EPILOGUE

18/06/2027

Sì, era già il 18 giugno un'altra volta, e quindi sì, era già arrivato il giorno del primo compleanno di Ginevra.

Lo so, sembrava assurdo che fosse passato già un anno da quando era nata.

Ne avevamo passate tante con lei, a partire dalla sua presentazione a tutte le persone a cui io e Matteo volevamo bene, fino al mio compleanno di poche settimane prima, ma faceva comunque effetto pensare che era già un anno che Ginevra era entrata nelle nostre vite.

Stava già crescendo così in fretta!

Ora quasi camminava da sola, e al compleanno di Matteo aveva anche detto la sua prima parola (non quella che ci aspettavamo ma era comunque una prima parola). Da lì aveva imparato a dire "no" a qualsiasi cosa le venisse detto o chiesto, anche quando invece intendeva sì, e ci faceva scoppiare a ridere tutte le volte che diceva no annuendo, segno che rispondeva affermativamente a quello che le avevamo chiesto.

Oltre a questo aveva anche imparato a riconoscere le persone intorno a lei. Per primo aveva riconosciuto Matteo alla televisione, come vi ho raccontato, ma ormai se le chiedevi dov'era la nonna indicava o mia mamma o la mamma di Matteo, e se le chiedevi dove fosse lo zio Filippo indicava mio fratello senza pensarci due volte. Quando doveva chiamare me poi, ripeteva più volte la lettera M, e stessa cosa con Matteo, con la lettera P però, segno chiaro che presto avrebbe detto sia "mamma" che "papà". Quando invece le chiedevi come si chiamasse Benni emetteva un suono simile alla B, e quando le chiedevi come si chiamasse Thessa emetteva un suono simile alla T. Con Francesca invece soffiava, e il suono risultava molto simile alla F, segno che quindi riconosceva anche lei.

E poi quando vedeva Davide!

Impazziva!

Letteralmente!

Iniziava a ripetere «Dadada«, come se volesse proprio chiamare Davide, che era decisamente il suo migliore amico.

Non vi sto neanche a dire con Nala e Simba, perché credo vi ricordiate tutti quale sia la prima parola che ha detto.

Insomma, Ginevra stava davvero diventando grande, e quel giorno ne era la conferma, perché era ufficialmente il giorno del suo compleanno.

Certo che io e Matteo avevamo organizzato una festa, a cui avevamo invitato i quattro nonni, Carlotta e Andrea, Filippo e Arianna, Fede, Benni, Thessa, Loca e Davide, la Fra e Francesco, Ricky e la Ale e Ste.

Sì, eravamo pochi intimi, perché non volevamo che ci fosse troppo casino, rischiando di innervosire Ginevra e di farla piangere, e devo dire che la nostra idea si rivelò perfetta.

Fu una festa magnifica, e fu esattamente come la volevamo: tranquilla e normale. Una comunissima festa di compleanno di una bambina di un anno.

Esatto, non volevamo assolutamente che fosse troppo particolare e piena di palloncini e cose varie (come le feste tipiche dei calciatori per i loro bambini per intenderci). La volevamo esattamente come fu: intima e meravigliosa.

~~~

«Ma lo sai che compi un anno oggi? Lo sai?»

Questo chiese Filippo a Ginevra a un certo punto della festa.

Ce l'aveva in braccio, e con quella domanda mi fece fare una risatina, mentre li guardavo con tenerezza.

«Beh, vedo che non te ne frega niente» disse poi Filippo deluso, mentre Ginevra si sporgeva verso il papà di Matteo per farsi prendere in braccio da lui.

Feci un'altra risatina, così come il papà di Matteo, che poi iniziò a giocare con Ginevra facendola ridere come una matta.

«Amica, tiriamo fuori altre bibite?» mi chiese in quel momento Francesca, avvicinandosi a me e facendomi cenno di seguirla in cucina.

Io la guardai confusa, lanciando poi un'occhiata al tavolo delle bibite.

«Ce ne sono ancora direi» dissi.

«Vieni con me in cucina, devo dirti una cosa» mi sussurrò allora lei.

Io ero ancora più spaesata, così la seguii, e mi fermai esattamente di fronte a lei con le sopracciglia aggrottate e aria preoccupata.

«Fra, va tutto...» stavo iniziando a chiedere.

«Mi sposo!» esclamò però lei, prima che potessi finire, mostrandomi la mano sinistra.

Sull'anulare c'era un bellissimo anello in oro bianco con un diamante altrettanto bianco.

Ci misi un attimo a realizzare, prima di spalancare occhi e bocca e lanciare un urletto per l'emozione.

«Shhh! Non lo sa ancora nessuno. Volevo fossi la prima» mi zittì Francesca, avvicinandosi di più a me per continuare a parlare a bassa voce.

«Fra, che bello!» esclamai io al settimo cielo «Che bello, che bello, che bello!» esclamai ancora.

Poi la strinsi a me in un abbraccio stritolatore.

«Sei felice?» le chiesi quando ci staccammo, prendendo le sue mani nelle mie.

«Mi vedi?!» mi chiese lei indicandosi il viso «Non riesco a smettere di sorridere» aggiunse.

Io scoppiai a ridere.

Che bella la mia Fra!

E che bello che si sposava con il suo Francesco!

Non vedevo l'ora del loro matrimonio!

~~~

«🎶...tanti auguri a Ginevra. Tanti auguri a te🎶»

Sì, era arrivato il momento di mangiare la torta e di spegnere le candeline, e come a ogni compleanno, era partita la canzoncina di auguri.

Ginevra in tutto questo era in braccio a me, che ero con Matteo vicino alla torta, e finita la canzone ci sporgemmo entrambi verso la candelina con il numero 1 per spegnerla. Subito dopo partì l'applauso per Ginevra, che fece un sorrisone agli invitati e poi si nascose sulla mia spalla, fingendosi timida.

Quanto era bella!

Mentre mangiavamo la torta poi, arrivarono le prime notifiche di tag nelle storie dei miei amici.

Non vi interessa vederle tutte, vi riporto solo quella di Filippo, perché era la più tenera. Non era una foto di quel giorno, mio fratello ce l'aveva fatta al mio compleanno, ma la ripostai comunque.

Le altre erano tutti video dello spegnimento delle candeline, mentre io e Matteo mettemmo due foto fatte poco dopo aver mangiato la torta, davanti ai pochi palloncini che avevamo e con in testa i cappellini che avevamo comprato.

Quella stessa sera poi, riguardando le foto e i video di quel giorno mentre eravamo già sotto le coperte, mi scappò qualche lacrimuccia, che fece ridere Matteo.

«Amore, hai intenzione di piangere a tutti i compleanni?» mi chiese divertito.

«Non lo so, per ora piango perché è cresciuta così tanto» risposi io tra le lacrime.

Matteo fece una risatina, prima di stringermi a sé e lasciarmi un bacio tra i capelli.

«Tu e la nostra piccola Ginny siete la mia gioia, Ceciu» mi sussurrò poi, guardandomi negli occhi.

Gli feci un mezzo sorriso, senza smettere di piangere.

«E tu sei la nostra gioia, amore mio» gli sussurrai.

Toccò a Matteo sorridere, prima di sporgersi verso di me e strofinare il mio naso con il suo in un gesto tenero.

~~~

Ed eccoci qui, a chiudere un altro capitolo della mia vita, che poi alla fine è solo un altro inizio.

D'altronde tutte le fini sono anche degli inizi.

Anche quando ci sembra che la porta che si è appena chiusa non conduca a niente di nuovo, non è così. Tutto porta a qualcosa, anche le esperienze più brutte, o la fine di quelle che sembrano le più belle della nostra vita.

Ne abbiamo l'esempio tutti i giorni no?

Per esempio, quando mi sembrava di essere arrivata a un equilibrio stabile della mia relazione con Matteo... boom, proposta di matrimonio!

E quando sembrava che ci fossimo stabilizzati nella nostra vita da sposati... boom, rimango incinta!

Quindi infondo la nostra vita è fatta di... boom, avvenimento che sconvolge di nuovo tutto!

Non per forza in negativo, i miei esempi sono più che positivi.

E chissà quanti me ne riserva ancora la vita!

Belli o brutti, li accetterò comunque, a una condizione però: affrontarli sempre mano nella mano con Matteo e la nostra bambina. Anche quando sembrerà che io e Matteo ci stiamo allontanando, sono convinta che sarà proprio grazie a Ginevra se torneremo più forti di prima.

Eh sì, perché, come dicevo all'inizio, tra me e Matteo c'è un filo che ci unisce. Un filo che è rimasto invisibile per molto tempo, ma che poi si è palesato con la nascita della nostra bellissima Ginevra.

Esatto, Ginevra è quel filo che unisce me e Matteo, e ci unirà per sempre, nei momenti brutti e nei momenti belli, e nella buona e nella cattiva sorte, come si dice al matrimonio.

Ginevra è il simbolo del nostro indistruttibile legame, che anche quando siamo più lontani trova il modo di farci tornare uniti e vicini più che mai.

Proprio questo farà Ginevra, e io non vedo l'ora di vivere il resto della mia vita con lei e con il suo bellissimo papà.


Spazio autrice:
Eccoci qui, alla fine anche di questa storia. Dirò le solite cose, cioè che sono contentissima che siate arrivati fino qui e che spero la storia vi piaccia, ma ve ne sono talmente tanto grata che non smetterò mai di dirle e di ringraziarvi. Ormai siamo una grande famiglia, riunita attorno a Matteo, Cecilia e tutti gli altri personaggi della mia storia ❤️🤍❤️🤍
Purtroppo adesso dobbiamo separarci per un po', e non so neanche per quanto, perché della prossima storia, l'ultima della serie, ho scritto davvero poco, e di tempo non ne ho molto. Ma vi prometto che la pubblica il prima possibile, e che vi farò sapere al più presto come evolve la situazione scrittura 😉
Intanto ancora grazie, un bacio enorme e un invito a ricominciare le storie da capo nel caso sentiste la loro mancanza 😅
Vi voglio un mondo di bene
B. 🤍❤️🤍❤️

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