DUBAI
Il primo viaggio in aereo di Ginevra era iniziato da pochi minuti, e lei si era già addormentata tra le braccia di Matteo.
Quanto avrei voluto essere tranquilla come lei!
Non che io abbia paura degli aerei, ma un po' di ansietta al decollo e all'atterraggio non me le toglie nessuno.
Comunque, sì, eravamo in aereo.
Perché?
Perché niente e nessuno, nemmeno una bambina nata da pochi mesi, avrebbero potuto fermare me, Matteo, Loca, Thessa, Benni e Fede dal fare la vacanza invernale tutti insieme.
E dove eravamo diretti?
Niente meno che Dubai!
L'anno prima eravamo rimasti tranquilli, andando semplicemente in montagna, perché Theo era nato da poche settimane, ma quell'anno, visto che Ginevra aveva ormai già otto mesi, avevamo deciso di azzardare un po' e puntare a una meta più lontana.
«Theo, fai un po' di silenzio! Guarda Ginevra come è brava che dorme» disse a un certo punto del volo Thessa, rivolta al suo bambino con rimprovero.
Ovvio che il volo era privato, quindi, anche se Theo non stava proprio facendo silenzio, non c'erano problemi. Gli unici su quell'aereo eravamo noi sei, più due bambini e il personale di volo, quindi fondamentalmente non avrebbe disturbato nessuno.
Ma probabilmente la cosa che stava dando più fastidio a Thessa era che Loca stesse facendo più casino di Theo. Infatti, quasi sicuramente quel rimprovero fatto al suo bambino era principalmente per far notare a suo marito che stava esagerando. Loca però non colse, e continuò a cercare di far ridere Theo, facendo dei versi decisamente poco silenziosi.
Per fortuna Benni invece capì la situazione.
«Theo, vieni a sederti con la zia Benni?» chiese infatti al bambino.
Theo in risposta spalancò gli occhi, urlò un «Sì!» entusiasta e saltò giù dalle gambe di Loca per correre da Benni.
Io lo guardai divertita, poi mi girai verso Thessa e le dissi che non c'era bisogno di sgridarlo.
«Non volevo che svegliasse Ginevra. È così pacifica lì a dormire» mi spiegò Thessa, indicando la mia bambina.
Io posai gli occhi su di lei e feci un sorriso, prima di alzare lo sguardo su Matteo e sorridere anche a lui.
Quanto era bello con la nostra bambina in braccio!
~~~
«Lo sapete cosa faccio adesso?» ci chiese Fede poche ore dopo il nostro atterraggio, e quando ci ritrovammo nel giardino dell'albergo in cui alloggiavamo.
«Secondo me ti spiaggi sul lettino e non ti alzi più fino all'ora di cena» provò Benni guardandolo divertita.
«Ma come fai a saperlo, amore mio?» chiese Fede con tono ironico.
Benni fece una risatina.
«Ho tirato a indovinare» disse poi divertita.
Facemmo tutti una risatina, mentre Fede si sporgeva a baciare Benni.
«Credo che farò la stessa cosa che vuoi fare tu» disse poi Matteo annuendo e guardandosi intorno.
«Vi seguo, amici miei» disse anche Loca «Voi?» chiese poi a me, Benni e Thessa.
Noi ci guardammo, prima di puntare gli occhi su Loca.
«Non abbiamo mica messo i costumi a caso» gli feci notare poi io alzando le spalle.
Loca sorrise, prima di avviarsi verso la piscina, seguito da tutti noi.
Inutile dire che era bellissimo stare al sole a bordo piscina insieme ai miei migliori amici.
Mi venne quasi un dejavù di tutte quelle volte che eravamo stati in vacanza insieme e avevamo vissuto quella stessa situazione.
L'unica differenza questa volta era che c'erano due bellissimi bambini con noi, che non ci permettevano di rilassarci completamente.
«Mamma, dove tabbia?» chiese a un certo punto Theo a Thessa, guardandola confuso.
Lei ricambiò lo sguardo.
«La sabbia?» chiese.
«Ti! T'è il male!» rispose lui con aria ovvia, indicando la piscina.
Thessa a quel punto fece una risatina.
«No, amore, quello non è il mare. Quella è una piscina» disse poi a Theo «Piscina» ripeté.
«Ptitina» provò a dire Davide.
«Bravo!» esclamò Thessa divertita, battendo poi le mani.
«Koala del mio cuore» mi chiamò in quel momento Matteo, facendomi girare verso di lui «Ma guarda come siete belle!» esclamò poi, mostrandomi una foto che aveva evidentemente appena fatto a me e a Ginevra, che tenevo in piedi sul lettino.
«Carina!» esclamai «Sei diventato bravo a fare le foto a bruciapelo» gli dissi poi.
Matteo si abbassò gli occhiali per guardarmi con aria ammiccante e tirarsela, facendomi ridere. Poi ripuntò lo sguardo sul suo cellulare per postare la foto che aveva appena fatto.
~~~
«Noi andiamo in spiaggia!» esclamò un pomeriggio della nostra vacanza Benni, prendendo la sua borsa e facendo per uscire.
Con "noi" intendeva ovviamente io, lei e Thessa, che quel pomeriggio avevamo deciso di prenderci una pausa dai nostri mariti per fare del vero e proprio gossip tra donne.
Sì, ho detto tra donne, il che significava che anche Theo e Ginevra erano esclusi dai nostri piani. Infatti avevamo deciso di lasciarli a casa con i ragazzi, anche perché era presto, quindi stavano entrambi ancora dormendo.
«Voi cosa?» chiese però Fede, bloccando tutte e tre a neanche due passi dal divano su cui erano seduti lui, Matteo e Loca.
«Noi andiamo in spiaggia» ripeté Benni.
«Da sole?» chiese Loca confuso.
«Siamo abbastanza grandi» rispose Thessa.
Tutti e tre i ragazzi ci stavano guardando confusi e straniti allo stesso tempo.
«Ma... e noi?» chiese ancora Fede.
«Voi aspettate che si sveglino Theo e Ginevra e poi ci raggiungete» risposi io.
«I bambini restano qui?» chiese Matteo spalancando gli occhi.
«Non possiamo mica svegliarli per portarli in spiaggia con noi» fece notare Benni con aria ovvia.
«Ma potreste aspettare che si sveglino per uscire» ribatté Loca con lo stesso tono di Benedetta.
Io e le ragazze ci guardammo stranite.
Ma qual era il problema?
Non mi sembravano disposti ad alzarsi tanto presto da quel divano, quindi aspettare che si svegliassero i bambini non gli sarebbe costato molto. Una volta svegli poi gli bastava prenderli in braccio, eventualmente cambiargli il pannolino e portarli in spiaggia, perché le loro cose le avevamo tutte noi nelle nostre borse.
«Non vi sembra una responsabilità troppo grande da lasciarci?» chiese Fede.
«Teo l'ha fatto già un sacco di volte» dissi io.
«Anche Manu» aggiunse Thessa.
Loca e Matteo si guardarono per un attimo, prima di sospirare rassegnati e arrendersi al nostro volere.
A noi quindi non restò altro che fargli un sorriso e poi imboccare la porta dirette alla spiaggia.
«La pace!» esclamai io una volta sdraiata sul lettino a prendere il sole.
Benni e Thessa fecero una risatina, pienamente d'accordo con me.
Proprio in quel momento però, sentii il mio cellulare vibrare, segno che mi era arrivata la notifica di qualcosa.
«Ecco, ho appena detto che ero in pace, e questo è come minimo mio marito che mi chiede qualcosa» dissi scocciata.
«No, tranquilla, è solo Thessa che ci ha taggate in una storia» mi disse però Benni, che aveva in mano il suo cellulare e a cui a quanto pare era arrivata una notifica.
«Che storia hai messo?» chiesi io confusa, rivolta a Thessa.
«La foto che ci siamo fatte prima, mentre venivamo in spiaggia» mi rispose lei.
Io annuii, poi cliccai sulla notifica, guardai la storia di Thessa e la ripostai.
Purtroppo per noi non ci volle molto che arrivassero i nostri mariti con i bambini, ma almeno la nostra mezz'oretta di pace ce l'eravamo goduta.
«Ce l'avete fatta? Non è morto nessuno?» chiese Thessa divertita quando ci raggiunsero.
«Beh, insomma» si lasciò scappare Fede «A Loca è stata fatta la pipì addosso mentre cambiava Theo» confessò poi, scoppiando a ridere insieme a Matteo.
Non ci trattenemmo neanche noi, soprattutto a causa della faccia scocciata e imbarazzata di Loca.
«Non è la prima volta» disse Thessa divertita «Vero, amore mio? Hai già fatto la pipì addosso al papà mentre ti cambiava?» chiese poi retoricamente a Theo, prendendolo dalle braccia di Loca.
Il bambino in riposta annuì con aria fiera, prima di girarsi verso suo padre e fargli la linguaccia.
Loca ricambiò.
«Avete appena fatto la stessa espressione!» esclamò Matteo spalancando gli occhi e facendoci scoppiare a ridere.
Aveva perfettamente ragione.
~~~
Sì, era successo di nuovo.
Io, Benni e Thessa avevamo indossato dei vestiti abbastanza simili per uscire a cena quella sera, cosa che ormai era abitudine senza metterci d'accordo.
Quindi non potevamo non immortalare la cosa, e io non avevo resistito a postare una delle foto che ci erano state fatte nelle storie di instagram.
«Domani barca?» chiese poi Loca mentre mangiavamo.
«Abbiamo già prenotato, quindi sì» rispose Matteo con aria ovvia.
«Non dirlo con quel tono, Pess. Domani danno pioggia» lo spense subito Fede.
Matteo lo guardò male, mentre Thessa si lamentava del possibile brutto tempo che ci sarebbe potuto essere il giorno dopo.
In quel momento Ginevra si agitò sul suo seggiolino, facendo un urletto che ci fece voltare verso di lei.
«Vuoi andare anche tu in barca vero, princiPessina?» le chiese Matteo divertito.
Ginevra si agitò di nuovo, facendo anche un sorrisone.
«Eh sì, che vuoi venire!» esclamò allora Matteo, sorridendole a sua volta.
Poi si avvicinò al viso di Ginevra, le lasciò un delicatissimo bacio sulla punta del naso e si fermò a guardarla con un sorriso. L'istante dopo entrambi inclinarono la testa dalla stessa parte e fecero la stessa espressione, tipica di Matteo.
«Oh Dio! Avete appena fatto la stessa espressione!» esclamò Thessa spalancando gli occhi.
«Ve l'ho detto che sono sempre più uguali» dissi io divertita.
«Sì ma fate quasi paura!» esclamò Fede, facendo poi una risatina.
«Sei tutta il tuo papà, amore mio! Brava!» esclamò nel frattempo Matteo rivolto a Ginevra, prima di lasciarle un altro bacio sul nasino.
Io li guardai con tenerezza.
Quanto erano belli!
~~~
Comunque Fede si sbagliava di grosso, perché la mattina dopo in cielo non c'era mezza nuvola, e anzi, c'era anche un bel venticello fresco, perfetto per una giornata in barca.
«Alla faccia tua e del brutto tempo, Fede!» esclamai appena partimmo, tirando una pacca sul braccio a Chiesa.
Lui mi guardò male.
«Di solito non sbaglio mai» disse stizzito.
«Di solito» gli fece notare Matteo, mentre Loca faceva una risatina per prenderlo in giro.
Vi si aggiunse anche Matteo, mentre da dietro mi cingeva la vita con le braccia e appoggiava la sua testa alla mia, prima di lasciarmi un bacio tra i capelli.
«Guarda quei due come si divertono» ci fece notare in quel momento Loca, indicando verso Theo e Ginevra, che avevamo lasciato seduti sul pavimento tra i divanetti della barca.
Stavano giocando pacificamente con i cubotti di Ginevra, mentre Theo le diceva una serie di parole e frasi che lei sicuramente non capiva, ma a cui non dava molto peso. Si stava divertendo con il suo amico, perché avrebbe dovuto capire anche quello che diceva?
«Sono migliori amici» disse Benni guardandoli con un sorriso.
«Proprio come noi!» esclamò Thessa, stringendo me e Benni in un abbraccio stritolatore.
«Amore, ci fai una foto?» chiese Benni a Fede, ordinando poi a me e Thessa di restare dove eravamo.
Obbedimmo tutti e tre, e pochi minuti dopo avevo una notifica di tag nelle storie di Benni.
Ma quella non fu l'unica notifica di tag che ricevetti quel giorno.
«Teo, un certo @locamanuel73 mi ha taggato nelle sue storie. Secondo me è uno che ci vuole provare. Ti giro il profilo così gliene dici quattro» dissi a un certo punto a Matteo, dopo aver ricevuto una notifica sul telefono.
Loca mi guardò con un sopracciglio alzato, poi scoppiò a ridere.
«Il Pess che ne dice quattro a qualcuno? Sa fare solo lezioni di economia» disse scettico.
Matteo lo guardò male, poi, senza neanche troppa fatica, lo buttò in acqua.
«Ma sei scemo?» gli chiese Loca quando riemerse «Potevo sbattere la testa!» esclamò poi.
«Ma non è successo» rispose Matteo alzando le spalle con innocenza.
«Occhio perché potrebbe succedere a te» gli disse Fede, prima di spingere in acqua anche lui.
Ma Matteo non cadde in acqua da solo, perché, non so come, proprio mentre perdeva l'equilibrio riuscì ad aggrapparsi al braccio di Fede, trascinando in acqua anche lui.
Inutile dire che io, Thessa e Benni scoppiammo a ridere all'unisono, prima di affacciarci dalla barca per guardare i nostri mariti.
Erano proprio dei bambini!
Comunque, a proposito di bambini, nella storia di Loca in cui ero stata taggata c'era la foto più innocente del mondo: Ginevra e Theo che giocavano insieme.
Era a dir poco stupenda!
Come stupendi erano i nostri bambini, che erano già davvero migliori amici.
Spazio autrice:
Approfitto di questo capitolo per dirvi che martedì non posterò perché sono via, ma che in compenso, per farmi perdonare, venerdì prossimo posterò 4 capitoli.
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