GIRLS NIGHT OUT
Ceci, hai prenotato al ristorante vero?
Quel messaggio mi arrivò una sera di inizio febbraio da Thessa.
Era la sera che avevamo scelto per andare a mangiare insieme solo noi ragazze, e io stavo proprio aspettando le mie amiche, che arrivavano dirette da Torino. Poi avrebbero dormito quella notte in un albergo a Monza, per passare ancora mezza giornata insieme il giorno dopo e poi ripartire la sera per tornare a Torino.
Certo
Voi siete in viaggio spero
Perché siamo già abbastanza in ritardo
Siamo in viaggio, tranquilla 😉
Comunque Benni dice che sei proprio la ragazza di Matteo 😅
Più bauscia di così non si può 😅😘
Mi scappò una risatina, perché in effetti era vero, ero molto bauscia dal punto di vista degli orari. E sicuramente anche perché non mi piaceva per niente fare ritardo. Però ero fiera di esserlo.
😇😇😇
Anche il tuo ragazzo è così comunque
Loca è bauscia quasi quanto me e Matteo, e il cognome per primo ne è la prova.
Vero 😅
Comunque tranquilla, stiamo prendendo ora l'uscita per Monza e siamo anche già vestite e truccate
Benni deve solo cambiarsi le scarpe perché ovviamente non guida con i tacchi
Tirai un sospiro di sollievo.
Ora ero più tranquilla, perché per arrivare al ristorante che avevo prenotato ci volevano solo cinque minuti in macchina, ma avevo prenotato per le 20:00 ed erano le 19:40, quindi se le mie amiche non si fossero sbrigate saremmo davvero arrivate in ritardo.
«Siamo qui!» esclamò per fortuna pochi minuti dopo Benni, appena aprii la porta di casa per accoglierle.
Io lanciai un'occhiata all'orologio.
«Abbiamo tempo per salutarci prima di partire» dissi.
Le mie amiche fecero una risatina e poi si avvicinarono per stringersi a me in un abbraccio.
Quanto mi erano mancate!
Sì, ci eravamo viste a Natale, ma solo per qualche ora, quindi avevamo davvero bisogno di una serata solo tra di noi.
«Avete tempo di salutare anche me?» chiese in quel momento una voce alle mie spalle, che mi fece girare con un sorriso.
Era Matteo, che stava sorridendo a sua volta e che ricevette dei sorrisi anche da Thessa e Benedetta, che poi andarono a salutarlo.
«Siete davvero belle, ragazze» disse poi Matteo, avvicinandosi a me e mettendomi un braccio intorno alla vita «E come al solito siete vestite tutte dello stesso colore» aggiunse divertito.
Facemmo una risatina anche noi.
In effetti avevamo addosso tutte e tre un vestito nero, quindi eravamo vestite tutte abbastanza simili.
«Secondo me c'è anche tempo di farci fare una foto» disse Thessa guardandosi intorno per cercare la location adatta «Tipo lì» esclamò, indicando un angolo della casa abbastanza illuminato.
Poi lasciò il cellulare a Matteo e noi ci mettemmo in posa per farci fare qualche foto.
«Questa è bella!» esclamò Benni quando facemmo scorrere le foto.
«Ora ve la mando» disse Thessa.
«Mentre siamo in macchina però» dissi io, prendendole per mano e trascinandole fuori da casa.
Sentii Matteo fare una risatina.
«Buona serata» ci disse.
«Ciao, amore!» lo salutai io mentre le porte dell'ascensore si chiudevano di fronte a me.
~~~
«Cambio le scarpe e poi possiamo andare» disse Benedetta appena parcheggiò la macchina fuori dal ristorante.
«Ma no! Perché non tieni le Doctor Martens? Stanno così bene!» esclamò Thessa ironica, facendomi ridere.
Fece una risatina anche Benedetta, poi, appena finì di allacciarsi i tacchi, uscì finalmente dalla macchina.
«Pronta!» esclamò con un sorriso.
Sorridemmo anche io e Thessa, poi entrammo finalmente nel ristorante, pronte per la nostra cena.
«Ora che sono seduta posso mettere la foto nelle storie di instagram» dissi io prendendo il cellulare.
Thessa e Benedetta fecero una risatina, poi aspettarono il mio tag per ripostare la storia.
«Charlie's Angels! Mi piace!» esclamò Benedetta divertita.
Io le feci l'occhiolino tirandomela un po'.
Eravamo senza dubbio le Charlie's Angels.
«Che bello avere una serata tutta per noi!» esclamò Thessa appena ordinammo il vino, facendo un sorriso smagliante.
Anche io e Benedetta sorridemmo.
È vero, era bellissimo essere a cena solo noi tre.
Niente da togliere ai nostri ragazzi, e tutti e sei ci divertivamo da morire, ma ogni tanto una serata solo tra ragazze faceva bene al cuore.
«Allora a noi» dissi io appena i nostri calici furono pieni, alzando il mio con un sorriso.
«A noi» ripeté Benni alzando a sua volta il calice.
Lo fece anche Thessa, e così brindammo e bevemmo, felici di essere lì insieme.
«Allora? Cosa mi raccontate di bello?» chiesi mentre mangiavamo, guardando le mie amiche con un sorriso.
«Io direi che Thess ha da raccontarci come sta andando la sua vita da donna sposata» disse Benni, posando lo sguardo su Thessa con aria curiosa.
«Vero!» esclamai io, voltandomi a mia volta verso di lei.
Lei fece una risatina.
«Non è tanto diversa dalla vita che facevo prima di essere sposata» ci fece notare divertita.
«Beh ma dai, ci sarà qualcosa di nuovo rispetto a prima» disse Benni.
«Sì, che ho una fede al dito» rispose Thessa alzando le sopracciglia.
Io e Benni facemmo una risatina, scuotendo poi la testa.
«Io sarò anche la ragazza di Pessina in tutto e per tutto, ma tu sei proprio la ragazza di Locatelli» dissi poi io a Thessa, facendola ridere.
Quando voleva era sarcastica e ironica esattamente come lui.
«No, seriamente, non ci trovo molto di nuovo nella nostra vita da sposati. Io e Manu ci siamo sempre amati alla follia, motivo per cui ci siamo sposati, e avendo vissuto insieme già per qualche anno sappiamo come gestirci» disse Thessa, alzando le spalle con innocenza.
«A, quindi si impara a gestire la vita di coppia nella stessa casa?» chiesi io ironica, aggrottando le sopracciglia.
Thessa e Benedetta mi guardarono confuse.
«Non dirmi che tu e Matteo litigate da quando vivete insieme, perché non ci credo neanche se mi fai un video» disse poi Benedetta, alzando un sopracciglio.
Io abbozzai una risatina e scossi leggermente la testa.
«No, non litighiamo, ma è difficile vivere insieme» dissi «Soprattutto è difficile essere la donna di casa» aggiunsi.
«Beh, ma Matteo non mi sembra il tipo che non aiuta in casa e lascia fare tutto a te» notò Thessa.
«No, questo no, assolutamente. Non potrei chiedere di meglio che avere un ragazzo capace di cucinare e di gestirsi le sue cose da solo» dissi io «D'altronde vive da solo da quando aveva 18 anni, quindi ha dovuto imparare a farlo» continuai «Però quando torna stanco dagli allenamenti non posso chiedergli di lavare le sue cose o di mettersi a cucinare» conclusi, alzando le spalle.
«Perché no scusa?» mi chiese Thessa aggrottando le sopracciglia.
«Ceci, impara una cosa: possono anche essersi allenati tutto il giorno, ma non tornano mai stanchi dagli allenamenti» mi disse Benni «Prima di tornare a casa hanno tempo di rilassarsi, farsi la doccia, scherzare con i loro compagni di squadra e a volte anche fare due tiri in compagnia» continuò «Di sicuro non tornano stremati, quindi puoi tranquillamente far cucinare Matteo o chiedergli almeno di mettere le sue cose in lavatrice in modo che le abbia pronte il giorno dopo» concluse guardandomi decisa.
Io invece la guardai confusa.
«Ma io mi accorgo che Matteo è stanco quando torna a casa» dissi.
«Non stiamo dicendo che non lo sia, e non vogliamo farti sicuramente intendere che Matteo ti dica una bugia quando si dichiara stanco. Però ricordati che quando mettono piede in casa non sono quasi mai stremati al punto da non riuscire a fare qualcosa e doversi far servire» disse Thessa, per chiarirmi le idee e scuotendo leggermente la testa.
Io passai lo sguardo da lei a Benni con aria spaesata.
Ero sempre stata convinta che Matteo arrivasse dagli allenamenti stanco, d'altronde lo vedevo nei suoi occhi che lo era, non me lo inventavo di certo. Però pensandoci lui non aveva mai fatto storie quando gli chiedevo di fare qualcosa, e non aveva quasi mai annunciato di essere stanco morto, quindi a quanto pareva Benni e Thessa avevano ragione.
«Devo imparare ancora un sacco di cose dell'essere la ragazza di un calciatore vero?» chiesi arricciando il naso, leggermente in imbarazzo.
Benni e Thessa fecero una risatina.
«In una relazione si scoprono cose nuove ogni giorno» mi fece notare Benni divertita «E se il calciatore con cui stai, nonostante i soldi e la fama, è un normalissimo ragazzo come lo sono i nostri, credimi che non c'è molto di diverso da imparare rispetto a una relazione normale» aggiunse scuotendo la testa.
Io abbozzai un sorriso.
In effetti...
«Propongo un brindisi» disse in quel momento Thessa, prendendo il suo calice di vino e alzandolo «Alla nuova scoperta di Cecilia e alle mille cose che abbiamo ancora da imparare dalle nostre bellissime relazioni» aggiunse, quando io e Benni la guardammo confuse.
A quel punto facemmo una risatina, prima di fare cin-cin.
Che belle le mie amiche!
E che bella quella serata di chiacchiere e consigli tutti al femminile!
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