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«Ragazzi, noi... noi dobbiamo dirvi una cosa» iniziò quella sera Thessa, passando lo sguardo su me, Matteo, Benni e Fede con aria seria.
Era metà aprile, mancava poco al compleanno di Matteo e noi eravamo fuori a bere qualcosa insieme.
Thessa lanciò uno sguardo a Loca, prima di ricominciare a parlare.
«È una cosa molto seria, e infatti vorremmo dirvelo in un modo un po' speciale» continuò a dire.
«Per questo ci siamo permessi di ordinarvi il dolce» disse Loca, facendo poi cenno a un cameriere, che dopo un attimo si avvicinò con due fette di Sacher e quattro forchette.
«Dovete mangiarle per trovare la sorpresa» ci disse Thessa.
Noi quattro ci guardammo straniti, poi prendemmo ognuno la propria forchetta e iniziammo a mangiare la nostra fetta di torta.
«Sì, però veloci» disse dopo un po' Loca quasi scocciato.
Noi lo guardammo male.
«Dobbiamo ingozzarci?» chiese Fede infastidito.
«Beh, così ricevereste prima la notizia» rispose Loca alzando le spalle con innocenza.
Si meritò un'altra occhiataccia da tutti, poi prendemmo tutti quanti un'altra forchettata di dolce, che, nella fetta mia e di Matteo, ci svelò quello che sembrava un fogliettino di carta plastificato.
Sia io che Matteo aggrottammo le sopracciglia, poi io allungai il collo verso la fetta di torta di Benni e Fede, per vedere se anche loro avessero trovato una cosa simile.
Benni mi guardò stranita, poi, dopo che Fede prese un'altra forchettata, puntò gli occhi sulla sua Sacher e aggrottò le sopracciglia, prima di estrarre il fogliettino plastificato.
Lo fece anche Matteo, e, dopo averlo pulito col tovagliolo, me lo mise sotto agli occhi in modo che potessimo leggerlo tutti e due.
Pronti a diventare zii?
Questo c'era scritto.
Frase che mi lasciò per un attimo confusa, prima che collegassi. A quel punto spalancai gli occhi, puntandoli su Thessa, che aveva in volto un sorrisetto complice e commosso.
«Thess... vuol dire che?...» provò a chiedere Benni.
Ma non finì la frase perché le si ruppe la voce per la commozione.
A Thessa intanto si erano inumiditi gli occhi, mentre annuiva in riposta a Benedetta.
«Che bello!» esclamai io facendo un saltello sulla sedia, commossa come le mie amiche.
Facemmo tutte e tre un sorriso smagliante con le lacrime agli occhi, mentre Loca si sporgeva verso Thessa e le lasciava un bacio sulla guancia, appoggiando poi la fronte alla sua tempia.
«Pess, piangi?» chiese poi puntando gli occhi su Matteo.
Ci girammo tutti a guardarlo, e in effetti ci accorgemmo che aveva gli occhi umidi.
«Sì, perché... insomma...» provò a dire Matteo, che però non riuscii a finire, e si portò una mano sul viso per asciugarsi gli occhi.
Io feci una risatina, poi mi strinsi un po' a lui senza smettere di sorridere alla mia amica.
Che bello!
Che bello!
Che bello!
«Scusate, sono l'unico che non ha capito?» chiese Fede evidentemente spaesato.
Lo guardammo tutti divertiti e poi scoppiammo a ridere.
L'ho detto che Fede non è la persona più sveglia che conosco.
«Sì, pirla!» rispose Loca «Thessa è incinta!» esclamò poi con aria ovvia.
La confusione negli occhi di Fede si trasformò in sorpresa, poi anche il suo volto su illuminò in un sorriso.
«Ci hai dato dentro, Loca. Bravo!» esclamò tirando una gomitata al suo amico.
Loca non trattenne un sorrisetto.
«Ci ho dato dentro per un buon motivo» disse guardando Thessa con tenerezza.
Lo facemmo anche noi.
«La mia Thessavich è incinta!» esclamai io al settimo cielo, facendo ridere tutti.
«Speriamo solo che non sia antipatico o antipatica come suo padre» disse Matteo spalancando gli occhi.
Poi fece un sorrisetto innocente a Loca, che voleva guardarlo male, ma non ci riuscì, perché era troppo felice di avere un bambino in arrivo, e quindi non smetteva di sorridere.
Che bello!
Thessa era incinta!
~~~
«Ci sposiamo!»
No, non eravamo stati io e Matteo a esclamare quella frase.
Considerando che Thessa e Loca erano già sposati, e che per quel periodo avevano già annunciato la loro notiziona, credo sia chiaro chi avesse potuto annunciare una cosa del genere.
Eh già, erano stati Benni e Fede.
Ce lo avevano annunciato a circa metà maggio, e la cosa ci aveva lasciati più spiazzati della notizia di Thessa e Loca, e sicuramente altrettanto felici.
«Era ora!» esclamò infatti Matteo, mentre Loca tirava una serie di coppini a Fede, dicendo «E bravo, Fede! Così ti voglio!«.
«Che bello, amica! Finalmente qualcuno che capisce quello che ho provato e che proverò sempre ricordando quel giorno!» esclamò Thessa con un sorriso smagliante.
«È stato... non lo so neanche descrivere!» esclamò Benni con aria sognante.
Poi ci mostrò la mano sinistra, al cui anulare c'era un bellissimo anello di diamante bianco.
A quel punto feci un sorriso smagliante a Fede.
Che bello che aveva finalmente chiesto alla sua Benni di sposarlo!
«Era un po' che ci pensavo in realtà» ammise lui.
«E cosa ti ha convinto?» gli chiesi io curiosa.
Lui e Benni si guardarono leggermente divertiti.
«Le avevo promesso che le avrei chiesto di sposarmi quando Loca avrebbe finalmente fatto un bambino» rispose poi Fede.
Noi lo guardammo straniti.
«Ma sei serio?» chiese Loca alzando un sopracciglio.
Fede e Benni annuirono facendo una risatina.
«Grazie di averla messa incinta, ho passato l'ultimo anno ad aspettare solo quello» disse poi Benni divertita.
«Non c'è di che» disse Loca ancora stranito ma comunque con un sorriso.
«Non le ho fatto la proposta perché mi sono sentito obbligato ovviamente» precisò Fede «Ripeto, era tanto che ci pensavo, e avevo anche già comprato l'anello, ma forse non ero ancora pronto» confessò «L'altra sera invece mi sono accorto che era il momento, e mi sono anche dato dello stupido, chiedendomi cosa stessi aspettando esattamente» continuò «La amo alla follia, e non so assolutamente come mai mi ci sia voluto così tanto tempo» concluse scuotendo la testa e abbassando lo sguardo.
Benni lo guardò con un sorriso e gli mise una mano sotto il mento costringendolo a guardarla.
Anche Fede a quel punto abbozzò un sorriso.
«Ognuno ha i suoi tempi, è normale» disse Matteo «E comunque non abbiamo mai pensato che tu ti sia sentito obbligato a chiederla in sposa. È abbastanza ovvio che sei innamorato perso» aggiunse annuendo.
Facemmo tutti una risatina, mentre Fede lasciava un bacio sulla tempia a Benni.
Ma che carini!
E si sposavano anche loro!
Questo voleva dire un altro matrimonio!
E presto un altro bambino!
Che bello!
Stavamo davvero diventando tutti grandi.
~~~
Davvero pensavate che la notizie per quella primavera fossero finite lì?
Beh, ve lo dico io: no.
Una sera Filippo mi aveva scritto di essere a casa da solo a mangiare, così avevo aspettato che Matteo tornasse dagli allenamenti per andare insieme a casa dei miei a fare compagnia a mio fratello.
«Sono contento che ci siate entrambi, perché avrei una cosa seria da dirvi» disse Filippo a un certo punto della cena.
Io e Matteo lo guardammo straniti.
Che cosa doveva dirci?
«Sapete che... beh, studio al Politecnico di Milano» iniziò a dire Filippo, evidentemente in difficoltà.
Io e Matteo annuimmo con le sopracciglia alzate.
Lo sapevamo bene, era quattro anni che ci studiava.
«Beh... ecco... lì, potrei... potrei aver conosciuto una ragazza» confessò Filippo.
A quel punto io spalancai gli occhi e lo guardai con un sorrisetto.
Mio fratello aveva conosciuto una ragazza?!
Nel senso che gli piaceva?
«Beh, sì» rispose Filippo quando glielo chiesi «Abbiamo iniziato come amici in realtà, ma poi la cosa si è evoluta diciamo» spiegò.
«Come si chiama?» chiesi io curiosa.
«Arianna» rispose Filippo.
«E ha la nostra età?» chiesi ancora io.
«Un anno in meno» rispose mio fratello.
«È carina?» chiese Matteo.
«Molto» rispose Filippo.
«E tu le piaci?» chiesi io.
Filippo ci mise un po' a rispondere.
«Ecco, qui potrebbe esserci un dubbio...» iniziò a dire arricciando il naso.
Io e Matteo lo guardammo confusi.
In che senso?
«Lei è conosciuta per essere un po'... un po'..., cioè... un po'...» provò a spiegare Filippo.
«Un po' troia» disse Matteo al posto suo.
«Teo!» lo rimproverai io guardandolo male.
Lui mi guardò colpevole.
«Se stiamo qui a girare intorno ai concetti finiamo dopodomani» si giustificò però poi.
Io scossi la testa per lasciar perdere, poi ripuntai gli occhi su Filippo.
«Insomma, sì, lei è conosciuta per essere una ragazza facile, quindi non so se è veramente presa da me o se vuole solo portarmi a letto e aggiungermi alla lista di quelli che si è scopata» disse lui passando lo sguardo da me a Matteo.
Io e lui ci guardammo sospirando.
«Siete già usciti solo voi due?» chiese Matteo.
«Un paio di volte» rispose Filippo annuendo.
«E vi siete baciati?» chiesi io.
Filippo annuì di nuovo.
«Lei ha dato segno di voler fare sesso durante quelle due uscite?» chiese Matteo.
Filippo ci pensò un attimo.
«Non mi sembra» rispose «Non abbiamo mai avuto modo di salire in casa sua o venire qui» specificò poi «Però non mi sembrava volesse andare oltre il bacio» ripeté poi.
Io e Matteo annuimmo, analizzando entrambi la situazione.
«Quanto tempo è che uscite?» chiesi io «Cioè, che va avanti questo flirt» precisai.
«Poco meno di un mese» rispose Filippo.
Io mi morsi il labbro cercando di ragionare.
Era troppo poco per capire se a questa Arianna piacesse davvero mio fratello.
«Chi ha fatto il primo passo? Cioè, le hai chiesto tu di uscire o l'ha fatto lei?» chiese Matteo.
«Sono stato io la prima volta, poi però lo ha fatto lei la seconda» rispose Filippo.
«Questo potrebbe voler dire che le interessi davvero» feci notare io alzando le spalle con innocenza.
«O che vuole solo portarselo a letto» disse però Matteo.
Io lo guardai male.
Ma insomma!
Eravamo lì per aiutare Filippo, non buttarlo giù di morale!
«Per aiutarlo dobbiamo considerare tutte le opzioni, e soprattutto non illuderlo» si difese Matteo con aria ovvia.
Io sospirai.
Purtroppo per me aveva ragione.
«È presto per capirlo, e non fasciamoci la testa prima di rompercela» consigliai io «Devi cercare di capire che intenzioni ha, facendo però come se niente fosse. Fai finta di non sapere della sua reputazione, e falle capire che ti piace davvero ma che non hai necessariamente bisogno di lei» continuai «Se fai così, nel caso volesse solo portarti a letto lascerà perdere, se invece ci tiene davvero vorrà tenerti a tutti i costi» spiegai meglio in conclusione.
Filippo e Matteo si guardarono, poi il mio ragazzo iniziò ad annuire d'accordo con me.
«Mi piace questo consiglio» disse sempre annuendo «Però attento a non farle credere che ti piaccia un'altra o che ci metteresti niente a trovarne una, altrimenti sarebbe un danno» specificò poi.
«Falle credere che non avresti troppi problemi a stare da solo» aggiunsi io annuendo.
Filippo stava passando lo sguardo da me a Matteo leggermente spaesato, ma dopo quei consigli sospirò e abbozzò un sorriso.
«Grazie, ragazzi. Non so cosa farei senza di voi» ci ringraziò.
Sorridemmo anche io e Matteo.
Saremmo sempre stati pronti a dargli dei consigli.
Sempre.
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