido!
~~~
Comunque, dire che a Ginevra piacesse il mare è decisamente riduttivo.
Infatti scoprimmo che lo adorava, come i suoi genitori d'altronde, e se avesse potuto avrebbe passato tutto il tempo in acqua a giocare.
Tra l'altro scoprimmo anche che era una lucertolina, perché tutte le volte che veniva messa all'ombra iniziava a lamentarsi e a piangere, mentre quando era al sole era la creatura più tranquilla del mondo.
Ovviamente però non potevamo lasciarla al sole tutto il giorno, soprattutto nelle ore più calde, quindi tutte le volte che dormiva (fortunatamente spesso essendo ancora piccola) la spostavamo con cautela dal sole all'ombra in modo che non si scottasse o che non prendesse un'insolazione.
In quel momento, esattamente a metà mattina del nostro quarto giorno di vacanza, Ginevra aveva iniziato a lagnare perché probabilmente aveva sonno.
Aveva appena mangiato, e Matteo l'aveva portata a passeggiare in riva per farle fare il ruttino, quindi era effettivamente ora di dormire.
«Mettila lì giù, adesso mi siedo con lei e le canto qualcosa» dissi a Matteo, indicandogli l'asciugamano che ormai lasciavamo fermo fisso dove lo avevamo posizionato il primo giorno.
A Ginevra piaceva stare sdraiata lì.
Quando Matteo fece come gli avevo detto io mi sedetti accanto a Ginevra, che avendo capito di essere stata messa al sole si era un po' calmata, e mi chinai su di lei per cullarla un po' e farla addormentare.
«🎶You are the only one I'll ever love. Yeah, you, if it's not you, it's not anyone. Looking back on my life you're the only good I've ever done. Yeah, you, if it's not you, it's not anyone. Not anyone🎶» canticchiai.
Era "Anyone" di Justin Bieber, canzone che ho iniziato ad adorare dal primo istante che l'ho sentita, e mentre gliela cantavo le accarezzavo delicatamente la testa.
Non ci volle molto perché Ginevra si addormentasse, così la presi in braccio cercando di non svegliarla e la spostai su un telo all'ombra.
«Vieni qui a farmi un po' di coccole?» mi chiese Matteo appena fu il momento di tornare seduta sulla sdraio.
Lui era sul lettino, e in quel momento mi stava guardando con occhi imploranti visibili anche oltre gli occhiali da sole.
Sorrisi, poi mi avvicinai a Matteo e mi sdraiai a pancia in giù tra le sue gambe, appoggiando la testa al suo petto.
Lo sentii cingermi la vita con le braccia, prima di iniziare ad accarezzarmi la schiena con una mano.
Che bello farsi le coccole in spiaggia!
«Cosa mangiamo a pranzo?» mi chiese Matteo dopo attimi di silenzio.
«Non lo so» risposi io «In frigo non abbiamo molto, e sinceramente io voglia di cucinare non ne ho» aggiunsi poi.
«Possiamo andare a prendere quelle insalatone che ci piacciono tanto» propose Matteo.
«O farcele portare» dissi io.
Matteo mi guardò divertito.
«La mia pigrona!» esclamò facendomi ridere «Comunque se non hai voglia di andare a prenderle vado io» disse poi.
Io lo guardai con tenerezza.
«Se proprio un uomo da sposare» gli dissi «Ti farò pubblicità con qualche brava ragazza» aggiunsi.
Matteo mi guardò stranito, poi scoppiò a ridere.
«Però vedi di trovarmi una bella ragazza» disse con finto tono ammonitore «La cosa più importante è che abbia un bel fondoschiena che faccia rumore quando lo sculaccio...» continuò poi, tirandomi una pacca decisamente poco graziosa sul sedere.
«Teo!» lo rimproverai io.
«...che abbia i capelli che profumano di pesca...» continuò, citando il mio shampoo ai fiori di pesco che conferiva ai miei capelli un profumo buonissimo «...e che abbia gli occhi color nocciola più belli del mondo» concluse, facendomi un sorriso tenero.
Ne feci uno anche io, accarezzandogli il petto con una mano.
Quanto era carino!
«Mi impegnerò per trovarla esattamente così» dissi dopo attimi di silenzio, tornando alla battuta che avevo fatto poco prima.
Matteo mi guardò per un attimo stranito, poi scoppiò a ridere, contagiando anche me.
Che bello ridere insieme!
«Hai visto la storia che ho messo su instagram?» mi chiese dopo un po'.
Io scossi la testa, poi mi allungai sopra di lui per prendere il mio cellulare e aprire instagram.
Nelle storie di Matteo, in cui ero taggata, c'era una foto tenerissima che lui aveva fatto a me e a Ginevra mentre la facevo addormentare.
Dopo averla guardata alzai lo sguardo su di lui con un sorriso.
«Sei l'orsacchiotto più tenero del mondo» gli dissi, portando una mano sui suoi occhiali da sole per alzarli un po' e guardarlo negli occhi.
Matteo mi fece un sorrisetto fiero.
«E pensa che ho sposato il koala più tenero del mondo» disse poi.
«Abbinamento strano» ammisi io fingendomi pensierosa.
«Soprattutto considerando che abbiamo dato vita a un pulcino» mi fece notare Matteo.
Io lo guardai divertita, esattamente come lui, prima che scoppiassimo a ridere nello stesso momento.
Che bello divertirci insieme ancora dopo 8 anni di relazione, proprio come quando eravamo solo due ragazzi che si erano appena conosciuti!
Ne avevamo fatta di strada, sempre e comunque mano nella mano.
~~~
«Amore del papà, andiamo a pucciare un'ultima volta i piedi?» chiese Matteo a Ginevra il pomeriggio del nostro ultimo giorno di vacanza.
La mattina dopo saremmo partiti per tornare a casa, perché da lì a pochi giorni Matteo riiniziava gli allenamenti, quindi quelle erano le ultime ore che passavamo in spiaggia.
Ginevra, in risposta alla domanda di Matteo, agitò braccia e gambe, movimento che prendemmo come un sì.
Allora Matteo la prese in braccio e ci dirigemmo tutti e tre in riva, iniziando a entrare in mare fino a che l'acqua ci arrivò alle caviglie. Lì ci fermammo, e Matteo prese Ginevra da sotto le ascelle per far pucciare i piedi anche a lei.
Quanto si divertiva a muovere le gambe per schizzare l'acqua!
Rideva come una matta!
«Più che a un pulcino mi sa che abbiamo dato vita a un pesciolino» feci notare a Matteo divertita.
Lui fece una risatina e mi diede ragione.
«Credo che continuerò a chiamarla pulcino però, perché pesciolino non mi fa impazzire» ammise poi divertito.
Feci una risatina anche io.
Non aveva tutti i torti.
«Cosa ne dici tu? Meglio pulcino vero?» stava chiedendo intanto Matteo a Ginevra, rigirandola verso di sé e portandosela vicino al viso.
Le lasciò qualche bacio sulle guance e sul naso, poi iniziò a farle fare l'aeroplano, facendola ridere.
Quanto erano belli!
E da quella prospettiva potevo fargli delle foto pazzesche!
Cosa che feci, scegliendo poi la più bella da mettere nelle storie di instagram.
Mentre lo facevo pensai a quanto mi fosse piaciuta quella vacanza a tre, e a quanta voglia avevo di passare tutta la mia vita così: io, il ragazzo migliore della mondo e la nostra bellissima bambina su una spiaggia, a goderci il sole e a ridere fino a farci mancare il fiato.
In quel momento mi accorsi anche di non essere mai stata così felice.
Mai.
Momentaneamente quella era la mia felicità.
Pura e profonda felicità.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top