DID YOU SAY HOLIDAY?

«Ragazzi, sto per farvi una domanda un po' scomoda, ma ho bevuto quindi prendetela così come viene, e soprattutto rispondete sinceramente» 

Questo disse Loca una sera di metà luglio.

Eravamo in vacanza tutti insieme, nella stessa casa in Sardegna in cui eravamo andati l'anno prima, perché ci era piaciuto talmente tanto che ci eravamo voluti tornare.

«Si torna sempre dove si è stati bene» disse Fede una volta deciso di ripetere la vacanza dell'anno prima, tirandosela.

«Ci torniamo semplicemente perché non abbiamo altre idee» lo aveva però spento subito Loca, meritandosi uno sguardo inceneritore.

Comunque, eravamo in vacanza noi sei, e quella sera avevamo deciso di stare a casa a bere qualcosa e parlare della vita, come succede sempre dopo una buona dose di alcool.

«Ho paura a sapere la domanda» disse Benni arricciando leggermente il naso.

«Niente di scandaloso, solo una cosa non così seria ma comunque interessante» la tranquillizzò Loca.

«Sentiamo» disse Matteo allora.

«Qual è il posto più strano in cui avete fatto sesso?» chiese Loca facendo un sorrisetto ammiccante.

«Manuel!» lo rimproverò Thessa, tirandogli una manata sul braccio.

«Ti ho detto che ho bevuto, non te la prendere così!» si difese lui.

Nel frattempo io, Matteo, Benni e Fede ci eravamo scambiati degli sguardi straniti.

Davvero voleva sapere una cosa del genere?

«E dai! È tanto che siamo amici e ormai siamo in confidenza! È ora di dirci certe cose!» esclamò Loca con aria ovvia.

Noi sospirammo.

In effetti non era niente di così scandaloso volendo, e davvero eravamo in confidenza, quindi perché non dirlo?

«L'onore alla coppia più longeva però» disse Matteo, indicando Loca e Thessa.

Loca rimase un attimo spiazzato, poi guardò Thessa un po' imbarazzato e si scharì la voce.

«Ehm... va bene» disse in difficoltà «Credo sia sicuramente quando siamo andati insieme a Monaco di Baviera. L'abbiamo fatto nella doccia dell'albergo» rispose poi alla sua stessa domanda, facendo un sorrisetto.

Noi lo guardammo straniti.

Insomma, il posto più strano in cui lui è Thessa avevano fatto sesso era la doccia di un albergo?

Niente di che!

Loca e Thessa si guardarono di nuovo dopo che glielo facemmo notare.

«Il bagno era in comune con le altre camere del corridoio» precisò poi Thessa, prima di mordersi il labbro.

«E mentre uscivamo dalla doccia da quella affianco è uscito un ragazzo che aveva evidentemente sentito tutto» aggiunse Loca.

A quel punto Benedetta spalancò la bocca, io invece gli occhi, mentre Matteo e Fede non trattenevano una risata.

Ok, ora era chiaro perché lo considerassero il posto più strano in cui avevano fatto sesso.

«Non ridete, cretini! Sono sicuro che il ragazzo ha apprezzato» esclamò Loca con rimprovero verso Matteo e Fede, che non riuscivano a calmarsi.

«Ma te lo immagini... questo qui... questo si stava lavando... e a un certo punto inizia... inizia a sentire... dei versi molesti...» disse Fede senza smettere di ridere.

«Magari... magari stava facendo una di quelle docce per... per dimenticarsi qualcosa di brutto e poter piangere in santa pace...» disse Matteo ridendo «...e d'improvviso...» continuò «Non ce la faccio! Ho mal di pancia!» esclamò, piegato in due e scosso dalle risate.

Loca intanto stava cercando di fare l'offeso per quelle prese in giro, ma, vuoi per l'alcool, vuoi perché effettivamente la situazione faceva ridere, scoppiò in una risata anche lui, a cui poco dopo ci unimmo anche noi ragazze.

Ma nessuno era ai livelli di Matteo e Fede, che arrivarono a piangere dal ridere e quasi a farsi mancare il fiato.

Erano proprio stupidi!

«Ok... Fede, Benni, tocca a voi» disse Thessa quando la situazione si calmò abbastanza da poter tornare a parlare.

«I bagni di un museo sono abbastanza strani?» chiese Benni arricciando il naso «Perché credo sia il luogo più improbabile in cui lo abbiamo fatto» aggiunse, cercando aiuto in Fede.

Lui annuì, d'accordo con lei.

«Beh, eravate davvero interessati alla visita» dissi io divertita.

«Parecchio, sì» confermò Fede divertito.

Facemmo tutti una risatina, poi però Loca sentenziò che per il momento stavano vincendo lui e Thessa. Ma mancavamo ancora io e Matteo.

«Preparati a perdere, Loca, perché nessuno batte me e Cecilia» disse infatti il mio ragazzo tirandosela «Saranno anche stati luoghi strani, ma erano pur sempre bagni, noi invece ci siamo sbizzarriti di più» iniziò a dire.

Mi lanciò uno sguardo complice prima di proseguire.

«La notte del nostro terzo anniversario lo abbiamo fatto in spiaggia libera» disse finalmente, passando lo sguardo sui nostri amici.

Loro però sembravano confusi.

«In spiaggia libera... quindi senza lettini?» chiese Thessa.

«Esatto» confermai io «Avevamo solo un asciugamano che ci eravamo portati per guardare le stelle. Poi però la situazione sì è evoluta, diciamo» aggiunsi.

I ragazzi erano ancora straniti.

«Ma... quando siete tornati a casa non avevate sabbia dappertutto?» chiese Benni.

«Certo! Ma ne è valsa la pena» rispose Matteo facendo un sorrisetto soddisfatto.

Facemmo tutti una risatina.

«Poi, se vi interessa saperlo, lo abbiamo rifatto sotto la doccia dell'albergo per liberarci dalla sabbia» disse Matteo.

«Non devi dirgli tutto tutto» lo rimproverai io.

«Ormai abbiamo iniziato» si difese lui alzando le spalle con innocenza.

Io sospirai scuotendo leggermente la testa.

«Ecco, visto che abbiamo iniziato a confidarci cose...» iniziò in quel momento Benedetta, attirando l'attenzione su di sé «Io avrei una domanda decisamente più seria di quella di Loca» continuò.

Noi la guardammo curiosi.

«So che siamo giovani, e che... beh, che noi non siamo nemmeno sposati» iniziò ancora lei, guardando me, Matteo e Fede «Ma... vi è già capitato di pensare di volere dei bambini?» chiese finalmente.

Credo che la domanda lasciò spiazzati tutti, perché ci fu un attimo di silenzio imbarazzante in cui nessuno guardò negli occhi nessuno, poi una voce rispose.

«Certo» disse Matteo.

Io, come gli altri, mi voltai a guardarlo stranita.

Aveva detto "certo"?

«Mi piacciono i bambini, molto, e averne uno mio sarebbe bellissimo» iniziò a spiegare Matteo con calma «Tra l'altro, questo non lo sai, amore mio, ma da quando ti ho vista uscire dallo stadio dopo la partita contro la Juve con in braccio uno dei figli di Morata, non sono riuscito a smettere di pensare che fare una famiglia con te sarebbe meraviglioso» confessò guardandomi.

Io restai un attimo senza fiato.

Davvero pensava quello?

E davvero era così tanto che pensava una cosa del genere?

Era... era semplicemente meraviglioso!

«Questa è una vera dichiarazione d'amore!» esclamò Loca.

Quando mi girai verso di lui mi accorsi che aveva un sorrisetto furbo e soddisfatto in volto.

Lo fulminai con lo sguardo, prima di ripuntare gli occhi su Matteo.

«Amore, perché non me lo hai mai detto?» gli chiesi con tenerezza.

«Non volevo spaventarti. Anche perché so che è presto e che prima vuoi finire l'università» rispose lui «Però ho colto l'occasione di questa domanda di Benedetta per confessare che una bella principessa non sarebbe male» aggiunse.

«Sai già di volerla femmina?» chiese Thessa alzando le sopracciglia.

«Beh sì, perché essendo mia sarebbe una princiPessina» rispose lui con aria ovvia.

Lo guardammo tutti spiazzati.

Lo aveva detto davvero?

«Pessima battuta, Pess. Davvero» disse Fede scuotendo la testa.

«Beh, ma scusa...» provò a difendersi Matteo.

«No, Pess, non cercare scuse, quello che hai appena detto è terribile» lo interruppe però Loca schifato.

Matteo mi guardò per trovare appoggio, che però non gli diedi.

«Se mi stavi quasi convincendo a fare un bambino con quello che hai detto prima, ti sei giocato tutto con questa battuta» lo spensi scuotendo la testa.

Matteo mi guardò quasi disperato.

Non potevo credere alle mie orecchie!

PrinciPessina?!

Era davvero brutto!

~~~

«Ceciu, dormi?» mi chiese poche ore dopo Matteo, rompendo il silenzio della stanza.

Dalle fessure delle tapparelle entrava già la calda luce dell'alba.

«No» risposi semplicemente.

«Ti va di fare una passeggiata in riva al mare?» mi chiese Matteo.

«Ok» risposi io.

Non avevo sonno, quindi perché non farsi una bella passeggiata con il mio bellissimo ragazzo e godersi un po' di alba al mare?

«Ho una domanda seria da farti, posso?» mi chiese dopo qualche minuto di passeggiata Matteo.

«Certo» risposi io annuendo.

Matteo prese un bel respiro.

«Prima, quando hai detto che ti avevo quasi convinta a fare un bambino... dicevi sul serio?» mi chiese poi.

Io lo guardai con tenerezza.

Stava ancora pensando a quel discorso?

«Sarò sincera come lo sei stato tu poco fa» iniziai a dire «Quando ti ho visto con in braccio il figlio di Rugani al compleanno di Fede ho pensato anche io che saresti stato perfetto come papà e che sarebbe bello avere dei bambini nostri» continuai «Ma questo non toglie il fatto che siamo davvero troppo giovani, Teo» dissi ancora «Io ho solo 22 anni e ancora una laurea triennale da finire e una magistrale da iniziare. Non è fattibile» spiegai.

«Io però di anni ne ho 26» mi fece notare Matteo.

«Lo so che sei più grande di me, ma comunque sei giovane per avere un bambino» dissi io.

«Ma tra poco potrei essere troppo vecchio» mi fece notare di nuovo lui.

Io sospirai.

«Amore, ci sono persone molto più grandi di noi che aspettano un bambino o che stanno provando ad averlo. La scienza è avanzata talmente tanto che l'età non è più un grande problema se si vuole avere un bambino» dissi «E comunque non ti sto chiedendo di aspettare fino a quando saremo ottantenni, solo un paio di anni massimo tre» specificai.

«Tra tre anni sarò quasi trentenne» disse Matteo.

Io sospirai di nuovo.

«Teo, fermati» dissi, smettendo di camminare e bloccando Matteo per la mano che avevo stretta nella mia «Guardami» aggiunsi, visto che lui aveva abbassato lo sguardo.

Quando i suoi occhi color cioccolato si puntarono nei miei li vidi un po' spenti.

«Ne abbiamo già parlato quando credevamo che fossi incinta l'anno scorso: per avere un bambino bisogna avere una vita a forma di bambino. Bisogna avere tempo di stargli dietro, avere tempo da passare con lui e momenti interi da dedicargli» iniziai a dire «Al momento la nostra vita non è così, abbiamo troppo da fare nelle nostre giornate» continuai «Tu passi ore su ore ad allenarti, nei weekend non ci sei quasi mai e se sei a casa hai giustamente voglia di riposarti. Io ho delle lezioni all'università a cui assistere, miliardi di cose da studiare e al momento anche una tesi da finire e discutere» continuai «I soldi non sarebbero un problema, perché anche se io non lavoro direi che tu guadagni abbastanza per tutti e due» dissi ancora, facendo abbozzare una risatina a Matteo «Ma non siamo pronti ad avere un bambino. Forse nel cuore sì, ma concretamente no purtroppo» conclusi.

Matteo sospirò ma non disse nulla.

«Non sto dicendo che non avremo mai un bambino, anzi, voglio che tu sia il papà dei miei figli» ricominciai a dire, mentre Matteo sorrideva di nuovo «Dobbiamo solo aspettare un po', tutto qui» continuai «Nel frattempo godiamoci la vita da ventenni che non avremo più una volta fatto questo bambino che tanto vuoi» conclusi facendo un sorrisetto.

«Bambina» mi corresse Matteo.

«Bambina» ripetei io «Perché sarà la tua princiPessina» aggiunsi.

Matteo fece una risatina.

«Mica non ti piaceva questo termine?» mi chiese poi alzando un sopracciglio.

«Ci stavo pensando prima... è carino in realtà» ammisi, facendo oscillare la testa.

Matteo scoppiò a ridere contagiando anche me.

Che bella la sua risata!

Spazio autrice:
Ciaooo! Ecco due nuovi capitoli per voi! Ne approfitto anche per farvi gli auguri di Natale 🎄🎅
A martedì, con altri due nuovi capitoli! ❤️🤍❤️🤍❤️

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